Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Somriure    26/03/2016    1 recensioni
-Sequel di Remember to see the lighthouse-
*
L'isola, il mare, il faro.
Niente sembra cambiato, ma quattro anni sono lunghi, lunghi anche per la monotona vita di un paesino di mare.
Louis ha abbandonato per sempre la sua fanciullezza per prendersi sulle spalle le proprie responsabilità, allontanandosi da inutili distrazioni.
Harry ha riscoperto la vita, imparando ad amarla per diventare finalmente un uomo.
Il faro che li ha visti allontanarsi irrimediabilmente forse infonderà nei loro cuori la giusta maturità per perdonarsi una volta per tutte, ma forse la sua luce non sarà così potente da sconfiggere il loro orgoglio e voltare una volta per tutte la pagina per iniziare a riscrivere un nuovo destino insieme.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Tesoro, sei proprio sicuro di voler andare da solo?- chiese Rudy grattandosi i capelli rossi.

-Sì, Rudy, starò bene. Non preoccuparti!- ridacchiò Harry asciugandosi la lunga e riccioluta chioma con un asciugamano rosa.

Erano passati quattro anni da quando Harry aveva lasciato l'isoletta del faro. Erano quattro anni che Louis gli aveva spezzato il cuore. Dire che era riuscito a superare la cosa era un'eresia, ma con il tempo aveva imparato a conviverci. Ora finalmente viveva la vita come un normale ragazzo della sua età: andava a lavoro, usciva con gli amici, poi un salto in palestra e una cena da asporto davanti ad un film romantico. Era diventato ragazzo abitudinario e amava la sua nuova vita.

Certo, spesso il suo pensiero attraversava le possenti onde del mare e raggiungeva un solitario ragazzo del faro, ma oltre al pensiero non aveva più avuto notizie del ragazzo, né le aveva cercate. Erano diventati due perfetti sconosciuti. Due sconosciuti legati, nonostante tutto, dal filo indissolubile del primo amore.

-Bah.. ancora non ho capito perché ci vuoi tanto andare. Sono passati cinque anni da quell'estate!- borbottò alzando le spalle il suo coinquilino guardandolo poco convinto con una tazza di caffellatte in mano e uno strano cipiglio sul volto.

-Devo solo vincere una scommessa, Rudy. Tornerò presto, tesoro.- disse Harry sorridendo e mostrando una delle sue adorabili fossette.

-Uhm, ok...-

Il ragazzo dai capelli rossi rimase ad osservare il suo amico con uno sguardo preoccupato. Non era per niente convinto di lasciarlo partire per un luogo così lontano e solitario da solo. Era pur sempre il fratellino che Gemma gli aveva affidato!

-Gnh...- grugnì un ragazzo moro con gli occhi assonnati scendendo le scale con una coperta sulle spalle.

-Buongiorno anche a te, Chris!- ridacchiò il riccio osservando l'amico avvicinarsi con un broncio nervoso sul volto e con i capelli completamente scompigliati.

-Mh...- borbottò nuovamente il ragazzo dirigendosi in cucina per versarsi una tazza di caffè nero. Subito Rudy gli fu vicino.

-Chris, Harry vuole partire...- mormorò preoccupato.

-Mh..- rispose il ragazzo, indifferente.

-No dai, seriamente. Non possiamo mandarlo da solo!- il più grande sbuffò e cercò di allontanarsi dal ragazzo che di prima mattina cercava di molestarlo a tutti i costi.

-Christopher, sei tu quello maturo!- esclamò Rudy esasperato afferrandolo da un braccio. -Harry è ancora un cucciolo! Gemma ce l'ha affidato! Non credo che sia il caso! Digli qualcosa!-

-Buon viaggio, Harry! Divertiti.- borbottò dandogli una pacca amichevole sul braccio. Poi si avviò nuovamente verso la sua stanza.

-Sei pessimo, Chris. Sei proprio pessimo!- sbuffò il ragazzo dai capelli rossi seguendo l'amico.

Harry ridacchiò. Era grato di aver trovato amici come loro. Quei due erano diventati la sua famiglia da quatto anni. Non passava giorno che il ragazzo non ringraziasse sua sorella Gemma per averglieli presentati.


.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.Quattro anni prima.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
 

-Harry, ti prego. Alzati da quel divano e spegni la TV. Sono due settimane che non esci di casa.- sospirò Gemma con le mani sui fianchi.

Il riccio non la degnò di uno sguardo continuando a fare zapping con il telecomando, completamente preso dallo schermo luminoso.

-Lo so che Louis ti ha ferito. Ha ferito tutti quanti ma...- il ragazzo sospirò e alzò il volume della TV fino a confondere la voce della ragazza. Non voleva sentire la voce di nessuno in quel momento. L'unica cosa che aveva voglia di fare era osservare distrattamente le figure che si muovevano in quel terribile programma di cucina. Gemma sbuffò esasperata. Non riusciva proprio a vedere il suo fratellino così. Tra due giorni sarebbe dovuta partire e non voleva che il suo Harry cadesse in un baratro ben più grande di lui. Così, anche se provava sofferenza nel vederlo star male per qualsiasi cosa, perse coraggio e gli strappò il telecomando dalle mani per poi spegnere quello schermo che ogni giorno di più stava risucchiando il cervello di suo fratello.

-Ora mi ascolti.- esclamò battendo nervosamente il piede a terra. Harry sospirò e come se non fosse successo nulla si alzò dal divano. Gemma sorrise soddisfatta, pensando che il riccio volesse riprendere in mano la sua vita, ma quando il più piccolo riaccese la televisione da tastino incorporato all'apparecchio elettronico, andò su tutte le furie.

-Ora basta.- sospirò. Si sfilò una scarpa e la lanciò con violenza contro la televisione. Improvvisamente tutto divenne scuro e la scarpa rimase incastrata nella TV.

-Ho la tua attenzione ora?- chiese Gemma con le braccia incrociate. Harry iniziò a fissarla terrorizzato, senza dire una parola. La ragazza sospirò. Poi si sedette sul divano accanto al fratello e gli prese la mano per poi accarezzarla.

-H. mi fa male vederti così. Lo so che stai soffrendo tanto. È la tua prima sofferenza d'amore, tutti ci siamo passati. Ma prima o poi passa anche questo, te lo prometto.- disse sorridendo. Harry chinò il capo non volendo incrociare lo sguardo della sorella.

-Devi distrarti un pochino e io ho un'idea!- esclamò battendo le mani. -Come saprai io e Cam stiamo per trasferirci a New York. Ti va di venire con noi? Ti farò visitare la città e... no, principalmente voglio sfruttarti per il trasloco. Mi serve mano d'opera. Poi ovviamente faremo anche un giretto. Che ne dici!?- sorrise la ragazza entusiasta.

Harry alzò le spalle e iniziò a fissare un punto indefinito dietro la ragazza. Gemma sospirò e lasciò un bacetto sulla guancia del ragazzo.

-Harry, tesoro...- mormorò accarezzandogli i riccioli ormai trascurati da giorni -Amore, starai bene. Te lo prometto. Tutto andrà bene.-

Harry si morse il labbro e sospirò.

-F-fa..fa male...- mormorò in modo quasi impercettibile.

-Lo so. Lo so. Ma passerà. Tutto passa prima o poi...-

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Harry studiava meravigliato le vie assolate di New York sorseggiando un frappè. Gemma accanto a lui lo osservava intenerita. Se avesse saputo che cambiare ambiente avrebbe fatto rifiorire suo fratello lo avrebbe portato prima con lei.

Il riccio non pensava più a Louis, o almeno ci provava. Ogni volta che il pensiero del ragazzo del faro tornava alla sua mente cercava di pensare ad una cosa che amava, ad esempio il gelato. A volte funzionava, altre no, ma Harry era positivo, presto avrebbe dimenticato la sua più grande sofferenza.

-Ehi fratellino...- richiamò la sua attenzione. Il riccio si voltò e la guardò interessato. -Che ne dici di trasferirti qui.- propose la ragazza.

-Q..qui?- chiese meravigliato guardandosi intorno. -Non lo so. Non voglio lasciare la mamma da sola.-

Da qualche mese i suoi genitori avevano divorziato e Des e Eleanor erano andati a vivere altrove. Harry raramente riceveva loro notizie.

-Non preoccuparti per lei. Potrebbe raggiungerci, oppure no! Non è sola a Londra, lo sai. Ora nella sua vita c'è Robin. Tu invece sei solo ora che anche io non ci sono più.-

-Sono abituato a stare da solo e... qui non conosco nessuno.- mormorò il ragazzo titubante.

-Beh, non è che a Londra hai così tanti amici! E poi possiamo sempre rimediare!- esclamò la ragazza entrando in un locale. -Vieni, ti presento i miei amici.- disse sorridendo. Il ragazzo la seguì sorpreso. Non si aspettava di certo una proposta del genere.

La ragazza salutò un cameriere e poi si diresse verso un tavolino infondo alla stanza. Subito quattro ragazzi la salutarono calorosamente. Lei ricambiò e poi presentò il nuovo arrivato:

-Ragazzi, lui è Harry.- disse in tono solenne.

-Oh, finalmente! Harry, che piacere conoscerti! Gemma non fa che parlare di te! Io sono Chris.- disse un ragazzo alto e moro con gli occhi verdissimi che facevano quasi invidia ai suoi. Il riccio arrossì e sorrise mostrando le sue fossette.

-Gems, è adorabile! L'hai descritto alla perfezione!- commentò lanciando dei piccoli urletti un ragazzo dai capelli rossi con il volto costellato di lentiggini e degli occhialoni neri sul volto. Gli altri ragazzi risero per la sua reazione esagerata, Harry invece arrossì ancora di più.

-Rudy, non fare il disadattato! Non vivi nei tuoi libri, non puoi commentare ogni cosa come se fossi al di fuori della scena!- esclamò una ragazza con uno stravagante taglio corto color anemone. -Io sono Alex e, come avrai capito, questo scemo è Rudolph.- si presentò la ragazza sorridendo.

-Non chiamarmi Rudolph!- esclamò il ragazzo indispettito. Gli altri scoppiarono a ridere e anche Harry si unì alla risata generale. Quel buffo ragazzo sprizzava simpatia da tutti i pori.

-Ehi! Non è colpa mia se i miei genitori amano il Natale! Sono nono di nove fratelli e tutti quanti ci chiamiamo come le renne di quel ciccione di Babbo Natale: Comet, Dancer, Dasher, Prancer, Vixen, Donder, Blitzen, Cupid e Rudolph!- si indica.- Sì, lo so è molto imbarazzante...- disse arrossendo e avvicinandosi gli occhiali agli occhi. Harry scoppiò a ridere.

-Mi piace!- esclamò. -Le renne sono carine!- sorrise cercando di far tornare di buonumore lo strano ragazzo rosso.

-Uhm.. non è così divertente quando le renne condizionano la tua vita!-

-Ragazzi, dobbiamo proprio parlare di renne? Rudy dice di odiarle, ma vuoi o non vuoi alla fine si ritrova sempre a parlare di loro! Io sono Summer!- si presentò una ragazza minuta dai lunghi capelli color orchidea. Harry si rese conto che quelle sarebbero diventate in ogni caso amiche di sua sorella. Tra capelli colorati si capivano! Avrebbe messo la mano sul fuco per sostenere che le tre si fossero conosciute proprio dal parrucchiere. Chris ridacchiò.

-Rudy, visto che hai tanta voglia di chiacchierare vai ad ordinare un secondo giro di drink per tutti? Tu cosa prendi, Harry?- chiese rivolgendosi al riccio.

-Uhm...-

-Niente alcool per il mio piccolo panda!- disse Gemma in modo perentorio.

-Ma dai, Gems, è grande ormai!- provò Alex.

-Negativo. Vuoi un'aranciata, Haz?- chiese.

-Certo grazie!- sorrise il più piccolo del gruppo.

-Agli ordini capo!- esclamò il buffo ragazzo dai capelli rossi marciando verso il bancone. Gli altri risero e continuarono i loro precedenti discorsi. Gemma prese posto accanto a Summer e trascinò Harry da un braccio per farlo sedere accanto a lei.

-Allora Harry! Cosa fai nella vita?- chiese la ragazza dai capelli blu sgusciando una nocciolina.

-Uhm.. niente di che...- disse Harry arrossendo e grattandosi il collo imbarazzato.

-Mi ha detto Gemma che ti piace disegnare abiti!- constatò Chris rubando la nocciolina sbucciata dalle mani di Alex. -Sai chi sono io?- chiese sorridendo.

-Chris, parleremo di affari un altro giorno! Ancora devo convincerlo a restare!- esclamò Gemma sbuffando.

-Okay, okay. Era solo per fare conversazione!- esclamò alzando le mani in segno di resa.

-Ecco a voi il nettare degli dei, miei prodi!- proferì in tono solenne il ragazzo dai capelli rossi tornando con un vassoio colmo di bicchieri. Harry non poté fare a meno di ridere. Quel buffo ragazzo lo faceva ridere inevitabilmente.

-Grazie, fido destriero di Babbo Natale!- ridacchiò Gemma prendendo la sua birra. Il ragazzo sbuffò facendo tramutare la sua carnagione dal bianco pallido al rosso acceso per la rabbia.

-Si sta accendendo come una lucetta di Natale!- rise Summer.

-Odio il Natale!- esclamò Rudy lasciandosi cadere su una sedia. Gli altri risero come al solito. Harry rischiò quasi di farsi andare la sua bevanda di traverso per le risa. Dopo qualche istante di ilarità generale i ragazzi ripresero le loro posizioni, continuando a sorseggiare le loro bibite.

-Uhm... invece voi... cosa fate nella vita?- chiese Harry. Sentiva che interessarsi alla vita altrui fosse una cosa da adulti e lui voleva diventare adulto. Alla fine era stato lasciato da Louis proprio per questo motivo! Briana era adulta, sapeva addirittura come nascessero i bambini! Harry ancora non si sentiva pronto per scoprire la verità. La versione della cicogna lo esaltava di più.

-Io sono una modella e studio letteratura inglese.- rispose Alex.

-Anche io sono una modella. Ho provato a studiare medicina, ma dopo essere svenuta al primo esame di patologia ho capito che quella non sarebbe mai potuta diventare la mia strada.- rise Summer. Harry annuì divertito.

-Io faccio il mantenuto.- rise Chris.

-D..davvero? Non me lo aspettavo!- rispose Harry meravigliato.

-Diciamo che mio padre si chiama Martin Collins.- rispose il ragazzo ridacchiando.

-Dai Chris!- si lagnò Gemma. Il ragazzo alzò le spalle.

-Collins? Quel Collins?- chiese Harry sgranando gli occhi.

-Se tu intendi il Collins della Collins&Dixon sì, è lui.- continuò a ridersela il ragazzo. Harry spalancò la bocca.

Harry nella sua vita aveva imparato ad odiare la Collins&Dixon: la casa di moda che concorreva con quella di suo padre. Era uno dei principi che gli avevano inculcato fin da piccolo. La Collins&Dixon era da sempre la causa di ogni loro problema: se i suoi genitori non erano con lui nel giorno del suo compleanno, era sicuramente colpa della Collins&Dixon; se suo padre lo trattava male la Collins&Dixon c'entrava sicuramente qualcosa.

Harry si voltò di scatto verso la sorella e la guardò sconvolto.

-Gemma! Stai parlando con il nemico!- esclamò.

-Sul serio, Harry? Sul serio dopo quello che ti ha fatto quest'estate continui a stare dalla sua parte?- sbuffò Gemma frustrata. Harry abbassò il capo e incassò il colpo. Gli altri li osservavano senza fiatare.

-Uhm... io scrivo!- interruppe quel silenzio imbarazzante Rudy. -Storie d'avventura per ragazzi per la precisione. Ah e sì, per vivere sono un fotografo. Mi occupo degli scatti dell'azienda del papà di Chris, quindi anche io farei parte della squadra del nemico. Uhuh!- rise il ragazzo. -Ah, e ho anche un blog!- esclamò infine. Harry sorrise dimenticando per un momento il discorso con la sorella.

-Rudy, sei sempre il solito! Stavano parlando di una cosa importante, perché hai dovuto interrompere!- esclamò Alex sbuffando.

-Scusate, io volevo parlare di me!- rispose Rudy del tutto indifferente.

Ad Harry piacevano veramente tanto quei ragazzi. Si era creato un bel clima, gli sarebbe piaciuto frequentarli per conoscerli meglio.

-Sai che ti dico, Gems?- disse Harry guardando la sorella. -Io resto.-


Angoletto

Eccomi qui con il primo capitolo del tanto atteso (per te, Som) sequel!

Come avrete notato il capitolo è abbastanza corto rispetto al solito, ma credo che li farò più o meno tutti di questa lunghezza perchè la maturità incombe e non ho molto tempo per scrivere (conoscendomi presto potrei tranquillamente tornare alla lunghezza precedente perchè non ho il dono della sintesi e non mi piace "mozzare" la storia).

Come lo avete trovato? Il piccolo Harold sta mettendo le basi per costruirsi una nuova vita. Fatemi sapere, mi fa molto piacere! :)

Come al solito non so che dire in questo spazio, vi auguro un Happy M.O.M.day, anche se il day è finito già da qualche ora (dettagli).

Ora credo sia il caso di andare a letto. Spero di trovarvi di nuovo tutti qui! :)

A presto, Somriure <3

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Somriure