This is getting old,
I can’t break
these chains that I hold
My body’s growing cold,
There’s nothin left of
this mind
Or my soul
Addiction needs a pacifier,
The buzz of this
poison is taking me higher
This will fall away
Sirius tenta di calmarmi facendo le sue solite espressioni da pagliaccio, ma io non posso.
La cravatta mi stringe la gola, il vestito mi si appiccica al corpo facendomi venire voglia di strapparmelo di dosso. Lo stomaco non smette di dolermi.
Vorrei correre il più lontano possibile e non voltarmi mai.
Si accorgerebbero della mia assenza?
Mancherei a qualcuno? A lei?
No, certamente sarà troppo occupata dai pensieri della sua luna di miele.
Miele...una parola che suona dolce, ma che nella mia bocca ha solo il sapore del fiele.
Che cosa può centrare la luna con esso? Quel maledetto satellite sembra non avere niente di meglio da fare che tormentarmi.
Non posso muovermi. I piedi sono cementati ad un pavimento che sembra trascinarmi sempre più giù.
Il mio amico mi dice di sorridere, che la mia faccia sembra più appropriata per un funerale.
Annuisco, non posso dargli torto su questo, perchè mi sento come se fossi veramente nella mia bara, pronto ad abbandonarmi all'abbraccio della madre terra.
Senza luna, senza dolore.
E quando l'organo risuona per la chiesa, la mia mente cerca di lasciare questo maledetto posto, di mettere più spazio possibile tra me e il sorriso radioso della sposa.
Ma da fedele lupetto quale sono, mi sforzo di nascondere ciò che provo veramente e mi unisco alle felicitazioni.
Parole: 219