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Autore: Rory Drakon    03/04/2016    3 recensioni
Alucard ha alle sue spalle un passato oscuro e doloroso, che l'ha profondamente segnato nel cuore e nell'animo, per tutti gli anni che ha passato al servizio dell'Organizzazione Hellsing.
Che cosa accadrebbe se nella sua vita entrasse qualcuno in grado di penetrare la corazza che ha costruito tra sé e la sua umanità perduta, i suoi sentimenti più profondi?
Anche i mostri hanno un cuore e sono capaci di amare.
Anche il Re Immortale, il Conte.
(ST0RIA SOSPESA)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Joshua correva a perdifiato per il bosco fitto, preceduto da Satella che teneva in braccio il corpo esanime di Azmaria.
Mentre correva istintivamente si girò a guardare: l’ombra li inseguiva, rapida, dalle sembianze vagamente umanoidi, ma correva e saltava sopra le cortecce degli alberi con una grazia ed un’agilità anormali.
«Joshua, resisti! Manca poco!» gridò Satella.
Joshua guardò fisso davanti a sé ed in lontananza vide l’imponente ed immensa magione dell’Organizzazione Hellsing. Erano dunque quasi arrivati.

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Ma d’un tratto Joshua vide l’ombra comparire dinnanzi, sbarrando la strada ai tre fuggiaschi.
Non era un ombra. Era un ragazzo.
Sembrava un ragazzo normale, dall’età più o meno tra i vent’anni. Aveva un viso allungato, carnagione pallida, grandi occhi color ambra e folti capelli verdognoli. Era alto, snello e slanciato, ed indossava una lunga giacca bianca, maglietta e pantaloni neri.

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«Fine della corsa» ridacchiò Dune. «Davvero pensavate di potermi sfuggire?»
«Maledetto» sibilò Satella. «Non ci arrenderemo mai! Non porterai via con te Joshua e Azmaria!»
«Quanto coraggio, Strega dei Gioielli» commentò Dune. «Eppure hai lasciato che io prendessi quel demone insignificante e Maria Maddalena».
Satella digrignò i denti, e il suo magico gioiello scintillò al polso.

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«Joshua» chiamò. «Prendi Azmaria con te e portala via di qui. Vi copro io».
«Satella, no!» protestò Joshua. «È troppo forte! Ti ucciderà!»
«Non credere che gli renderò facile il compito. Adesso vai!» Satella lo costrinse a prendere in braccio Azmaria prima che potesse minimamente protestare. «Vola subito verso l’Hellsing e non fermarti per nessuna ragione!»
Joshua annuì. Chiuse gli occhi, si concentrò e sulla sua schiena subito gli spuntarono un paio di ampie ed immense ali piumate, nere come l’oscurità.
Il giovane le spalancò e con un solo gesto si sollevò in volo, tenendo ben stretta tra le braccia Azmaria, a rotta di collo verso la fine del bosco, dove si trovava la magione Hellsing.
«Dove credete di andare, piccoli Apostoli?» sghignazzò Dune, puntando una mano contro di loro. Dal palmo scaturì una sfera d’energia rossastra che si scagliò a velocità supersonica contro Joshua ed Azmaria in volo.
«Evocazione!» urlò Satella, sfiorando il diamante al suo polso, che brillò di una purissima luce blu. «Prendi forma, Cavaliere di Gemma!»
Dal diamante scaturì uno zampillo di luce dal quale fuoriescono delle pietre preziose azzurre che si unirono, fino a formare un gargantuesco cavaliere dall’armatura di gemma celeste.

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Il gigante si lanciò nella traiettoria della sfera rossastra e la tagliò a metà con la spada, disintegrandola.
Dune si voltò verso Satella, con un ghigno perfido sul volto perfetto.
«E così vuoi la guerra, Strega? Accomodati. Dopo che ti avrò tolta di mezzo catturare quei due Apostoli sarà facile come bere un bicchier d’acqua».
E si scagliò contro di lei e il Cavaliere di Gemma.


***


Seras Victoria passeggiava per il giardino, cantando allegramente Thriller di Michael Jackson, stando però ben attenta a non fare troppo rumore.
Non voleva svegliare i suoi colleghi e compagni che stavano riposando quella notte, dato che non c’erano missioni in corso, e nemmeno voleva farsi sentire dal suo Signore Alucard, temendo che la rimproverasse e le desse dell’idiota come l’altra volta che l’aveva beccata svolgere quell’attività.
Il pensiero un po’ la innervosì. Uffa, ma perché non poteva neanche canticchiare in santa pace? Non poteva neanche fare un po’ quello che gli pareva la notte? Ma poi che cosa accidenti c’era di male nel canticchiare un po’? Mah, forse il suo Signore esagerava davvero a volte…
Ultimamente Alucard le era sembrato un po’ – come avrebbe potuto dire? – preoccupato? Distaccato? Più freddo del solito?
Spesso la notte, quando non vi erano missioni, l’aveva visto uscire comunque, per andare chissà dove, e spesso rientrava quando era praticamente mezzogiorno. C’era delle volte che era uscito anche di giorno, rinunciando quindi a dormire. La maggior parte delle volte, invece, Seras l’aveva visto dirigersi in camera di Rory.
Non aveva potuto fare a meno di sentirsi inquietata da quel comportamento. Non era la prima volta che gliel’aveva visto fare, sapeva che quando era piccola Rory aveva avuto un passato difficile e che Alucard, come pure lei, più di una volta aveva dovuto aiutarla ad addormentarsi.
Ma che lei sapesse Rory aveva cominciato a dormire tranquillamente dopo i tredici anni, quindi tecnicamente Alucard non avrebbe più dovuto entrare in camera sua, a meno che…
“Lui la ama”.
Ma era un pensiero talmente assurdo che Seras lo scacciò immediatamente dalla mente. Era troppo ridicolo, però… però non trovava altra spiegazione. Alucard era legatissimo a Rory, l’aveva visto, sin da quando l’aveva presa con sé era emerso un lato di lui che lei non aveva mai avuto modo di osservare. Un lato… tenero.
Li aveva visti un paio di volte insieme, e c’era qualcosa che aveva visto nel suo Signore, quando si trovava con quella ragazza, che l’aveva lasciata semplicemente senza parole. Sembrava… più umano… più… felice.
Poteva davvero il Re dei Non-Morti, il Re Immortale, il Nosferatu, il Conte Dracula, Vlad l’Impalatore, essersi innamorato?
I pensieri della vampira vennero interrotti da un frullare d’ali. Seras alzò lo sguardo e vide una figura d’ombra che volava e si dirigeva verso la magione Hellsing.
Seras chiuse gli occhi e poi li riaprì di scatto. La sua vista illimitata subito le venne in aiuto, così ebbe modo di vedere con chiarezza cosa fosse.
Era un ragazzo, un ragazzo di circa quindici anni, dalla carnagione pallida, occhi grandi e azzurri e capelli folti e biondi. Sulla schiena vi erano due grandi ed immense ali piumate nere, che Seras associò subito a quelle di Christ, che aveva visto alcune notti fa, quando la ragazza si era unita all’Organizzazione Hellsing.

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Il ragazzo alato teneva in braccio una ragazzina che doveva avere circa dodici anni, dai lunghi capelli lilla, occhi socchiusi color magenta ed un lungo abito roseo con un cappellino.

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Seras cominciò a correre, finché in un baleno raggiunse il cancello della magione, proprio mentre il ragazzo alato e la ragazzina semisvenuta atterravano lì dinnanzi. Le ali oscure sparirono dalla schiena del ragazzo.
«Chi siete?» domandò Seras. «Identificatevi!»
«Mi chiamo Joshua Christopher» rispose subito il ragazzo, con un tono d’urgenza. «E lei è Azmaria Hendric. Sei un’agente dell’Organizzazione Hellsing? Aiutaci, ti prego!»
«Che cosa vi è successo?»
«Facevamo parte dell’Ordine della Maddalena» raccontò Joshua. «Un’organizzazione che si occupava di combattere i mostri».
«Perché parli al passato?» domandò Seras, scrutandolo attentamente. Accidenti, se era carino, pensò la giovane. Arrossì di botto.
La ragazzina in braccio a Joshua, Azmaria, raddrizzò la schiena e si aggrappò al collo di Joshua.
«Josh…» gemette Azmaria. «Josh… mi sento male…»
«Oh no, Az!» Joshua si voltò verso Seras. «Ti prego, facci entrare! Siamo venuti qui per chiedere aiuto a Lady Integra Fairbrook Wingates Hellsing! Mentre venivamo qui Azmaria è stata colpita, ha assolutamente bisogno di cure! Dopo risponderò a qualsiasi domanda, ma ti scongiuro, portaci da Lady Integra!»
Seras non seppe resistere allo sguardo supplichevole del giovane.
«D’accordo, seguimi» lo invitò Seras. «Spero per te che questo non sia un trucco, altrimenti potresti pentirtene seriamente» lo minacciò.
Joshua ammutolì, ma annuì con vigore. «Come ti chiami?»
«Seras» rispose lei con un sorriso timido. «Seras Victoria».
Joshua sorrise e seguì la draculina verso la magione.


   
 
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