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Autore: Bishoujo Tensai Madoushi    05/04/2016    2 recensioni
E se Lina e Gourry si fossero conosciuti poco dopo la fuga di Lina? Se avessero vissuto molte avventure insieme fino a diventare inseparabili? Una fiction che narra la loro "vera" storia e lo sbocciare di un amore, fino a quando qualcuno deciderà diversamente per loro...
Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bello. Sì, lo spadaccino era bello. Era un dato di fatto.
 
Non avevo molta esperienza con i ragazzi, non mi erano mai particolarmente interessati; la magia era il mio pane e fare la smorfiosa mi disgustava. Mi facevano pena le mie coetanee tutte prese a farsi carine e a cercare un bel figliolo da sposare per poi comandare nella loro casupola, seguiti da un mucchio di marmocchi e tanti saluti.
 
Che-orrore.
 
Eppure quella strana ero io, la ragazzina bassa che passava il tempo immersa in libri enormi e che aveva una posizione nella Gilda. Posizione che bè… non aveva esattamente voluto.
 
Per questo mi ero data alla macchia, per non essere Lina the Pink, incastrata nelle beghe di maghi e maestri, sotto l’ombra sempre più lunga di mia sorella maggiore.
 
“Ragazzina.”
 
Per Ceiphied, perché, PERCHE’ avevo accettato di viaggiare con lui???
 
“Lina. Hai voluto sapere il mio nome. Potresti degnarti di USARLO?”
 
Eravamo in viaggio solo da un paio di giorni, un paio di giorni tranquilli in cui ero stata scambiata rispettivamente per la sua sorellina (oste insultato – litigio – locanda accidentalmente bruciata – fuga inseguiti da folla inferocita), la sua cuginetta (contadino insultato – litigio – campo accidentalmente bruciato – fuga inseguiti da altri contadini infuriati) e una coppia di mendicanti (vecchia megera insultata – litigio – megera accidentalmente arrostita – fuga inseguiti da parenti della megera inferociti) e Gourry mi dava già sui nervi.
 
La prima volta che lo avevo visto, il fugace pensiero che fosse di bell’aspetto mi era passato per la mente. Ma avrei dovuto sapere che certi pensieri frivoli, tipici delle smorfiosette che non sopportavo, non mi portavano bene. Altro che la spada maledetta.
 
Gourry era sì di bell’aspetto ma un filino troppo pronto alla fuga in caso di folla inferocita, forse a causa della mancanza di abilità magiche e di spade e aveva la lingua un po’ troppo lunga, per i miei gusti. In compenso aveva un senso etico assolutamente sproporzionato. Avevo deciso di rifornirmi di contante, che iniziava a scarseggiare, andando a razziare un bell’accampamento di banditi che avevo adocchiato durante la notte precedente… e Gourry mi aveva fermato. Aveva iniziato a spiegarmi che non era il caso, io gli avevo illustrato la “nostra” situazione finanziaria, lui aveva ribattuto che era comunque un comportamento criminale, io avevo cominciato ad evocare una palla di fuoco, lui aveva gridato ed era finita con un discreto incendio e un tagliaboschi armato di accetta che ci inseguiva.
 
Dopo l’affare della megera e del tagliaboschi aveva iniziato a chiamarmi “attaccabrighe”, aggiungendo “poco femminile” al posto di “ragazzina”. La nuova moda era durata poco. Moooolto poco. Era bastato un occhio nero a tappargli il forno. E doveva anche ringraziarmi: se glielo avessi tirato in bocca avrebbe smesso velocemente di essere “carino”.
 
Mi aveva tenuto il muso, aveva mugugnato che ero troppo aggressiva eppure era ancora al mio fianco.
 
La mia natura sospettosa mi metteva in guardia nei confronti di Gourry ma, a parte essere una grandissima palla, sembrava innocuo. Avevo tentato di estorcergli notizie riguardo alla SUA fuga (perché, da fuggitiva a mia volta, mi pareva evidente che non stesse facendo una gita giusto per il piacere di vivere in mezzo alla natura) ma su quel fatto riusciva a stare molto, MOLTO abbottonato.
 
“Liiiinaaaaa,” ah! Si degna di chiamarmi per nome, “forse dovremmo fermarci a mangiare qualcosaaaaa.”
 
Aveva ragione. In effetti avevo fame… solo che c’era un piccolissimo problema.
 
Strinsi gli occhi.
 
“Razza. Di. Imbecille.” Sibilai. “Voglio ricordarti che non abbiamo un soldo?”
 
“E’ perché sei un’ingorda! Con tutto il contante che avevamo all’inizio…” Oh, ma questo vuole veramente morire!!!
 
“Co… cosa sono? Come mi hai CHIAMATA???”
 
Gourry fece un salto all’indietro, alzando le mani.
 
“Scherzavo… ahahah, scherzavo!” Goccioline di sudore freddo sulla sua fronte. Caro Gourry, sei lento a capire ma alla fine CI ARRIVI anche tu. “Potremmo cacciare!” Schioccò le dita.
 
Poteva… poteva essere una idea!
 
“Però… Lina… forse faremmo meglio a cercare un riparo, prima.”
 
Il mio sorriso iniziò a vacillare. Il tempo, fino ad un secondo prima piacevole, stava virando al brutto. Stupida primavera, ci mancava solo un bell’acquazzone.
 
Corremmo a perdifiato nel bosco, la sua spada che mi batteva sul fianco (ormai avevo il livido, non avrei mai ammesso di trovarla pesante ma stavo accarezzando l’idea di farla trasportare a lui. A che serviva un “uomo” al tuo fianco?) fino a raggiungere una specie di casotto di caccia. Era chiuso ma nulla poteva impedirmi di entrarci. NULLA!
 
Con un calcio sfondai la porta (grazie mamma per avermi fatto vedere come sfondare una porta!) e mi fiondai vicino al caminetto. Qualche ciocco di legno era lì, pronto per me e per il fuoco che si sprigionava dalle mie dita. Ceiphied quanto adoravo la magia!
 
“Li… Lina?”
 
Perché, PERCHE’ doveva rovinare ogni momento bello della mia vita? Avevamo un tetto sulla testa, presto ci sarebbe stato un fuoco caldo… PERCHE’???
 
Non mi voltai neppure. Sinceramente, COSA poteva avere?
 
“Ehm… Lina?”
 
OK. Ok, dovevo stare calma.
 
“COSA C’E’?” Mi voltai. Gourry mi osservava pallido. Col dito indicava l’angolo buio alla mia destra. Girai la testa.
 
AAAAAAAAAAAAAHRGH!

Un… un… uno zombie!!!
 
Nell’angolo del casotto, verde, sbavante, le orbite vuote… si stava avvicinando!
 
Alzai le mani. “DYNAST…”
 
Prima che completassi la formula successero tre cose in rapida successione: Gourry balzò in avanti (“ATTENTA, Lina!”), mi strappò la spada e mi spinse via malamente.
 
“Testa… testa di medusa!” Gridai, cercando di rialzarmi e riprendere la formula per lanciare un Dynast Flare. Nel frattempo anche lui urlò, brandendo la spada contro l’essere animato da magia nera.
 
“LUCE!”
 
La spada, perdendo la lama, emise un fascio di luce potentissima.
 
“Cos…”
 
Davanti ai miei occhi Gourry tagliò in due lo zombie.
 
La spada di Gourry non era maladetta. La spada di Gourry era la leggendaria SPADA DI LUCE!
  
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