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Autore: Gaia_dc    06/04/2016    2 recensioni
Ziva David doveva ancora compiere i 17 anni, quando un attentato nel suo paese d'origine, Israele, mise in allarme il padre, Eli David, il direttore del Mossad, che la mandò , insieme con il resto della famiglia, in America. Ziva è riservata, anche troppo, e non sa quanto riuscirà a resistere lontano da casa, senza affetti e senza i suoi... Amici... Se tali si possono definire!

Tony DiNozzo ha 17 anni, frequenta il penultimo anno del liceo e si definisce uno "Spirito libero". È il capitano della squadra di basket dell'Anacostia High School, è il ragazzo più popolare della scuola, i compagni di squadra sono i suoi migliori amici, ed esce con le cheerleader... Potrebbe desiderare di meglio?
Sì... Solo quando si renderà conto che lui non è come tutte quelle persone che lo circondano, e che forse, i suoi veri, unici amici sono Abby Sciuto e Tim McGee...

E se un giorno Tony e Ziva si incontrassero e decidessero di mettere il proprio cuore l'uno nelle mani dell'altra?
E se proprio quando sembra andare tutto per il meglio, qualcuno ha ordini precisi dall'alto, di dover tornare a casa? Ma ormai casa è l'Anacostia High School!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Un po' tutti, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una giornata memorabile
 
 
Erano ancora tutti seduti sul prato, quando finalmente, la situazione sembrava essersi calmata.
 
“Che intendeva dire?”
Chiese Ziva abbastanza confusa, quando il professore lasciò i ragazzi nel giardino per tornare in presidenza.
 
“Niente di cui tu ti debba preoccupare…”
Rispose Abby troppo frettolosamente, e con un’aria che definire preoccupata, è poco.
 
“Abby… Non sai mentire!”
Ziva la guardò con un sopracciglio alzato.
 
“Vero…”
Rispose la ragazza rassegnata.
 
“Te ne parleremo più tardi, tranquilla Ninja”
Intervenne Tony, sedendosi più vicino e guardandola negli occhi.
 
“Tony mi dispiace…”
Disse Ziva dopo circa un minuto che erano rimasti fermi in quella posizione, mentre Abby tirava gomitate a McGee.
 
“Ehi Zee… Tranquilla… Di Musical ce ne saranno tanti… Di momenti in cui tu sei così fragile… Forse solo questo!”
Provò a scherzare il ragazzo facendola ridere.
“Piuttosto… Ma cos’è successo?”
Le chiese il ragazzo subito dopo.
 
Ci fu un altro minuto di silenzio in cui i due si guardarono negli occhi. Questa volta pero c’era qualcosa di diverso, più serio, e decisamente meno romantico. Se prima Abby si era emozionata, adesso non riusciva a capire cosa si stessero dicendo con quello sguardo.
 
“Ho confuso lo sgabuzzino con il bagno…”
Disse secca Ziva.
 
“Ma…”
McGee provò a ribattere. Voleva dirle che sapevano tutto, ma fu interrotto da Tony.
 
“Ma com’è possibile?”
Lo precedette.
 
“Troppo euforica per l’audizione”
Rispose la ragazza schiettamente, senza smettere di guardarlo negli occhi.
 
Sembrava si stessero sfidando.
 
McGee ed Abby si guardarono confusi.
 
“Okay, dai andiamo a mangiare… Ziva devi recuperare le tue forze!”
Le disse McGee, scacciando quella tensione che si era creata.
 
“Già… Ziva rimettiti entro le 16… Non crederai mica di averla fatta franca con il musical?!”
Aggiunse Abby, con un grosso sorriso sulle labbra.
 
“Abby?”
Fecero in coro Tony e Ziva.
 
“Non lascerò che quella vipera prenda il tuo posto!”
 
“Okay, Abby… Se mai troverai il modo… Avvisami… Io… Torno subito!”
Disse Tony, allontanandosi dagli amici.
 
“Vengo con te…”
Gli si affiancò Ziva, ma lui la respinse.
 
“No tu resti qui! Ho detto che torno subito”
Le rispose serio.
 
Ziva rimase perplessa. Fino a pochi secondi prima era stato dolcissimo con lei, ed ora di punto in bianco, le intimava di restare ferma.
 
Abby, Ziva e McGee, rimasti soli, si guardarono intorno, notando che poco lontano dal loro tavolo, Ellie ed Ej chiacchieravano tra loro… Una chiacchierata che andava avanti dalla mattina.
 
Abby iniziò ad innervosirsi, e Ziva lo notò. Senza fiatare le lanciò un’occhiata, alla quale Abby rispose scuotendo la testa.
Ziva continuò a studiare il comportamento dell’amica, finché non venne interrotta da McGee.
 
“Ragazza… Ehm… Io devo andare un attimo in bagno… Torno tra un po’”
Disse con fare misterioso, mentre velocemente si alzava dal tavolo, lasciando le due amiche.
 
“Okay dimmi che sta succedendo!”
Dissero contemporaneamente.
 
“Prima tu… Dimmi cosa ti prende!”
Aggiunse prontamente Ziva.
 
“Ziva… Io non… Quando eravamo compagne di stanza, era così gentile… Adesso a stenti mi parla!”
Confessò Abby.
 
“Stiamo parlando di Ellie?”
Domandò Ziva, cercando di essere comprensiva.
 
“Si… E di Delilah… Non ce la faccio più! Io ho invitato Ellie, non Delilah! E… E lei si è portata dietro l’amica, sta sempre con lei, e fa amicizia con la migliore amica della vipera!”
 
“Okay, calma Abby… Io credo che si debbano ancora ambientare entrambe e… Oh mio Dio!”
Ziva cambiò subito espressione.
 
“Che succede?!”
Chiese Abby, voltandosi a guardare nella stesa direzione di Ziva.
“Ziva, si può sapere che c’è? Ehi, che ci fa McGee con Delilah? E perché la tiene per mano?!”
Disse Abby iniziando ad agitarsi sempre di più.
“Ma non si era presa una cotta per Tony?!”
Aggiunse, questa volta più innervosita.
 
 
 
Intanto, Tony, si era diretto verso la presidenza, a parlare con il professor Gibbs.
 
“Buongiorno professore…”
Disse il ragazzo entrando.
 
“DiNozzo… Che succede?”
 
“Ecco… Volevo chiederle… Un parere”


Il professore lo invitò a sedersi davanti a lui.
 
“Quello che ha fatto Jeanne, è certamente un gesto che merita la sospensione…”
Iniziò.
 
“E da quando ti occupi delle conseguenze delle azioni altrui?”
Fece Gibbs, togliendosi gli occhiali e iniziando ad ascoltarlo.
 
“No… Non è questo che intendevo… Insomma… Ziva dice che è finita nello sgabuzzino, perché si era confusa… Non ha neanche accennato a Jeanne…”
Disse il ragazzo, lasciando il professore visibilmente perplesso.
“E non so perché… Però… Mi chiedevo… Se lei non dovesse dire nulla… Il gesto rimarrà impunito?”
Chiese, per poi aggiungere, riacquistando la sua sicurezza
“Perché per poco Ziva ci rimaneva secca, prof!”
 
“Cosa intendi dire, DiNozzo?”
 
“Che noi sappiamo dei video di sorveglianza… Ma non mi sembra che lei, professore, si stia preoccupando di…”
Provò a spiegare, ma venne interrotto bruscamente.
 
“No! I video di sorveglianza non possono essere utilizzati! Le costrizioni federali ce lo impediscono!”
 
“Lo sapevo!”
Sbuffò il ragazzo.
“Ed è per questo che le volevo parlare! E se Ziva non dovesse più tirare fuori l’argomento? E se Jeanne dovesse farla franca solo per motivi federali?!”
Iniziò ad alterarsi il ragazzo.
 
“DiNozzo!”
Lo riprese Gibbs.
“Perché hai tanta voglia di farla pagare a quella ragazza?”


“Con tutto il rispetto, professore… Ma non credo siano fatti che la riguardano…”
Rispose gelido il ragazzo.
 
Poi notando che non c’era alcuna collaborazione da parte del prof, che per lui era molto più che un docente, si alzò dalla sedia, dirigendosi sulla porta. Non riusciva a credere che Gibbs non avesse la minima intenzione di aiutarlo. Lui era una delle poche persone che era riuscito a capirlo. L’aveva conosciuto prima ancora che diventasse un professore, quando lui era ancora un bambino, un bambino felice, per la precisione. Si conoscevano da prima che la tragedia cambiasse Tony... Lo cambiasse all’apparenza!
 
“Tony!”
Lo fermò.
 
Il ragazzo si voltò.
Adesso si guardavano in maniera diversa. Non erano solo professore e alunno, era qualcosa più simile a padre e figlio… Com’era stato quando era rimasto solo con un uomo che vedeva a casa solo di rado.
 
“Tony… Cosa vuoi fare da grande? Ci hai mai pensato?”


Il ragazzo preso in contropiede non capiva dove Gibbs volesse arrivare.
 
“Non lo so… Magari un uomo d’affari!”
Disse ironico.
 
“Non credi che sia ora che inizi a pensarci?”

“Cosa intende, prof? Dove vuole arrivare?”
Chiese tornando a sedersi.
 
“Tony… Da quando ti conosco, hai sempre avuto un bisogno di vedere che il bene vincesse sul male… Persino la tua passione per i film, credo sia dovuta a questo. Hai sempre preteso che fosse fatta giustizia. Sei sempre stato un ragazzo responsabile, perché convinto che ogni azione ha una sua conseguenza…”


“Prof… Ma è sempre lei, oppure è il professor Mallard con una maschera?”
Tony ironizzò la situazione, ma il professore, che nel frattempo si era alzato, gli tirò uno scappellotto.
 
“Tony… Io ti conosco bene… E so che hai già delle idee sul tuo futuro… Un futuro che avrà a che fare con la giustizia! Quindi…”
 
Il ragazzo lo guardò impaziente di sapere quale fosse la sua conclusione…
 
“Quindi, fai emergere la verità, DiNozzo! Anche senza quei video!”
Riprese Gibbs, con tono più autorevole.
 
 
 
“Ma perché Jeanne ce l’ha così tanto con Ziva? Voglio dire… A me sembra una ragazza apposto! Non capisco…”
Ellie ed Ej, stavano chiacchierando sedute ad un tavolo, a mangiare rispettivamente un insalata Ej, ed un doppio cheeseburger con patatine Ellie.
 
“Ed io non capisco come tu faccia a mangiare tuta quella roba e non sentirti male!”
Ej, rispose sarcasticamente alle riflessioni di Ellie.
 
“Oh… Beh… Ho un metabolismo veloce!”
Si giustificò la ragazza.
“Comunque davvero non capisco…”
 
Ej sospirò, poi decise di raccontarle tutto.
“Ok… Io te lo spiego… Ma tu non devi dire a Jeanne che te ne ho parlato… intesi?”
 
Ellie fece cenno di sì con la testa.
 
“Tony e Jeanne sono stati insieme per tanto tempo…”
Iniziò a raccontare Ej.
 
“E questo lo avevo immaginato… Voglio dire… Jeanne è la capo-cheerleader, Tony il capitano della squadra di basket… In quale scuola non sarebbe successo?!”
Commentò Ellie.
 
“Esatto… E fino a un certo punto, forse era anche vero amore… Ma nell’Anacostia, c’è una cosa che in alcune circostanze supera anche l’importanza dell’amore…”
Spiegò Ej.
 
“La popolarità… È sempre così!”
Ellie completò la frase, addentando una patatina.
 
“Già… Vedo che te ne intendi! Insomma… Noi cheerleader siamo le barbie della scuola, le più popolari… E per i maschi, lo stesso ruolo lo hanno i giocatori di basket…”
 
“Quindi?”
 
“Quindi… Qual è l’evento più importante, di tutto l’anno scolastico?”


“Il giorno del ringraziamento! Ho sentito che in quel periodo per pranzo c’è un buffet fantastico!”
Rispose Ellie convinta, con le stelline negli occhi.
 
“Ehm… No… Non so chi ti abbia informato… Ma da noi non si viene a scuola nel giorno del ringraziamento…”
Ej le chiarì le idee, lasciandola senza parole.
“Comunque… Parlavo del ballo di fine anno! Dove vengono eletti il re e la reginetta della scuola, e le due persone più popolari della scuola, sono proprio loro! Ora immagina che stiano insieme… Anche se non c’è amore vero, se lo fanno andar bene comunque!”
Spiegò
“E poi tanto, sia a Tony che a Jeanne importa solo quello che succede sotto le lenzuola!”
Commentò alla fine, disgustando Ellie che perse l’appetito…
 
“Allora c’era da aspettarselo che prima o poi si sarebbero lasciati!”
Disse Ellie come se fosse la cosa più normale del mondo.
 
“In che senso?”
Chiese Ej.
 
“Davvero non capisci?”
Si stupì Ellie.
“Non conosco Jeanne, ma posso dirti con certezza che ti sbagli sul conto di Tony… A lui non importa soltanto del sesso!”
Disse, alzandosi, ancora sconvolta per le idee che circolavano in quella scuola.
 
“Ehi dove vai?”
 
“Devo parlare con Delilah… Ci vediamo più tardi…”
Rispose la ragazza allontanandosi.
 
 
 
Ellie si diresse subito verso Delilah, per poterle parlare, e la trovò mentre chiacchierava animatamente con McGee.
 
“Delilah… Ti devo parlare…”
 
“Che succede?”
Chiese la ragazza.
 
“In privato…”
 
“Okay… Scusami Timmy… Ci vediamo più tardi…”
Delilah salutò il ragazzo, e lo stesso fece Ellie, un po’ ingelosita.
 
“Allora? Che è successo?”
Domandò.
 
“Stavo parlando con Ej…”


“E…?”
La spinse a continuare…
 
“Senti… Io non so cosa tu stia combinando con Jeanne… Ma non mi piace come ragazza…”
 
Delilah iniziò ad arrotolarsi i capelli intorno alle dita
“Perché?”
Chiese iniziando ad agitarsi…
 
Ellie le raccontò tutto quello che aveva scoperto da Ej.
 
“Ma alla fine non ti ha detto perché ce l’ha tanto con Ziva?”
Chiese, sempre molto agitata.
 
“No… Me ne sono andata prima che potesse finire di raccontarmi… Ero troppo schifata…”
Disse.
“Ma Delilah, che ti prende? Sei strana…”
Aggiunse subito dopo.
 
“Niente, niente…”
Rispose la ragazza frettolosamente.
“Quindi? Tutto questo per dirmi cosa?”
Chiese per deviare il discorso.
 
“Che ti devi allontanare da Jeanne, prima che tu faccia delle stupidate…”
 
“Ellie… Potrei averla già fatta! E me ne pento…”
Confessò Delilah.
 
“Tu cosa??”
Ellie rimase allibita.
 
“Senti poi ti spiego… Comunque… L’avevo già capito… Ed è per lo stesso motivo che ho deciso di cambiare orizzonti…”
 
“Di che stai parlando?”


“Del fatto che definire Jeanne competitiva, decisamente non rende l’idea! Ed io non ho intenzione di essere una sua diretta nemica per causa di Tony… Quindi… Sto puntando su McGee…”
 
“Ah…”
Fu l’unica risposta di Ellie, che negli ultimi tempi, aveva iniziato a fantasticare sul suo Timmy.
 
 
 
“Adesso però tocca a te, dirmi che sta succedendo, Ziva!”
Abby e Ziva stavano continuando a parlare, sedute al tavolo, ed era la volta di Ziva.
 
“Niente… Che dovrebbe succedere?”
Mentì la ragazza.
 
“Cos’è successo realmente poco fa? Perché sei rimasta chiusa nello sgabuzzino?”
Chiese Abby.
 
“Te l’ho detto… L’ho confuso col bagno…”
 
“Ziva…”
provò a convincerla a parlare, ma inutilmente.
 
“Ziva, vieni con me!”
Una voce maschile…
 
Tony comparve improvvisamente alle loro spalle.
 
“Dov’è il pivello?”
Domandò.
 
“Eccomi!”
Tim arrivò proprio in quel momento.
 
Tony portò i ragazzi in biblioteca, e disse a McGee di mostrare a Ziva i video con i quali avevano scoperto quello che era successo.
 
Quando Ziva vide il primo fotogramma, si voltò di scatto verso i suoi amici, ma Tony con la mano, le fece cenno di guardare.
 
La ragazza iniziò subito ad agitarsi, non perché si vergognasse di aver mentito ai suoi compagni, ma perché non voleva ricordare quei momenti ancora vividi nella sua memoria. Quegli attimi di confusione, e quelle ore di agonia.
Le sembrava di rivivere quanto accaduto subito dopo l’attentato. Nessuno si era preoccupato che parlare subito di eventi appena accaduti, poteva farle male.
 
Sentiva gli occhi diventarle lucidi. Non era la prima volta che rischiava la morte. Così, mentre il video riproduceva il momento esatto in cui Jeanne la chiudeva dentro, Ziva si voltò verso i suoi amici, che compresero all’istante il suo disagio, e fermarono il video.
 
Tony si sedette di fronte a lei, e incoraggiandola a guardarlo negli occhi, le chiese perché non avesse detto la verità sin da subito.
 
Ziva era stata addestrata a non abbassare mai la guardia, specialmente in presenza del nemico, ma in quel momento, presa dall’euforia dell’audizione, non ci aveva pensato, e aveva pagato la sua distrazione. Forse suo padre aveva fatto bene ad impedirle di partecipare, ogni volta.
 
“Ziva… Perché non l’hai detto subito?”
Chiese Tony dolcemente, mentre McGee guardava la scena, ed Abby riguardava il video.
 
Ziva non voleva piangere davanti ai suoi amici, provò a parlare, ma le parole non le uscirono di bocca.
 
“Ziva… Siamo i tuoi amici…”
Provò a convincerla McGee.
 
Ma Ziva tacque.
 
Tony la scrutò per un minuto intero, e poi trovò le parole per fare centro.
 
“Ziva… Tu hai imparato a conoscerla… Sai che se sarà necessario, lo rifarà! Ma io so che a te non importa… Quello che invece ti importa, è che sai che la prossima vittima potresti non essere tu… E se per esempio lo facesse a Abby?”
 
Ziva abbassò lo sguardo. Perché le stava facendo questo? E cosa voleva sapere? Voleva farla ritornare a quel momento? Farle raccontare per filo e per segno tutto quello che era successo? Farle rivivere l’ansia, la paura? Non sarebbe stato un problema, se non avesse ancora nella testa il suono di una bomba che esplodeva.
 
Strinse forte gli occhi. Era una ragazza forte, che non piangeva, e non sarebbe crollata in quel momento.
 
“Ziva…”
Vedendola così fragile, Tony non era certo di quello che stava facendo, così le prese mani e le strinse forte per farle sentire la sua presenza.
“Ziva quei video sono bloccati dai federali… E non chiedermi perché, perché non lo so! Ora, immagina che questo sia un caso su cui stiamo investigando… Tu sei l’unica testimone… E se non testimoni, se non fai il tuo dovere… Il criminale continuerà ad agire! Sei l’unica possibilità per fargli assumere la responsabilità delle sue azioni, l’unica possibilità per evitare che qualcun’altro diventi una vittima… Il tuo unico compito è quello di testimoniare… Devi solo raccontare quello che è successo…”
 
Si scrutarono negli occhi per un po’. Ziva avrebbe voluto sentirsi libera di parlare, senza dover richiamare alla memoria ricordi ben più gravi di una stupida bravata, ma per quanto ci provasse, ogni volta che era sul punto di aprire bocca, le tornava in mente quel boato, i pianti di sua sorella, ed il silenzio assoluto di sua madre.
 
Ad un tratto, Tony, che non riusciva a capire perché Ziva non volesse parlare, comprese che qualcosa la stava logorando dall’interno…
 
“McGee, Abby, cercate qualcos’altro nei video, che possiamo utilizzare… Ad esempio, dove sia finita la chiave, come fosse stato aperto… Cercate!”
 
I due ragazzi si allontanarono, lasciando Tony e Ziva da soli.
 
“Sembra un interrogatorio…”
Ironizzò Ziva.
 
Tony sorrise…
 
“Hai ragione… Non deve essere questo… Cambiamo strategia… Non guardiamolo come se fosse un caso da risolvere… Guardiamolo per quello che è… Ziva non so perché l’abbia fatto, ma…”
 
Tony si alzò dalla sedia, e le andò vicino. Ziva era seduta sulla sedia, e lui si piegò sulle ginocchia, prendendole le mani.
 
“Ma Ziva… probabilmente lei non ha pensato alle conseguenze… Cosa molto sbagliata… Però non l’ha fatto… E per questo suo errore, io avrei potuto non vedere mai più quei tuoi occhioni belli… Quelle tue guanciotte dolci… Non avrei più potuto sentire la tua voce… Ziva hai rischiato di morire…”
Appena sentì l’ultima parola, l’espressione di Ziva cambiò.
 
Tony se ne accorse…
“E forse non è la prima volta che accade, vero?”
 
“Non sono affari tuoi!”
Ziva si alzò all’improvviso dalla sedia. La sua voce era diversa. Stava per uscire dalla biblioteca, ma Tony la prese per un braccio.
 
“No! Sono affari miei, Ziva! Sono affari miei perché ho avuto paura di perderti! Sono affari miei perché tutti i giorni ti porto a scuola e ti riaccompagno a casa, e vorrei poterlo fare per sempre! Sono affari miei, perché nonostante tu ti sappia difendere egregiamente da sola, sento il bisogno di proteggerti… Ziva, sono affari miei, perché per me sei importante!”
Fece una breve pausa, per farla riflettere…
“Mi serve solo che tu dica il suo nome… Solo due parole…”
 
Senza pensarci più, Ziva si liberò di quel peso.
“Jeanne Benoit…”
 
In quel preciso istante, Tony la abbracciò, stringendola forte a sé… Non stava piangendo, ma sentiva il bisogno di sorreggerla.
Passarono pochi istanti, poi Ziva tornò subito quella di prima.
 
“Ma tu lo sapevi già… E non è solo a te che devo dirlo, vero?”
Disse, ridendo, conoscendo già la risposta.
 
“Ehi! Intanto sono stato bravissimo a farti parlare… Che poi abbia omesso qualcosa è un altro discorso!”
Rispose il ragazzo divertito.
 
“Ragazzi venite qua!”
La voce di Abby interruppe le loro risate, e i due si avvicinarono al computer.
 
“Abbiamo rivisto i video… E mi sono accorta che generalmente, la porta dello sgabuzzino è sempre chiusa a chiave… Stamattina, però, guarda caso, era aperta! E Jeanne è andata spedita… Lei sapeva che era aperta!”
Disse Abby elettrizzata.
 
“Ah… Beh questa si che è una scoperta… Che ci conduce, ovviamente al fatto che… Ok non lo so!”
Rispose sinceramente Tony.
 
“Siamo tornati indietro, per vedere quando è stato aperto lo sgabuzzino… E non è stata una collaboratrice scolastica… Né la stessa Jeanne…”
Spiegò McGee.
 
“In poche parole c’era un complice?”
Domandò Tony.
 
“In poche parole Tony… Ci sono diverse persone in questa scuola, a cui non sto tanto simpatica!”
Scherzò Ziva.
 
“E hai idea di chi sia?”
Chiese Tony.
 
“No… Il video è sfocato… E poi non lo potremmo neanche usare…”
Disse McGee rassegnato…
 
“Aspettate un secondo! Io si! Io ho un’idea!”
Disse improvvisamente Abby.
 
“Chi?”
Domandarono gli altri in coro.
 
“Ragazzi… Vi ricordate che quando Ziva erra andata in bagno, fuori dall’aula c’erano Ej ed Ellie che parlavano?”
 
“Si… E tu mi hai anche detto che non tolgo gli occhi di dosso da Ellie… Ma quando lo capirai che io ho altre idee in mente?!”
Fece McGee.
 
“A dire il vero, l’ho già capito McGee… Quando hai detto che andavi al bagno! Da quando il bagno si chiama Delilah?!”
Disse Abby con un pizzico di gelosia.
 
McGee divenne rosso, ma poi Abby continuò.
 
“Comunque… Ellie ed Ej stavano parlando… Ma Ellie, non si separa mai da Delilah!”
Disse.
 
“A meno che quest’ultima non stia a parlare con McGee!”
Aggiunse Tony divertito.
 
“E… A meno che… Non fosse in quel corridoio, ad aprire lo sgabuzzino!”
Rispose Abby con un sorriso compiaciuto in volto.
 
“Delilah? Delilah Fielding? Impossibile!”
Rispose prontamente McGee.
 
“Invece si! Lo sapevo! Lo sapevo che quella era una poco di buono! Lei è come la Benoit! Una vipera, che pur di avere qualunque cosa desideri, è disposta a tutto! E in questo momento, ciò che desidera, è proprio Tony!”
Abby quasi urlò, sfogando tutto il suo odio verso quella ragazza che di fatto sembrava davvero avere qualcosa a che fare con tutta quella storia.
 
“Abby non puoi incolpare una persona solo perché, supponi che ti abbia rubato un’amica!”
Una lunga discussione stava per aprirsi tra McGee ed Abby.
 
Tony e Ziva si guardarono impotenti. Avevano già capito cosa stesse per scatenarsi, e avrebbero decisamente preferito evitarlo.
 
“McGee! E tu non puoi non accettare la realtà, solo perché ti sei invaghito di lei!”
Ribatté Abby.
 
“Non mi sono invaghito di lei, e soprattutto, questa non è la realtà!”
 
“Invece si, Tim…”
Delilah aveva assistito alla sfuriata di Abby. Era sulla soglia della porta insieme ad Ellie, per chiedere scusa a Ziva e parlare con i suoi amici.
 
“Delilah…”
McGee rimase allibito da quella confessione.
 
Abby si voltò di scatto, un po’ imbarazzata per quello che aveva detto, mentre Tony e Ziva si affrettarono a chiudere i computer.
 
“Ziva, mi dispiace… Non volevo che andasse a finire così…”
Disse la ragazza seriamente pentita.
“Jeanne mi aveva chiesto di aprire lo sgabuzzino ad una determinata ora, e di non fare domande… Ma non avrei mai immaginato…”
 
Venne bruscamente interrotta da Tony.
“Ah quindi se qualcuno ti dice di sparare ad una persona e non fare domande lo fai? Ma che razza di ragionamento è?”
 
“Tony!”
Lo riprese Ziva.
 
“Ho sbagliato, lo so! Volevo essere tra le ragazze più popolari, essere loro amica, e Jeanne era la capo-cheerleader… Ho pensato che…”
Provò a giustificarsi.
 
“No! Tu non hai pensato niente! Cerchi solo di essere nelle grazie di Jeanne per liberarti di Ziva! Tu volevi Tony! E quale sarà il prossimo passo? Farai fuori anche me, visto che adesso stai abbindolando anche McGee?”
Rispose Abby isterica.
 
“No! Sentite, vi state sbagliando di grosso! McGee, non dici niente? Ellie?”
Vedendo che nessuno la aiutava, si rivolse alla diretta interessata.
“Ziva, perdonami! Io non sapevo nulla!”
 
Ziva aprì bocca per parlare, quando, però venne di nuovo fermata da Delilah.
 
“Sentite ho sbagliato tutto! Ma non sono come loro! E poi Abby… Se fossi davvero così cattiva come mi descrivi, Ellie sarebbe ancora mia amica?!”
Disse facendo riflettere tutti i presenti.
“Se davvero fossi perfida, vi avrei mai chiesto scusa?  Ma soprattutto… Tony, Ziva… Avete un’audizione da fare ancora! Non voglio che la Benoit la passi liscia dopo avermi incastrato, e dopo aver fatto quello che ha fatto!”
 
I ragazzi rimasero a bocca aperta. Non sapevano come avesse fatto, ma era riuscita a farli esibire insieme… Voleva davvero farsi perdonare!
 
McGee si rallegrò, considerando l’innocenza di Delilah, Tony e Ziva si guardarono felici, per poi voltarsi entrambi verso la ragazza, ed Abby, benché continuasse a non sopportare Delilah, aprì le braccai richiamando un abbraccio di gruppo, nel quale, Ellie le sussurrò all’orecchio.
“E comunque, gli amici non possono essere rubati da altri amici!”
 
 
 
Tony e Ziva corsero, tenuti per mano, verso il teatro dove si sarebbe tenuta la loro esibizione. Tutto il resto del gruppo li seguiva altrettanto contento.
 
Ancora con il fiatone, chiamarono la Cassidy, professoressa di arte di Tony e McGee.
 
“Professoressa siamo qui!”
 
“DiNozzo, prendi fiato, salite sul palco e mostratemi quello che sapete fare. Vediamo se ne è davvero valsa la pensa di aspettarvi tanto!”
 
Tony si fermò un secondo. Guardò Ziva… Sembrava spaventata.
 
“Te la senti?”

Ziva lo guardò negli occhi. Poteva restare ore così… Tony riusciva ad infonderle una sicurezza che nient’altro riusciva a garantirle.
 
“Sempre!”
Rispose alla fine.
 
Salirono sul palco, Tony si sedette davanti al pianoforte, e dopo un ultimo sguardo alla sua amica, prese a suonare.
 
Ziva aveva una voce cristallina, che da sola riusciva a riempire l’intero teatro, e a commuovere chiunque. Ma la Cassidy era davvero dura.
Quando però sopraggiunse anche la voce di Tony, che si univa perfettamente a quella di Ziva, creando un duetto ineguagliabile, allora anche la professoressa dal cuore di ghiaccio cedette.
 
Non era solo l’aspetto sonoro, o l’atmosfera che avevano creato… Era l’insieme, era quello che riuscivano a donare a chi li guardava ed ascoltava, era…
 
“Indescrivibilmente meraviglioso!”
Urlò la professoressa al termine dell’esibizione.
“Ragazzi voi siete perfetti insieme! E non parlo di relazione  sentimentale… Anche se… Non ci starebbe male, ma non mi intrometto… Voi siete perfetti insieme! Riuscite ad arrivare al cuore della gente come nessuno!”
Aggiunse.
 
McGee ed Abby si guardarono colici, ed Ellie continuava ad osservare Delilah, mentre applaudiva.
 
“Beh… almeno si è risolto tutto per il meglio!”
Disse quest’ultima!
 
“Già”
Rispose Ellie esitante mentre continuava d osservarla per capire cosa realmente le stesse passando per la mente.
 
“Senti va tutto bene… Ho sbagliato… Tony per me non è importante quanto lo è per Ziva… Insomma… Ellie… È un po’ che volevo dirtelo ma non sapevo come… Tra un po’ dovrò trasferirmi con la mia famiglia… Quindi a Tony posso già dire ciao ciao…”
 
“Dove?!”
Chiese la ragazza sconvolta?
 
“Dubai”


“Dubai?! Ma quando!”
 
“Presto… Torno in Oklahoma, e da lì partiamo…”
Rispose la ragazza delusa…”
 
 
 
 
Quando Tony e Ziva scesero dal palco, vennero raggiunti da Abby che li abbracciò come solo lei sapeva fare.
 
“Siete stati magnifici! La Cassidy ha ragione!”
 
Tony e Ziva si guardarono contenti, mentre le loro mani si intrecciavano di nascosto. Gesto, che nonostante la discrezione, fu ovviamente notato da Abby, che sorrise sorniona a McGee senza che il ragazzo capisse.
 
“Beh… Ora non ci resta che aspettare i risultati!”
Disse Tony, speranzoso, mentre uscivano dal teatro.
 
“I risultati di cosa?”
Jeanne era passata vicino al gruppo proprio in quel momento, e aveva sentito parte della conversazione.
 
Ziva si voltò di scatto, guardandola in cagnesco.
 
“Ehi Ziva! Tony…”
Salutò con un sorrisetto soddisfatto.
 
“Veramente ci siamo anche noi!”
Fece notare Abby, indicando i quattro restanti.
 
“Tu! Sta’ lontana da Ziva! Ma cosa diavolo ti è saltato in mente?!”
Appena la vide, Tony si imbestialì, e la spinse lontana da Ziva.
 
“Oh andiamo… Era solo uno scherzo di Halloween! Ricordiamoci che oggi è il 31 Ottobre!”
Fece lei, in tutta risposta.
“E ad Halloween ogni scherzo vale!”
Aggiunse guardando Ziva di sottecchi.
 
“Quello è il carnevale, Benoit! E comunque… Anche la tua sospensione sarà uno scherzo di Halloween!”
Disse il professor Gibbs, che passava di lì proprio in quel momento col suo solito caffè.
“E adesso tutti in classe!”
Aggiunse.
 
 
 
Al termine delle lezioni, Ziva, Tony, Abby, McGee, Ellie e Delilah, erano fuori dalla scuola.
 
“Ragazzi… Vi devo dire una cosa…”
Li fermò Delilah.
“Presto… La mia famiglia partirà per Dubai, e io dovrò seguirli…”
 
“No!!!!!!!!!!!!!!!”
Urlò Tony disperato.
 
Tutti lo guardarono abbastanza confusi.
 
“Mio padre mi ha mandato un messaggio! Ha preso la mia Ducati per affari! So io che genere di affari!”
Si lamentò il ragazzo continuando ad indicare il cellulare quasi come fosse un alieno, facendo ridere tutti.
 
“Oh scusa, dicevi?”
Disse poi alzando poi lo sguardo dal cellulare a Delilah.
 
“Dicevo…”
Rispose lei seccata.
“Che vado via… Non so quando di preciso… Ma vado via…”
 
“E quando torni?”
Domandò McGee.
 
“È questo il punto… Non torno! Mi trasferisco”
Spiegò lasciando tutti spiazzati.
“Torno in Oklahoma, e da lì parto con la mia famiglia!”
 
“Anche io vi devo dire una cosa!”
Disse subito Ellie.
“Delilah, io vengo con te! Sei come una sorella per me… E se tornassi in Oklahoma da sola… Non avrei più nessuno! So che i miei non avranno nulla in contrario…”
Aggiunse, lasciando tutti ancora più allibiti.
 
Tutti eccetto Abby, che di nascosto sbuffò.
 
“Okay… Direi che prima di perdere qualcun’altro, sia il caso che torniamo a casa!”
Disse Tony sarcastico.
 
“Già Tony… Ma come?”
Lo sbeffeggiò Ziva.
 
Tony si portò una mano sulla fronte…
“Già… Ziva hai i biglietti per il bus?”
Chiese.
 
“Certo! Se li rubo a mia sorella ed una sua amica, senz’altro!”
Rispose sarcastica, mentre il resto del gruppo si gustava la scena.
“Davvero lo faresti, Ziva?”
Domandò il ragazzo speranzoso.
 
Ziva gli lanciò un’occhiataccia, e Tony si dovette rassegnare.
“Okay mia bella Ninja… Pronta ad una lunga passeggiata?!”
 
 
 
 
 
Rimasti soli, Tony e Ziva stavano tornando a casa a piedi.
 
“Tony… Hai idea sul perché i video di sorveglianza siano protetti dai federali?”
Chiese Ziva improvvisamente.
 
“Mah… Sarà qualche allerta…”
Rispose il ragazzo senza darci peso.
 
Ziva invece prese a rimuginarci sopra.
“E… Questo non ti spaventa?”


“Perché dovrebbe? Non credo che un terrorista possa infilarsi in un liceo… A meno che… Sei una terrorista, Ziva?”
Scherzò Tony, ma Ziva non rispose.
“Vedrai che appena succederà qualcosa lo sapremo!”
Aggiunse vedendola pensierosa
 
“Appunto! Qualunque cosa sia… Bisogna saperla prima che accada!”
Disse lei.
 
Tony la osservò… Sembrava che sapesse qualcosa in più di lui, che aveva qualche idea e che la possibilità che non si sbagliasse, la spaventasse.
 
“Tutto apposto?”
Domandò.
 
“Uhm? Certo! Certo! Piuttosto… Perché non mi racconti quello che è successo tra te e Jeanne…”
Deviò argomento.
 
“Niente di che…”
 
“E dai!”
 
“Okay… Diciamo che… Era più una relazione di interessi… Per lei!”
Disse amareggiato.
“Solo che io ancora non ne ero informato!”
 
Tony gli raccontò dal suo punto di vista, quello che era successo, e ciò rispecchiava le parole di Ej ad Ellie… Se non per il fatto, che Tony sembrava essersi davvero innamorato.
 
 
“E perché è finita?”


Tony guardò la sua amica per un secondo… Non aveva mai parlato della sua rottura con qualcuno… Si rese conto di quanto fosse cambiato dall’arrivo di quell’israeliana. Prima era raro che parlasse con Tim, non era così legato ad Abby, e soprattutto non aveva mai avuto un’amica come Ziva sulla quale poter contare giorno e notte.
Con lei aveva capito il vero significato dell’amicizia, e quanto fosse invece falsa quella dei suoi compagni di squadra.
 
“Colta in flagrante!”
Disse senza entrare nei dettagli.
“E per la cronaca… Era con Cruz!”
Aggiunse.
 
Ziva non disse niente… Erano arrivati sotto casa sua. Gli prese un braccio, e prima di rientrare lo guardò negli occhi.
“Mi dispiace Tony… Se vuoi parlare sai dove trovarmi”









NOTA DELL'AUTRICE
Ciao a tutti. Scusate, scusate scusate per tutto questo ritardo! In questo periodo sono occupatissima con la scuola e non riesco più a scrivere. Perdonatemi davvero... Comunque... Prima che mi uccidiate... Veniamo al capitolo.

Allora Tony discute con Gibbs... Avete già idea di quale possa essere la "tragedia" di cui parla? Immagino di si... Ma non dico nulla... Chi lo sa... Magari nel prossimo capitolo...
Invece... Che mi dite di Ellie e Delilah? Quesat parte della storyline è davvero complessa! Ma vediamo di sgarbugliare il garbuglio (Come dice Abby! XD)!
Dunque Delilah era attratta da Tony, ed Ellie da McGee. Delilah si lega a Jeanne, ed Ellie ad Ej. Abbiamo già visto come il rapporto tra le due bionde sia andato in frantumi... Come finirà invece tra Delilah e Jeanne? Intanto però, Delilah ci prova con MvGee, ma Ellie non dice nulla... Ed Abby in tutto questo? Inizia a non sopportare più né l'una e né l'altra! Cambierà qualcosa in futuro? Chi lo sa!
Intanto che ne dite del TIVA di questo episodio? Non è tenero Tony che cerca di far parlare Ziva? Ah mio caro Tony... Quante cose acpra non sai!
Poi tornando a Delilah... Si presenta davanti ai nostri amici, a chiedere scusa... E per fortuna si conclude tutto con un abbraccio... E l'esibizione di Tony e Ziva! 
Infine, Gibbs sospende Jeanne, e i TIVA tornano a casa insieme... A piedi!
In tutto questo però... Qualcuno ci lascerà... Come andranno le cose dopo la partenza di Ellie e Delilah? E come la prenerà Jeanne quando scoprirà che qualcuno è riuscito ad esibirsi... Proprio grazie alla sua "complice"? Ma soprattutto... Come continuerà la storia di Ari? Cosa sta facendo in tutto questo? Tranquille... Non l'ho dimenticato... Per ora, però... Vi saluto! A presto...
Baci,
Gaia.

 
   
 
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