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Autore: lynsy    29/03/2016    0 recensioni
" Blaise era pacato e silenzioso, ma la sua lingua velenosa che sapeva controllare il dono della dialettica lo rendeva pericoloso, Pansy aveva l’aspetto delicato del fiore di cui portava il nome, nonostante i lineamenti duri del viso e il fisico da bambina, ma il suo carattere forte avrebbe intimorito in poco tempo perfino i ragazzi del quarto anno, e infine Malfoy aveva quello sguardo di superiorità che nascondeva ogni sorta di simpatia per chiunque non riuscisse a leggergli dentro. La loro fusione, tra pregi e difetti, avrebbe dato vita allo studente a cui Salazar pensava quando aveva creato la casata di Serpeverde, e loro questo non lo avrebbero capito per molto tempo."
Questa è una storia d'amore e una storia di vera amicizia. E' uno strano modo di affacciarsi sull'universo Slytherin per rimanerne travolti, ponendo l'attenzione su personaggi poco conosciuti ma comunque incisivi. Se siete pronti a scavare nei pensieri di quella che (secondo me) è Pansy Parkinson, non dovete far altro che leggere le mie parole e dirmi che ne pensate.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Blaise Zabini, Cedric Diggory, Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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~~C’è un momento della vita di un mago che può risultare più importante di qualsiasi altro.
Non parlo del momento in cui diventi finalmente utile per la società dopo anni di studio o quello in cui fai davvero qualcosa d’importante come sconfiggere un mago oscuro oppure catturare un importante ricercato; parlando dal punto di vista di un comune mago o strega inglesi mi riferisco alla prova del cappello parlante.
Può sembrare stupido, lo so, perché sedersi su uno sgabello all’età di undici anni e ascoltare un vecchio cappello rattoppato che parla è così fondamentale? Ebbene ragazzi… vi darei ragione se fosse solo un comune cappello, ma nel momento in cui sei smistato nella tua casata riconosci i tuoi pregi e difetti e conosci le persone sulle cui ti puoi basare per la vita intera; quindi scusatemi se non gli do del vecchio cappello malandato, e fidatevi di me.
Con quel momento iniziano inoltre gli studi di magia, i primi e veri studi che ti mostreranno quello che sai fare o il fatto che farai esplodere qualcosa ogni volta che farai un incantesimo… ed è abbastanza certo che quella non sarà la tua strada. E’ questo il motivo per cui Hogwarts è così importante: ti da un senso di appartenenza e una strada da seguire, e non importa da quanti anni è finita la scuola, sarai sempre la serpeverde o il corvonero, la grifondoro o il tassorosso. 
Questa non è una lettera per far capire a tutti quanto Hogwarts sia così importante, quello penso sia chiaro, insomma... è stata l’ambientazione della seconda guerra magica, ha visto morire due dei più grandi maghi del mondo e prepara studenti di eccellente conoscenza da millenni… questi sono solo i ricordi di una vecchia strega… perdonatemi, serpeverde, che in quella scuola ha lasciato l’anima.
Ma partiamo dal principio…


Pansy Parkinson, 11 settembre 1991.
I suoi corti capelli neri portati a caschetto sventolavano alla leggera brezza di settembre che investiva il binario 9  ¾ verso le 10 del mattino. Era presto e la quantità di gente presente era ancora molto bassa, il che dava la possibilità di respirare l’aria fresca di fine estate e di non avere persone ammassate attorno a sé. Il motivo per cui i suoi genitori si erano recati lì così presto trascinandola giù dal letto alle sei del mattino le era ormai chiaro da tempo. Lei era la primogenita di una famiglia purosangue, non che figlia unica, come la maggior parte dei ragazzi nella sua condizione. Fin da piccola le è stato insegnato che purosangue è sinonimo di perfezione, che il rispetto doveva essere dato solo alle persone di uguale classe sociale e che i mezzosangue, o peggio ancora, i sanguesporco,  erano il motivo per cui la società magica stava andando a brandelli.
Quindi non fu molto sorpresa quando vide arrivare le altre famiglie di alto ceto, ogni momento era infatti perfetto per mostrare la propria perfezione, che sia nel vestire, nel seguire ogni regola del galateo e nel mostrare una superiorità rispetto al resto del mondo che stava sotto i loro piedi. Ogni famiglia, per quanto diversa, seguiva un prototipo di perfezione estetica e di rigidità, per questo riconobbe all’istante i famosi “amici di famiglia” che accompagnavano i figli per il primo anno di sette nella tanto amata Hogwarts. Prima di tutto arrivarono i Malfoy, seguiti dai Goyle e dai Crabbe, con i loro figli al seguito ;  Draco Malfoy spiccava rispetto ai due per il fisico minuto e i capelli di un biondo così chiaro da sembrare bianchi, mentre Vincent Crabbe e Gregory Goyle erano caratterizzati da un corpo massiccio e i capelli scuri, ed erano talmente più grandi del biondo da sembrare più grandi perfino in età. Pansy li conosceva tutti, li aveva conosciuti grazie alle cene che venivano spesso organizzate nell’alta società, ma con nessuno di quei tre aveva stretto un legame: Vincent e Gregory avevano un carattere troppo debole e obbediente per  i suoi gusti, mentre Draco, al contrario, aveva quell’aria superiore che trovava altamente insopportabile e quell’espressione che era capace di mandarla fuori di testa, ovviamente in senso negativo. Per fortuna esistevano le vie di mezzo, la via di mezzo perfetta per lei era senza dubbio Blaise Zabini, che arrivò poco dopo e fu il primo che la ragazza salutò con un reale non che minimo affetto. Per quanto Blaise Zabini fosse il più possibile simile a Draco Malfoy, aveva un’aria furba e intelligente e, nonostante l’età, da perfetto gentiluomo; la differenza sostanziale tra i due stava nel fatto che uno amava stare al centro dell’attenzione, l’altro se ne stava in disparte, intervenendo solo nei momenti appropriati per mostrare il suo intelletto elevato per l’età.
Blaise Zabini le salvò la giornata: la rubò dalle conversazioni degli adulti e la tirò in disparte con gli altri ragazzi e con Theodore Nott e Daphne Greengrass, che li avevano appena raggiunti. Riusciva a far sembrare più simpatico perfino Malfoy che non perdeva la solita abitudine di dare ordini a chiunque avesse intorno. Era questo che la affascinava di Blaise, riuscire ad uscirne vincitore in ogni situazione nascondendo ogni sorta di maleducazione dietro a frasi estremamente complesse e ricche di sarcasmo. Le somigliava, le somigliava molto in quello stile che da li a poco avrebbero chiamato tipicamente Slytherin.


I primi giorni ad Hogwarts passarono velocemente per la ragazza, e non ci mise molto neppure ad ambientarsi nei lunghi corridoi e nelle grandi aule che caratterizzavano la struttura. Nonostante fosse abituata ai grandi spazi, come quelli del manor dei suoi genitori o quello dei parenti che andava spesso a visitare, non potè negare (naturalmente solo a se stessa) di essere rimasta affascinata dallo splendore del posto: amava la sala grande per la vitalità che trasmetteva, ma soprattutto la sala comune della propria casata. Fin dal primo giorno infatti il cappello aveva deciso senza indugio che il suo posto era in serpeverde, e nonostante se lo aspettasse, fu comunque fiera di sé stessa; Non era per compiacere i genitori che lei era così felice di poter indossare sulla divisa lo stemma verde argento, ma perché la soddisfacevano i criteri della casata: astuzia, amicizia.
La sala comune si trovava nei sotterranei del castello, e si affacciava direttamente sul lago. Il luogo, seppur sempre affollato, non era mai molto rumoroso ed emanava un senso di tranquillità, anche grazie ai riflessi dell’acqua che accarezzavano le pareti rincorrendosi ogni volta che un raggio di sole si specchiava sul lago. Inoltre, era rimasta affascinata anche dai suoi nuovi compagni di casata: aveva imparato, in pochissimo tempo, che uno slytherin deve essere riservato e non mostrare mai le proprie emozioni, se non quando aveva capito di chi fidarsi e aveva consolidato un rapporto con quelli a cui avrebbe affidato la propria anima. A Pansy tutto ciò piacque molto, amava osservare e starsene in disparte, e fin da subito capì il carattere di ogni componente della sua nuova famiglia, tranne i più grandi e irraggiungibili. Imparò subito che quello che pensava su Blaise Zabini era corretto, che Daphne Greengrass aveva dei comportamenti del tutto incompatibili con i suoi, che Millicent Bulstrog aveva un carattere ingenuo paragonabile solo a quello di Gregory e Vincent, che Draco Malfoy era alquanto irritante ma sapeva tenerle testa, e che tutto il resto dei ragazzi della sua età non meritavano la sua attenzione.


Con la fine della settimana di ambientazione, nel quale i prefetti mostrarono ai ragazzi del primo anno il castello precisando i luoghi proibiti da quelli accessibili, iniziarono le prime lezioni di educazione magica. Lei, insieme a pochi altri, essendo nata in una famiglia di maghi, conosceva già i basilari, per cui le prime lezioni di incantesimi e di volo le passò ghignando divertita mentre osservava studenti che non riuscivano a fare cose per lei elementari, insieme a Blaise, con cui stava consolidando un rapporto di conoscenza, e a suo discapito, di Draco. Il rapporto con i due era nato senza che lei se ne accorgesse, o che lo volesse davvero, era solo capitato che un giorno si accorgesse che tra tutti i presenti loro erano i meno peggio, per negare l’evidenza che stavano iniziando a diventare anche simpatici: Iniziarono a prendere i posti vicini durante i pasti, iniziarono a salutarsi ogni volta che si incontravano, iniziarono a parlarsi senza il normale imbarazzo (anche se ben nascosto) delle persone che non si conoscono ancora, e iniziarono in poche settimane a trovare normale tutto ciò. Forse quello che attirò i tre ad approfondire la loro conoscenza erano semplicemente i loro atteggiamenti contrapposti, ma compatibili: Blaise era pacato e silenzioso, ma la sua lingua velenosa che sapeva controllare il dono della dialettica lo rendeva pericoloso, Pansy aveva l’aspetto delicato del fiore di cui portava il nome, nonostante i lineamenti duri del viso e il fisico da bambina, ma il suo carattere forte avrebbe intimorito in poco tempo perfino i ragazzi del quarto anno, e infine Malfoy aveva quello sguardo di superiorità che nascondeva ogni sorta di simpatia per chiunque non riuscisse a leggergli dentro. La loro fusione, tra pregi e difetti, avrebbe dato vita allo studente a cui Salazar pensava quando aveva creato la casata di Serpeverde, e loro questo non lo avrebbero capito per molto tempo.

  
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