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Autore: bhoney    01/04/2009    0 recensioni
Con un sospiro Silente si avviò in un silenzio carico di tensione. Arrivarono alla stanza dove aveva lasciato i Mangiamorte incarcerati e vide che il velo dietro cui era caduto Sirius era sollevato – non era mai stato così – e ne usciva un filo dorato che arrivava in un angolo buio ai piedi delle scale. “ Cos’è?” chiese. Questa è la prima di 3 ff che ho scritto per i miei figli e nipoti dopo HP e l'ordine della fenice, quando erano disperati per la morte di Sirius. Allora l'ho salvato. Spero vi piaccia Bhoney
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Come sta Harry?” Chiese Sirius prima di salutarlo. “Arrabbiato e triste nello stesso tempo. Ma è in gamba e supererà anche questo.” Gli rispose il Preside continuando a guardarsi intorno. “Come vorrei che non fosse costretto a crescere così in fretta.” Mormorò Sirius. “Non ha avuto scelta dal momento che Voldemort ha tentato di ucciderlo. Meglio che impari in fretta a contare sulle sue sole forze, avrà qualche possibilità in più.” Gli occhi azzurri di Silente lo fissarono seri mentre parlava. “Non possiamo sempre proteggerlo.” Sirius non trovò argomenti da contrapporre ed in silenzio i tre si avviarono verso il castello. “Così questo è Poggio delle Rose. E’ quindi un posto reale e non un mito.” Silente si fermò ammirando con uno sguardo d’insieme il castello. “Di quale mito parli?” Si stupì Sirius. “Pensavo lo conoscessi.” Rispose Silente “ E’ una fiaba che parla di un posto dove gli elfi domestici non sono schiavi, ma scelgono liberamente i loro padroni. Un luogo dove il male non può entrare se non è invitato. Ora non la ricordo bene: l’ho sentita da bambino.” “Sono talmente pieno di fiabe e leggende e profezie da non reggerne altre, Albus.” Esclamò Sirius. “Secondo una leggenda il castello è stato costruito da Godric Grifondoro; secondo un’altra leggenda la sua stirpe ritornerà, non si sa quando, più numerosa che mai. E’ una profezia che ha spinto Voldemort ad uccidere James e Lily. E’ un’altra leggenda o fiaba o profezia che lo spinge a cercare i maghi di cui ci hai dato la lista. Sembra che di reale sia rimasta solo la sua volontà di potere e la sua capacità di assassino!” “Non sottovalutare queste cose, Sirius. Credevamo che la Camera dei Segreti fosse un mito, eppure Harry vi è entrato ed ha ucciso il mostro che vi abitava. Ci sono persone che credono che con la morte del corpo finisca tutto: il corpo di Voldemort è scomparso quando non è riuscito ad uccidere Harry, ma lui è ritornato quasi quattordici anni dopo. Vedi bene che non tutte le leggende sono pura fantasia.” La voce calma del Preside raggelò i due coniugi. “Quindi c’è qualcosa di vero nella leggenda che stanno traducendo Emil, Claude, Alexis, Alain e gli altri…” “Non so di cosa parli, Sirius: dovresti spiegarmi.” “E’ meglio che te lo spieghi una delle persone che ho nominato, Albus. Sono i nomi dei primi quattro maghi della tua lista: due fratelli ed i loro cognati. Due Guaritori, che ora sono al lavoro nell’ospedale della collina, e due esperti in Erbologia. Ma tutti e quattro sono anche dei Ricercatori di Storia della Magia, di Lingue Estinte e non so che altro. Li abbiamo salvati insieme alle loro famiglie dopo due belle battaglie con i Mangiamorte appena ieri. Saranno a pranzo con noi così potrai sentire la leggenda da loro e spero di capire meglio la situazione.” “Padron Sirius, padrona, forse il vostro ospite gradirà bere qualcosa. Ho fatto preparare sulla terrazza, starete comodi.” La voce di Gabriel interruppe il colloquio tra Silente e Sirius. “Sono un pessimo padrone di casa, scusami, Albus. Questo è Gabriel, il nostro maggiordomo. Penso che faremo meglio a seguire il suo consiglio; inizio ad avere caldo ed Eva deve prendere la sua medicina.” Propose Sirius. “Credo anch’io che sia meglio. A quanto pare ne avete di novità da riferirmi; meglio stare comodi.” I tre, guidati da Gabriel, si recarono sulla terrazza che dominava il panorama. Lì trovarono comode poltrone sotto un gazebo, in cui si accomodarono; in breve Sirius aggiornò il Preside descrivendogli nei dettagli le battaglie sostenute. Silente rimase in silenzio fino a quando Sirius descrisse il Patronus evocato da Eva. “Un leone dalla criniera dorata? Ne sei assolutamente certo?” Chiese trasalendo. “Certissimo e non l’ho visto solo io, ma anche gli altri.” Confermò Sirius “Ma non capisco perché questo sia così importante.” “Solo perché conferma una mia supposizione. Anche se avrei bisogno di altri elementi per esserne certo. Eva, hai qui il medaglione con la rosa?” Silente scrutò Eva che gli rispose con un cenno della testa. “Potresti mostrarmela, per favore?” La richiesta fece trasparire una nota d’urgenza nella voce. Aprendo la borsetta da cui non si separava mai, Eva ne trasse il medaglione, porgendolo a Silente. Questi iniziò a passare il dito sulle lettere incise nei petali cantilenando a mezza voce parole oscure. Le lettere iniziarono a brillare, diventando a rilievo, di color rosso cupo, come se fossero incandescenti. Silente non riuscì più a tenere in mano il medaglione bollente e ritirò la mano scuotendola. Istintivamente Eva afferrò il medaglione mentre cadeva. Appena toccato dalla sua mano, dalle lettere, ormai in rilievo e non più incise, fuoriuscirono raggi luminosi di varie tonalità di rosso che formarono un disegno. “La Nebulosa Rosetta.” Affermò Silente. “La cosa?” Chiese Sirius. “La Nebulosa Rosetta è stata scoperta circa trecento anni fa ed è in continua espansione.” Spiegò Silente “Ma perché sia comparsa sul medaglione non so ancora dirtelo.” Rimasero in silenzio fissando i raggi luminosi che poco alla volta svanirono, le lettere che rientrarono nei petali fino a quando il medaglione tornò allo stato originario. Il silenzio fra loro fu rotto dall’arrivo dei quattro maghi scortati da Gabriel. “Scusa, Sirius. Non sapevamo che avessi ospiti. Volevamo farti vedere una lista di tutti quelli in qualche modo collegati ai nostri studi. Pensavamo di contattarli, magari via gufo, per avvertirli del pericolo. Ma potremo parlarne dopo.” Disse Alain. “Non preoccupatevi. Questo è Albus Silente. Possiamo discuterne insieme a lui. E’ per merito suo che siamo arrivati a voi: è lui ad avere scoperto che Voldemort vi voleva dalla sua parte.” Spiegò Sirius. I quattro salutarono Silente chinando la testa e sedettero. Claude estrasse una pergamena dalla tasca del mantello e la porse a Silente. “ Forse lei già conosce i nomi di questa lista.” Silente la scorse velocemente e la passò a Sirius dicendo: “In effetti già conoscevo questi nomi: nella mia lista manca solo il nome di Florian Fortebraccio.” “Florian, il proprietario della gelateria di Diagon Alley?” Si meravigliò Sirius. “Proprio lui.” Confermò Alexis “Per voi è solo il proprietario della gelateria. Per noi è uno dei massimi esperti di Storia della Magia, legato da vincoli di sangue a due delle più antiche famiglie magiche del continente europeo, nonché il miglior conoscitore di Lingue Estinte. E’ lui che ha tradotto la maggior parte dei documenti di cui ti abbiamo parlato.” “Non preoccuparti, Sirius: mi occuperò io di Florian appena Smaterializzato da qui e ve lo manderò con la famiglia, se sei d’accordo.” Propose Silente. “Il signore di cui parlate deve essere invitato dai padroni o a voce o per iscritto, altrimenti non potrà Materializzarsi e finirà spaccato.” Interloquì Gabriel che seguiva la conversazione servendo le bibite. “Quindi se contatteremo via gufo degli amici non potranno venire qui?” S’informò Emil. “Ci si può Materializzare vicino al castello previo invito ed insieme ai padroni, oppure vicino all’ospedale senza invito dei padroni. Ma non è possibile percorrere il sentiero se si hanno cattivi intenti.” Precisò l’elfo. “Non preoccupatevi di questo, adesso. Preferirei che spiegaste ad Albus cosa avete in comune con gli altri della lista.” Disse Sirius. “Siamo tutti Ricercatori nel tempo libero. Cercando di spiegare l’origine della Magia ci siamo imbattuti in antichi documenti che stiamo tentando di tradurre.” Iniziò Emil “Quello che abbiamo tradotto finora è una leggenda, o profezia secondo alcuni, che parla delle condizioni necessarie al dominio della Magia sulla terra. Quando la rosa troverà il serpente che farà fiorire i suoi rami, dovrà stare bene attenta alla scelta del lato in cui schierarsi, altrimenti il Male eterno si impadronirà della Magia ed il Prescelto non potrà prevalere. Secondo Florian questa è la traduzione esatta della frase, ma non tutti i Ricercatori ne sono convinti.” Spiegò Alexis. “In più proprio l’altro giorno Florian ci ha scritto che ha tradotto qualche altra frase che identifica la rosa. Questa avrà la linfa di quattro saggi antichi e noti, il male ed il bene saranno uniti nelle sue radici per dare vita all’erede del Regno. Stava lavorando per capire meglio questa frase, solo che con l’estate la gelateria è più affollata ed ha meno tempo a disposizione e ne avrà ancora di meno ora che finiranno le scuole.” In quel momento arrivarono le signore con i figli. Dopo le presentazioni, le quattro streghe sedettero intorno al tavolo, mentre gli elfi domestici portarono i figli a pranzare. “Abbiamo visitato le case disponibili e devo dire che sono tutte bellissime. Però Orion ci ha detto che alcune sono collegate con l’ospedale ed in più hanno un incantesimo di allarme per i casi di emergenza all’ospedale stesso. Quindi con Denise abbiamo deciso di prendere due di quelle scegliendole fra quelle vicine tra di loro.” Disse Beatrix. “Invece io e Gisele abbiamo scelto case, vicino a quelle di Beatrix e Denise, che sono collegate sia con le serre che con la biblioteca. Queste sono le chiavi delle case ancora libere.” E Valerie consegnò a Sirius un anello con moltissime chiavi. Poi posò quattro chiavi sul tavolino ed eseguì un leggiadro movimento con la bacchetta pronunciando: “Gemini”. Le quattro chiavi si duplicarono ed accanto ad ogni coppia apparve una piccola chiave con un numero inciso sopra. “Gabriel, scommetto che puoi spiegarci cosa sono quelle altre chiavi apparse.” Disse Sirius. “Certo, padrone. Sono le chiavi delle camere blindate legate ad ogni casa della collina. Ogni volta che una casa viene occupata, gli occupanti diventano anche proprietari di una camera blindata nella nostra piccola banca: i galeoni aumentano automaticamente e nessuno ha problemi economici.” Spiegò l’elfo. “Bene. La compagnia è bella, ma il dovere mi chiama. Sirius, Eva, se volete darmi un invito per Florian Fortebraccio mi occuperò io di convincerlo a raggiungervi qui.” Silente si alzò ed iniziò a salutare con galanti baciamano le quattro streghe. “Signore, è stato un vero piacere conoscervi.” Gabriel li guidò dalla terrazza ad un piccolo studio lì vicino dove, sulla scrivania, facevano mostra di sé delle pergamene azzurrine con una rosa dorata stampigliata in alto. “Eva cara, da quanto ha detto Sirius la proprietaria legale sei tu, quindi credo che l’invito debba essere scritto di tuo pugno.” Esordì Silente “Penso, però, che sia preferibile che la tua firma non sia troppo chiara, altrimenti il cognome Black potrebbe causare qualche imbarazzo. Meglio che siate voi a spiegare la situazione di persona.” Eva sedette alla scrivania e compilò in fretta l’invito passandolo a Gabriel che, dopo averlo velocemente controllato, prelevò un piccolo nastrino dorato con un sigillo da un cassetto e con quello chiuse la pergamena che porse a Silente. “Grazie. Ora vi lascio ai vostri ospiti ed ai vostri piani. Devo proprio andare: mi aspettano al Ministero per l’abrogazione dei vari decreti didattici. Ho anche qualche altra questione da risolvere, ma mi farebbe piacere essere invitato a passare qualche giorno di vacanza qui.” Silente fissò i suoi ex allievi, ma continuò il suo discorso senza attendere risposta. “Se avremo l’urgenza di contattarci useremo il ritratto che vi ho dato; quella strega si chiama Flora. Altrimenti aspetto il vostro invito per la fine di luglio.” “Albus, sei invitato fin d’ora. Ti prego solo di tenermi al corrente di tutto quanto riguarda Harry.” Chiese Sirius. “E’ una promessa che ti ho già fatto. Ora tornate ai vostri doveri. Mi accompagnerà Gabriel. Filate via.” Dopo un rapido saluto, Silente uscì dalla stanza in compagnia del maggiordomo, lasciando Eva e Sirius soli nel piccolo studio.
  
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