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Autore: Rory Drakon    06/04/2016    3 recensioni
Alucard ha alle sue spalle un passato oscuro e doloroso, che l'ha profondamente segnato nel cuore e nell'animo, per tutti gli anni che ha passato al servizio dell'Organizzazione Hellsing.
Che cosa accadrebbe se nella sua vita entrasse qualcuno in grado di penetrare la corazza che ha costruito tra sé e la sua umanità perduta, i suoi sentimenti più profondi?
Anche i mostri hanno un cuore e sono capaci di amare.
Anche il Re Immortale, il Conte.
(ST0RIA SOSPESA)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Dopo aver affidato Azmaria alle cure di Sebastian, Seras accompagnò Joshua da Integra, come gli aveva promesso. Era stato molto fortunato, dato che quella notte era il turno di veglia per la direttrice.
Mentre si dirigevano verso l’ufficio di Integra, Joshua non poté fare a meno di guardare Seras mentre lo conduceva.
Era davvero carina, pensò il ragazzo, lo superava di qualche centimetro in altezza, ma con quegli occhi rosso sangue lo inquietava un po’. Eppure il suo viso, incorniciato dai biondi capelli, era così luminoso e pieno di vita, sembrava un sole in miniatura. E poi il suo seno… accidenti se era prosperosa!
“Joshua!” si rimproverò, distogliendo imbarazzato lo sguardo. “Che razza di pensieri ti vengono in mente, vergognati! Sei qui per chiedere aiuto a Lady Integra!”
«Joshua? Joshua, ci sei?»
La voce di Seras lo riscosse da quei pensieri poco pudici. «Sì?»
«Siamo arrivati, questo è l’ufficio della direttrice Integra». E così dicendo la vampira posò il pugno sulla grande porta di legno e bussò.
Un chiaro e tondo “Avanti!”, e Seras spinse la porta e, seguita da Joshua, entrò nell’ufficio del Capo dell’Organizzazione Hellsing.
Integra Fairbrook Wingates Hellsing era seduta sulla sua scrivania, illuminata dalla luce della luna filtrata dalla finestra alle sue spalle.
Era una donna di ventidue anni affascinante, snella e abbastanza alta e slanciata. La sua pelle era di un colorito tendente al bruno, mentre i suoi capelli erano biondi e alquanto lunghi. Indossava una giacca e un paio di pantaloni verde scuro, una camicia bianca abbottonata, un papillon rosso e un paio di occhiali circolari.

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Sedeva dritta e composta, come una regina, tenendo le braccia appoggiate sulla scrivania e le mani guantate di bianco congiunte.
Seras si inchinò rispettosamente. «Direttrice Integra, perdoni il disturbo. Lui è Joshua Christopher dell’Ordine della Maddalena, ha chiesto urgentemente di lei. È venuto qui assieme ad un’altra agente, Azmaria Hendric, che ora è ferita e di cui Sebastian si sta occupando».
«Grazie, Seras» disse Integra. Poi volse lo sguardo verso Joshua, il quale si sentì un po’ intimidito dall’autorità e la serietà che gli trasmetteva. «Si sieda pure, agente Christopher».
Joshua obbedì senza esitazione.
«Così lei appartiene all’Ordine della Maddalena, la famosa organizzazione ammazza-mostri di New York City?»
«Sì, signora. O sarebbe meglio dire, appartenevo. Adesso l’Ordine non esiste più» replicò Joshua, la voce incrinata.
Integra trasalì a quelle parole. «Che cosa vuole dire?»
«Poche settimane fa la base dell’Ordine, a New York, è stata attaccata» raccontò Joshua. «Ci sono state tantissime vittime, e solo cinque sopravvissuti. Io e i miei compagni Chrono, Azmaria Hendric, Satella Harvenheit e Rosette Christopher.»
«Chi vi ha attaccato?»
«Aion. Un demone perfido e malvagio che ha in mente dei folli piani». Joshua pronunciò quel nome come se fosse una parolaccia. «Lui ed altri demoni seguaci, assieme ad un enorme esercito di non-morti. Erano in troppi, non siamo riusciti a fronteggiarli. Io e i miei compagni siamo stati costretti a fuggire, ma tutti gli altri…» La voce del ragazzo si spezzò.
Seras, senza riflettere, gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla; Joshua sembrò sentirsi meglio a quel gesto.
Lui non poteva sapere che la draculina lo capiva perfettamente: anche a lei era successo di perdere in battaglia dei compagni molto cari. E subito le venne in mente Pip Bernadotte. Ricacciò indietro le lacrime che avevano minacciato di uscire.
«Che fine hanno fatto i suoi compagni sopravvissuti?» chiese Integra a Joshua.
«Quando siamo scappati, qualcuno ci ha inseguito» spiegò Joshua, con voce rotta. «E… e mia sorella Rosette e il suo partner, Chrono… sono stati catturati da Dune, un demone collega di Aion. Io, Azmaria e Satella ci siamo diretti qui sotto richiesta di quest’ultima, pensava che qui saremmo potuti essere al sicuro. Io ed Azmaria siamo riusciti ad arrivare perché Satella è rimasta a combattere Dune, il quale ci ha trovati nuovamente e inseguiti».
Integra finì di ascoltare, seria e composta, poi domandò, con un sussulto: «Ha detto… Satella? Satella Harvenheit?»
«Sì. La conosce?»
Integra annuì, sospirando. «È da molto tempo che non ci vediamo, ma non l’ho mai dimenticata. È mia cugina.»
«Non lo sapevo. Satella non ha mai accennato di avere una cugina. Per la verità, non l’ho mai sentita parlare in generale della sua famiglia, mai.»
«Lo credo bene. La sua famiglia è morta, così come il suo popolo. Sono stati tutti uccisi da un potente demone. Io sono l’unica sua parente ancora in vita».
Joshua ammutolì, e Seras sgranò gli occhi a sentire quelle rivelazioni. La storia di Satella era molto simile a quella di Rory, pensò. Anche la sua famiglia era morta per colpa di un demone. L’istinto le disse che non poteva essere una coincidenza.
«Mi parli di questo Aion, Christopher» ruppe il silenzio Integra. «A quanto sembra lo conosce bene».
«Purtroppo sì» confermò Joshua. «Il suo scopo è riunire i Sette Apostoli, per far scendere il Paradiso sulla Terra e trasformarlo in Inferno. Vuole distruggere questo mondo per crearne uno migliore come vuole lui. Vuole che non ci siano più Inferno e Paradiso».
Integra ascoltò, impassibile. «Un pazzo esaltato drogato di potere e ubriaco di grandezza, dunque» fu il freddo commento della donna.
«Ha ragione, signora, ma purtroppo altri non la pensano come lei, anzi credono che sia una buona causa, e per questo seguono Aion. Io l’ho seguito per un po’, finché non mi sono reso conto della malvagità del suo piano e l’ho abbandonato. Non sapevo che Aion avesse altri seguaci. Dune voleva catturare me, Rosette ed Azmaria, perché siamo Apostoli. E c’è quasi riuscito. Ha preso mia sorella, ha preso Rosette! È tutta colpa mia, avrei dovuto proteggerla… e adesso, probabilmente Satella è…» Joshua si lasciò sfuggire un singhiozzo.
«Non è stata colpa tua» intervenne Seras, accorata. «Sicuramente l’hanno fatto per trarvi in salvo, in modo che Aion non potesse mettervi le mani sopra».
«Esattamente» replicò Integra. «Ciò che conta è che ora siate qui sani e salvi. Deve sapere, Christopher, che abbiamo con noi ben altri tre Apostoli come lei e la signorina Azmaria Hendric. La nostra missione ora è quella di trovarli per proteggerli da gente come Aion. Sarò ben felice di accogliervi. Presumo avesse intenzione di chiedermelo».
«Sì, signora» annuì Joshua.
«Ebbene, acconsentirò, per il bene del mondo e perché lo devo alla mia cara cugina. Seras, mi faresti la cortesia di chiedere a Sebastian di preparare al signor Christopher e alla signorina Hendric delle stanze in cui possano rifocillarsi e dormire?»
Seras rivolse a Joshua uno splendente sorriso, che fece avvampare il ragazzo all’istante. «Certamente, signora Integra».
La draculina e l’Apostolo uscirono fuori dall’ufficio, lasciando da sola la Lady di ferro.
Non appena udì la porta chiudersi e i passi dei due ragazzi farsi ormai lontani, Integra appoggiò le mani congiunte sotto il mento. «E con questo siamo a quota quattro Apostoli».
«Cinque» corresse la voce di Alucard, fuoriuscendo dall’oscurità dietro Integra. «Anche la ragazzina che è venuta con lui è un Apostolo. Aion e il suo presunto padrone hanno il sesto apostolo: Rosette Christopher, ovvero Maria Maddalena».
«Dunque resta da trovare il settimo Apostolo» chiarì Integra.
«Esattamente». Alucard fece un sospiro. «E così mio fratello è vivo, assieme alla sua ragazza, anche se ora purtroppo entrambi sono in mano a quei bastardi».
«Non sarebbe saggio intrufolarsi al Castello Oscuro per liberarli. Perlomeno non ora». Integra non aveva bisogno di saper leggere nel pensiero per sapere cosa passasse per la testa al suo servitore. «Prima dovremo finire di radunare gli Apostoli, assicurarci che sappiano utilizzare appieno i loro poteri e successivamente potremo lanciare un attacco al Castello Oscuro».
Alucard annuì, riluttante. «Spero che quella ragazza, Christ, sappia il fatto suo e sappia insegnare a Rory e ad Alyssa. Così come pure quei due, Azmaria e Joshua». Fece una pausa. «Tuttavia non mi fido del tutto di Christ».
«Si è dimostrata un’ottima combattente ed è un’Apostolo con piena consapevolezza dei propri poteri, non avevo alcun motivo di rifiutare che entrasse nell’Organizzazione» replicò Integra. «Tuttavia sono d’accordo, la storia che ha raccontato non mi convince fino in fondo. La terrò d’occhio, comunque, non temere».
«Sono preoccupato per Rory» mormorò Alucard. «Non vorrei che il ritorno di Christ la rendesse meno vigile e attenta. Si è sempre lasciata sopraffare facilmente dai propri sentimenti.»
«Sa badare a sé stessa, Alucard. Non dimenticare che ha avuto te per tutto questo tempo».
Alucard non disse nulla, si avvicinò alla porta e si accinse ad uscire attraversandola come suo solito.
La Lady di ferro avrebbe giurato di sapere dove fosse, era sicura che andasse a trovare Rory nella sua stanza mentre dormiva. Da quando quella bambina era arrivata Alucard non aveva avuto occhi se non per lei. Maggiormente adesso che era cresciuta.
“Mi chiedo se non si sia innamorato” pensò Integra, assorta.
“Non dire assurdità” sibilò la voce di Alucard nella sua testa.
Integra per poco non sobbalzò, ma poi si ricordò che tutto questo era normale. Alucard sapeva leggere nel pensiero e aveva doti telepatiche.
Si chiese se i vampiri, così come gli umani, mentissero allo stesso modo quando provavano particolari sentimenti.
I vampiri potevano innamorarsi?


***


Nella parete centrale della sala principale del Castello Oscuro vi si stagliava l’immenso trono di pietra nera, dove, nascosto dall’ombra, qualcuno era seduto. Si intravedeva solamente una lunga veste nera e due occhi sottili, rossi più del sangue.
Un lampo di luce rossa, e al centro della stanza, ad alcuni metri dinnanzi dal trono oscuro si materializzò Dune, le braccia incrociate, la bocca contratta in un sorriso divertito.
«Infine sei tornato, Dune» pronunciò una voce maschile, una voce tetra, profonda, cavernosa e risonante, che proveniva dalla creatura dagli occhi rossi nell’ombra.
Dune sorriso e si inchinò rispettosamente. «Mio Signore…»
«Ebbene? Hai preso con te gli Apostoli, dunque?»
«Non esattamente, padrone…»
Il dolore lo dilaniò all’istante prima ancora che potesse finire la frase. Cadde a terra tremando, mentre coltelli invisibili gli trapassavano la pelle da parte a parte, implacabili e spietati. Dune strinse i denti, trattenendo un urlo strozzato.
E poi tutto cessò. Dune si sollevò in ginocchio, ansimando, poi lentamente si alzò in piedi.
«Ti avevo espressamente ordinato di non azzardarti a ricomparirmi davanti senza prima avermi portato quei due Apostoli» ringhiò la voce nell’oscurità. «Come osi, dunque, disubbidirmi e mostrarmi dinnanzi la tua inettitudine?»
«Non sono riuscito a catturare gli Apostoli, è vero» disse Dune. «Purtroppo sono riusciti a sfuggirmi. È evidente che li ho sottovalutati, e più di ogni altra cosa ho sottovalutato la Strega dei Gioielli che era assieme con loro e li proteggeva».
«Inetto» sibilò il Signore Oscuro. «Dovrei torturarti fino alla pazzia per questo!»
«Peccato che i nostri piccoli Apostoli fossero molto legati a questa Strega» replicò Dune, con un sorrisetto maligno. «Chissà come sarebbero in pensiero, se dovesse accaderle qualcosa di veramente spiacevole… non vorrebbero certo che succeda, vero? Sarebbero disposti a qualsiasi cosa…»
Un lampo maligno balenò negli occhi di sangue nel buio, all’udire quelle parole.
«Interessante» sghignazzò l’Oscuro Signore. «Così non hai ucciso la Strega, quando questa si è trovata sul tuo cammino?»
«No, infatti» sorrise Dune. «È proprio qui, viva, anche se non del tutto illesa». Dune schioccò le dita. Un lampo di luce, ed apparve la prigioniera, legata da pesanti catene dietro la schiena.
Era una donna di circa vent’anni, dai lunghi capelli rossi, carnagione molto chiaro ed occhi magenta, dal seno prosperoso, che indossava un lungo abito color crema col corpetto grigio che le stringeva i seni generosi. La donna guardò fisso davanti a sé, con disprezzo, cercando di scorgere la creatura nascosta nell’ombra, invano.

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«E così questa è l’ultima discendente della stirpe degli Sciamani dei Gioielli» esordì il Signore Oscuro con una risatina. «È un vero piacere conoscerti, Satella Harvenheit».
«Il piacere è tutto tuo, chiunque tu sia» sputò Satella in risposta. «Fatti vedere, lurido vigliacco!»
Una scossa elettrica rossastra l’attraversò da capo a piedi, facendola urlare di dolore.
«Non sta bene insultare e rivolgersi in questo modo al mio Signore» ridacchiò Dune. «Lui potrebbe farti provare dolori anche peggiori, che questa mia scossetta per te sarebbe il paradiso, piccola strega».
«Muori e resuscita all’Inferno» sibilò Satella, scatenando l’ilarità del ragazzo.
«Basta così» tuonò il Signore Oscuro, zittendolo. «Hai davvero un bel coraggio, umana, o forse sei soltanto molto sciocca… e debole. Non sei riuscita a proteggere i tuoi amichetti Apostoli…»
Satella digrignò i denti, quindi sputò ai suoi piedi. L’Oscuro Signore non si scompose, anzi ridacchiò.
«Questa tua insolenza ti porterà alla morte, temo, mia povera ragazza. Ma non ora. Imprigionala nella segreta, assieme a quell’insulso di Chrono» ordinò il malvagio a Dune. «Fa’ in modo che gli Apostoli lo vengano a sapere, così che cadano nella trappola. La terrai in vita fino ad allora. Se tutto andrà secondo i piani, la sua vita sarà insignificante. La vita di tutti quei mortali della Hellsing sarà insignificante. Li schiacceremo uno per uno, quando il momento giungerà».
Una risata tonante risuonò nelle mura del Castello Oscuro.


   
 
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