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Autore: Heavensent    04/04/2016    3 recensioni
SPOILER per chi non ha visto decima e undicesima stagione.
Davanti alla proposta della Morte, Dean accetta la soluzione che gli sembra la più ovvia. Farsi mandare in un luogo lontano per far sì che il Marchio non faccia più del male a nessuno.
Dean sparisce nel nulla, accettando di andare via per sempre, per non fare più del male né a se stesso né agli altri. Sam e Castiel non si arrendono, e lo cercano ovunque. Dean però non sa nemmeno più della loro esistenza.
Riusciranno a trovare il cacciatore? E soprattutto, sarà lo stesso Dean che conoscevano?
DESTIEL, ma non nei primi capitoli. E' una what if ma anche una missing moment tra la decima e l'undicesima stagione.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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2.

 

[…]Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato.

Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden. »

(Genesi, capitolo 4)

 

 

Sam e Castiel si erano messi subito a lavoro. Avevano messo insieme tutto quel poco che sapevano, cercando di capire dove Morte avesse potuto aver mandato Dean, fisicamente e probabilmente non solo. Dean era vivo, questo era sicuro. Il Marchio non permetteva al suo portatore di essere ucciso. Morte aveva detto che Dean era in un posto sicuro, un posto in cui non poteva far del male a nessuno.
Sam aveva passato in rassegna tutti i luoghi che conosceva:-Non potrebbe essere Inferno, Purgatorio o Paradiso?
Castiel scosse la testa:-L’aldilà non è fatto per i vivi. Non ricordi che quando io e lui eravamo in purgatorio si era aperta la porta per farlo passare? Nemmeno Morte può decidere di confinarti in uno di quei posti, ti rigetterebbero via.
-Non so, forse qualche altro luogo particolare. Il giardino dell’Eden, magari?-chiese Sam, con una punta di speranza.
Castiel scosse la testa:-Il giardino dell’Eden fa parte del Paradiso, Sam. Non è sulla Terra come si crede comunemente.
Sam si passò nervosamente le mani sui capelli. Quella situazione stava diventando estenuante. Era tutta colpa di Crowl..un momento, Crowley, dove era finito?
-Non lo so-rispose Castiel, spaventandolo, leggendogli nella mente- non so dove sia finito. Lo ricordo durante quella esplosione ma poi come ti ho detto, il buio.
Sam scosse la testa:-Sai ha ragione Dean quando dice che sei inquietante. Puoi evitare di..leggermi nella mente?-gli chiese Sam meno educatamente di quanto avrebbe voluto.
Castiel alzò le spalle, sconsolato:-Mi dispiace Sam. E’ come se fosse una preghiera e mi viene spontaneo.
Sam annuì, aprendo un altro dei libroni. Ma il pensiero non era ancora svanito del tutto. Era già grave che Rowena fosse scappata con uno dei libri più potenti di tutti i tempi, e ora anche Crowley che era incazzatissimo con lui per aver tentato di ucciderlo, era a piede libero. Suo fratello inoltre era sparito chissà dove per mano di Morte. Dio, se solo avesse avuto la certezza che Dean era morto si sarebbe ucciso.
Ma non era così e doveva salvarlo a tutti i costi: per tutte le volte che non l’aveva fatto, per tutte le volte che l’aveva deluso. Sentiva ancora addosso il peso dell’ultimo terribile errore: la morte di Charlie.
-E’ mai capitato qualcosa del genere? Che le persone fossero confinate in un luogo per non far del male a se stesse o agli altri?
Castiel alzò le spalle:-Un umano? Non ce ne sono stati. Forse solo Caino, che per non essere ucciso per via della maledizione del Marchio fu costretto a vagare per il mondo.
Sam annuì, lo sapeva perfettamente. I libri sull’argomento li aveva letti, riletti, riassunti in dei foglietti, schematizzati; li aveva studiati scrupolosamente raccogliendo tutti gli appunti che gli sembravano più utili. Ricordava il passo su alcune teorie della presenza di Caino sulla terra già all’epoca degli uomini di lettere:

 

Il tema del Caino viandante è apparso anche nel folklore mormone, nel quale viene narrato che uno dei primi leader mormoni, David W. Patten, incontrò nel Tennessee un uomo alto, dai lunghi capelli e di pelle scura, che diceva di essere Caino. Il racconto narra che Caino aveva ardentemente desiderato di morire, ma gli era stato negato questo suo desiderio, e che il suo scopo è quello di distruggere le anime degli uomini.1

 

Si alzò e prese da un cassetto sotto la libreria i suoi appunti faticosamente sudati da un anno a quella parte. Ricordandosi di un altro particolare passo di un libro analizzato, mostrò un foglio a Castiel, che lesse velocemente:

Una leggenda medievale narra che Caino viaggiò fino ad arrivare alla Luna e si stabilì lì con una fascina di spine sulla schiena. Questa storia ebbe origine grazie alla fantasia popolare riguardo alle ombre sulla faccia della luna (ovvero i crateri). Un riferimento a questa credenza lo si può trovare nella Divina Commedia (canto XX verso 126) dove l'espressione "Caino e gli stecchi" viene usata come sinonimo di "luna". 

L’angelo sorrise con accondiscendenza, per una volta era lui a dover spiegare qualcosa al cacciatore, e non viceversa:-Non ci vive nessuno sulla Luna, Sam. E certamente Morte non può avervi portato Dean.
Sam sospirò esasperato, e Castiel continuò:-Il Marchio è ciò che racchiude l’Oscurità, ovvero tutto ciò che di malvagio è sempre esistito. Dio lo creò per questo, per trattenerla. Diede il Marchio a Lucifero quando lo tradì; Lucifero fece il patto con Caino, che uccise Abele per salvarlo da Satana, passandogli così il Marchio, che ufficialmente l’ha fatto diventare un demone, un demone ma anche un umano condannato per sempre a essere designato come Padre dell’omicidio. E Caino ha passato il Marchio a Dean2. Perciò noi dobbiamo ragionare come se Dean fosse Caino: un uomo, prima che un demone, condannato a vagare, in qualche modo. Il problema è…dove?

 

***

Dean si lasciò cullare dalla dolcezza dell’abbraccio caldo di Lisa. Ancora in dormiveglia, aveva in testa il sogno di quella notte. Cinse con più sicurezza la vita della compagna, che poggiava la fronte sul suo petto. Dean strinse gli occhi.

Un pugno, due pugni. Il sangue, il volto di quell’uomo completamente coperto si sangue.

Dean, ti prego…” ricordava ancora quelle parole strascicate, dette con difficoltà a causa della mascella sicuramente spaccata.

Scostò una mano dal fianco di Lisa per passarsela sul viso. Aprì gli occhi stanchi stringendoli alla luce che entrava dalle persiane. Decise di separarsi definitivamente da Lisa, ancora addormentata, per andare in cucina. Forse una colazione e un buon caffè gli avrebbero fatto bene. La cosa strana era che quell’uomo del sogno nemmeno lo conosceva, ma lo ricordava vividamente, nei particolari, più di quanto si possa ricordare normalmente di una persona sognata. La camicia intrisa di sangue, il modo in cui lui gli afferrava la cravatta per sferrargli il colpo mortale, gli occhi pesti, gonfi e insanguinati, il liquido rosso gli bagnava la fronte e i capelli scuri.
Avrebbe dovuto smettere di mangiare pesante prima di andare a dormire: magari nel pomeriggio avrebbe chiamato Sam, che non si sarebbe certo risparmiato dal dargli consigli su una giusta alimentazione. “Me lo ripete da anni, ma meglio tardi che mai..” pensò fra se mentre si dirigeva in cucina. Aprì gli sportelli, cercando il caffè e lo zucchero. Spostò con noncuranza il contenitore del sale, e gli si bloccò il respiro. Aveva gli occhi sbarrati, ma non vedeva. Una serie di immagini cominciò a passargli davanti agli occhi: sale gettato dentro a dei fossi, fossi con dentro delle…ossa. Cerchi di sale, fiamme, immagini sbiadite di uomini e donne che svanivano in una fiamma. Quando riprese possesso della sua mente si accorse di essere a terra: il sale era sparso per tutto il pavimento, fuoriuscito dalla confezione. Si portò le mani tremanti alla testa, che gli scoppiava per il dolore, come la sera prima. Ma stavolta non se ne dimenticò. Titubante si alzò, con le gambe tremanti. Avvicinò cautamente la mano al barattolo di sale, sfiorandolo all’inizio leggermente come se fosse incandescente. Constatando che non aveva creato nessuna strana reazione lo mise al suo posto, e mentre il dolore alla testa lentamente spariva, cominciò a cercare qualcosa per spazzare via il sale da terra. Doveva fare tutto prima che Lisa e Ben si svegliassero: non aveva intenzione di raccontare loro niente.

 

***

Campagne oltre la periferia di Nashville, Tennessee.

Il signor Brown faceva la sua passeggiata quotidiana ogni giorno da almeno dieci anni. Da quando era andato in pensione poteva godersi quelle lunghe camminate nei luoghi che erano stati tipici della sua infanzia: i prati verdi dove pascolavano ogni genere di animali, l’odore della natura, gli alberi grandi che facevano ombra e sotto cui ci si poteva sedere ascoltando solamente il silenzio. Prendeva la macchina e si allontanava dal centro della città, così caotica e rumorosa, troppo, rispetto a quando lui era giovane. Quel luogo invece era il suo paradiso personale. Il suo sguardo si perse verso l’alto, verso il cielo che di mattina presto ancora non aveva assunto un colore preciso: strisce rosee lo solcavano, infrangendosi con l’azzurro che, irriverente, cercava di imporsi. Stesse così incantato a guardare quello spettacolo che non si accorse di ciò che il suo piede a un tratto urtò: abbassò lo sguardo, sconvolto. A perdita d’occhio i prati che tanto amava erano svaniti nel nulla, per metri e metri: il terreno sotto i suoi piedi si era completamente seccato, ma non solo: piante nere e spinose erano fuoriuscite dal terreno ramificandosi fino alla sua altezza. Il signor Brown indietreggiò, impaurito da cosa la natura poteva fare. Tornò veloce alla sua macchina. Le piante erano troppo fitte e non aveva potuto notare che al centro di questa enorme foresta desertica sorgevano i poveri resti di una vecchia chiesa abbandonata.

 

Note: Ciao! Prima di tutto ringrazio tantissimo chi ha recensito e chi ha messo questa storia fra le seguite. So che questo capitolo è breve e che ho pubblicato tardi ma per le prossime volte conto di accelerare e scrivere anche capitolo più lunghi. Fatemi sapere cosa ne pensate, lasciate una recensione e sentitevi liberi di darmi anche dei consigli, se vi va. La storia è in piena fase di scrittura e può succedere ancora di tutto.

Baci,

Heavensent

1 Ringrazio Wikipedia. http://it.wikipedia.org/wiki/Caino_e_Abele

2 Sostanzialmente questo è quello che Morte ha spiegato a Dean nella 10x23.   

  
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