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Autore: Rory Drakon    31/03/2016    3 recensioni
Alucard ha alle sue spalle un passato oscuro e doloroso, che l'ha profondamente segnato nel cuore e nell'animo, per tutti gli anni che ha passato al servizio dell'Organizzazione Hellsing.
Che cosa accadrebbe se nella sua vita entrasse qualcuno in grado di penetrare la corazza che ha costruito tra sé e la sua umanità perduta, i suoi sentimenti più profondi?
Anche i mostri hanno un cuore e sono capaci di amare.
Anche il Re Immortale, il Conte.
(ST0RIA SOSPESA)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Un ampio ed immenso sterrato circolare in mezzo ad un cupo e fitto bosco. La luna piena era alta nel cielo, circondate dalle nubi, ed illuminava tutto con la sua pallida luce.
«Se Alucard fosse qui, direbbe che è una notte splendida» commentò Rory, lanciando un’occhiata ad Alyssa, che era al suo fianco. L’amica annuì, seria.
Alyssa Phantomhive era un’altra agente dell’Organizzazione Hellsing con cui Rory era amica, assieme a Seras. Alyssa aveva un anno in più di Rory, ed era più alta di lei. Aveva lunghi capelli lisci, biondo chiaro, intrecciati con un fiocco blu e limpidi occhi azzurri. A differenza di Rory, che lottava con armi bianche, Alyssa usava principalmente armi da fuoco, e si vociferava che in quanto a mira, nell’Organizzazione, fosse seconda solamente ad Alucard.

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Alyssa spesso veniva mandata da Lady Integra nelle missioni assieme a Sebastian Michaelis, un demone dalle sembianze umane che era stato inizialmente servitore di Ciel Phantomhive, lontano antenato di Alyssa, e che avesse continuato a servire la nobile famiglia Phantomhive di generazione in generazione, fino a giungere ad Alyssa, che era la sua attuale padrona, la quale aveva deciso di mettersi al servizio dell’Organizzazione Hellsing.
A sentire quella storia, Rory aveva pensato che Sebastian fosse una sorta di Alucard versione demone. Aveva incontrato Michaelis una volta, e sebbene dapprima fosse stata prevenuta nei suoi confronti siccome era un demone e ricordava troppo bene ciò che le era accaduto da piccola, Sebastian non era affatto orribile e crudele come si era aspettata, e sembrava sinceramente molto legato alla sua padroncina Alyssa.
Esteriormente, Alyssa poteva apparire come una ragazza piuttosto fredda e distaccata, ma Rory aveva imparato a conoscerla, e sapeva che ciò era solo una maschera: Alyssa era una ragazza dolce, gentile e comprensiva, e da quando aveva conosciuto Rory le era sempre stata vicina.
«A proposito di Alucard, dov’è?» domandò Alyssa. «Non si tira mai indietro quando vogliamo giocare con lui».
«Forse vuole coglierci di sorpresa» ipotizzò Rory, guardandosi intorno guardinga, portandosi una mano all’elsa della sua spada.
«Probabile. Facciamo attenzione» avvertì Alyssa, le mani sulla sua pistola nera.
Avevano appena finito di formulare quelle frasi, che qualcosa di nero balzò fuori dalla fitta vegetazione e colpì violentemente Rory scagliandola via. La giovane sbatté contro un albero e crollò a terra.
Alyssa vide che l’ombra si era diretta verso di lei, con un balzo la schivò e riatterrò in piedi.
«Alucard!» esclamò quando lo riconobbe.
«Brava lei!» rise il vampiro.
«Grazie.»
«E dov’è Rory?» domandò Alucard, ridacchiando.
Alyssa si voltò verso l’albero sul quale l’amica aveva battuto la schiena, ma la ragazza sembrava essersi volatilizzata nel nulla. «Forse è scappata».
«Che fifona…» commentò Alucard.
Ma ad un certo punto Rory atterrò in piedi accanto ad Alyssa.
«Eh, ma allora sei proprio stronzo» sbottò, scocciata, massaggiandosi il cranio.
Alucard scoppiò in una risata fragorosa. «Che ti aspettavi? I guanti bianchi, bambinetta? Fatti sotto!»
A quelle parole Rory ed Alyssa si scagliarono entrambe contro il vampiro. Alyssa tentò un calcio dritto alla faccia, mentre Rory uno dritto allo stomaco, ma Alucard con un balzo si era già allontanato dalla loro portata, aveva estratto Casull e aveva iniziato a sparare a ripetizione, letale.
Rory estrasse la sua spada d’argento, Excalibur, la leggendaria spada di Re Artù di Camelot, e con essa fendette l’aria, rispedendogli contro i proiettili d’acciaio, mentre Alyssa aveva estratto la pistola e si era messa a sparare a sua volta.
I proiettili di Alyssa e quelli di Alucard centrarono quest’ultimo in tutto il torso, spillando una marea di sangue e costringendolo in ginocchio.
«Brave, siete veloci» sogghignò Alucard, alzandosi lentamente.
«Grazie» rispose Alyssa. «Sei tu che sei lento».
«E un idiota!» soggiunse Rory.
Alucard rise. «Non ho motivo di evitare certe cose».
In un attimo unì le mani, la destra con l’indice, il medio e il pollice sollevati, la sinistra con le dita rivolte verso il basso, e le unì, mettendole davanti all’occhio destro.

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Un campanello d’allarme risuonò nella mente di Rory. Quello era la rimozione del sigillo di Cromwell, un sigillo magico che Alucard aveva imposto ai propri pieni poteri, e che era solito liberare in una battaglia vera e propria.
Il corpo di Alucard divenne una massa gelatinosa color del fuoco, tempestata di occhi egizi rosso sangue. Da quella massa fuoriuscì un nero mastino dai denti affilati e gli occhi di fuoco che sbavando e ruggendo minaccioso si lanciò contro Rory.
Il Mastino dei Baskerville.
Istintivamente la ragazza fece un balzo, schivandolo agilmente. «Cucciolone cattivo!» esclamò, sferrandogli un fendente alla schiena.
Alyssa lasciò il mastino a Rory e rivolse la sua attenzione verso Alucard, che si era cambiato abito. Non indossava più la mantella rosso scarlatto ma una semplice tuta nera come la pece col collo alto.
Senza esitare Alyssa sollevò la pistola e sparò una raffica di colpi contro il Conte Dracula, e la lotta ricominciò.
E così c’era gente che qualcuno che giocava con la morte. Chi per divertirsi lottava contro qualcuno che volendo avrebbe potuto uccidere i suoi avversari anche con un unico dito.
Ma non l’avrebbe fatto, perché quegli avversari erano delle amiche.
Anche se una di loro per lui era qualcosa di molto, molto più importante.


   
 
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