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Autore: Anastasia9    22/03/2005    2 recensioni
Una storia d'amore nata durante il V anno dei Malandrini...volta forse al termine...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quel momento, Amy iniziò a sentire una fiamma perpetua in lei, che ardeva infondendole coraggio e conforto

Da quel momento, Amy iniziò a sentire una fiamma perpetua in lei, che ardeva infondendole coraggio e conforto. Condividere con Remus qualcosa di così importante e privato la faceva sentire importante per lui. Le lezioni sembrava non fossero più importanti, ogni suo pensiero ed energia era volto alla creazione di un calmante, un tranquillante per Remus; sapeva che nulla del genere era mai stato creato, qualcosa che riuscisse a controllare la trasformazione di un licantropo non era facile da ideare, ma Amy ci mise tutta se stessa, e due mesi, per arrivare ad una soluzione per cui valesse la pena tentare.

Durante il suo interminabile lavoro, Lily la osservava, mentre miscelava ingredienti e tagliuzzava erbe ed altri elementi, senza però capirne l’utilità: Amy, infatti, non aveva parlato con nessuno del segreto di Remus, per non correre rischi, rinunciando così ai preziosi consigli che la sua migliore amica avrebbe potuto darle.

Lily a volte quasi soffriva nel vedere la ragazza in quello stato di perenne agitazione, ora turbata, ora entusiasta, ora affranta, e le chiedeva cosa avesse, perché non voleva parlarne, cosa che probabilmente le avrebbe tolto un peso dall’anima.

“No Lily, non voglio coinvolgere altre persone, non adesso, ti chiedo solo di starmi vicina, se puoi…so che non è facile, ma non voglio che tu pensi che mi stia allontanando…tu per me sarai sempre la migliore amica che una persona possa desiderare, ma non voglio far correrti rischi, né a te, né a nessun altro”.

Nonostante Amy sapesse che Lily avrebbe mantenuto il segreto,non aveva intenzione di correre il rischio,non appena fosse stata pronta,avrebbe parlato di Remus con l’amica.

Remus nel frattempo sembrava aver riacquistato un po’ della sua antica calma, lo si trovava spesso in giardino,nelle limpide giornate che Marzo iniziava a regalare,o in Sala comune,a parlare con i suoi tre amici,o a passeggiare con Amy,che per non dargli false speranze non aveva accennato al suo tentativo di distillare la pozione.

“Per le vacanze di Pasqua rimarrai qui?” le chiese lui,qualche giorno prima che le vacanze iniziassero.

“Credo di si,mia madre non mi è sembrata molto contenta di sentirlo,ma voglio ripassare per gli esami…”.In realtà, Amy aveva intenzione di mettere finalmente alla prova la sua pozione, e l’occasione migliore era proprio durante il plenilunio,che quel mese cadeva durante le vacanze di Pasqua. Aveva lavorato quasi due mesi, quasi senza sosta, subendo molte delusioni, affrontando molte sconfitte,ma senza demordere,perché doveva,poteva riuscirci.

Al ragazzo sembrava bastasse averla accanto, ma Amy sapeva che se fosse riuscita a trovare qualcosa che alleviasse la sua sofferenza, sapeva che Remus avrebbe avuto un motivo in più per sorridere, e lei avrebbe avuto un motivo in più per vederlo sorridere,timido,dolce,determinato,com’era sempre stato.

La prima mattina di vacanza Amy si svegliò presto, Lily tornava a casa e lei ci teneva a salutarla.
”Mi raccomando, Amy, sta attenta, ti prego” le disse l’amica tutto d’un fiato.

“Attenta a cosa, Lily?Pensi che qualche uovo pasquale possa aggredirmi?” rispose lei, scherzando,ma ben consapevole della causa della sua preoccupazione.

“Non essere sciocca Amy, non hai voluto dirmi cosa stai macchinando, ma so che potrebbe essere pericoloso, per cui sta attenta,d’accordo?” ribatté lei,abbracciandola,mentre Amy annuiva sorridendo.

Attendeva ormai con ansia la sera di Pasqua, sera in cui avrebbe potuto verificare la sua pozione,e avrebbe potuto aiutare la persona per lei più importante.

Nonostante avesse detto a Remus che passava le vacanze a ripassare,trascorse con lui quasi tutto il tempo,attendendo il momento migliore per metterlo al corrente della sua pozione,e del suo desiderio di verificarne l’efficacia. Il momento propizio arrivò la sera prima di Pasqua,mentre passeggiavano in giardino,passando relativamente accanto al grande albero che soleva dominare il luogo,il platano cosiddetto “picchiatore”.

“Come va Remus,domani…” iniziò Amy “sei pallido…” osservando da lontano i rami in perpetuo movimento dell’albero,che sapeva essere stato posto a difesa del luogo dove Remus andava a trasformarsi. Remus sorrise a quel commento,volgendo lo sguardo dalla parte opposta a quella dove guardava la ragazza.

“Beh,è normale che io sia pallido,ma sta tranquilla,tra qualche giorno starò bene”

“remus senti,io…ti ricordi che ti parlai della mia intenzione di creare un distillato che avesse un effetto calmante?Beh,io ne ho messo a punto uno…ho quasi la certezza che funzioni,ma voglio esserne certa…” iniziò lei,senza guardarlo,per paura di trovare in lui tracce di ilarità.

“Amy,è molto improbabile che qualcosa faccia effetto” rispose lui,con una certa riluttanza all’idea di ingerire un calmante di cui non era certo l’effetto “ma visto che si tratta di una cosa a cui tieni…va bene,la berrò,e ti farò sapere l’effetto”. Alla fine aveva accettato,un po’ perché aveva bisogno di provare,un po’ perché vedere Amy che si preoccupava per lui lo faceva star bene.

“Remus,io voglio venire con te,voglio assicurarmi che non ci siano imprevisti,che tu non ti senta male…voglio starti accanto”

“No Amy,questo non puoi chiedermelo,non posso e non voglio che tu mi veda in quello stato…sono un pericolo  per qualunque essere umano,e non voglio rischiare di perdere te,non adesso…” le si avvicinò,per baciarla delicatamente sulle labbra “Tengo troppo a te per poterti perdere”.

Amy,per quanto colpita e lusingata da tali parole,rimase della medesima idea,con l’aggiunta che adesso avrebbe dovuto seguire il ragazzo,invece che accompagnarlo.

La successiva sera Amy porse l’ampolla con la pozione di sua invenzione a Remus,che veniva accompagnato da Madama Chips fino al Platano Picchiatore. Lo seguì fin nel passaggio segreto,facendo silenzio,muovendosi cauta,per quanto il buio e il posto mai visto non l’aiutassero ad orientarsi;giunse infine,dopo aver salito molti gradini,che al buio sembravano interminabili,dentro una stanza dall’aria malridotta,con vecchi mobili rotti e frammenti di oggetti sul pavimento. Seduto su una sedia,illuminato dalla flebile luce di una lampada ad olio,c’era Remus,con in mano l’ampolla con la pozione datagli dalla ragazza. Amy assistette in silenzio mentre lui bevevo la pozione,poi,non accortasi di un pezzo di legno per terra,diede involontariamente segno della sua presenza,facendo voltare il ragazzo,che dopo aver messo a fuoco la figura e riconosciuto la ragazza,la fissò con sguardo allibito e spaventato.

”Amy,ti avevo detto di rimanere in Sala comune” disse lui,con un tono abbastanza secco,ma da cui traspariva la paura. “Sbrigati e torna al castello,prima che sia troppo tardi,te ne prego,Amy”.

La ragazza era incapace di parlare,non lo aveva mai visto così,arrabbiato e terrorizzato al contempo. Poi avvenne tutto in una manciata di minuti:una debole ed argentea luce filtrò dalle sporche vetrate,illuminando la stanza,ed i contorni dei visi dei due ragazzi. Remus fu come colto da acute fitte e da spasmi di dolore,accasciandosi a terra,iniziando a contorcersi,mentre Amy non riusciva a muoversi,paralizzata dalla paura. Dopo pochi attimi il corpo del ragazzo fu ricoperto da una rada ma consistente pelliccia,il suo volto si trasformò in quello di un lupo,così come le sue braccia e le sue gambe.

Per alcuni minuti,che parvero eterni,sembrò che la pozione avesse avuto effetto;il lupo sembrava mansueto,e si stava dirigendo verso un tavolo,placido. Anche Amy stava tranquillizzandosi,ma furono brevi momenti di calma,cui seguirono eventi ben peggiori. Il lupo di colpo fu scosso da un brivido,sentendo nitido l’odore della ragazza e con un balzo le fu addosso,senza darle nemmeno il tempo di respirare. Con sguardo famelico,prese ad affondare gli artigli nel corpo della ragazza,facendole quasi perdere i sensi;piangendo Amy invocava il nome del ragazzo,come per cercare di richiamare la parte umana dell’essere che aveva di fronte,adesso sopita. Vaghe sensazioni seguirono quei momenti,sporadici flash nella sua mente annebbiata dal dolore,dalla rabbia,dall’impotenza,dall’amore. L’ultimo nitido ricordo della ragazza fu quello di alcune persone,dall’aspetto familiare,ma che non riusciva a focalizzare,entrare nella stanza e schiantare il lupo,che staccandosi da lei,ricadde svenuto poco lontano. Poi il buio.

 

 

  
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