Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Somriure    29/03/2016    1 recensioni
-Sequel di Remember to see the lighthouse-
*
L'isola, il mare, il faro.
Niente sembra cambiato, ma quattro anni sono lunghi, lunghi anche per la monotona vita di un paesino di mare.
Louis ha abbandonato per sempre la sua fanciullezza per prendersi sulle spalle le proprie responsabilità, allontanandosi da inutili distrazioni.
Harry ha riscoperto la vita, imparando ad amarla per diventare finalmente un uomo.
Il faro che li ha visti allontanarsi irrimediabilmente forse infonderà nei loro cuori la giusta maturità per perdonarsi una volta per tutte, ma forse la sua luce non sarà così potente da sconfiggere il loro orgoglio e voltare una volta per tutte la pagina per iniziare a riscrivere un nuovo destino insieme.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Ti accompagno in aeroporto, Haz.- disse Rudy recuperando il telefono sul tavolo della cucina.

-Piccola renna, non c'è bisogno!- ridacchiò Harry per le premure del tutto esagerate dell'amico.

-Mi fa piacere accompagnarti. Anche se mi hai appena chiamato renna e secondo i miei piani ora dovresti essere già morto.- disse seriamente. Harry non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere fragorosamente.

-Ehi, non prendermi in giro, porcospino!- gli fece la linguaccia il rosso.

-Va bene, scusa!- esclamò Harry alzando le mani in segno di resa.

-Vado a salutare Chris.- esclamò correndo su per le scale. Il suo amico lo stava già aspettando dietro alla porta e quando lo vide lo abbracciò.

-Fai buon viaggio, piccolo riccio.- disse accarezzandogli le spalle robuste.

-Grazie Chris.- disse Harry sorridendo. Il ragazzo più grande lo fece staccare da lui e lo guardò negli occhi.

-Ora che non c'è mamma Rudy, vuoi dirmi se sei preoccupato per il viaggio?-

-No Chris, non preoccuparti. Ho già preso l'aereo altre volte.- sorrise Harry.

-Sciocchino, non intendevo questo. Sei sicuro che tornare lì sia la cosa giusta?-

-Sì Tophs, devo solo andare a vincere quella scommessa! Quattro anni fa avevamo detto che ci saremmo rincontrati per vedere se i nostri sogni con il tempo si fossero realizzati e.. io sto vivendo il sogno della mia vita, quindi sì.- spiegò il ragazzo cercando di essere il più convincente possibile.

-Sciocchezze! Non capisco se vuoi prendere in giro me o te stesso, Harry. La scusa della scommessa non regge per niente! Perché vuoi tornare lì?- chiese il ragazzo portandosi le mani ai fianchi. Harry non rispose. Non sapeva che dire in verità.

-Non lo so. Credo solo che... Non lo so. Forse voglio solo vederlo. I-io...io non mi sono comportato molto bene con lui. Me ne sono andato senza sentire le sue spiegazioni. Lui è stato molto importante per me. E... un po' mi manca.- mormorò il ragazzo arrossendo e non volendo per nessun motivo guardare il suo amico negli occhi. Chris sorrise intenerito. Era forse la prima volta che Harry si apriva così con lui.

-E' una bella cosa, Harry. Sei ancora innamorato di lui! Credevo che fossi asessuato fino ad ora.- disse. Harry rise.

-Scemo!- lo spintonò amichevolmente.

-Sai che dopo quattro anni le cose potrebbero essere cambiate..?- chiese.

-Certo, lo so.- mormorò il ragazzo abbassando lo sguardo. -Voglio andare anche per questo. Non posso continuare a vivere nel dubbio.-

-Ma certo, piccolo Harry! Oh, come sono orgoglioso, il mio piccolo bambino inizia a fare pensieri da adulto!- esclamò con un'espressione buffissima.

-Grazie papà Chris!- batté le mani Harry come un bambino.

-Ragazzi siete morti?- urlò Rudy dal piano di sotto.

-Arrivo Rudy!- rispose il riccio.

-Allora buon viaggio, cucciolo. Ricordati che puoi contare su di noi. Chiamaci pure per qualsiasi cosa, noi faremo lo stesso, non preoccuparti. Se ce lo chiederai verremo anche a trovarti, ma prenderemo, almeno io, un elicottero. Il viaggio in traghetto non me lo faccio.-

-Va bene, papà Chris. Farò il bravo e non farò arrabbiare la maestra.- il ragazzo rise.

-Ora va, sennò la mamma dai capelli rossi diventa isterica.- esclamò.

Il riccio salutò con la mano e scese le scale.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- QUATTRO ANNI PRIMA.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

-Allora Harry.- iniziò Chris tamburellando le dita sul tavolino di un bar. -Ne ho parlato con mio padre e... ha accettato. Da domani lavorerai in prova nella Collins&Dixon. I tuoi disegni gli sono piaciuti molto e secondo me avresti veramente successo.-

-Dici sul serio?- esclamò Harry sorseggiando rumorosamente il suo frappè.

-Assolutamente!- rispose il moro sorridendo.

-Io non ho ancora capito come hai fatto ad avere i miei disegni!-

-Diciamo che tua sorella è la tua fan numero uno e me ne ha fatti vedere alcuni.- ridacchiò Chris.

-Oh!- sorrise arrossendo leggermente Harry. -Sei sicuro che anche il signor Dixon sia d'accordo?-

-Il signor Dixon non decide un bel niente. Mio padre si occupa di tutto. Quello lì prende solo i soldi.-

-Mh... ma io.. io non so che fare! Non ho mai lavorato prima d'ora!- mormorò tristemente Harry.

-Non preoccuparti. Terence il nostro stilista ti aiuterà.-

-Oh! Allora mi sembra perfetto! Quando posso iniziare?- chiese Harry emozionato. Era la prima volta che qualcuno gli offriva un incarico così importante.

-Da domani mattina! Puntuale, mi raccomando!-

-Certo, ci sarò!- sorrise il ragazzo soddisfatto.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Harry sbuffò esasperato. Erano le 6.23 di mattina e lui era già sveglio. Anche Cam e sua sorella erano già svegli e da quasi venti minuti ci stavano dando dentro.

Il ragazzo si alzò infastidito e andò in cucina a prepararsi un the. Quella condizione doveva finire. Non ce l'aveva con sua sorella, i due stavano cercando di avere un bambino, quindi erano più che giustificati, ma questo rovinava ogni suo momento di sonno.

Versò il suo the nella tazza di Winnie The Poo e si affacciò alla finestra. Le giornate erano tremendamente imprevedibili a New York. Poteva piovere da un momento all'altro, in questo era molto simile a Londra. La casa di Gemma era abbastanza lontana al mare, quindi Harry non aveva ancora avuto la possibilità di andare a visitarlo. Non che avesse tempo, le sue giornate erano colme di impegni, e poi non ne aveva ancora sentito la necessità. Aveva paura che l'immensa distesa d'acqua gli avrebbe ricordato troppo due occhioni azzurri che aveva lasciato a moltissimi chilometri di distanza. Era dell'opinione che se il suo pensiero non si fosse soffermato troppo sul ragazzo del faro non avrebbe sofferto più di tanto. Sentiva di poterci riuscire, le sue giornate erano colme di attività per distrarlo, il vero problema però insorgeva la notte. La notte tutti i pensieri che era riuscito a reprimere durante la giornata riaffioravano come pesci nell'acqua. E forse Cameron e Gemma non avevano tutte le colpe per le terribili occhiaie che aveva.

Il ragazzo sospirò e finì la sua bevanda che con il tempo si era raffreddata, poi andò in bagno e indossò una comoda tuta. Aveva scoperto che correre nel parco la mattina presto con della buona musica gli piaceva. Non ci avrebbe mai scommesso, ma si sentiva meglio anche con se stesso.

Qualche mese fa aveva iniziato a prendere dei farmaci per l'asma che con il tempo era migliorata notevolmente. Aveva fatto un'operazione agli occhi poco invasiva ed era riuscito a correggere del tutto il suo problema. Aveva chiuso i suoi occhiali e il suo inalatore nel cassetto più remoto del suo armadio. Ormai appartenevano alla sua vita precedente.

Uscì di casa e iniziò a correre per le vie assolate con la musica a palla. Quando arrivò nel parchetto vicino casa proseguì lì. Era calmo e tranquillo, ad Harry piaceva molto. Dopo circa un'oretta decise di tornare indietro. Si fermò a comprare due ciambelle per Gemma e Cam, dopo la loro energica attività era sicuro che sarebbero stati sicuramente affamati, poi tornò a casa.

I due erano ancora a letto, Harry lasciò le ciambelle sul tavolo della cucina ed entrò in doccia. Era in ritardo per il lavoro, Terence lo avrebbe sicuramente strillato con quella sua vocetta fastidiosa. Uscì velocemente dal bagno e si vestì con degli skinny neri e una camicia celeste con delle rondini disegnate sopra.

La fisica dice che quando sei in ritardo il posto di lavoro sembra ancora più lontano.

-Alla buonora, Harry! Ogni giorno sempre più in ritardo!- esclamò Terence vendendolo entrare tutto trafelato.

-Lascialo in pace, Terry!- esclamò Chris salutando l'amico con una pacca sulla spalla.

-Scusa Ter.- sorrise Harry dolcemente. Il ragazzo fece un cenno con la mano e rientrò nel loro studio. Chris scoppiò a ridere.

-Non capisco come faccia ad essere costantemente una principessa del dramma!- esclamò il figlio del capo.

-Forse prende troppo caffè. La prossima volta che mi chiede di portarglielo glielo prendo decaffeinato.-

-Ottima idea, riccio!- rise Chris. -Ora va, prima che faccia saltare in aria lo studio.-

Il riccio rise e annuì dirigendosi verso la stanza.

-Pranzi con me e Rudy oggi?- urlò Chris prima che il riccio entrasse.

-Certo, come sempre!- sorrise Harry.

Il riccio era riuscito ad ambientarsi nella comitiva veramente molto velocemente. Ora i ragazzi lo consideravano parte integrante del gruppo e Harry non si era mai sentito così accolto e amato. Erano la sua famiglia, e una famiglia di amici è fantastica.

La mattinata volò come un lampo. Era piacevole lavorare in quell'ambiente e il tempo passava velocemente. Harry amava quel lavoro. I suoi colleghi apprezzavano molto le sue idee e finalmente si sentiva importante, sentiva che senza di lui la collezione non sarebbe stata così.

-Harry, le tue occhiaie non mi piacciono per niente!- esclamò Rudy sporgendosi dal tavolino del localino Bio per accarezzare le guance del riccio che alzò le spalle indifferente.

-Mi ha detto Cam che stanno provando ad avere un bambino.- rise Chris.

-Già..- borbottò Harry mangiando la sua insalata.

-Povero te! Ecco perché hai queste occhiaie! Hai provato con del fondotin...ma che fondotinta! Ho avuto un'idea fantastica! Sono un genio!- esclamò il ragazzo dai capelli rossi osservando un punto indefinito sopra le loro teste con un sorriso immenso sulle labbra. I due ragazzi lo osservavano in attesa non capendo dove volesse arrivare.

-Uhm...Rudy, ti dispiacerebbe renderci partecipi della tua “idea fantastica”- chiese Chris mimando le virgolette con le mani.

-Oh, sì, certo! Scusate!- si riprese dal suo stato di trance il rosso. -Avevo pensato che magari il riccio potrebbe trasferirsi da noi! Immagino che i piccioncini vogliano più intimità e di certo un fratellino in mezzo ai piedi non aiuta.-

-Rudolph, nessuno sa meglio di te cosa sia il tatto!- esclamò Chris sarcastico.

-Ma che ho detto!?- chiese il ragazzo dai capelli rossi sbuffando. Harry intanto continuava a ridere, non rideva così con nessuno, solo i ragazzi riuscivano a farlo sentire in questo modo.

-Mi piacerebbe trasferirmi da voi ma...-

-Okay, è fatta!- esclamò Chris. -Domani verremo ad aiutarti con il trasloco, potrai stare nella stanza accanto al bagno.-

-Ma devo lavorare domani, non posso!- rise Harry.

-Hai ragione, peccato. Se solo fossi il figlio del capo ti darei dei giorni di vacanza. Ma guarda un po', io sono il figlio del capo!- esclamò ridendo. Harry si unì alla risata. Rudy li guardava confusi.

-Non ho capito la battuta...- disse seriamente.

-Lascia stare Rudolph. Mancano cinque mesi a Natale, non devi andare ad aiutare Babbo Natale con le decorazioni, o magari a costruire i giocattoli per i bambini?- rispose Chris lasciando una leggera pacca sulla spalla dell'amico.

-Ah, ah, ah. Molto simpatico!- esclamò il rosso incrociando le braccia. -Mangia la tua bistecca e sta zitto!- Chris sospirò tra le risa tornando a mangiare. Harry lo imitò.

-Piccolo Harry, non capisco come tu riesca a non mangiare la carne.- disse Rudy tristemente come se fosse una cosa di vitale importanza.

-Già infatti. Questo non lo capisco neanche io. Sei riuscito a farti infinocchiare dalle ragazze e dalle loro assurde idee sul cibo sano e bla bla bla!- disse Chris addentando la sua bistecca.

-Beh, a me non importa del cibo sano, penso solamente a tutti gli animali morti e...-

-Oddio, così mi fai sentire in colpa però!- disse Rudy osservando tristemente la sua cotoletta.

-A me non importa nulla, questi animali tanto sarebbero morti per soddisfare qualcun altro.- decretò Chris.

-Oh Christopher, sei senza cuore!- esclamò Rudy.

-Fino a prova contraria stai masticando una cotoletta.....-

-Oh.. è vero..- mormorò il ragazzo ridacchiando imbarazzato. Harry scoppiò a ridere. Le risate dei suoi amici scacciavano i suoi demoni interiori. Forse andare a vivere con loro non era poi un'idea così cattiva.

Angoletto
Tempo (e orario) da record! Amatemi.
Come avete trovato questa seconda parte? I momenti flashback della storia dovrebbero essere finiti, dal prossimo capitolo il piccolo Hazzold tornerà sull'isola e inizierà la vera e propria storia. Questi primi capitoli sono serviti a descrivere la sua nuova vita e i suoi nuovi amici. (Io amo Rudy).

Fatemi sapere come avete trovato questo capitolo. Ci vediamo presto.
Baci, Somriure <3

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Somriure