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Autore: Crepuscolina13    30/03/2016    2 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io aprii subito gli occhi invece Regina ebbe bisogno di più tempo per svegliarsi completamente.
Sbadigliò, poi si rigirò nelle coperte e in questo modo portò la sua faccia molto vicina alla mia.
Di primo impulso ebbi voglia di accarezzarle quella guancia dall'aspetto così morbido ma poi mi ricordai della reale situazione e mi insultai mentalmente per essere così poco concentrata, ma che ci potevo fare...quei piccoli contatti erano come una droga,  più ne ricevevo e più ne volevo.
I suoi occhi si aprirono e si immersero subito nei miei, poi sorrise, un sorriso genuino che la rendeva più bella di quello che già era.
-Buongiorno- mormorò con una voce assonnats.
-Buongiorno- risposi io, sorridendo a mia volta.
E questo fu tutto.
Perché per i successivi minuti rimanemmo ferme nel letto a fissarci come delle sceme.
Ad un certo punto mi venne un pensiero e senza freni inibitori lo espressi ad alta voce.
-Ho una voglia matta di baciarti-
A quelle parole lei arrossì e portò gli occhi in basso poi però ritirò su il viso e la sua espressione cambiò completamente.
-Che c'è? Ho detto qualcosa di..-
-Di sbagliato?? Si Emma lo hai fatto-
All'improvviso sentì un tuono in lontananza e per la prima volta mi accorsi che fuori era in atto un temporale.
Strano, eppure prima mi sembrava che tutto fosse così luminoso come se fuori ci fosse il sole.
O forse la luminosità che credevo di aver visto dipendeva dal tenero momento che avevo condiviso con Regina.
Distogliendomi dai miei pensieri lei si alzò dal letto esponendo così il suo magnifico corpo coperto solo da una leggera sotto veste.
-Cosa ho fatto?- chiesi non capendo il motivo della sua rabbia, alzandomi anche io in piedi.
-D'ora in poi evita di espormi così i tuoi desideri come se nulla fosse.
Credi che sia piacevole sapere cosa potremmo avere ma che invece non possiamo per colpa...-
-Avanti finisci la frase- dissi anche io, visibilmente arrabbiata.
Ormai tutte le magnifiche emozioni di prima erano come sparite, risucchiate in un qualche vortice oscuro.
-Per colpa tua- esclamò infine.
-Bè quale altra scelta avevamo?-
-Avrei potuto accettare- rispose non guardandomi negli occhi.
-Ne abbiamo già parlato, non potevi far del male a così tante persone-
-Ma almeno sarei potuta stare con te- rispose tristemente calmando di un poco il tono di voce.
A quelle parole anche io mi calmai e mi avvicinai a lei, ma non troppo.
-Io non sarei mai potuto essere felice con te dopo quello che avresti commesso- e ciò che dissi fu vero, certo mi ero innamorata anche del suo lato cattivo ma un conto era fare un'azione malvagia e un conto era farle quando hai accanto un angelo custode che ti fa ragionare sulle conseguenze delle tue azioni.
-Avrei sempre potuto cancellarti la memoria- rispose sapendo benissimo che in realtà non ne sarebbe mai stata capace.
Io la guardai facendole capire che avevo intuito la sua piccola bugia.
-Beh comunque ritornando a prima ti sarei grata se cercassi di trattenere per te questi tuoi desideri- disse impettita.
-Mi dispiace ma cosa ci posso fare? Sei troppo bella- le risposi per provocarla.
Lei mi guardò furiosa, poi però il suo viso cambiò di nuovo espressione, sembrava quasi...sadica?
-Sai Emma stavo pensando...quando hai rinunciato così tanto facilmente alla nostra unica speranza hai tenuto conto anche degli aspetti negativi della cosa?- mi chiese camminando lentamente verso la mia direzione.
-Certamente- risposi non capendo dove volesse arrivare.
-Bene, e dimmi..ti sembrerebbe così sbaliato se io usassi questi svantaggi per farti cambiare idea?- domandò assumendo un'aria da finta innocente.
-Credo che sarebbe da te fare una cosa del genere, ma sono sicura che non cambierei idea-
Il mio cuore cominciò a battere forte e cominciai a provare un po' di paura, quella espressione legata a quelle parole non mi ispiravano nulla di buono.
-Però direi che tentar non nuoce- e dopo aver detto ciò si avvicino al suo specchio per sistemarsi i capelli arruffati dal sonno.
-Cosa stai tramando?- chiesi veramente preoccupata anche se non potei fare a meno di pensare che Regina con quella posizione, con quel tono di voce e con quel modo di fare fosse veramente sexy.
-Lo capirai presto mia cara- e sorridendo maliziosamente si avvicinò alla porta e la aprì.
Dall'altra parte trovò una guardia a cui sussurrò qualcosa nell'orecchio poi richiuse l'uscio e si appoggiò al muro in attesa di qualcosa.
-Si può sapere cosa stai facendo?- chiesi spazientita.
-Pazienza, Emma, pazienza-
Passò un minuto o forse due in cui i nostri sguardi non si staccarono mai, io che la guardavo un po' con rabbia un po' con frustrazione lei che contraccambiava con quel suo sguardo maledettamente erotico.
Poi qualcuno bussó tre volte sulla porta di legno e Regina aprì subito.
Con mia grande sorpresa Malefica entrò nella stanza.
-Cosa ci fa lei qui?- chiesi subito minacciosa incrociando le braccia sotto al seno.
-Ciao Regina, finalmente, cominciavo a pensare che ti fossi dimenticata di me- disse quella bionda da strapazzo.
-Non potrei mai, ma sai, con questa giornata così piovosa cominciavo ad annoiarmi in questo grande palazzo da sola- rispose Regina con un tono di voce soffocato.
-Non sei sola- le ricordai io avvicinandomi alle due.
-C'è solo una regola: niente baci sulla bocca-
-Baciiiii?!!!! Regina cosa stai facendo?- urlai io.
-Come vuole lei sua maestà- rispose la squadrina prima di circondare il corpo della MIA protetta con un braccio e cominciarle a baciare il collo.
A quella vista il mio stomaco si riempì di lava bollente.
Ero furiosa.
Mi misi dietro Malefica così da poter vedere il viso di Regina e poi le domandai:
-Ti sembra divertente?- lei non mi rispose ma dopo avermi fatto l'occhiolino baciò anche lei il corpo dell'altra donna portando le mani tra i suoi capelli.
Senza ragionare cercai di spingere via Regina ma le mie mani ovviamente trapassarono il suo corpo.
Impotente mi bloccai a guardarle.
Regina portò Malefica sul letto e velocemente si sedette sulle sue gambe.
-Mh qualcuno qui è impaziente- disse la bionda lasciva.
-Cosa credi di ottenere in questo modo?- chiesi io depressa, ormai il fuoco della gelosia era passato e la tristezza mi aveva invaso.
-Vuoi che ti chieda scusa? Okay mi dispiace di essere un angelo, mi dispiace di non essere umana ma io sono così e per me essere felici a spese di qualcun 'altro è sbagliato, se tu non mi accetti per quella che sono allora vuol dire che non ti piaccio veramente e tutto quello che abbiamo vissuto insieme è stato una grande bufala-
Ovviamente lei non mi rispose e continuò imperturbata ciò che stava facendo.
Prese un braccio di Malefica e se lo portò sulla schiena per farsi stringere.
-Vuoi che ti dica che sono gelosa? Be' cavolo lo sono eccome. Non sopporto che lei ti stia toccando e non sopporto il fatto che tu stia ricambiando, ma continua pure se questo ti appaga.-
E sconsolata mi allontanai dal letto, però non distolsi mai lo sguardo da quei due corpi intrecciati.
Dio quella vista mi distruggeva.
Malefica portò una mano sul seno di Regina e lo strinse, la mora emise un suono che all'inizio purtroppo scambiai come un gemito di piacere ma che poi riuscì a riconoscere come un -No-.
-Regina cosa stai..?- chiese l'altra confusa.
-Ho detto lasciami- esclamò lei e con una spinta si rintanò dall'altra parte del letto, il più lontano possibile da Malefica.
A quella vista il mio umore si risollevò enormemente.
-Che è successo?- chiese confusa quella sottospecie di donna.
-Non voglio farlo-
-E perché?-
Regina mi guardò negli occhi e poi rispose:
-Perché sono innamorata di una persona-
E finalmente a quelle parole il mio cuore ricominciò a battere di felicità.
-E allora? Nessuno ci vieta di continuare quello che stavamo facendo- tentò di convincerla Malefica.
-Io non voglio tradirla- ribadì sicura lanciandomi un sorriso di scuse.
-E allora cosa mi hai chiamato a fare?- poi aggiunse - ma cosa stai guardando?-
E Regina riportati gli occhi su Malefica rispose:
-È stato uno sbaglio-
-Vaffanculo Regina- e la bionda visibilmente offesa uscì furiosa dalla stanza sbattendo la porta.
-Anche io sono innamorata di te- e le sorrisi.
Ci scambiammo uno sguardo pieno di dolcezza poi però le immagini di quei momenti precedenti mi ritornarono in mente e la gelosia si impossessò di me.
-Non è stato divertente comunque-
-Lo so mi dispiace ma volevo darti una lezione- rispose sinceramente mortificata.
-Direi che ci sei riuscita- risposi sedendomi sul letto ma dalla parte opposta alla sua.
-Hai un sonnifero o qualcosa che induca sonno?- chiesi poi cogliendola di sorpresa.
-Si perché?-domandò confusa.
-Perché voglio che tu dorma-
-Ma mi sono appena svegliata-
-Non m'importa ma non voglio aspettare un altro giorno-
-Per fare cosa?- chiese confusa ma infilandosi lo stesso sotto le coperte.
-Ho bisogno di eliminare dalla mia mente le immagini in cui Malefica osa toccarti- le spiegai con l'amaro in bocca.
Lei ridacchiò ed una volta comoda fece apparire sulla sua mano una piccola bottiglietta il cui contenuto ingerì subito.
Io invece andai a chiudere le tende delle finestre in modo che la poca luce del giorno non la disturbasse e poi mi accomodai anche io accanto a lei, pronta ad usare le mie facoltà mentali.
-Non so cosa si dica in questi casi, buonanotte non credo sia appropiato- ironizzò assonnata, il sonnifero stava cominciando a far effetto.
-Credo che per noi possa andare bene un semplice a presto- le risposi io e lei sorridendomi chiuse gli occhi.

------------

Riprendemmo conoscenza in una stanza simile a quella di Regina, con un sontuoso letto e qualche sedia sparsa qua e in la'.
Ci trovavamo a pochissima distanza l'una dall'altra e probabilmente fu per colpa di questo se quando Regina aprì bocca per dire non so cosa io la bloccai subito.
L'abbracciai anzi la stritolai tra le mie braccia e la baciai con impeto.
Le sue labbra mi erano mancate moltissimo e non potei fare a meno di mordicchiarle.
Lei colta alla sprovvista non perse tempo e ricambiò subito facendo incontrare le nostre lingua.
La mia pelle fu percorsa da brividi e portando una mano sui suoi capelli la strinsi ancora di più a me.
Volevo sentire ogni parte del mio corpo toccare il suo.
Regina d'altra parte non rimase inerme e furba come solo lei poteva essere cominciò ad accarezzare le mie ali.
Prese una piuma fra le due dita e la lisciò.
Senza trattenermi emisi un gemito, di piacere ovviamente e portando una mano sul suo fondoschiena lo strinsi facendola ridacchiare.
Poi però mi sorpresi a rendermi conto che desideravo fare l'amore con lei, quasi non mi riconoscevo più.
Questa passione così irrefrenabile, questo ardore, questa lussuria era inusuale per me, non ne avevo mai provata prima.
Per fortuna qualcuno o meglio qualcosa ci interruppe perché altrimenti non saprei come sarebbe andata a finire la cosa.
All'improvviso mentre eravamo intente a baciarci ed a toccarci sentimmo un grido, o meglio un verso mostruso, proveniente dall'esterno del palazzo in cui ci trovavamo.
Sorprese ci staccammo l'una dall' altra ma comunque ci stringemmo una mano, dovevamo sfruttare ogni secondo  di quei sogni.
-Che cos'era?-
-Quel suono non mi è nuovo, ma adesso non saprei dirti a cosa appartenga- mi rispose lei, ancora un po' accaldata per quello che stavamo facendo.
Sentimmo del frastuono provenire aldilà della porta di entrata così uscimmo fuori per cercare risposte.
Ci ritrovammo in un lungo corridoio e subito una folla di gente ci travolse.
Regina fu scaraventata a terra mentre io mi riparavo accanto al muro.
La nostra stretta di mano venne spezzata ma subito mi precipitai da lei per aiutarla ad alzarsi.
-Stai bene?- chiesi io preoccupata.
Barcollando si rimise in piedi mormorando un -se becco quel farabutto-.
Altra gente affluí nel corridoio e trattenendo una donna, dall'aria molto spaventata, per il gomito le chiesi:
-Da cosa state scappando?-
-Da lui! IL DRAGO!!- con uno strattone si liberò dalla mia presa.
-Ne sai qualcosa?- chiesi a Regina ma lei non fece in tempo a rispondermi perché qualcosa di imprecisato sfondò una finestra lì vicino e la ridusse in mille pezzi, poi quella che riconobbi come un enorme zampa con lunghe artigli sfondò anche il muro adiacente e l'intero corridoio crollò su se stesso.
Per fortuna i miei riflessi furono pronti e con un grande spinta trascinai me e Regina nella stanza da cui eravamo uscite poco prima.
Una volta che il grande polverone si adagiò per terra ci rendemmo conto che adesso l'unica uscita da quella stanza era bloccata da numerosi massi.
-Tu stai bene?- mi chiese Regina ansiosa.
-Si si ma adesso come facciamo ad andarcene?- chiesi indicandole la porta.
-Bè io avrei un idea- e guardando nella direzione che mi stava indicando capì la sua idea.
-Non hai paura che possa farti cadere?- le chiesi sapendo già la risposta.
-No Emma, mi fido di te-
Detto questo mi sorrise e avvicinandosi mi mise un braccio dietro il collo, io mi chinai un po' e cingendola per la vita la presi in braccio.
La strinsi a me più che potei poi aprì le mie ali ed aprendo la finestra che dava su un piccolo giardino presi il volo.
Regina era pesante e mi stancai quasi subito ma cercai di atterrare il più lontano possibile dal castello.
-Menomale che non soffro il mal d'altezza- commentò sistemandosi la gonna dell'anonimo vestito marrone che stava indossando.
-Che cos'è quello?- chiesi però io, indicando una porta che era appena comparsa nel bel mezzo del bosco.
-Direi di scoprirlo- con passo veloce la raggiunse e con uno scatto l'aprì.
Essa ci risucchiò dentro di se e ci catapultò in mezzo ad una folla.
-Ma cosa cavolo...-  cercò di dire lei ma un vecchietto dall'aria simpatica ci interruppe.
-Per caso queste belle signore vogliono dei bicchieri di birra??-
Lì per lì trovai un po' strana la domanda di quell'uomo, poi però prestai più attenzione al luogo che ci circondava.
Numerose persone stavamo ballando a ritmo di una fisarmonica che un giovanotto stava suonando, ogni tanto comparivano delle piccole casette dove gruppi di persone erano riunite e dovunque guardassi vedevo cibo, bevande e felicità.
Eravamo forse ad una specie di festa?
-Mi scusi buon'uomo potrebbe dirci in che posto siamo capitate?- chiesi io gentilmente.
-Siete alla fiera del villaggio, unitevi a noi e divertitevi con i nostri giochi- rispose lui muovendosi al ritmo della musica.
-E cosa state festeggiando?- chiese Regina con i capelli un po' spettinati, si vedeva che non si era ancora ripresa dal volo o forse dal risucchio della porta.
-La morte del drago!!!!- urlò lui facendosi sentire dagli altri che applaudirono a quelle parole.
Regina impercettibilmente si avvicinò a me storcendo la bocca, ma non riuscì a capire se fosse spaventata o disgustata, probabilmente la seconda ed io allora feci la cosa più semplice del mondo eppure per noi così speciale ed unica, le strinsi la mano.
-In questo caso accettiamo volentieri le tue birre- e l'uomo velocemente ci portò subito due bicchieri di legno riempiti di un liquido bluastro.
Non feci domande e lo mandai giù, era veramente buonissimo, Regina invece un po' più schizzinosa storse la bocca ma invitandola a bere la mandò giù anche lei.
Dopo aver constatato che quella bevanda era buonissima ne prendemmo altri due bicchieri e mano nella mano facemmo un giro per gli stand.
In alcuni c'erano giocolieri, in altri megiere che leggevano carte o maghi che facevano i loro trucchetti.
Lungo la strada assaggiammo anche alcuni sfiziosi stuzzichini che la alcune persone gentilmente ci offrivano.
La birra, il cibo, la musica e l'allegria della gente ci entrò nelle vene e contribuì a rendere tutto più divertente, senza pensieri.
Anche Regina si lascio andare e non si preoccupò più se il posto sembrava squallido o se ogni tanto si macchiava il vestito di fango.
Qualcuno ci invitò a giocare a un gioco e Regina accettò.
Si trattava di lanciare alcuni sassi in un contenitore lontano e se si faceva centro si vinceva qualche premio.
-Guardami mentre vinco- mi disse con voce sensuale mentre si metteva in posizione di tiro.
Per farlo ovviamente dovette lasciare la mia mano e quasi mi sentì male, il sangue riaffluì velocemente e la sua mancanza si fece ancora più insistente.
Per avere una migliore coordinazione si piegò un po' e con mio disappunto gli occhi di alcuni uomini che stavano assistendo al gioco si fissarono subito sul suo fondoschiena.
Li guardai con rabbia ma poi ritornai a concentrarmi su Regina.
Ebbe a disposizione quattro lanci ma con mio dispiacere non riuscì a fare centro.
Pensai che si sarebbe arrabbiata e invece si mise tranquillamente a ridere per la sua sconfitta.
Questa Regina senza pensieri mi piaceva e non sopportando altro tempo lontana da lui la raggiunsi prima che avesse la possibilità di venire lei da me.
Le misi un braccio intorno alla vita e facendo l'occhiolino a quegli uomini che prima la stavano fissando le strinsi una natica con la mano.
-Emma!- esclamò lei sorpresa ma per nulla dispiaciuta.
Io mi misi a ridere e nascosi il mio viso tra i suoi capelli abbracciandola anche con l'altro braccio.
Anche lei si mise a ridere e dopo esserci riprese continuammo il giro, mano nella mano.
Notai solo in quel momento che nessuno mi aveva chiesto nulla a proposito delle mie ali, questo vilaggio era quasi un utopia, agli abitanti non importava di niente se non divertirsi e festeggiare.
Per un po' ci fermammo a vedere una donna che ingerendo uno strano liquido sputava fuoco, poi però la mia attenzione fu attratta da un uomo gracile e magrolino che non possedeva un braccio eppure lanciava coltelli con una precisione inaudita.
Trascinandola per una mano portai con me anche Regina e mi fermai al limitare della folla che si era riunita per assistere al suo spettacolo.
A parecchi metri di distanza aveva una serie di bersagli e lui con l'unica mano a disposizione lanciava coltelli di ogni forma e dimensione e straordinariamente non sbagliava mai centro.
-Ed adesso chi è così coraggioso da volersi offrire come bersaglio??- gridò, incitando la folla ad applaudirlo.
Io senza pensare molto a quello che stavo facendo esclamai:
-Mi offro volontaria-
La folla automaticamente si voltò verso di me e creò uno spazio dal quale io potessi raggiungere il campo di tiro.
Poi però qualcuno mi strattonò il braccio.
-Emma no, è troppo pericoloso- mi disse Regina con lo spavento negli occhi.
-Tanto abbiamo già testato che nei sogni non posso morire-
Lei non sembrò molto convinta della mia risposta e a malincuore lasciò la mia mano.
-Prego signorina, si posizioni pure davanti a quel pezzo di legno laggiù- mi indicò l'uomo,  scrutandomi mentre io andavo a coprire il grande bersaglio di legno alle mie spalle diventando così io stessa il bersaglio.
In quel momento ebbi tutta un' altra prospettiva ed adesso l'idea di farmi tirare dei coltelli addosso non mi eccitava più così tanto.
La gente intorno a noi si immobilizzò e trattenne il respiro e questo clima contribuì ad attirare altre persone che si fermarono ad assistere alla mia fine.
Cercai Regina tra la folla e la trovai a fissarmi, era in panico, preoccupata per me.
Poi il tiratore si mosse e i miei occhi si posarono sulla sua figura, era pronto.
Con l'unica mano che aveva prese un coltello enorme dall'aria molto minacciosa, lo maneggiò un po' per carpirne il peso, poi flettè i muscoli, tirò indietro il braccio e lo lanciò.
Mi aspettai di essere trafitta da qualche parte ma ciò non successe perché la lama non arrivò mai a destinazione.
Il coltello si era fermato a metà percorso ed adesso stava volteggiando nell'aria.
Tutti gli altri furono meravigliati da ciò a cui stavano assistendo, ma non io, sapevo chi era stato a farlo ma lo capirono anche gli altri quando Regina si fece avanti e con la mano buttò il coltello a terra, infilzando il terreno.
La folla allora, che forse si aspettava di vedere del sangue per divertirsi ancora un po' emise un suono di protesta.
Contrariata le andai in contro per brontolarla anche se in realtà mi aveva fatto un favore.
Ma non feci in tempo a parlarle perché correndomi in contro mi riempì la bocca con la sua lingua.
Mi baciò così, davanti a tutti.
Colta alla sprovvista ci misi un po' a rispondere, mi preoccupai anche della reazione che le persone intorno a noi avrebbero avuto alla vista di due donne che si baciavano, ma invece loro applaudendo e fishiando ci incitarono ad andare avanti.
Evidentemente per loro non faceva caso se fosse sangue o un atto sessualmente implicito, volevano solo divertirsi, e così decisi di accontentarli.
Circondai la schiena di Regina con le mie braccia e con una mano l'accarezzai, dalla scapola fino al sedere e poi ancora dal sedere fino alla scapola.
Lei mi circondò il collo con le sue braccia e mi succhió un labbro, per fortuna però ebbe la buona idea di non toccarmi le ali o non avrei risposto delle mie azioni.
Toccai il suo palato con la lingua e lei per ringraziarmi me la morse.
-Ahio- gemetti io, ma non seppi bene se di dolore o di piacere.
-Ti sta bene, mi hai fatto morire di paura- e con il disappunto della folla ci staccammo l'una dall'altra.
-Hai ragione mi dispiace- mi scusai io mentre lentamente ci rintanavamo vicino ad una casetta, per disperdere l'attenzione degli altri da noi.
-Tu stai qui che per farmi perdonare vado a prendere un'altra birra okay?- la minacciai io e lei annuì, un bell'alcolico era proprio quello che ci serviva.
Quando tornai la trovai seduta su una sedia di paglia li vicinò, aveva un'aria molto stanca.
-Stai bene?- domandai preoccupata inginocchiandomi davanti a lei e poggiando i bicchieri per terra.
-Insomma mi sento uno straccio- si lamentò .
-Dev'essere colpa del sogno, sta per finire-
-In effetti è durato anche troppo- disse fra se e se.
-Dev'essere colpa del sonnifero, avrà allungato i t.....-
Ma non feci in tempo a finire che Regina si svegliò.
  
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