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Autore: TheGirlOfTheSand    28/03/2016    1 recensioni
Suna è una grande metropoli: all'avanguardia, fiorente ed economicamente stabile. Si è ripresa subito dopo una guerra che l'aveva quasi distrutta, tutta tranne un piccolo quartiere di periferia: Konoha. Il Quartiere è un luogo buio, povero e ricco di criminalità. E' qui che vive Sakura, con Naruto, Sasuke, Ino..e molti altri ragazzi,che come loro sono cresciuti troppo in fretta e in modo sbagliato. A Konoha ognuno ha la sua storia da raccontare, ma c'è qualcosa che accomuna tutto e tutti: un profondo senso di abbattimento e un'incolmabile mancanza di speranza.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Fece scorrere ancora una volta lo sguardo sull'Arena e sulle poche persone che c'erano lì:
alcuni fumavano o erano semplicemente seduti come lei a non fare niente; due ragazzi stavano facendo a botte in un angolo circondati da un gruppo di altre persone..probabilmente avevano un conto in sospeso.
Guardandoli le vennero i brividi e si schiacciò ancora di più contro la parete dell'angolo in cui si trovava, cercando di non pensare agli avvenimenti di quasi una settimana prima.
'Uff, tra poco dovrai raccontare tutto a Gaara, non iniziamo già adesso..' si disse mentalmente, scuotendo la testa.
Fissò gli occhi sul cemento ai suoi piedi e sfiorò con le dita la macchia violacea che si intravedeva ancora sulla sua guancia, provocandosi una leggera scarica di dolore che le si propagò in tutto il corpo; sussultò leggermente sentendo poi dei passi provenire dalla sua destra e si girò appena in tempo per vedere una chioma rossa che saliva i gradoni, fermandosi su quello a lei sottostante.
Alzò lo sguardo contenta e non poté fare a meno di arrossire un poco.
"Ciao Gaara.."
Il rosso le posò una mano sulla spalla, guardandola dall'alto dato che era ancora in piedi.
"Come stai, Matsuri?"
Si strinse nelle spalle e poi rispose: "Meglio, anche se ho ancora un po' male qua e là..".
Gaara annuì e si spostò, salendo sul suo stesso gradone e sedendosi a gambe incrociate di fronte a lei; appoggiò il gomito sul ginocchio e poi si sostenne la testa con una mano, sorridendole dolcemente. Si perse un attimo in quegli occhi chiari così dannatamente belli, non accorgendosi della domanda che il ragazzo le aveva posto.
"Matsuri?"
"E-eh?"
Gaara alzò un sopracciglio, guardandola leggermente divertito.
"Ti ho chiesto se ti andava di raccontarmi cos'è successo.."
Annuì e, dopo aver respirato profondamente, iniziò a parlare.
"Mi sembra il minimo che tu possa chiedere, dopo aver rischiato tanto per me.." pronunciando quelle parole spostò lo sguardo, notando un paio di ragazze che la guardavano di traverso, ma poi continuò: "comunque sia, quella sera ero andata ad un incontro di arti marziali".
Il ragazzo la guardò sorpreso, ma poi la incitò a continuare.
"Ovviamente sono tornei organizzati illegalmente e ben pochi ne sono a conoscenza, probabilmente neanche la maggior parte di quelli del Quartiere ne sanno qualcosa.
Naturalmente io non ho partecipato, ma due mie amiche hanno conosciuto un po' di ragazzi più grandi e mi hanno convinto ad andare con loro. Quella sera il torneo si svolgeva nella grande fabbrica abbandonata che non sta molto distante dalla via dove mi hai salvata, ma è abbastanza raro che si svolgano da queste parti: di solito li fanno in luoghi un po' più vicini alla città.
Non mi perdo in dettagli inutili, ti basti sapere che ho guardato un po' di incontri e..oh.."
Si bloccò, colta da un'improvvisa illuminazione.
Gaara la guardava interrogativo: "che c'è?"     "Mm..adesso che mi viene in mente, credo che un tuo amico partecipi a quei tornei..è magro e ha i capelli neri a caschetto, in più ha due sopracciglia enormi"            Gaara spalancò gli occhi.                                            'ROCK LEE?'                                                                     Lo conosci?"

"Penso di aver capito chi è.." rispose, ancora un po' sconvolto.
"Sta sempre con uno dai capelli castani e lunghi, credo che sia uno Hyuga, e una ragazza che mi pare si chiami TenTen".
Lo vide assumere un'espressione pensierosa e stare in silenzio per un po' di tempo.
'Che diavolo ci faceva lì Rock Lee insieme a Neji e TenTen? Dovrò parlarci..'
Liquidò poi la faccenda con un gesto della mano:
"Ci penserò in seguito, adesso sono qui per ascoltare te. Continua.."
Chiuse gli occhi e riprese il racconto:
"Come ti dicevo, ho guardato un po' di incontri e iniziava a mancarmi l'aria in mezzo a tutto quel casino; così ho detto alle mie amiche che sarei uscita un attimo e mi sono avviata verso un corridoio, credendo che portasse alla porta da dove eravamo entrati prima.
Mi ero sbagliata, ma ad un tratto ho cominciato a sentire delle voci provenire da una stanza con una porta socchiusa. Non chiedermi esattamente di cosa stessero parlando: non ho sentito nè capito molto.
Comunque sia, stavano dicendo qualcosa a proposito del prossimo incontro e di una specie di 'sostanza', probabilmente qualche tipo di droga o chissà cosa..ho capito subito che stavano tentando di aggiudicarsi la vittoria in modo del tutto scorretto,
ma prima che potessi fare qualcosa la porta della stanza si è spalancata e sono uscite tre persone.."
"Tra le quali il ragazzo che ti ha aggredita" la interruppe Gaara, cominciando a capire qualcosa.
"Esatto. Un altro era un uomo dalla pelle bianchissima e gli occhi insolitamente giallastri, davvero inquietante, mentre il terzo non l'ho visto.
Evidentemente avevo sentito troppo, così ha ordinato al ragazzo di prendermi.
Ero terrorizzata e allora sono scappata da una porta di servizio che avevo notato in precedenza, ma lui mi ha inseguita fino a raggiungermi in quel vicolo, dove poi sei arrivato tu.." concluse emettendo un sospiro.
Il cuore aveva accellerato i battiti, e stava riprovando una parte dell'ansia di quella sera; correre per quei vicoli bui con quel tipo alle calcagna l'aveva spaventata a morte, non voleva neanche immaginare cosa sarebbe successo se non fosse arrivato Gaara..
"Quindi ti ha inseguita perché ha paura che potresti dire in giro ciò che hai sentito?" le chiese.
Annuì, cercando di ingoiare il groppo che le si era formato in gola.
"E credi che ti stiano cercando ancora?"
"Non lo so..probabilmente pensano che io frequenti abitualmente i tornei, o che fossi lì a spiarli per conto di qualcuno. Ma io non ho fatto niente.."
Sentiva la voce tremarle e le lacrime pizzicare agli angoli degli occhi, pronte per uscire; abbassò ancora di più la testa, stringendo i pugni e tenendo lo sguardo fisso a terra.
'Non piangere, dannazione! Non piangere..'
"Però ho davvero paura che.."
L'altro la guardò non sapendo cosa dire e si alzò per andare a sedersi di fianco a lei; le passò un braccio intorno alle spalle e la tirò verso di sè, cercando di tranquillizzarla.
"Non lascerò che ti accada qualcosa, va bene? Andrò fino in fondo a questa storia e troveremo una soluzione".
Qualche lacrima scese dai suoi occhi senza che lei potesse fare qualcosa per evitarlo, e poco dopo si trovò abbracciata al ragazzo con la testa sul suo petto.
Nonostante gli stesse bagnando la felpa, lui non disse niente e si appoggiò con la schiena al muro, stringendola di più a sè e accarezzandole la testa, incurante delle occhiate curiose che riceveva dalle poche persone che c'erano in quel momento all'Arena.
"I tuoi lo sanno?"
"Mpf" rispose lei, tirando sul col naso e asciugandosi le guance "i miei sono morti in guerra. Abito da sola" concluse in tono triste, mentre altre lacrime le solcavano il viso.

"Mi dispiace, non volevo. Io.." iniziò Gaara "..ehm, credo di avere una soluzione, almeno temporanea" disse.
Lo guardò interrogativa, con gli occhi ancora lucidi.
"Te ne parlerò più avanti, adesso non pensarci".        Annuì lievemente, accoccolandosi meglio tra le sue braccia.

Dopo qualche minuto, quando ormai Matsuri si era quasi del tutto calmata, Gaara sentì dei passi dietro di loro e girò leggermente la testa; poi sorrise, in direzione dei due ragazzi che gli stavano venendo incontro.
"Sasori, Deidara.." disse guardandoli "felice di vedervi". 'Insieme..' aggiunse nella sua testa.
Notò Matsuri spostarsi leggermente da lui e guardare i due appena arrivati con una certa curiosità.
"Hei Gemellino, vedo che sei in buona compagnia.." lo canzonò Sasori sorridendo e facendo un cenno verso la ragazza, che diventò completamente rossa.
L'altro non poté rispondere, anticipato dal biondo.
"Per Dio, Gaara" esclamò Deidara avvicinandosi improvvisamente "ma ha appena pianto!"
Prese la ragazza per un braccio allontanandola da lui e la fece gentilmente girare, offrendole un fazzoletto e sorridendole. Lei lo guardò sorpresa, mentre il rosso sbuffò leggermente contrariato.
"Deidara, non credo che le abbia fatto qualcosa" disse Sasori in tono monocorde rivolgendosi all'amico "o sbaglio?" chiese poi a Matsuri.
"N-no, infatti. Non mi ha fatto nulla.." mormorò, muovendosi leggermente a disagio.
Prese poi titubante il fazzoletto che le veniva offerto dal biondo e guardò meglio i due ragazzi:
uno era Sasori, il 'Gemello' di Gaara, mentre l'altro le sembrava di non averlo mai visto. Aveva i capelli lunghi e biondi legati in una coda alta, due meravigliosi occhi azzurri e si chiamava Deidara. Tutto sommato davvero un bel ragazzo.
'Mm..probabilmente il fratello della Yamanaka, data la somiglianza' pensò guardandolo.
Dovevano avere entrambi 3-4 anni in più di lei e il fatto che fossero lì la metteva in soggezione e a disagio: non sapeva come comportarsi. Si sentiva inoltre decisamente di troppo.
"I-io.." iniziò titubante "credo s-sia meglio c-che v-vada..".
Gaara la prese per il gomito prima che potesse alzarsi: "Ma che dici! Puoi rimanere, nessun problema" le disse sorridendo.
"Sono d'accordo, non vedo perché dovresti andartene!" aggiunse Deidara sedendosi di fronte a loro; Sasori invece annuì semplicemente andando a sedersi di fianco al biondo.
Gaara tirò nuovamente Matsuri verso di sé, e ad aprire il discorso fu di nuovo Deidara.
"Allora" iniziò allegramente "direi di fare le presentazioni come si deve!" disse, tendendo la mano verso di lei e sorridendole apertamente.
 

***
 

"Quindi Ino ci ha fatto venire qui perché non ha uno stupidissimo vestito per quella festa?" domandò la rosa alzando un sopracciglio.
"B-beh, sai come lei ci tenga a queste cose.." mormorò Hinata.
"Credo che voglia anche convincervi ad andare insieme a lei" aggiunse TenTen.
"Può darsi che tu abbia ragione.."
"A-andare con l-lei?!"
"Tranquilla Hina, credo che Neji sia abbastanza irremovibile su questo punto" disse ridacchiando la castana.
*driin*
"Deve essere lei" disse poi, sentendo il campanello.
Sakura si alzò, avviandosi verso l'entrata: "tranquilla Ten, vado io".
Aprì la porta e sbiancò, trovandosi davanti Ino con due enormi borse contenenti scarpe e vestiti.
"Buon giorno, Fronte Spaziosa! Che fai lì impalata? Dammi una mano" le disse, porgendole una borsa.
"Ino-Pig! Che diavolo è tutta questa roba?!"
"Oh nulla" rispose la bionda con aria innocente "solo qualche cosina da far provare a Hinata, e ovviamente anche a te.."
"Credevo che fossi venuta per il TUO vestito" si intromise TenTen.
"Certo! Ma non posso lasciare che queste due mi accompagnino vestite in modo indecente" esclamò prendendo sotto braccio le ragazze.
"Hei frena" disse Sakura dimenandosi e alzando le mani "chi ha detto che io ti accompagno?".
"Tranquilla Fronte Spaziosa, ti convincerò! E tu, Hinata" disse facendo sussultare la corvina "non preoccuparti: per te ho già pensato a tutto" concluse facendole l'occhiolino.
La corvina la guardò preoccupata, per poi spostare gli occhi su TenTen che le rispose alzando le spalle, facendole intendere che ne sapeva quanto lei.               "Ma adesso basta perdersi in chiacchiere!" continuò poi la bionda battendo le mani, felice come una bambina "ehm Ten? Hai chiesto a tua madre se.."

"Certo: nessun problema, è già di là che ti aspetta" rispose l'altra indicandole la porta della cucina.
"Perfetto!" esclamò avviandosi, poi si fermò squadrando Hinata e Sakura "e voi due, non pensate di stare qui a perdere tempo: non ho portato quelle borse per niente" concluse avviandosi nell'altra stanza.

La rosa sbuffò contrariata, sedendosi sul divano.
"Sakura? Hai sentito che ha detto?"
"Si, Ten, ma non ho intenzione di.."
"SAKURA, MUOVITI!"
L'urlo di Ino, anche se proveniente dalla cucina, fu abbastanza convincente da farla scattare in piedi. Così cominciò a svuotare le borse, aiutata dalle altre due.
"Però iniziamo da Hinata" disse la rosa, sorridendo alla Hyuga.
"C-cosa? P-perch.."
"Hina! Questo vestito deve starti benissimo"

L'esclamazione di TenTen fece voltare le altre due, incuriosite.
"Ten ha ragione: provalo!"
Sakura la prese per un braccio sorridendole mentre le porgeva l'abito e, conoscendo la sua timidezza, la sospinse verso il bagno in modo che potesse cambiarsi in tranquillità.
La corvina sospirò chiudendosi la porta alle spalle e soppesando il vestito lilla che teneva in mano: la stoffa era morbida e non troppo leggera, piacevole al tatto.
Si decise infine a cambiarsi e, quando ebbe finito, chiamò le altre due.
"Hinata, sembra fatto apposta per te!"
"Sono d'accordo con Sakura. Scommetto che a te sta meglio di quanto non stesse a Ino!"
Sorrise imbarazzata ai complimenti ricevuti e, guardandosi allo specchio, non trovò parole per ribattere:
il vestito non aveva le spalline e i capelli le sfioravano le spalle nude, una fascia bianca le metteva in risalto il seno senza essere volgare e al centro di essa c'era un piccolo fiore con dei brillantini argento; poco sotto l'abito si allargava poi in una gonna lilla non aderente che le arrivava un po' sopra il ginocchio, lasciandole scoperta una parte delle gambe.
Il tutto stava benissimo con la sua pelle e creava un forte contrasto con i lunghi capelli corvini.
"Naruto non potrà non notarti" esclamò poi TenTen ridacchiando e mettendole un braccio intorno alle spalle.
Hinata arrossì di botto e, anche se non lo disse, in cuor suo quella di andare ad una festa non le sembrò più una così cattiva idea.
 

***
 

Era pieno pomeriggio quando Shikamaru arrivò in una di quelle che neanche molto tempo prima era una delle zone più popolari del Quartiere.
In una posizione favorevole, quella parte della città era composta per metà da stradine a senso unico e per il restante da vicoli ciechi; certo, non che ormai avesse più molta importanza, dato che lì di macchine non se ne vedevano probabilmente da diversi anni. O almeno, non macchine funzionanti.
Continuò a camminare e superò una carrozzina abbandonata e sporca di sangue, circondata da una cascata di cocci di vetro trasparente; poco più avanti una bambola decrepita dall'espressione neutra osservò il suo passaggio, fissandolo con l'unico occhio blu e macilento che le era rimasto. Rabbrividì leggermente continuando a camminare.
Arrivato a destinazione, si appoggiò al muro di un edificio tenendo d'occhio la strada e facendo saettare gli occhi da un vicolo all'altro, battendo nervosamente un piede a terra. Quella era la zona dove, quelle rarissime volte che ci andava, la polizia poteva trovare cadaveri ficcati nei cassonetti, o abbandonati in qualche vicolo.
E lui non voleva di certo essere il prossimo.
Osservò la sua ombra magra e allungata sull'asfalto e iniziò a canticchiare nella sua testa, sperando che James Hetfield riuscisse con le sue parole a convincerlo che stesse facendo una grandissima cazzata.

*End of passion play, crumbling away
I’m your source of self-destruction
Veins that pump with fear,
sucking dark is clear
Leading on your deaths construction*

Com'era possibile che lui, considerato praticamente un genio, fosse caduto talmente in basso? Certo, quella sarebbe stata 'solo' la terza volta, ma già una sarebbe dovuta essere abbastanza.
E invece era ancora lì, era tornato. Perché sentiva di averne bisogno, ancora..anche solo per un'altra volta.

*Taste me you will see
More is all you need
Dedicated to
How I’m killing you*

Scorse un movimento in fondo alla strada e vide una figura incappucciata e vestita completamente in nero camminare frettolosamente nella sua direzione. Si staccò dal muro mentre nella sua testa la canzone continuava e andò incontro al ragazzo, sicuro che non poteva essere che lui.
L'altro alzò la mano in segno di saluto.
"Immagino che tu sia Shikamaru.."
Il ragazzo parlò a bassa voce, con la testa bassa e le mani nella tasca della felpa.
"Esatto. Tu sei..?"

"Non ti serve sapere chi sono io"
Il Nara scrollò le spalle, per poi rispondere:
"Come vuoi, mi basta solo che tu abbia ciò che ho chiesto"
"Sicuro" disse l'altro sorridendo e tirando fuori dalla tasca della felpa una bustina, contenente una polvere bianca "ma voglio i miei soldi, sia chiaro"
Shikamaru osservò attentamente la busta, per poi porre la sua domanda:
"Quanto?"
"70"
Si morse il labbro e guardò attentamente il sacchetto, non riuscendo a trattenersi dal fare un verso di disappunto.  "Senti, non sono stupido. Quella quantità può costare al massimo 60$"                                                                L'altro assottigliò gli occhi e li fissò nei suoi, per poi sorridere leggermente.                                                Aveva le guance scavate e due profonde occhiaie sotto gli occhi.                                                                                "Hai ragione, non sei stupido..vada per i 60, ma solo perché mi stai simpatico, Nara".                                 Shikamaru tirò fuori le banconote e l'altro allungò il braccio per porgergli la bustina; la felpa nera e larga gli scivolò lungo l'avambraccio, scoprendogli il polso davvero troppo ossuto e dall'aria estremamente fragile.

*I will occupy
I will help you die
I will run through you
Now I rule you too*

Prese la bustina con un certo fermento e rispostò gli occhi sul viso di quel ragazzo di cui non conosceva neanche il nome, e che di sicuro stava messo peggio di lui.
La pelle era pallida, le labbra sottili aride e secche, solcate da minuscoli taglietti; le guance profondamente scavate, gli occhi penetranti di un azzurro ghiaccio intenso erano infossati e contornati da due occhiaie violacee, le sopracciglia coperte da un ciuffo di capelli biondo scuro.
"Cerca di non finirci sotto"
Shikamaru si risvegliò dai suoi pensieri, sorpreso da quell'affermazione inaspettata.
"Che cosa?"
"Hai capito quello che ho detto. Di solito vendo la coca e basta, senza farmi tanti problemi, ma come ho detto tu mi stai simpatico. Non finirci sotto, sei ancora in tempo: non rovinarti così, non in questo modo".
Non seppe cosa dire, così annuì semplicemente rimanendo con le labbra socchiuse. Avrebbe voluto dire a quel ragazzo che magari era ancora in tempo anche lui, che sarebbe potuto uscirne.
Ma l'altro si girò e lo salutò con un cenno stanco della mano, incamminandosi poi frettolosamente verso il luogo dal quale era venuto.

*Master of puppets
I’m pulling your strings
Twisting your mind
and smashing your dreams
Blinded by me,
you can’t see a thing*

Cristo, quel ragazzo poteva avere la sua età, o magari anche meno. Non poteva essere davvero troppo tardi, poteva farcela. 
L'avrebbe aiutato, lui non ci sarebbe finito sotto. Si immaginò di urlare il suo nome e farlo voltare, ma non lo fece:
il suo nome non lo sapeva e non avrebbe saputo come aiutarlo.
Una sensazione spiacevole gli aveva invaso il corpo, togliendogli il respiro.
Guardò la bustina bianca che teneva ancora in mano, questa volta con una punta di incertezza.
'È solo la terza volta' pensò poi, prima di girarsi e iniziare a camminare nella direzione opposta rispetto all'altro.
Nella sua testa, James Hetfield pronunciava gli ultimi versi.

*Just call my name,
’cause I’ll hear you scream
Master, master
Just call my name,
’cause I’ll hear you scream
Master, master*

 

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Saaalve a tutti, sono TheGirlOfTheSand.

Dopo un po' di tempo (causa mooolti impegni) sono finalmente riuscita ad aggiornare. Spero come al solito che il capitolo vi piaccia, ma sarò felice di accettare qualche consiglio per migliorare! Vi chiedo scusa se il testo non si dovesse visualizzare benissimo, ma ho avuto qualche problema con il computer..ah, e la canzone nel capitolo, che magari conoscete, è Master Of Puppets dei Metallica. In caso contrario vi invito ad ascoltarla! ;)

E niente, dico solo che probabilmente nei prossimi capitoli ci sarà una sorpresina che spero apprezzerete:)

Non ho altro da dire, se non augurarvi, con un giorno di ritardo, una buona Pasqua.                                        Alla prossima!

   
 
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