Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: bettethelword    29/03/2016    8 recensioni
Pairing:[SwanQueen] ed accenni di [RedBeauty] e [Snowing]
Nessuno aveva notato che Emma aveva commentato sul collo di Regina “Stanno praticamente facendo sesso”, porgendole uno shot di sambuca. E, dopo aver buttato giù quel goccio di liquore all’anice, la bruna aveva risposto “Sì, stanno proprio scopando” fissando la bionda negli occhi. La sua lingua, ora, era fresca ed avrebbe tanto voluto usarla per profanare la pelle bianchissima di Emma Swan. Se non fosse stato per l’alcool, Regina avrebbe potuto dire che la bionda ci stava provando con lei ma – appunto – aveva bevuto tanto e, probabilmente, era l’alcool che rendeva tutto più lento, più morbido, più seducente. Anche se Emma Swan non aveva bisogno di qualche bicchiere di troppo per sembrare dannatamente attraente: aveva quel suo modo di fare prepotente, sicuro, e quel sorriso intrigante che contrastavano perfettamente quel viso e quei capelli d’angelo.
Genere: Comico, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Allora, voi dovete sapere che recentemente mi sono ritrovata a scrivere tante cose di notte. Ebbene, questa sera, la mia mente ha partorito questa OS ispirandomi ad una foto postata su Instagram da "sexualswan" in cui proponeva idee per fanfiction ed una di queste immaginava qualcosa che avesse a che fare con "il gioco della bottiglia" o "obbligo o verità" e così via.
Ecco, questo si distacca completamente da ciò che scrivo solitamente, perché è AU (cioè, Emma è sempre lo sceriffo di Storybrooke e Regina è sempre il sindaco, ma è un mondo senza magia). Come ovvio che sia, ho scritto qualcosa che non è completamente da "bollino rosso" ma ci siamo quasi! XD
Btw, vi lascio alla lettura e perdonate eventuali errori, perché è notte fonda e ho tanto sonno, please!
Baci, C.
-----------------------







Regina aveva sempre odiato le feste: luoghi stretti, persone sudate, cibo scadente e musica spazzatura. L'unica cosa che apprezzava era la quantità di alcool che girava. Birra – non che lei sia mai stata un tipo di persona da birra, ma comunque non le dispiaceva – vino rosso e vino bianco, vodka di ogni genere e colore, liquori chiari e quelli ambrati, assenzio e sambuca, tequila e rum. Tutto, c'era davvero di tutto.
Non era una persona asociale, le sue intime amicizie ce le aveva, ma, se le avessero chiesto dove si trovava quando distribuivano la simpatia, avrebbe risposto che era in fila, per la seconda volta, per l’acidità. Per questo motivo, quando Robin Hood le aveva offerto una bottiglia di Tennent’s, Regina l’aveva accettata con un sorriso freddo ed aveva annuito. E, poi, aveva preso anche la seconda che Robin teneva nell’altra mano e l’aveva lasciato appoggiato alla parete del corridoio, sbigottito.

Quando Ruby Lucas aveva organizzato, per l’appunto, la festa quel venerdì sera, Regina non si sarebbe mai aspettata di vedere quegli idioti dei Charmings ubriachi e felici proporre giochi tanto stupidi ed infantili. Aveva roteato gli occhi per l’ennesima volta quando la voce acuta ed ubriaca di Mary Margaret aveva fatto esplodere i timpani di tutti i presenti, gridando “Chi vuole giocare al gioco della bottiglia?!”.
Poi Emma, con un gomito, aveva picchiettato il fianco del sindaco sussurrandole all’orecchio “Non ti piace proprio divertirti, vero?”. L’aveva guardata con quei suoi occhi verdi e bellissimi, aveva socchiuso le palpebre ed il suo sguardo sagace non smise mai di guardarla, mentre avvicinava alle labbra il vetro scuro della sua birra. Regina sogghignava ed aveva chiesto “Tu trovi che il gioco della bottiglia sia divertente?”con uno sbuffo di scherno.

Emma aveva buttato giù l’ultimo sorso di birra, caldo e schiumoso, ed aveva risposto “Io trovo che sia un gioco pieno di... Possibilità” poi si era pulita le labbra col dorso della mano ed aveva gettato la bottiglia nella pattumiera.

“Hai bisogno di un gioco da ragazzini per baciare qualcuno?” Aveva chiesto Regina, lasciando andare le braccia lungo i fianchi. Emma non aveva risposto, aveva solo sorriso maliziosa, e poi si era voltata per raggiungere gli amici seduti in cerchio sul tappeto del salotto.

Quando quel David troppo biondo e sbronzo aveva fatto girare la bottiglia, Regina non si era nemmeno meravigliata troppo che il collo sottile di vetro scuro aveva puntato nella direzione di Mary Margaret. Quei due erano legati l’uno all’altra in una maniera nauseante. E, mentre le loro lingue si intrecciavano per secondi interminabili proprio davanti agli occhi di tutti, Emma aveva silenziosamente ringraziato August per aver interrotto quel latente atto sessuale della sua migliore amica ed aveva detto “Va bene, va bene. Avrete altro tempo e luogo per concepire figli!” separandoli.

Nessuno aveva notato che Emma aveva commentato sul collo di Regina “Stanno praticamente facendo sesso”, porgendole uno shot di sambuca. E, dopo aver buttato giù quel goccio di liquore all’anice, la bruna aveva risposto “Sì, stanno proprio scopando” fissando la bionda negli occhi. La sua lingua, ora, era fresca ed avrebbe tanto voluto usarla per profanare la pelle bianchissima di Emma Swan. Se non fosse stato per l’alcool, Regina avrebbe potuto dire che la bionda ci stava provando con lei ma – appunto – aveva bevuto tanto e, probabilmente, era l’alcool che rendeva tutto più lento, più morbido, più seducente. Anche se Emma Swan non aveva bisogno di qualche bicchiere di troppo per sembrare dannatamente attraente: aveva quel suo modo di fare prepotente, sicuro, e quel sorriso intrigante che contrastavano perfettamente quel viso e quei capelli d’angelo.

“Uh, è il turno dello sceriffo dai capelli d’oro!” Era stato il commento di August quando, al primo giro, la bottiglia aveva puntato Emma. Allora la bionda nel vestito di pelle nera aveva afferrato saldamente il recipiente sottile di vetro e l’aveva fatto girare ancora, e, quando aveva compiuto l'ultimo giro, Emma aveva alzato la testa per osservare la persona che avrebbe dovuto baciare.


Quella festa sarebbe stata da dimenticare, a partire dal fatto che Ruby aveva trascinato Belle French nel bagno di casa sua e l’aveva sbattuta ripetutamente contro la porta, mentre l’ignaro compagno, Mr. Gold, fumava sigari cubani e sorseggiava Bourbon sorprendentemente insieme a Killian Jones. Un’altra cosa che Emma avrebbe voluto che tutti dimenticassero era che, mentre stavano giocando a ‘non ho mai’, lei aveva bevuto quando era stato detto “Non ho mai baciato una persona dello stesso sesso”. Molti si erano voltati meravigliati, scoprendo quale peccatrice si nascondesse dietro quelle fossette e quelle ciglia lunghissime ed innocenti.

Quella confessione aveva fatto sorridere famelica Regina che, in disparte, osservava quel gioco stupido ed incatenava lo sguardo a quello di Emma.


Se non fosse una persona estremamente razionale, Regina avrebbe potuto dire che c’era qualche sorta di energia, una magia – forse – che aveva spinto la bottiglia di modo che potesse capitare proprio davanti a lei. L’aveva guardata rotolare, girare e girare, come se fosse stato un moto infinito e l’aveva vista rallentare e, come una stupida ragazzina in preda agli ormoni, aveva supplicato – sì, supplicato – che quella maledetta bottiglia scegliesse lei. E l’aveva fatto. Sì, dannazione, l’aveva fatto, come nelle peggiori e più ridicole commedie romantiche di Hollywood. E Regina, in quel momento, voleva essere semplicemente ridicola.
Aveva alzato gli occhi, ritrovando quelli di Emma già pronti a divorarla. La bruna si era passata le mani tra i capelli per sistemarli ed aveva inumidito le labbra che, improvvisamente, si erano fatte secche come la polvere del deserto. Sedeva in ginocchio sul tappeto di pelliccia rosso, e si era messa con la schiena dritta aspettando quel bacio.

“Ok?” Aveva chiesto Emma, alzando un sopracciglio e sorridendo maliziosamente. Dio, era dannatamente sexy. Regina era pronta a mordere quelle labbra rosse e strapparle via quel sorriso bastardo e “Ok” aveva risposto con fermezza. Aveva trattenuto il labbro inferiore tra i denti, stringendolo un po', poi aveva poggiato i palmi delle mani sul tappeto e si era avvicinata alla bionda.

Emma la stava aspettando, seduta sulle sue ginocchia e quando la bruna era stata abbastanza vicina, le aveva preso il viso tra le mani e l’aveva avvicinata a lei. Senza preavviso, senza esitazione, aveva premuto le labbra in un bacio deciso contro quelle morbide di Regina. La bruna aveva rilasciato, allora, il respiro che aveva trattenuto sino ad allora e si era lasciata andare alla dolce sensazione di anice che ancora permeava dalle labbra dello sceriffo.

Emma si era distaccata, solo per un attimo, per aprire la bocca e tracciare con la punta della lingua i bordi delle labbra di Regina, soffermandosi, infine, sulla piccola cicatrice sul labbro superiore. C'era qualcosa nel suo modo di baciarla, nel modo disegnare i contorni delle labbra con la sua lingua, che Regina trovava tremendamente eccitante. La bruna, allora, aveva dischiuso le labbra per lasciar andare un gemito trattenuto troppo a lungo ed Emma ne approfittò per far scivolare la lingua nella sua bocca, inghiottendo un altro gemito.

Le labbra di Regina erano carnose ed esperte, morbide ed Emma non aveva esitato nemmeno per un secondo a morderle tanto forte da farla sussultare.

“Uh. Cattiva ragazza!” Aveva commentato qualcuno. Emma rise contro le labbra di Regina che pareva completamente ipnotizzata da quel bacio, non ascoltava più niente, non vedeva più niente. Percepiva solo il fiato caldo di Emma perdersi nella sua bocca e riusciva solamente a guardare la bionda con occhi neri di desiderio. Regina si era avvicinata ancora di più alla bionda, aggrappandosi alle sue spalle nude spingendola sempre più verso di sé.

Regina non lo sapeva, ma Emma stava pensando a quanto avrebbe desiderato spogliarla e stringerla e spingere le dita dentro di lei da non farla semplicemente gemere, ma urlare di piacere. E Regina pensava che avrebbe voluto abbandonare quel fottutissimo gioco e chiudersi in una fottutissima stanza con Emma e scopare fino al giorno seguente. Poi, semplicemente, baciandosi, era come se stessero scopando: mentre i corpi collidevano, mentre i seni morbidi si toccavano, mentre i fianchi si cercavano e le mani esploravano.

Emma e Regina non pensavano più a niente ed i movimenti delle bocche diventavano sempre più frenetici e le mani si perdevano tra i capelli, si stringevano alle natiche piene, quasi si immergevano tra i vestiti. Regina aveva aperto la bocca per respirare ed aveva portato due dita a toccare le labbra di Emma che, con la lingua, le aveva leccate e, poi, le aveva succhiate sonoramente. Quando Regina le aveva stretto un gluteo in una mano in un impeto di eccitazione, Emma stava per gemere a bocca aperta, quando...  “Tempo scaduto!”gridano tra risolini ed occhiate indiscrete.

Emma e Regina erano tornate ai propri posti, l’una di fianco all’altra, boccheggiando, respirando affannosamente. La bruna era scombussolata, aveva le labbra che tremavano ancora, magnificamente arrossate, e lo sguardo perso nel ricordo di quel bacio alcolico che ancora pulsava sulla pelle. Emma, che aveva accettato un’altra birra offerta da Mary Margaret come premio per lo spettacolo fornito, si era avvicinata ancora a Regina e le aveva sfiorato l’orecchio chiedendole “Pensi ancora che non sia divertente?”.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: bettethelword