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Autore: Rory Drakon    31/03/2016    3 recensioni
Alucard ha alle sue spalle un passato oscuro e doloroso, che l'ha profondamente segnato nel cuore e nell'animo, per tutti gli anni che ha passato al servizio dell'Organizzazione Hellsing.
Che cosa accadrebbe se nella sua vita entrasse qualcuno in grado di penetrare la corazza che ha costruito tra sé e la sua umanità perduta, i suoi sentimenti più profondi?
Anche i mostri hanno un cuore e sono capaci di amare.
Anche il Re Immortale, il Conte.
(ST0RIA SOSPESA)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Christ si era cambiata d’abito. Ora al posto del suo lungo e succinto abito nero indossava una camicetta bianca, un giacchetto verde acqua, una gonnellina a quadrati svolazzante, scarpe da ginnastica e lunghe calze nere. Ora si stava guardando davanti allo specchio che si trovava su una delle pareti della sala centrale del covo, pettinandosi i lunghi capelli color della luna.

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«Niente male. Adesso sì che potrai facilmente farti integrare nella Hellsing» ridacchiò una voce alle sue spalle, una calda, melodiosa, pastosa, così innocente e gradevole all’udito, così bugiarda… senza che lo volesse un brivido gelido era salito lungo la schiena di Christ.
«Pitch» ringhiò lei tra i denti, voltandosi di scatto. «Fatti vedere invece di nasconderti sempre nell’ombra!»
Una risatina sottile si diffuse nell’aria, mentre dall’ombra era emersa una magra, inquietante ed alta figura che sembrava essere fatta della stessa tenebra dalla quale stava venendo fuori con eleganza sinistra. Aveva un viso allungato, strano ma affascinante, capelli corti e neri lucidi, grandi occhi gialli, denti bianchi e appuntiti, una pelle grigio scuro ammantata d’una veste nera e lunga con una scollatura a V sul petto.
Pitch Black, l’Uomo Nero. Il Guardiano degli Incubi.

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«Che cosa vuoi?» domandò Christ, sprezzante.
«Oh, assolutamente niente, ragazzina, davo solo un’occhiata alla nostra deliziosa spia, prima di andare in giro a fare il mio lavoro» rispose Pitch, ridacchiando.
«Piantala di ridere» sibilò Christ. «Sei irritante».
«Ohh, a che cosa devo tutta questa scortesia?» domandò Black, con voce falsamente dispiaciuta. «Non ce l’avrai ancora con me per quel piccolo incubo che ti ho fatto fare l’altra volta?»
«PICCOLO INCUBO!?» esplose Christ, stringendo i pugni con tanta forza da farsi male da sola. «HO SOGNATO ME STESSA CHE UCCIDEVA RORY, E TU LO CHIAMI UN PICCOLO INCUBO!? E CERTO CHE CE L’HO ANCORA CON TE, BASTARDO MALEDETTO!»
«Non ho potuto resistere, la tua paura era così deliziosa». Le labbra sottili dello spirito si piegarono in un ghigno sbieco. Inspirò a fondo come se sentisse un profumo a lui particolarmente gradito. «Anche adesso, al solo ricordare quell’incubo, hai paura».
«Non è vero» ringhiò Christ. Ma dentro di sé sapeva di stare mentendo, e a giudicare dal sorriso sadico che le rivolse, anche lui lo sapeva, e ne godeva pienamente.
«Vattene o ti stacco la testa a morsi» minacciò la giovane, mostrando i canini affilati.
«Agli ordini!» esclamò Pitch, sarcastico. Poi il suo ghigno scomparve per essere sostituito da un’espressione minacciosa. «Ringrazia che sei sotto la protezione di quel viscido di Aion, mocciosa, altrimenti avrei potuto farti sognare di peggio. E lo farò, la prossima volta che ti rivolgerai a me in questo modo. E allora sì che mi divertirò davvero».
«Vattene, stronzo!» esplose Christ.
«E va bene» rispose Pitch, e un ghigno malvagio gli salì alle labbra. «C’è la mia vittima prediletta che mi sta aspettando».
E così dicendo l’Uomo Nero si ritirò nelle tenebre con una fredda risata.


***


Rory era accoccolata nel suo letto, nella sua stanza, e dormiva, con un’espressione beata sul volto, un lembo del lenzuolo stretto nella mano. Accanto al letto vi era un comodino con una lampada accesa che lasciava una tenue penombra.
Sopra la testa di Rory la sabbia dorata scorreva allegra, disegnando figure armoniose: Alucard e Rory seduti su una panchina, appoggiati l’uno all’altro, lui che le sussurrava parole dolcissime all’orecchio e Rory che avvampava, Christ e Rory da bambine che sguazzavano nell’acqua del mare, Alyssa, Rory e Seras che ridevano e scherzavano insieme, e con loro c’era persino una Christ viva e cresciuta…
Una risatina sottile si diffuse nella stanza, e dall’ombra proiettata dal letto di Rory fuoriuscì la sagoma nera di Pitch Black. L’Uomo Nero, lentamente, da ombra divenne carne, e si avvicinò al letto della ragazza con un largo sorriso.
«Ahh, mi era sembrato di sentire le risate gioiose di quattro ragazzine… ma che sogno adorabile… e guardatela, questa piccolina… una ragazzina preziosa… piena di speranza, desideri e sogni… certo, manca giusto una piccola cosa…» ridacchiò piano Pitch, allungando il lungo e affusolato indice alla figura di sabbia dorata e sfiorandola con la punta del dito. Fu come se vi avesse lasciato una macchia d’inchiostro nero, che via via s’impossessava di tutta la superficie dorata, trasformandola…
Rory intanto rabbrividiva, sussultando, serrando le palpebre con forza e stringendo i denti, il viso contratto da un’espressione di puro terrore.
«Un pizzico di paura… quella non guasta mai…» sghignazzò Pitch, mentre sotto i suoi occhi maligni le figure di sabbia dorata morivano, contaminate dalla sabbia nera, e davano vita a scheletrici cavalli neri dagli occhi gialli che nitrivano minacciosi…


***


Rory era con Seras, Christ ed Alyssa, rideva e scherzava, felice come non era mai stata in vita sua. Le sue amiche erano lì con lei, tutte quante, persino Christ! Il suo sogno più grande si era avverato, non poteva crederci!
«Ahh, mi era sembrato di sentire le risate gioiose di quattro ragazzine… ma che sogno adorabile, assolutamente delizioso…»
Rory trasalì e si voltò, e lo vide. Era sempre lui, ogni notte, s’intrometteva sempre nei suoi sogni.
«Ancora tu! Vattene via, lasciami in pace!» gridò.
Pitch sogghignò, maligno, dandole i brividi. «Non posso farlo, ragazzina, le tue paure sono così gratificanti per me…»
«Sei un essere disgustoso!»
«Attenta a come parli, ragazzina, ora sei in mio potere». Sul viso dell’Uomo Nero si disegnò un sorriso feroce. «E posso farti sognare qualsiasi cosa io voglia, perché tu abbia paura».
All’improvviso la scena cambiò, Rory non era più con Alyssa, Christ e Seras, ma era immersa nel buio più assoluto, e stava precipitando, giù, sempre più giù, in un pozzo senza fondo.
Urlò per lo spavento, il cuore che le batteva nel petto, i capelli che le vorticavano al vento…
Ad un certo puntò la caduta finì, atterrò su qualcosa di morbido, ma non aveva idea di che cosa fosse, era ancora immersa nel buio, ed aveva paura, tantissima paura. Tremava come una foglia e si guardava intorno, in preda al terrore, lo stomaco sottosopra e il cuore una trottola impazzita. Le lacrime cominciarono a cadere copiose, rigandole le guance.
«Alucard…» singhiozzò, quasi senza accorgersene.
Poi all’improvviso fu come se le pareti nella stanza buia in cui si trovava si stessero muovendo l’una verso l’altra, rischiando di schiacciarla. Rory gridò, e cercò disperatamente di alzarsi e fuggire ma era incollata al pavimento, non poteva muoversi, mentre le pareti avanzavano inesorabili.
«Alucard!» chiamò ancora, e all’improvviso anche il soffitto cominciò a scendere, con tutta l’intenzione di spiaccicarla…
Poi all’improvviso sentì una voce maschile, placida e melodiosa, cantare:

«Ci sono io… e d’ora in poi…
Fra le mie braccia al caldo dormirai…
Il nostro nodo… non si scioglie…
Nessuno mai… lo farà…
Perché tu sarai…
Nel mio cuore sei…
Da adesso in poi…
Per sempre ci sarai…
»
Era una voce bellissima, sembrava la voce di un angelo, era come se al suo cantare, il buio svanisse, e all’improvviso Rory vide una luce, bianca e pura, davanti a sé. Non era una luce. Era la luna, bianca e splendente, adombrata da un’alta figura dagli occhi rossi e un sorriso sinistro dai canini appuntiti, che tendeva la mano guantata di bianco verso Rory.

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«Alucard!»
Senza esitazione Rory gli afferrò la mano, e il vampiro l’attirò a sé, circondandola con le braccia. Rory si strinse al suo petto e vi seppellì il volto, e in un attimo la paura, l’angoscia e la disperazione svanirono, per lasciare il posto ad un invincibile e rilassante senso di sicurezza.
Il vampiro posò le labbra sul collo della ragazza e con dei piccoli baci salì, fino a sfiorarle un orecchio: «Nessuno ti farà mai del male finché ci sarò io… perché tu sei mia…»
Era un sogno, eppure Rory avvertì lo stesso il suo respiro freddo solleticarle l’orecchio, le sue labbra gelide posarsi ancora una volta sulla sua pelle accaldata baciandola dolcemente, e la voce di Alucard che cantava, melodiosa e sincera come una ninnanna:

«Don’t you know what’s out there in the world…
Someone has to shield you from the world…
Stay at home…
I am home…
Who out there could love you more than I?
What out there that I cannot supply?
Stay with me…
Stay with me, the world is dark and wild…
Stay a child while you can be a child…
With me…
»


   
 
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