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Autore: Curse_My_Name    03/04/2016    6 recensioni
Nove jarl. Due fazioni. Una guerra.
Lo scontro che ha scombussolato la pace di Skyrim, raccontato da chi la governa.
Raccolta di nove flashfics, una per ogni jarl.
Genere: Guerra, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Elisif la Bella, Ulfric Manto della Tempesta
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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6. Resa
 
L
e prime stelle cominciavano a brillare nel cielo serale, andando ad accompagnare Secunda che spiccava alta già da qualche ora. Pochi però erano i nasi rivolti all’insù: l’invitante odore di cibo attraeva i passanti nel cortile dell’Accademia dei Bardi, dove si stava consumando un vero e proprio banchetto per la festa che i menestrelli organizzavano ogni anno. Viarmo aveva fatto crescere l’aspettativa e il desiderio del pubblico con lunghi discorsi e ringraziamenti, e quando infine diede fuoco al fantoccio di re Olaf tutti i presenti si sprecarono in applausi, brindisi e canti allegri.
Elisif si trovava in quel momento nelle sue stanze, seduta davanti a una finestra da cui aveva una visuale di tutta la città fino a Castel Dour. Le voci festanti e i suoni dei liuti arrivavano fino alle sue orecchie, e lei si lasciò sfuggire un sospiro quando intravide anche le fiamme del rogo, abbastanza alte da superare l’ombra dei tetti. Era stata invitata più volte a partecipare alla commemorazione, ma aveva sempre rifiutato, anche quando uno dei suoi thane le aveva detto che la sua presenza avrebbe giovato agli abitanti di Solitude. Che lei potesse in qualche modo sollevare l’umore dei suoi sudditi era per lei una sciocchezza, un modo per farle credere di servire a qualcosa. Più il tempo passava, più la giovane si convinceva di non avere alcun potere, o dovere, se non quello di mantenere una facciata; sedere sul trono, sorridere e parlare cordialmente erano le uniche cose che le si chiedeva di fare.
In realtà, non proprio le uniche. Lo sguardo di Elisif volò allo scrittoio, dove erano ammucchiati libri e pergamene, contenenti elenchi di spese, resoconti di esploratori, sentenze giuridiche, date di storia, aggiornamenti sulla guerra. C’era stato un periodo, dopo la sua nomina a jarl, in cui si era dedicata con impegno a quei fogli, sforzandosi di imparare e memorizzare il più possibile, per provare a diventare una buona sovrana e tenere occupata la sua mente inquieta. Ma dopo che l’assassino di suo marito era sfuggito alla forca, dopo che lei aveva affrontato Tullius, rinfacciandogli questo fallimento, e dopo che lui le aveva risposto trattandola come una bambina viziata davanti a tutta la corte, la nord si era arresa.
Sedeva e sorrideva, ubbidiente, lasciando che fossero gli altri a muovere le sue mani e aprire la sua bocca, come una marionetta, come il fantoccio che stava bruciando in città. Attendeva la fine del conflitto con i Manto con il cuore pesante, il viso allegro e un’unica, salda convinzione in testa: qualsiasi cosa avesse detto l’Impero, lei non sarebbe mai diventata la Regina delle Regine. Skyrim meritava di meglio.
 
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Il capitolo su Elisif è quello che mi ha dato più problemi di tutti. L’ho riscritto tre volte, perché non riuscivo a trovare una forma che riuscisse a equilibrare la versione di lei che ho in testa con quella che ci viene presentata nel gioco.
Ho sempre creduto che Elisif fosse molto sveglia, e che sapesse bene di essere usata dall’Impero come burattino, ma che non avesse la forza necessaria per riuscire a imporsi e affermare il suo ruolo di jarl, oppure che preferisse non farlo per non creare problemi. Riconosce di essere giovane ma è disposta ad imparare, ad assumersi compiti più onerosi dell’ammirare i vestiti di Radiose Vesti e ascoltare le poesie dei bardi, e penso che senza la pressione di Tullius e dei thane avrebbe potuto sbocciare e diventare una brava governante, responsabile e apprezzata, mentre invece è costretta a una “resa”. Qui è infatti molto abbattuta, e il richiamo al titolo della raccolta serve a far intendere che al momento non si consideri degna di essere jarl, né tantomeno regina. Un pensiero triste, ma adatto a una ragazza che si è ritrovata in poco tempo privata del marito, con un grosso potere tra le mani e circondata da persone che non fanno altro che considerarla immatura.
Non so quanti di voi saranno d’accordo con questa mia visione personale. Per alcuni lei è solo inadatta e/o incapace, quindi non mi stupirei nel scoprire che altri la pensano diversamente da me.
  
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