Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Sammy_Stark    06/04/2016    1 recensioni
Fino a che punto si può mentire a se stessi?
Era una domanda che Federico si stava ponendo da qualche settimana.
Aveva creduto che stare lontano da Mika significasse stare lontano anche dal pensiero di lui.
Indovinate un po'... Si sbagliava di grosso.
E Mika sentiva la sua mancanza? Gli interessava ancora qualcosa di lui?
(Può considerarsi un seguito di "Le farfalle sono creature fragili" e "Magari in un'altra vita")
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’idea di Federico era molto semplice: trascorrere qualche giorno nella città Americana in totale relax.
Aveva chiesto ad un paio di amici di accompagnarlo e insieme avevano progettato di andare ad alcuni festival musicali e in qualche locale famoso.
Aveva anche progettato l’incontro con un paio di grandi produttori.
Era una vacanza costruttiva dunque.
 
Sapeva bene che Mika lì aveva una villetta, il Libanese gliene aveva parlato svariate volte, ne era molto orgoglioso.
Si sentì bruciare dentro all’altezza dello stomaco al pensiero che sarebbe potuto stare in quella casa con Michael adesso, se le cose fossero andate diversamente in Francia.
Invece Ila pop star se ne stava beatamente lontano da lui e si alternava tra Milano, Atene e Londra. Non gli aveva più scritto e questo fece stizzire ulteriormente l’Italiano nei suoi confronti.
 
Fedez non seppe di preciso cosa lo avesse spinto a scrivere quel post su Twitter quel giorno ma voleva smetterla di comportarsi bene.
Non era tanto per far ingelosire Giulia, come gli amici e molti fan credevano, lui puntava ad attirare l’attenzione di Mika.
Il fatto che il Libanese avrebbe tranquillamente potuto continuare ad ignorarlo non era importante, a Federico bastava sapere che Mika avrebbe seguito tutta quella faccenda e pregustava già il fastidio che gli avrebbe provocato vedendolo flirtare e limonare con una bellissima ragazza.
O almeno era quello che sperava. A dirla tutta, si sentiva un idiota completo.
Magari al riccio non interessava assolutamente di quello che lui facesse con questa o quell’altra bella tipa.
 
Decise di continuare comunque quella commediola messa in piedi con la complicità della dj Australiana.
Era una ragazza simpatica e a Fedez non dispiaceva esserle amico.
Quel piccolo siparietto però gli fece capire quanto non sentisse il bisogno di avere una relazione al momento.
Era confuso e non riusciva a mettere a fuoco la situazione.
L’ultima sera a Miami gli balenò in testa l’idea di provare a baciare l’amico con cui divideva il letto.
Aveva bevuto un po’ troppo forse.
Non capiva più da cosa fosse attratto e si sentiva totalmente smarrito.
Quella sensazione, o forse solo la sbronza, gli fece venire la nausea.
 
Il ritorno a Milano non fu molto traumatico, aveva molto lavoro da fare e occupava il tempo libero con la palestra.
La sera usciva spesso, più per accontentare gli amici, che volevano tirargli su il morale perché era palese che non stesse proprio alla grande, che per vera voglia di fare baldoria.
Aveva anche ripreso a fare i dj set e quella strana routine lo stava aiutando davvero a distrarsi.
In tutto questo, aveva anche ricevuto una chiamata da Sky: volevano che tornasse come giudice di X-Factor.
Fedez non aveva ancora risposto.
Non gli sarebbe dispiaciuto fare parte della giuria per un altro anno, quel lavoro gli era piaciuto davvero molto la scorsa edizione ma non sapeva se anche Mika ci sarebbe stato di nuovo e non era sicuro di voler passare tutto quel tempo con il Libanese, in caso di una sua risposta positiva.
Era un comportamento immaturo, più o meno come scomparire per settimane e poi mandare una nota vocale di cinque minuti.
 
Come nei peggiori degli incubi, Mika lo informò di quanto fosse felice perché le cose con Andy si erano sistemate, erano tornati ad amarsi come agli inizi e lui se l’era sentita anche di rimettersi la fedina al dito. Mormorò anche che sospettava che presto avrebbe avuto un nuovo anello da sfoggiare.
Per Federico fu troppo.
Spense il cellulare e lo gettò sul divano. Prese la chitarra e iniziò a strimpellare, tra calde lacrime e parole che faticavano ad uscirgli di bocca.
Recuperò in fretta un quaderno e ci appuntò su le rime che si stavano creando nella sua mente.
Era uno dei modi migliori che conosceva per sfogarsi e il rapper ne aveva uno stramaledetto bisogno ora.
 
Mika continuava a controllare Whatsapp, speranzoso.
Aveva visto comparire due spunte blu e quindi era certo che Federico avesse visto il messaggio ma non gli rispondeva.
Perse la speranza quando vide che non era più nemmeno online.
Pensò che magari fosse in studio e non potesse dedicarsi al cellulare.
Non c’era stata malignità nella decisione di Mika di informare l’amico sulle ultime novità nella sua vita, molte volte si erano raccontati tutto e a Parigi si erano promessi che sarebbe rimasto tutto come prima…
Quando vide Fedez di nuovo online, aspettò una sua risposta, certo di riceverla.
Non fu così.
 
Solo tre giorni dopo ottenne un segno di vita: il Milanese gli aveva mandato l’emoji del segno della vittoria.
Tutto qui.
Inizialmente Mika si era offeso e aveva deciso di essere lui ad ignorarlo questa volta.
Poi qualche senso di colpa iniziò a pervaderlo.
Alle 2.30 di notte decise che doveva sapere il perché del comportamento di Fedez.
Gli mandò un messaggio breve e conciso: -Perchè fa così?-. Naturalmente il Milanese lo ignorò, non perché stesse dormendo ma perché quella domanda lo fece andare fuori di testa.
Come era possibile che il riccio fosse diventato così stupido??
-Pensavo che ti facesse piacere parlare con me come un volta- Gli scrisse ancora la pop star.
Era troppo testardo per lasciar stare.
-Non a st’orario del cazzo. Vai a drmire- Digitò velocemente Fedez e si maledisse per aver inviato con un errore di battitura.
Il riccio sorrise per quella piccola vittoria: non era proprio un messaggio carino ma almeno era una risposta più vera rispetto ad una emoji.
-Tu non è tanto bravo come con le parole quando scrivi- provò a scherzare.
Peccato che Federico non fosse proprio dell’umore giusto.
-E tu violenti i verbi anche di più- Gli rispose, stavolta rileggendo prima di inviare.
-Sono straniero, tu non hai scuse- Fu la risposta divertita dell’altro. Federico sbuffò, esasperato.
-Sono stanco e ho scritto troppo in fretta ok??- Avrebbe voluto anche aggiungere che non aveva alcuna voglia di parlare con lui anche se effettivamente nessuno lo stava costringendo a rispondergli.
Mika storse il naso a quel messaggio.
-Ok! Gnx- Scrisse e inviò, senza rifletterci troppo su.
Federico fissò attentamente quelle tre lettere, non riuscendo proprio a capire.
- E’ un codice per i servizi segreti?- Chiese e tirò un sospiro di sollievo che non fosse una conversazione al telefono altrimenti la sua voce sarebbe stata più acida che divertita.
- Good-Night-X- Gli scrisse per intero il Libanese qualche minuto dopo.
Il rapper non sapeva esattamente come reagire, decise di seguire quella parte da ragazzina acida che si era risvegliata in lui e scrisse velocemente: -Sei serio? Il bacio? Ma andare a fanculo no?-
Questa volta la pop star ci rimase davvero male. Lui non ci vedeva nulla di male in quel saluto, mesi prima era come si salutavano ogni sera.
-Vacci tu stronzo di merda!- Rispose dopo cinque minuti buoni e subito dopo spense il telefono.
Quella conversazione era terminata.
Per la prima volta dopo Parigi, Mika iniziò a pensare di aver perso Federico.
 
Solo, nel suo appartamento Londinese, non riuscì a dormire quella notte.
Lo stesso accadde a Federico, a Milano.
Gli aveva scritto dopo dieci minuti ma si rassegnò dopo una mezz’oretta al fatto che Mika non lo avrebbe visualizzato fino al giorno dopo.
 Il messaggio cercava di recuperare un po’ la situazione: -Sì, magari devo andarci sul serio stavolta. Sorry… gnx anche a te 007-  .
   
 
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