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Autore: lilyrose94    30/03/2016    0 recensioni
Dal primo capitolo: "Nessun amore da ricordare, né abbandonato, né messo in valigia. Nessuna margherita dimenticata tra le pagine dell’unico libro che allora possedevo... Della mia terra non ho nient’altro se non i ricordi... Non ho amato il mio paese d’origine, finché non l’ho lasciato..."
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Incontrandoli qualche settimana dopo per la strada principale della città, dove mi ero recata con la mamma per comprare quelle cose che in campagna non crescevano, come il sale e il lievito, avrei stentato a riconoscere quei due ragazzi, che erano partiti da Genova abbigliati in modo elegante. Non erano stati fortunati: per degli emigrati italiani che non fossero muratori o minatori, non c’era lavoro. Avevano quasi esaurito il denaro che avevano portato con sé per pagare una misera stanza in affitto; così, furono molto sollevati quando la mamma gli offrì di trasferirsi in campagna con noi: durante il viaggio li aveva conosciuti e si era affezionata a loro, poi, era convinta che lei e papà avrebbero potuto insegnare un mestiere a quei due sciagurati che non sapevano come guadagnarsi da vivere.
Non molto tempo dopo la nostra casa nel bush australiano ospitò un modesto, ma grazioso matrimonio: erano stati soprattutto i miei genitori a insistere, per non far vivere quei due ragazzi “nel peccato”.
Trascorsero i mesi e Laura diventò per me un’amica carissima, quasi una sorella: le avevo insegnato taglio e cucito, e lei, con qualche difficoltà da parte mia, era riuscita a farmi imparare l’inglese, che aveva studiato in collegio. In questo modo, facevamo dei buoni guadagni, cucendo, per le signore di città, vesti eleganti, che consegnavamo con le biciclette, che avevamo comprato non appena avevamo visto i primi soldi.
Le lancette della sveglia di latta arrugginita sembravano rallentare il loro corso durante le ore di lavoro, ma i nostri fiumi di parole ingannavano il tempo: tanti progetti per il futuro, e tanti ricordi, soprattutto quelli che Laura aveva del suo lago…
“Non puoi immaginare, Marta, quanto sia suggestivo il lago nelle mattine d’autunno: sembra un luogo magico, vestito com’è di una nebbiolina color perla… Il giardino, invece, diventa color oro: quante volte mi sono seduta con Francesco sotto gli alberi, alle prime luci dell’alba: eravamo solo noi, la natura, e la poesia…”
“Quale poesia?”, le chiesi, “sei anche poetessa?”
“No, non le mie”, mi rispose, “quelle di un libro che mi diede la zia Germana, a Firenze”
“Che bello!”, sospirai, “non ne ho mai sentite di vere poesie! Non è che te ne ricordi una?”
Se questo è un errore, e mi sia provato, / io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato” . Non era stata Laura a parlare, ma Francesco, appena entrato nella stanza con lo zio Elio: entrambi erano distrutti per la faticosa e interminabile giornata di lavoro.
“Shakespeare, vero?”, chiese a Laura con un debole sorriso, “non l’hai portato quel libro?”
“No”, rispose lei sconsolata, “nella concitazione della fuga, ho preso soltanto il diario, nient’altro”
“Non fa niente”, ribatté in tono dolce, “per fortuna, abbiamo una buona memoria”
La terra da amare non è solo quella che ti ha visto nascere e crescere; è anche quella che coltivi ogni giorno, col sudore della fronte e la schiena piegata sotto i raggi di un sole impietoso. Anche la terra d’Australia, che, a chi guarda da lontano, può sembrare brulla e inospitale, dava i suoi frutti: quelli che ci aspettavano ogni sera, quando ci riunivamo intorno al grande tavolo di legno.
Forse un grande poeta non l’avrebbe messo in versi, ma quell'atmosfera calda e familiare, è, ancora oggi,  per me molto vicina a qualcosa di poetico. E, dopo anni, mi ritornano sempre le lacrime se ripenso a Laura, e al troppo poco tempo che ha trascorso seduta a quel grande tavolo.


*Angolo Autrice*
Eccoci qui, a metà della mia breve e triste storia... spero di riuscire prossimamente a pubblicare una storia più allegra e a svilupparla maggiormente! Come sempre, sono ben accetti pareri, critiche e suggerimenti. 
A presto,
Rose
   
 
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