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Autore: Its a beautiful day    04/04/2016    0 recensioni
"Non voglio che tu finisca in carcere" sussura Giorgia, avvolta nella mia felpa
"Non lascerò che quel pezzo di merda, rimanga libero. Ho il video che lo incastra. Devi allontanarti da me, da tutta la merda che mi circonda."
"Non voglio allontanarmi da te" la sua voce è tremante
"Ma devi perché da quando sono entrato nella tua vita, tutto è precipitato. Hai già rischiato troppo, mi sarei dovuto allontanare prima. Prima che mi ci ritrovassi dentro fino al collo, prima che mi innamorassi di te"
"Ti amo anche io. Sei una botta di vita. Una scarica di adrenalina, l'energia e la forza che mi permette di andare avanti"
""La mia energia, prima o poi ti travolgerà. Ciò che ho fatto non si può cancellare e non voglio che ti succeda quello che è successo a lei" stringo il volante
"Non m'importa! Non m'importa, davvero. Amo te, Zayn. Amo questo Zayn, come potrei benissimo amare lo Zayn del passato"
"Non lo diresti se sapessi la verità" riparto, e nella macchina, piomba il silenzio.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Contro voglia mi alzo allo suonar della sveglia.
Mi alzo di buon umore, eccitata all'idea che stasera dormirò insieme al mio ragazzo.
Mi lavo la faccia e scendo a fare colazione
"Buongiorno!" saluto tutti

"Di buon umore stamattina?" mi prende in giro Filippo
Gli faccio la linguaccia, e appena entrata in cucina, trovo Davide ai fornelli.
Gli rivolgo un veloce sguardo, che lui non nota essendo di spalle. Prendo un'arancia e mi faccio una spremuta
Appoggio il telefono sul bancone e comincio la mia colazione. 
"Vuoi?" Davide mi porge un piatto con una frittella. Lo guardo "Tranquilla, non è avvelenato" ride
Mi spunta un sorriso imbarazzato, e prendo il piatto 
"Buono, davvero buono!" spalanco gli occhi per il piacere

"Vuoi sapere l'ingrediente segreto? È il cianuro" mi fa l'occhiolino.
Gli faccio una smorfia, e continuo a mangiare mentre lui ride
"Come mai te la depili?" la naturalezza con cui lo dice mi fa sputare l'aranciata che stavo bevendo.
L'ha chiesto davvero?


"Cosa?" gli chiedo con gli occhi spalancati

"No dico, pensavo fossi vergine" mi dice mentre pulisce il bancone dove aveva cucinato poco prima

"Cosa te lo fa pensare?" gli chiedo, leggermete sconvolta dalla disinvoltura con cui questo sconosciuto affronta un argomento simile. Mi guarda storto

"Boh, non lo so. Hai dei comportamenti impacciati e goffi, li ho notati al centro commerciale. Sembravi diversa dalle altre ragazze. Tu sei più timida" 
Allora si ricorda

"Fidati, sono molto diversa dalle mie coetanee ma evendentemente non abbastanza da restare vergine" dico alzando le spalle

"Non c'è nulla di male nello scopare con il proprio ragazzo. O scopa amico, dipende dai casi" decide di ingnorare la prima parte della frase, e gliene sono grata

"Perché stiamo parlando di questo scusa? E poi non ho uno scopa amico" dico

"D'accordo, vuoi cambiare argomento?" mi chiede

"Sì, grazie" rispondo sollevata

"Quanto ce l'ha grande?" 

"O mio dio! Basta me ne vado" mi arrendo "Non so perché stiamo parlando del.."

"Cazzo" completa la frase per me

"Ecco, di quello, del mio ragazzo. Tu sei malato, sul serio" mi alzo e lascio la stanza

"Beh, comunque, se hai biosgno, chiedi pure. Me ne intendo" anche se non lo conosco posso giurare che abbia un dannato sorriso a trentadue denti su quella dannata faccia da culo

"Ah non lo metto in dubbio" urlo

"L'aranciata che hai sputato la pulisci tu" mi urla in risposta
Torno in cucina sbattendo i piedi e pulisco ciò che ho spuntato qualche minuto prima.
Salgo al piano di sopra e mi vesto.
Inzio a capire che i tratti di questo ragazzo: spacciatore, maniaco sessuale. Sono più che sicura che gestisca qualche bordello in giro per la città. E ripeto, detto da me che fino a un anno e mzzo fa mi facevo di ero, non può che essere la verità.
Finito di vestirmi noto che sono già le 7.40. La mia inutile e imbarazzante discussione con Davide mi ha portato via un po' di tempo. Prendo il telefono e trovo un messaggio da Federico
| Ti sto aspettando fuori <3 |
Scendo velocemente le scale, prendo lo zaino ed esco
"Ricordati cosa ti ho detto" mi urla Davide ma mi chiudo la porta senza rispondergli. Lo sento ridere.
Saluto Federico e ci dirigiamo verso scuola.
"Tutto okay?" mi chiede turbato "Ripensamenti su stasera?" mi mette la mano sulla coscia

"Nono, assolutamente no. Sono solo stanca" sorrido, ma in realtà sono ancora sconvolta dalla disinvoltura di Davide. 
Come puoi parlarmi così, dopo nemmeno un giorno che viviamo insieme? Nessun ragazzo mi aveva mai parlato così. O meglio, nessun ragazzo a me sconosciuto mi aveva mai parlato così.
Passo l'intero viaggio a raccontare a Federico del nuovo coinquilino, tralasciando ovviamente la particolare conversazione di stamattina. E della doccia.
Scendo dalla macchina scuotendo la testa e prendo per mano Federico.
Perdo completamente di vista la chiacchierata con Davide per l'intera giornata. Mi diverto con i miei amici, facciamo colazione tutti insieme al bar, poi ognuno segue le proprie lezioni e all'alba delle 13.30 finalmente possiamo uscire.
Mi ritrovo con Federico davanti alla sua jeep. Saliamo entrambi e ci dirigiamo verso il centro commerciale
"Giuro che sto morendo di fame!" mi lamento, stiracchiandomi sul sedile

"Mcdonald's tattico?" mi prende in giro

"Assolutamente sì" rido
Entriamo dentro al fast food, mano nella mano, e ordiniamo. Prendo un Cheeseburgher e una porzione grande di patatine accompagnate da una coca cola media, mentre Federico prende un 1955 e un CBO, con due porzioni grandi di patatine e coca.
Appena ci sediamo guardo disgustata il suo vassoio
"Come farai a mangiare tutto?" chiedo indicandoli

"Ti ricordo che ho avuto due ore di allenamento" mi sorride
Rido, poi prendo il mio piccolo cheeseburgher tra le mani, e lo mordo, gustandomi il sapore di formaggio fuso che si unisce alla carne.
Pranziamo mentre continuiamo a parlare, poi ci alziamo e andiamo a farci un giro.
"Non vedo l'ora di vederti giocare martedì" dico mentre mi aggrappo al suo braccio

"Verrai a vedermi?" mi chiede e gli si illuminano gli occhi

"Certo che verrò!" lo bacio sulla guancia

"Allora andrà bene sicuramente" mi sorride, e ricambio il sorriso
Decidiamo di optare per un negozio di sport, dato che deve comprare nuove scarpe da football. Decido di regalargli una maglietta della sua squadra preferita: Greenville.
Non capisco nulla di football, ma ho sentito Federico parlare con i suoi amici.
Mentre lui è in camerino a provarsi dei pantaloncini scelgo un maglia con un nome di giocatore che il mio ragazzo non ha, andando a memoria.
Appena la trovo corro alla cassa, la pago e raggiungo Federico ai camerini
"Sorpresaa" gli urlo mentre esce, sventolandogli la busta davanti alla faccia

"Non dovevi" mi sorride mentre ammira la maglia. Ringrazio Dio che non ce l'abbia già.

"Piccolo regalo" lo bacio.
Usciamo dal negozio e ci dirigiamo verso casa sua. 
Da quando sto con lui, abbiamo passato poco tempo a casa l'uno dell'altro: abbiamo sempre preferito fare una passeggiata oppure uscire con i nostri amici.
Oggi finalmente potremmo ritagliare del tempo solo per noi.
"Ciao Giorgia" mi saluta Roberto, il padre di Federico, quando entriamo in casa

"Salve signore, come sta?" chiedo gentilmente

"Tutto bene, te cara?"

"Tutto bene, grazie. La ringrazio per avermi invitata" gli sorrido

"Sono più che felice di averti qui. Mio figlio non fa altro che parlare di te" mi sorride 

"Grazie papà" sorride imbarazzato Federico  "Okay, possiamo andare in camera adesso? Prima che la situazione si faccia ancora più imbarazzante?" ride Federico

"Sì" rido e lo seguo in camera sua
Entriamo dentro, e noto subito il colore blu delle sue pareti e della moquette: sul muro sono attaccate diverse magliette incorniciate, autografate da diversi giocatori famosi. 
Sopra al suo letto, una foto dell'intera squadra con in mano la coppa del campionato. Riconosco James e Eddy, i suoi due migliori amici.
Sorrido non appena noto che si è messo la maglietta che gli ho comprato. 
Riusciamo a malapena a vedere un po' di tv perché veniamo chiamati da suo padre per la cena.
Non appena arriviamo in cucina, vedo Jessy, la madre di Federico.
Jessy è una bellissima donna americana, sulla quarantina, dal fisico slanciato e magro come quello di una ventenne. I lunghi capelli biondi, sono sempre raccolti un delicato ed elegante chignon, che le dona l'aria sofiscata che la caratterizza.
"Ciao Giorgia" mi accoglie con un abbraccio

"Salve signora. Che vestito meravigliso" mi complimento per il vestito nero, che le segna la piccola vita.

"Grazie" sorride soddisfatta "Sono felice di averti qui" aggiunge

"La ringrazio dell'invito" 

"Ma figurati, sei sempre la benvenuta qui"
Inizio notevolemente a rilassarmi, e mangiamo in tutta tranquillità mentre parliamo con i suoi genitori.
È sempre bello parlare con loro, perché nonostante la loro situazione agiata e benestante, sono persone molto umili e generose. 
Jessy comincia a parlare del saggio che sta montando con la sua classe, e ci racconta di quanto sia orgogliosa delle sue ballerine. è insegnante di danza classica in una dlle migliori accedemie della città.
A fine cena sono notevolmente più rilassata.
Quando poi risaliamo in camera, Federico si chiude la porta alle spalle.
Mi sorride, attirandomi a sè e mi bacia "Forza guardiamoci un bel film mentre aspettiamo di digerire, che la jacuzzi ci aspetta"

"Evviva la jacuzzi!" saltello mentre mi siedo sul letto e Federico mette su un film di cui non so il nome.
Ci divertiamo un sacco, e circa un'oretta e mezza dopo la cena entriamo nella jacuzzi.
Siamo a fine maggio, l'aria è calda, ed è tutto così perfetto. Federico spegne le luci e mi indica il cielo
"Guarda quante stelle" alzo la testa per guardare milioni di luccichii nel cielo

"È bellissimo" sospiro mentre mi appoggio a lui. Rimaniamo un po' così, io abbracciata lui, e lui che mi carezza i capelli mentre parliamo.
Ad un certo punto, un film perverso si fa strada nella mia mente.
Ho voglia di sentire i suoi baci sul mio collo, e le sua mani che mi stringono i fianchi.
Mi siedo a cavalcioni sopra di lui, e comincio a baciarlo. Le nostre labbra si uniscono, in un bacio bellissimo e pieno di passione. Posso già sentirne gli effetti in lui, mentre premo e strofino la parte bassa del mio corpo contro di lui.
"Portami sul letto" sussurro nel suo bacio. Senza dire una parola, ci alza entrambi dalla jacuzzi. Esce e mi porta in braccio sul letto, dove mi poggi con delicatezza.
Ringrazio il cielo che Federico abbia la jacuzzi nel balcone di camera sua, così da non dover passare davanti a suoi genitori, con la sua ormai evidente erezione.
Lo osservo prendere un preservativo e infilarselo, e poi entra in me, delicato e dolce.
Mi lascio avvolgere dal piacere, mentre li continua a spingere dentro di me.
Quando entrambi abbiamo raggiunto l'apice, si sdraia affianco a me, prendendomi la tra braccia. Rimaniamo in silenzio, finchè i nostri respiri non tornano regolari
"Se vuoi puoi andare a fare la doccia nel mio bagno" mi sussurra sulla guancia, mentre vi lascia piccoli baci

"Va bene" gli sorrido. 
Mi alzo dal letto ancora un po' rintronata e raggiungo il bagno dove entro nella doccia, nella mia fase post-orgasmo. Ripensano a come ci siamo conosicuti, ringrazio Dio per aver fatto in modo che la mia migliore amica, Jessica, e il miglior amico di Federico, Eddy, si siano messi insieme.
Ci siamo conosicuti tramite loro, dopo averci presentato rispettivamente ai loro amici. E pensare che io inizialmente ero interessata a James. 
Sorrido al pensiero.
Quando torno in camera, noto che Federico si è rimesso il costume bagnato, ma ha cambiato il copriletto, che era completamente bagnato
"Tranquilla, a mia madre diremo che si siamo sdraiati per vedere la tv dopo essere usciti dalla jacuzzi" mi sorride, posandomi un bacio sulle labbra

"Okay" sorrido, più tranquilla. 
Nonostante la bontà dei suoi genitori, preferisco che rimanga una certa segretezza su cosa facciamo io e lui quando siamo soli, soprattutto se in una camera da letto. O nella sua jeep. 
Appena torna dalla doccia, ci buttiamo sul letto, a guardare un film ma passiamo la maggior parte del tempo a ridere e scherzare ripensando a quegli attimi meravigliosi di poco prima.

   
 
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