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Autore: Rory Drakon    02/04/2016    3 recensioni
Alucard ha alle sue spalle un passato oscuro e doloroso, che l'ha profondamente segnato nel cuore e nell'animo, per tutti gli anni che ha passato al servizio dell'Organizzazione Hellsing.
Che cosa accadrebbe se nella sua vita entrasse qualcuno in grado di penetrare la corazza che ha costruito tra sé e la sua umanità perduta, i suoi sentimenti più profondi?
Anche i mostri hanno un cuore e sono capaci di amare.
Anche il Re Immortale, il Conte.
(ST0RIA SOSPESA)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Dopo un po’ Rory e Christ smisero almeno di piagnucolare e si sciolsero appena dall’abbraccio.
«Oh, Christ… Christ… Ma com’è possibile?» gemette Rory, mentre le lacrime continuavano a cadere copiose.
«Smettila di piangere…» singhiozzò Christ. «Sennò poi finisco per fare la fontana anche io!»
«Ma tu l’hai già fatta la fontana!» singhiozzò Rory. «Guarda, mi hai bagnato tutti i capelli, scema!»
«E tu mi hai bagnato tutta la camicetta, cretina!»
La loro conversazione venne interrotta da Sebastian, che tossicchiò visibilmente, come per far notare che lui e gli altri erano sempre lì.
Rory e Christ si voltarono verso gli altri, un po’ imbarazzate.
«Loro sono i tuoi amici?» domandò Christ, scrutandoli attentamente.
Alyssa fece un passo avanti. «Esattamente, e da quel che ho capito anche tu sei una sua amica… ciao, io mi chiamo Alyssa, piacere di conoscerti!»
«Ed io sono Seras, ciao!» si presentò allegramente la vampira.
«Piacere mio, io sono Christ!»
«E dovresti essere morta…» dichiarò Alucard, puntando Casull e Jackall contro Christ, che indietreggiò appena.
«Alucard!» esclamò Rory.
«Mio Signore!» chiamò Seras, ma il vampiro le ignorò entrambe.
«Ti ho vista morire» disse Alucard, fissando attraverso gli occhiali dalle lenti gialli gli occhi rossi e serpentini di Christ. «Eppure ora sei qui… e sei persino una draculina. Come? Perché?»
«Il grande Conte Dracula, vero?» fece la ragazza, con un sorriso impertinente. «Mi hanno parlato molto di te. I tuoi sospetti sono più che fondati, in effetti dovrei essere morta, ma non lo sono…»
«Ohhh bene, mi conosci» ridacchiò Alucard. «Allora saprai anche che cosa sono in grado di fare e che non ho molta pazienza. Quindi ti conviene rispondermi». E tolse la sicura alle due armi.
«Alu!» gridò Rory. «Metti giù quelle pistole!»
«Calma, Rory» replicò Christ, posandole una mano sulla spalla. «Risponderò a tutte le tue domande, Conte…»
«Alle nostre domande» la corresse Sebastian, serio. «Se è vero ciò che ha detto Alucard, gradirei anche io delle risposte…»
«Seby, non ti ci mettere anche tu!» protestò Rory, ma il demone la zittì con uno sguardo.
«Voglio solo assicurarmi che la tua presunta amica non sia una minaccia. Immagino sia questo che voglia verificare anche tu, vero, Alucard?» domandò Sebastian.
«Precisamente» rispose il vampiro, le pistole ancora puntate verso Christ.
«Dunque, come mai non sei morta?» chiese allora Sebastian.
«Sono stata resuscitata…» rispose Christ, intimorita.
«Forse vorresti dire rivitalizzata, ragazzina. Sei stata anche vampirizzata, a quanto vedo. Chi ti ha creata?» domandò Alucard.
«Un vecchio vampiro che mi ha cresciuto come una figlia, finché non è scomparso poche settimane fa» raccontò Christ.
«Quindi è stato lui a trasformarti» dedusse Sebastian.
Christ annuì.
«Che ne è stato del vampiro che ha creato i Ghoul che abbiamo affrontato?» chiese Alucard.
«L’ho fatto in polvere…» sbuffò Christ. «Odio chi mi rompe le scatole».
«Come mai eri da queste parti?» domandò Sebastian.
«Come ho detto, il vampiro che mi ha cresciuta è scomparso, e di solito si aggirava da queste parti quando non era casa, così sono venuta a cercarlo…»
«Mmm… capisco…» borbottò Alucard, ritraendo Casull e Jackall.
«Pensavo che fossi morta, Rory» mormorò Christ, accorata, guardando l’amica.
«Tu pensavi che io…? Io lo pensavo!» strillò Rory. «Io… Io ti ho vista morire!»
«Potresti per favore non urlare?» sbottò Christ, scocciata. «Sono passati sedici anni e ancora non hai perso questo vizio… accidenti a te!»
«E tu sei sempre la solita brontolona, Christy!»
«Rosemary, non farmi incazzare, sai quanto odio essere chiamata Christy!»
«Ma siete troppo buffe!!» esclamò Seras, scoppiando a ridere.
«Seras, tappati la bocca» disse secco Alucard.
Seras smise di ridere e chinò il capo, mortificata.
«Ti credevo più simpatico, Conte…» commentò Christ, alzando un sopracciglio.
«Oh, be’, mi dispiace deluderti» sghignazzò Alucard.
«Ehi tu!» sbottò Subaru, rivolgendosi a Christ. «Prima ti ho vista combattere e avevi sulla schiena delle ali d’angelo... come quelle che sono apparse a loro due, solo nere!»
«Cavolo, è vero! Ed io ce le ho ancora!» esclamò Alyssa, fissando le ali piumate sulla propria schiena.
«È vero. E con questo?» chiese Christ.
«Com’è possibile una cosa del genere?» fece Rory.
«Be’, è normale… dato che anche voi due siete degli Apostoli…»
A quelle parole Rory ed Alyssa sgranarono gli occhi.
«Cosa!?» esclamò Alyssa, mentre le ali le sparivano, quasi percepissero i dubbi e le domande che le si affollavano nella mente.
«Lo sapevo…» mormorò Sebastian, quasi fra sé e sé.
«Quindi avevo ragione…» mormorò Alucard, allo stesso modo.
Seras li guardò alzando gli occhi al cielo.
«Che palle!!!» esplose Subaru. «Fate capire qualcosa anche a noi!!!»
Christ ridacchiò. «Sei un po’ troppo… ecco… rompiscatole, ragazzino».
«A chi hai dato del ragazzino, mocciosa piagnucolosa!?» sibilò Subaru.
In un attimo il giovane vampiro si trovò la punta della lama nera della spada di Christ sulla gola.
«Come scusa?» ringhiò Christ. «Non sono una mocciosa, chiaro?»
«Metti giù le mani» ringhiò Subaru, afferrandole un polso e facendole cadere la spada di mano. «Non osare minacciarmi».
«Fatela finita, piccioncini. Detesto fare il baby-sitter» borbottò Alucard.
«A chi hai detto piccioncini!?» esclamarono all’unisono Subaru e Christ, scatenando l’ilarità del Conte Dracula.
«Be’, se ora il mio interrogatorio è finito io me ne tornerei a casa» annunciò Christ.
«Ma Christ, non puoi!» protestò Rory. «Hai detto che non hai più nessuno con te!»
«Lo so, ma la casa è rimasta a me…»
«Dove credi di andare?» sbuffò Subaru. «Non ci hai ancora spiegato che cosa sono gli Apostoli».
«È vero, me lo stavo giusto chiedendo anch’io!» esclamò Seras.
«Ma cosa sono? Un insegnante di storia?» sbottò Christ. «Fatevelo raccontare da questi due» e indicò Alucard e Sebastian. «Dato che a quanto pare lo sanno anche loro…»
«Christ…» mormorò Rory, accorata. «Non te ne andare, per favore… non mi lasciare di nuovo!» Rory le si gettò addosso e l’abbracciò forte. «Mi sei mancata così tanto… ti prego… vieni con noi!»
«Rory…» Christ contraccambiò l’abbraccio. «Va bene… rimango… ma non mi soffocare!»
«Immagino che a Lady Integra andrà più che bene un altro agente operativo» considerò Alyssa in tono piatto.
«Be’… vengo se i due adulti sono d’accordo» disse Christ, lanciando un’occhiata speranzosa ad Alucard e Sebastian.
Quest’ultimo scrollò le spalle, con un sorriso. «Sarà Lady Integra a decidere, indipendentemente dal nostro consenso».
«Be’, allora possiamo tornare alla base insieme!» esclamò Rory, radiosa.
«Va bene… ma Rory, staccati… mi stai fermando la circolazione!»
«Ops, scusa Christ» fece l’amica, imbarazzata, sciogliendosi dall’abbraccio.
«Considerati fortunata, Apostolo» replicò Subaru. «Sull’elicottero c’è posto anche per te».
«Elicottero? No grazie». Sulle spalle di Christ apparvero immediatamente le grandi ali corvine. «Preferisco volare a modo mio».
«Christ, se vorrai essere un’accettabile agente della Hellsing dovrai abituarti» le disse Alyssa.
«O hai paura di quell’affare di metallo?» la sfidò Subaru.
«Ti piacerebbe! Ci ho volato migliaia di volte con l’elicottero, ci ho attraversato mezzo mondo!» lo rimbeccò Christ. «E va bene, viaggerò assieme a voi». Le ali nere sparirono, e Christ seguì gli altri mentre si apprestavano a salire sull’elicottero.
«Ehi Christ, dato che tu sai usare i tuoi poteri meglio di noi, perché non ci insegni ad usarli?» le propose Rory, lanciando un’occhiata ad Alyssa, che annuì sorridendo.
Christ sorrise alle due ragazze a sua volta. «Con piacere».
Alucard ridacchiò e fissò la luna piena su nel cielo. «È stata davvero una splendida notte…» mormorò, mentre l’elicottero prendeva il volo e si librava nelle tenebre.


***


Aion era seduto sul suo trono, ed osservava l’elicottero allontanarsi nella notte dalla sua sfera di cristallo, con un sorriso malvagio stampato sulle labbra sottili.
Distrattamente sollevò lo sguardo sull’immenso ed imponente cilindro di vetro, che si trovava alla sua destra. Al suo interno vi era rinchiusa una giovane di circa sedici anni, dai capelli biondo dorato intrecciati con un fiocco nero, la pelle pallidissima e un lungo abito di seta nero. Al collo invece portava un misterioso e grosso ciondolo marrone, molto simile ad un orologio. Aveva gli occhi chiusi, le braccia lungo i fianchi e le gambe chiuse. Sembrava più morta che viva.

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Accanto a lei c’erano altri sei cilindri identici a quello in cui era rinchiusa, vuoti.
Poi Aion volse lo sguardo sotto di sé. Ai suoi piedi giaceva, legato con pesanti catene, un giovane di circa diciassette anni, dalla carnagione color sabbia, occhi bordeaux, lunghi e lisci capelli violacei raccolti in una lunga treccia, che indossava un lungo abito scarlatto.

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Il giovane aveva i vestiti stracciati e sporchi di fango, e la sua pelle era percorsa da lividi e ferite, i capelli scarmigliati e disordinati.
Si divincolava animatamente, cercando di liberarsi, invano, e puntava contro il cilindro in cui era prigioniera la giovane dai capelli biondi vestita di nero.
«Ah, Chrono» ridacchiò Aion, fissandolo divertito. «Dovresti davvero smetterla di torturarti così, amico mio, non fai altro che sprecare energie inutilmente. Non riuscirai mai a liberarti».
«Va’ all’Inferno, Aion!» gli sputò contro Chrono. «Non smetterò mai di lottare! Non sono più un tuo amico e non ti aiuterò mai nel tuo folle piano!»
«Mi piacerebbe poter dire che è interamente mio come ho sempre sostenuto, ma ahimè non è così» replicò Aion. «In ogni caso, io sono certo che lo farai, vedrai».
«Scordatelo» sibilò Chrono.
«Ti sei già dimenticato di Rosette?» domandò Aion, in tono innocente, facendo un cenno verso la giovane prigioniera nel cilindro. «Non vorrai che le succeda qualcosa, vero?»
Chrono impallidì. «Non puoi farle del male. Ti occorre per il tuo schifo di scopo!»
«Il mio padrone mi ha detto che sì, servono gli Apostoli per realizzare il nostro piano, ma questo non significa che questi cosiddetti Apostoli debbano essere in buona salute, quando il nostro piano si realizzerà» sogghignò Aion, lanciando uno sguardo malefico a Rosette. «E credimi, sono tante le cose che potrei farle senza doverla uccidere». Si leccò le labbra, famelico.
«Non… ti… azzardare…» ringhiò Chrono, minaccioso. Aveva afferrato al volo.
«Allora…» ridacchiò Aion. «Forse ti converrebbe stare attento a come parli». Aion si alzò dal trono e gli si avvicinò, prendendogli il mente con la mano, le labbra ad un centimetro dalle sue. «Dopotutto è come ai vecchi tempi, non credi? Di nuovo insieme, a lottare per acquistare la libertà. Il Paradiso scenderà sulla Terra e noi lo distruggeremo, lo trasformeremo nell’Inferno, nella nostra casa, costruiremo un mondo nuovo e migliore. Una volta staresti stato entusiasta di tutto ciò. Tu e tuo fratello una volta non credevate appieno in questo fantastico scopo?»
«Io e mio fratello siamo cambiati, abbiamo compreso che cosa significa tutto questo» ringhiò Chrono. «Noi non siamo come te e il tuo padrone, chiunque sia! Forse sei riuscito ad avere ragione su di me, ma mio fratello non cederà mai ad un ricatto del genere!»
«Oh, tu non lo conosci a fondo» ridacchiò Aion. «È così tanto che non lo vedi, molte cose in lui sono cambiate. E fidati di me, se ti dico che un ricatto come il tuo lo convincerà per bene».
«Sei un povero illuso» sibilò Chrono. Si liberò dalla stretta dell’altro con uno strattone, quindi sputò ai suoi piedi.
Aion ridacchiò. «Vedrai. Con la mia deliziosa spia all’Hellsing, avrò in pugno tutti quanti».


   
 
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