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Autore: rasha85    02/04/2016    1 recensioni
Denise è una studentessa molto diligente al terzo anno di college ad Harvard. Ha un passato oscuro e tenebroso da cui cerca di fuggire, e per questo pensa solo a studiare e a raggiungere il suo obiettivo, lavorare per le più importante case editrici d’America. Niente e nessuno può distrarla dal suo obiettivo, sicuramente non la sua coinquilina e amica del cuore Alexandra, l’unica persona che abbia mai fatto avvicinare, che cerca in tutti i modi di farle tirare la testa fuori dai libri e farla divertire. Tutto questo fino a quando una mattina si ritrova nel letto di un bellissimo sconosciuto..
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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“Denise, finalmente sono riuscito a rintracciarti! Ho girato per tutto il campus, ma non sono riuscito a trovarti da nessuna parte. Sei sparita nel groviglio della mensa. Stai bene? E’ tutto a posto?”, dice Alex con un tono preoccupato dall’altra parte del telefono. Io cerco di inghiottire il groppo che mi è salito in gola al suono della sua voce, ben sapendo che Luke sta osservando qualsiasi mio movimento da lontano. La voce di Alex mi dà i brividi: sembra davvero preoccupato per me, come se non sapesse che sono scappata per la sua reazione. E poi, dove diavolo ha trovato il mio numero di cellulare, visto che io non gliel’ho dato, e che solo lui mi aveva lasciato il suo? Faccio un respiro profondo e, cercando di tenere la voce più calma possibile, rispondo: “Sì, sì, io sto bene, è tutto a posto, grazie. Piuttosto, la tua mano come sta? Visto come hai ridotto il naso di quel poveretto, scommetto che anche la mano sarà un po’ indolenzita”, dico con tono duro, cercando di fargli capire che non mi sono scordata quello che ha fatto, e che è solo per quello che sono scappata. Sento lui grugnire dall’altra parte del telefono, come se stesse decidendo cosa fare con me, poi respira profondamente e dice: “Denise, non so cosa tu stia pensando, ma quello che ho fatto l’ho fatto solo per te. Mark è un ragazzo pericoloso, e se punta qualche ragazza non va mai a finire bene. Ho visto che aveva puntato te e, per evitare problemi, l’ho fermato prima che facesse qualche casino. La mia mano sta benissimo, comunque, grazie per l’interessamento, il suo naso invece avrà bisogno di un po’ di tempo per riprendersi. Ma spero che abbia capito la lezione. Tu sei sicura di star bene? Ti ho visto scappare sconvolta e non sono più riuscito a trovarti. Vorrei vederti e spiegarti un po’ di cose, se me ne dai la possibilità, perché so che la scena della mensa ti ha turbato, l’ho visto quando ti ho guardata negli occhi, prima che fuggissi via”. Io respiro profondamente, cercando di non fargli capire quanto le sue parole mi stanno agitando. “Tranquillo Alex, sto bene, davvero, solo non avevo mai visto picchiare un ragazzo per così poco, ed essere soddisfatti nel farlo, tutto qui. Ti ringrazio di aver preso le mie difese, anche se non era necessario perché so difendermi da sola, ma la tua reazione mi è sembrata un tantino eccessiva, ecco. Potremo rivederci, sì, anche se non so come tu possa spiegarmi la tua reazione esagerata. Un colpo di testa capita a tutti, ma il tuo mi è sembrato veramente troppo, tutto qui. So che non sei un cattivo ragazzo, con me sei sempre stato molto carino, e per questo credo che dovremo vederci e chiarire per sistemare le cose, perché in questo momento non mi fido molto di te, te lo dico sinceramente”, dico, sperando che cada nella mia trappola. In effetti, sono un po’ spaventata dal fatto di doverlo rivedere da sola, ma devo riuscire a capire cosa combina davvero con le ragazze e perché ha questo comportamento così strano. Se, come ha detto Luke, ha rovinato tante ragazze con il suo comportamento, è arrivato il momento di farlo uscire allo scoperto e di dargli una lezione, per salvare altre ragazze giovani e stupide come lo ero io tanti anni fa, da uno che può letteralmente rovinargli la vita. Ed io sono la sola persona che può fare una cosa del genere, visto che gli piaccio, ma non mi incanta più. Ho visto troppo male, nel mio passato, per farmi spaventare da uno che, di base, sembra solo uno sbruffone egocentrico che pensa di poter fare quello che vuole con le ragazze, solo perché è bello e popolare, ma non è così che funziona. E se esiste una sola ragazza al mondo che può dargli una lezione e fargli passare la voglia, quella sono io. Non so cosa combina davvero con le ragazze e se quello che mi ha detto Luke è la verità o ha solo gonfiato un po’ le cose per farmi spaventare un po’ e lasciarlo perdere, ma è una cosa che scoprirò e, appena avrò le idee chiare su quello che combina con le ragazze e su come è davvero lui, gli darò una lezione che si ricorderà per tutta la vita. Sento che lui sbuffa infastidito alla mia ultima frase, ma poi sembra tornare calmo e dice in un sussurro: “Denise, capisco che la mia reazione ti abbia un po’ sconvolto, e che ora magari ha un po’ paura di me, ma ti garantisco che non sono affatto un cattivo ragazzo, anzi, e te l’ho dimostrato anche quando siamo usciti. Ma tu mi interessi, e tanto, come mai nessun altra mi è interessata prima, e vorrei poterti dimostrare che mi merito la tua fiducia, uscendo con te e rispondendo a tutto quello che vuoi. Sei una ragazza troppo interessante per perderti per una cosa così stupida, quindi, per favore, dammi un’altra possibilità, permettimi di rivederti e di spiegarti, risponderò a tutte le domande che vuoi, se serve a farti stare tranquilla e a farti recuperare un po’ di fiducia in me”. Io sospiro: certo che con le parole è proprio bravo. Se non fosse che Luke mi ha iniziato ad attrarre più di lui e ha dimostrato la stessa passione nei miei confronti, forse sarei capace di cadere nella sua trappola. E sembra anche disposto a parlarmi davvero di come è lui, pur di non perdermi. Cavolo, adesso devo essere diventata una tipa davvero interessante, se due dei ragazzi più belli e popolari della scuola sono interessati a me, e nessuno dei due sembra intenzionato a mollare il colpo con me. Oddio, devo smetterla di farmi questi pensieri da sola, e tornare a concentrarmi su quello che stavamo dicendo con Alex. Sicuramente, la sua proposta è allettante, son curiosa di sapere altre cose su di lui e su come è davvero, e poi devo trovare un modo per chiudere definitivamente, anche se non sarà facile, perché mi sembra che Alex non sia un ragazzo a cui piaccia perdere e difficilmente non ottiene sempre quello che vuole. “Allora, Denise, sei disposta ad uscire con me e a darmi un’altra possibilità? Siamo stati bene quando siamo usciti insieme, non vedo perché dovremmo privarci di una bella storia, solo per una mia reazione eccessiva, e lo sai anche tu”. Mi giro verso Luke mentre Alex mi sta parlando, perché con le sue parole mi sta letteralmente rimbambendo. Ma quando vedo Luke che continua a guardare intensamente nella mia direzione, con uno sguardo preoccupato, mentre si è seduto a terra e sta strappando ciuffetti di erba per la rabbia intorno a sé, capisco che non mi devo far imbambolare dalle parole di Alex, ma devo solo sfruttarlo per cercare di dargli una lezione e per non permettere più, a nessuno, di avere anche solo una minima possibilità di essere distrutti come me qualche anno fa. “Va bene, Alex, facciamo che domani sera ci vediamo e ti concedo un’opportunità per spiegarmi il tuo atteggiamento di oggi. Ma è l’ultima occasione che hai di dimostrarmi davvero quello che sei, e consideralo un privilegio, visto che di solito non sono molto propensa a concedere seconde possibilità. Ma so che una sbandata può succedere, ed in effetti siamo stati bene quando siamo usciti, quindi ti concedo il beneficio del dubbio. Ma sarà l’ultima volta, perché oggi, in effetti, mi hai davvero sconvolto con il tuo comportamento sopra le righe”, dico in tono un po’ più duro, ma sempre calmo. So che sembra che sia sicura di me e che davvero gli stia concedendo un’altra possibilità, ma in realtà dentro sono agitatissima. Vedo Luke che non mi perde un secondo di vista e strappa sempre più furiosamente i ciuffetti di erba, ma non accenna ad alzarsi e a venire verso di me o a fare qualunque cosa, e di questo mentalmente lo ringrazio, perché averlo troppo vicino in questo momento mi farebbe perdere di vista l’obiettivo finale e mi lascerei trasportare e proteggere da lui, senza fare effettivamente niente nei confronti di Alex, ma questo non me lo posso proprio permettere. Certo, se non ci fosse stato Luke, forse sarebbe stato più semplice ricadere nella trappola di Alex, ma per fortuna sembra che io abbia finalmente trovato una persona che rispetta le mie idee e i miei spazi, anche se a volte queste cose non gli piacciono molto. Lo guardo sorridendo, mentre aspetto che Alex si decida a rispondere a quello che ho detto: è proprio bello avere qualcuno che si preoccupa davvero per te e che gli importa davvero come stai e cosa vuoi, è lui principalmente che mi sta dando la forza per fare tutto questo, altrimenti avrei lasciato perdere molto presto. “Quello che hai visto ti deve aver sconvolta più di quanto tu stessa non voglia ammettere eh, Denise?”, dice Alex, con una voce melliflua che mi fa tornare subito con i piedi per terra e smettere di fantasticare sul rapporto che ho adesso con Luke. “Beh, ammetto che mi hai colto di sorpresa, non mi aspettavo una reazione del genere da parte tua, solo perché un ragazzo stava provando ad invitarmi ad uscire. E, alla fine, noi non stiamo nemmeno insieme, quindi tutta questa storia mi è sembrata davvero un po’ troppo sopra le righe, per il rapporto che abbiamo noi”, dico seria, e questa è semplicemente la verità. Sento Alex sorridere contro il telefono: anche se non posso vederlo, so che questa cosa che io abbia un po’ paura di lui, lo eccita. Lo sento dal tono e dal respiro che ha al telefono, probabilmente gli piace avere qualcuno da dominare, ma ancora non ha capito che questo non è il mio caso, ma lo scoprirà quando ormai sarà troppo tardi. Adesso, accorgendomi della sua reazione, la paura è sparita, e ha preso il suo posto una rabbia incontrollata, la stessa che mi è esplosa tanti anni fa e mi ha permesso di fare quello che ho fatto e che mi ha liberato dalle mie catene, ma è una rabbia che è impossibile da gestire, e non la posso far uscire di nuovo in tutta la sua potenza, devo tenerla a bada e continuare a mostrarmi come un povero agnellino indifeso e impaurito, perché a quanto ho capito è così che a lui piacciono le ragazze ed è anche il solo modo che ha per tenerle sotto controllo. “Pensavo ti facesse piacere avere qualcuno che ti difende, ma forse ho sbagliato e la mia reazione è stata troppo esagerata. Sai, le ragazze belle e interessanti come te sono difficili da trovare, ma facilissime da perdere, e io non voglio che nessuno si frapponga tra quello che potrebbe esserci tra me e te. Mi dispiace se la mia reazione ti ha spaventato, e cercherò di stare più tranquillo se questa cosa dovesse succedere un’altra cosa, ma non la smetterò di difenderti, fino a che continueremo a frequentarci”, dice con voce suadente. Io lo ascolto trattenendo il fiato: in effetti, è riuscito a dare un senso quasi bello al gesto che ha fatto, infiocchettando il suo comportamento con complimenti e parole gentili. Ma io non ci casco: lui può dire tutte le cose più bella del mondo, e riempirmi di complimenti, ma niente cancellerà mai dalla mia mente il suo volto mentre prendeva a pugni quel povero ragazzo, che aveva fatto solo l’errore di rivolgermi la parola: completamente privo di qualsiasi pietà, ma quasi divertito nel fare del male ad un’altra persona, senza nessuna motivazione seria. “Sì, è bello sentirsi protetti, e ti ringrazio, solo che il tuo scudo nei miei confronti mi è sembrato un po’ eccessivo. Ma ti reputo un ragazzo interessante e che vorrei ancora conoscere meglio e cercare di chiarire tutta questa faccenda, se possibile, quindi che rispondi alla mia proposta di incontrarsi domani sera?”, dico tutto d’un fiato, mentre vedo che Luke, spazientito, si è alzato dalla sua postazione e sta procedendo a grandi falcate verso di me, e da come cammina mi sembra di intuire che quella che ha da dirmi non sia niente di buono. “Ovviamente rispondo di sì, che voglio rivederti e spiegarti tutto. Voglio che tu riesca a vedere tutto dalla giusta prospettiva, così che poi tu possa scegliere il meglio per te”, dice con voce maliziosa ma anche un po’ tenebrosa. Vedo Luke che è sempre più vicino, perciò mi volto di spalle e dico: “Bene, perfetto, facciamo alle 20.30 alla pizzeria del campus?”. Spero che dica di sì, così sarà anche più facile per Luke camuffarsi tra gli studenti e non dover giustificare la sua presenza un po’ sospetta in un locale esterno al campus in cui ci siamo anche noi. Sento un dito picchiarmi forte sulla spalla, e vorrei tanto ignorarlo, ma proprio non posso. Mi volto, con il telefono ancora incollato all’orecchio, e alzo lo sguardo da terra, mettendomi un dito davanti alla labbra per fare cenno a Luke di restare in silenzio per un altro pochino. Ma come alzo gli occhi su di lui, non ce la faccio a tenere il dito davanti alle labbra: i suoi occhi sono scuri, in tempesta, che mostrano una preoccupazione e un’apprensione nei miei confronti che non mi può far altro che sentire sollevata, e solo avere quello sguardo posato su di me, fa cadere tutta la barriera di forza e sicurezza che ho costruito intorno a me in tutti questi anni. Sento che ogni sguardo, ogni gesto carino e apprensivo di Luke nei miei confronti, sbriciola sempre di più la mia armatura, e questa cosa mi spaventa ma mi piace da morire allo stesso tempo. Mi rendo conto che sto perdendo il senso del tempo e dello spazio affogando nei suoi occhi, e che non mi importa nemmeno più di quello che sta accadendo nella vita reale, fino anche Luke non mi prende e mi abbraccia forte, come per farmi sentire tutta la sua presenza, senza dire una parola. E in quell’abbraccio mi lascio andare, e mi rilasso, sciogliendo un po’ la tensione che si è creata in questa lunga telefonata con Alex. “Ehm, Denise, ma che succede? Non ti sento più. Hai capito cosa ti ho detto?”, sento la voce di Alex gracchiare dal telefono, che è rimasto incastrato tra il mio orecchio, la mia mano e il braccio di Luke. Alzo gli occhi verso Luke, che sta guardando il telefono come se volesse incenerirlo solo con lo sguardo, io faccio un sospiro e mi sciolgo dall’abbraccio: è stato bello lasciarsi andare per qualche attimo, ma devo finire questa storia. “Sì, scusa, la linea era un po’ disturbata, non ho capito”, dico continuando a guardare negli occhi Luke che, nonostante sembri arrabbiato, riesce lo stesso ad infondermi tanta sicurezza e protezione, come se la mia armatura fosse diventato lui. “Dicevo che come orario va bene, ma preferivo portarti in un localino appena fuori dal campus: non voglio che le persone si intromettano o dicano qualcosa perché mi conoscono, e non mi permettono davvero di essere me stesso, così come influenzerebbero te con discorsi od opinioni che tanto le persone non si disturbano mai a non dare. Quindi per te è un problema trovarsi fuori dal campus, al ristorante La Lanterna?”, chiede con un tono di voce dolce e speranzoso. Io vedo Luke che mi sgrana gli occhi e che fa cenno forte di no con la testa. So che ha sentito quello che Alex ha detto, e sarei d’accordo con lui se non volessi che mi mostrasse davvero chi è lui, e so che lo farà solo se saprà di non avere nessuno in giro che lo conosce. Voglio vedere con i miei occhi quello che fa davvero con le altre ragazze, come si comporta davvero quando sa che nessuno lo riconosce o lo guarda. Sospiro, guardando negli occhi Luke, che so che mi vorrà staccare la testa appena sentirà quello che rispondo. Faccio in modo di avere un po’ la voce tremolante, in modo che lui si accorga che sono titubante e che pensi che sono proprio il tipo di ragazza che lui vuole e a cui è abituato: “Ehmi…sai…fuori dal campus, non è che sia poi così sicuro. Se poi non vuoi che ti vedano con me è un altro discorso, ma io non me la sento di andare troppo lontano da qui”, dico, sperando che caschi nella trappola. Vedo Luke sorridere compiaciuto, ma spero che a breve la sua espressione cambierà. Alex sospira rumorosamente, come se stesse cercando di trovare la cosa più giusta da dire, poi dice: “Guarda che il ristorante è appena qua fuori del campus, e poi sei con me, non ti succederà niente di male. Ti prometto che finita la cena, se non sarai tu a chiedermelo, ti riaccompagno semplicemente al campus e torna tutto normale come prima. Ma se proprio questa cosa ti turba, possiamo mangiare di nuovo al campus, anche se volevo farti provare questo nuovo ristorante e volevo davvero parlare con te e conoscerci davvero, senza tutto il teatrino del campus, per via della gente che mi conosce, che possono farti avere un’opinione di me sbagliata. Voglio che sia tu a decidere se ne vale la pena o meno di frequentarmi, non che gli altri offuschino il tuo giudizio o decidano per te. E’ solo per questo che volevo un posto fuori dal campus, e poi, tranquilla, domani è venerdì sera e sarà sicuramente pieno di gente, non hai niente da temere”, dice in tono dolce. Non c’è nulla da fare: è proprio bravo, e con solo le sue parole riesce a portarti esattamente dove vuole lui. Sospiro, facendo la finta indecisa. Poi dico: “Va bene Alex, se è vicino al campus, non facciamo tardi e ci sono altre persone, per questa volta va bene anche fuori di qui. Anche io ci tengo al fatto che sia davvero te stesso e che tu ti faccia conoscere davvero per quello che sei, perciò ci troviamo lì alle 20.30 domani?”. Sento Alex sorridere, vittorioso. Ma ancora non sa che sta cadendo con tutte le scarpe dentro la mia trappola. Sorrido anche io in automatico a questo pensiero, anche se quando incontro lo sguardo di Luke il sorriso mi sparisce dalla faccia: è livido, e mi fa i segni ruotando il dito vicino alla tempia, come a dirmi che sono pazza. “Bene, Denise, allora ci vediamo domani. Ti aspetto lì davanti alle 20.30 e grazie ancora per la possibilità. Non te ne pentirai”, sussurra Alex sensuale. “Spero di no. A domani”, dico seria, e riaggancio. Quando Luke vede che ho finalmente attaccato il telefono, viene vicino al mio viso e mi urla in faccia: “Ma sei completamente di fuori ad accettare di uscire con lui, fuori dal campus, dove non conosci nessuno e non sai se lui possa avere qualche aggancio? Ma ti rendi conto di quello che hai fatto, dopo che oggi ti ho trovato a correre sconvolta per il campus dopo quello che lui aveva fatto? Io non voglio che ti accada niente Denise, non lo posso permettere!”, dice rosso in faccia e prendendomi il volto tra le mani. Riesco a percepire tutta la sua rabbia repressa per non poter fare niente e tutta la sua apprensione, ma non riesco a non sorridere verso questa dimostrazione di affetto nei miei confronti. Senza dire una parola, mi avvicino a lui e lo bacio con trasporto: lui rimane sorpreso per un attimo e ancora ansimante per lo sfogo, poi risponde subito al bacio, travolgendomi con la sua solita passione e facendomi mancare il fiato. Dopo qualche attimo, mi stacco ansimante da lui e, con il fiato corto e gli occhi lucidi, e lo abbraccio stretto per un po’: lui mi tiene stretta a sé, e non dice niente aspettando che sia io a parlare. Ma adesso voglio godermi ancora solo per qualche attimo la sensazione di pace e sicurezza che sto provando, prima di dirgli cosa ho in mente davvero, anche se so che la cosa non gli piacerà nemmeno un po’.
   
 
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