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Autore: cuetherain    06/04/2016    1 recensioni
E vide le ali.
Non erano quelle che si ricordava, scheletriche e più piccole del resto del corpo. No, quelle erano enormi e lo avvolgevano completamente, quasi fossero fatte di nuvole e lui fosse il re del cielo.
[EXO x DIGIMON | Digimon!Chanyeol, ChanBaek, Cameo!NCT]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La spiaggia era deserta, come sempre.
Era pomeriggio inoltrato, eppure il sole brillava ancora alto nel cielo e i raggi lunghi ed iridescenti si infrangevano come frecce di luce sulla superficie del mare. Il ritmo delle onde era tranquillo, la spuma bagnava ad intervalli di circa due minuti la battigia, colorando la sabbia di una sfumatura più scura. Non c’era vento.

Tutto sembrava stranamente immobile, quasi il Paradiso si fosse scambiato per qualche ora con la Terra, mentre il cielo avvolgeva serenamente quella distesa di acqua salata e cristallina. Eppure, anche in quella pace assoluta, i ragazzi sapevano che qualcosa stava per accadere, che presto qualcosa sarebbe cambiato. In meglio o in peggio, non ne erano certi.

Baekhyun se ne stava seduto in un angolo, dove una palma faceva capolino appena sopra la sua testa, regalandogli un po’ di sollievo dall’afa e dai raggi cocenti. L’isola di File non gli era mai sembrata così silenziosa come in quel momento e, quasi maledicendosi, si concesse di ripensare alla tranquillità delle vie del suo paese d’origine, quando i ciliegi erano in fiore.

Non aveva mai avuto particolare nostalgia del Giappone o della Corea, da quando lui e suo fratello erano finiti misteriosamente su quell’isola mentre erano in campeggio con altri ragazzi poco più grandi di lui. Tuttavia, gli sembrava quasi di camminare sulla lama del coltello, quasi potesse tagliarsi o salvarsi da un momento all’altro.

« Sei triste? ». La voce del suo Digimon lo riscosse da quei pensieri, pensieri che forse un ragazzino della sua età non avrebbe nemmeno dovuto immaginare di poter avere. Il fatto è che cominciava ad essere stanco: non odiava File ma voleva tornare a casa, era passato troppo tempo. Gli mancavano i suoi genitori, gli abbracci di sua madre, perfino la scuola.

Ma avevano una missione, delle promesse da mantenere. Lo capiva anche lui.

« Conosco quello sguardo », lo rimproverò il suo piccolo amico, appallottolato sul suo grembo, le fragili ali piegate verso l’interno. Baekhyun lo osservò per qualche secondo, riassaporando nella mente il momento in cui si erano incontrati per la prima volta, quando il suo Digivice aveva iniziato a brillare e Chan lo aveva chiamato per nome. Non si erano più separati ed era convinto che quell’esserino lo capisse più di tutti, anche di suo fratello.

In un certo senso lui e Chan erano uguali; forse Baekhyun non poteva volare ma quello che si poteva leggere nei loro occhi era la stessa cosa: paura di non essere abbastanza, terrore d’essere d’intralcio, consapevolezza che del futuro non c’era certezza.

« Pensavo alla mamma », gli confessò allora, spostando il peso sull’altro gomito. « Forse non la rivedrò mai », aggiunse e se ne pentì immediatamente. Tornare da sua madre avrebbe significato lasciare Digiworld, dimenticarsi di Chan, fingere che tutte quelle avventure fossero state solo la fantasia di un bambino ormai cresciuto.

« Le vuoi bene, vero? », chiese Chan.

« Moltissimo. Ma tu sei mio amico e non me ne voglio andare senza avere la certezza che starai bene », fece una pausa, « Anche i miei genitori sarebbero d’accordo. Non credi che voler bene, amare, sia un po’ tutto questo? Mia madre non mi perdonerebbe mai se venisse a sapere che ho abbandonato un amico. E nemmeno io mi perdonerei, per quanto mi manchi la mia vecchia vita », disse.

Il suo Digimon non rispose e, cullato da quel silenzio e dalla brezza leggera che cominciava a levarsi dal mare, Baekhyun cedette e chiuse le palpebre.

« Speranza », fu l’ultima parola che sentì pronunciare.

***

Lui era la speranza, così l’avevano sempre chiamato tutti.
Il piccolino del gruppo, il ragazzino che rappresentava il futuro, la capacità di riscatto e di felicità racchiusa nelle iridi dei suoi occhi a mandorla, la vivacità del suo viso.

Eppure, mentre guardava i suoi amici cadere a terra uno ad uno, si era reso conto che fino a quel momento non era stato la speranza di nessuno, nemmeno di sé stesso. Chan non la smetteva di piangere, impaurito ed accovacciato al suo fianco, mentre farneticava su quanto fosse un Digimon inutile, lui che non era mai riuscito ad evolversi.

Stavano per morire, ma a Baekhyun andava bene così. Era circondato da persone che gli volevano bene, che avevano imparato ad accettarlo per quello che era nonostante i mille difetti. Guardò Mark, di poco più grande di lui, scuotere il suo Digimon cercando di farlo rivenire e vide suo fratello Taeyong, gli occhi più scuri di quanto gli avesse mai visto.

Lui sarebbe stato il primo, perché non era vero niente. Che la speranza fosse l’ultima a morire era solo la morale di un mucchio di fandonie raccolte in un libro di favole per bambini; quando anche il loro nemico, sprezzante ed orgoglioso, aveva capito che il primo passo verso la vittoria era di spezzare in due ogni utopica possibilità della loro mente.

Chiuse gli occhi.

***

La luce era così forte ed intensa che riusciva a percepirla anche da dietro le palpebre serrate e sentiva il Digivice pulsare nella tasca destra della sua giacca. Il piccolo oggetto scottava, quasi si fosse tramutato in braci incandescenti, ma Baekhyun lo ignorava.

Sapeva che Chan si era lanciato tra le braccia del nemico. Quel mostriciattolo che aveva animato le sue giornate, l’amico inseparabile che era sempre stato più debole degli altri Digimon, anche se Baekhyun non ci aveva mai veramente dato importanza. Voleva bene a Chan per quello che era, non per quello che gli altri volessero che fosse.
Non aveva il coraggio di scoprire cosa gli fosse successo perché era consapevole che non avrebbe retto quel tipo di perdita, ma la luce era troppo forte e chiamava i suoi occhi a schiudersi, come i fiori di mezzanotte nel lato est dell’isola di File.

E vide le ali.

Non erano quelle che si ricordava, scheletriche e più piccole del resto del corpo. No, quelle erano enormi e lo avvolgevano completamente, quasi fossero fatte di nuvole e lui fosse il re del cielo. Indossava una semplice camicia bianca e dei pantaloni di cotone blu, i piedi erano scalzi mentre componenti di un’armatura dorata gli coprivano una spalla e un fianco. I capelli erano dello stesso colore della sabbia che aveva osservato per innumerevoli ore, un bianco candido e quasi irreale, come fossero fatti della spuma delle onde.

« Chan? », si sentì balbettare. Una patina di sudore freddo gli imperlava la fronte e lo stomaco gli doleva, ma era un tormento più dolce che amaro; il cuore gli batteva forte nel petto quasi volesse uscire ed esplodere. Quello era proprio Chan, il suo Chan.

L’angelo si voltò verso di lui e gli sorrise teneramente. « Sono Chanyeol », rispose quello e Baekhyun si diede dello stupido, non aveva ancora realizzato che Chan era riuscito finalmente a digievolversi e che quello che aveva di fronte era quasi uno hyung per lui. Doveva portare rispetto.

Poi tutto accadde velocemente, Chanyeol che alzava le braccia verso il cielo e chiedeva agli altri Digimon di concedergli la loro forza, il loro nemico che lo scherniva ravvisandolo che sconfiggerlo avrebbe significato compiere l’estremo sacrificio, che la forza necessaria lo avrebbe distrutto, facendolo consumare per opera delle sue stesse mani.

Baekhyun era troppo confuso per voler capire, urlava il suo nome senza sosta e gli chiedeva di tornare da lui, ripetendogli che insieme avrebbero risolto tutto. Che non avrebbe dovuto sacrificarsi. Non l’avrebbe mai perdonato, l’avrebbe odiato se necessario, ma non lo poteva abbandonare. Non ora, mai.

« Mi dispiace, Baekhyun », lo guardò per l’ultima volta prima di attaccare.

Ancora luce, poi scese la notte.

Improvvisamente Taeyong era accanto a lui, lo sorreggeva per le spalle e gli asciugava le lacrime, sussurrandogli che tutto sarebbe andato bene. Lo abbracciò, perché non sapeva che altro conforto trovare se non quello delle braccia robuste di suo fratello.

Quando alzò lo sguardo si accorse che Chanyeol era ancora lì, a fissarlo dolcemente mentre il suo corpo si dissolveva in particelle luminose. « Non credi che voler bene, amare, sia un po’ tutto questo? », gli disse gentile, ricordando quel giorno sulla spiaggia.

« Non te ne andare », singhiozzò Baekhyun, allungando la mano verso il suo angelo.

Si specchiò nei suoi occhi, limpidi e color cioccolato. Chan era cresciuto e avrebbe dovuto farlo anche lui. Non significava dimenticare, voleva dire ricominciare da capo, in un modo migliore. Dopo essersi tanto interrogato sul suo futuro, non si era mai reso conto di averlo sempre avuto sotto il naso. Nello sguardo di Chanyeol c’erano amore, comprensione e il desiderio di non abbandonarlo. Sarebbe tornato, stava a lui non lasciarlo andare.

Dalle sue ali piovvero le ultime piume. « Ci rivedremo ancora, se tu lo vorrai ».

Baekhyun urlò il suo nome.

***

Taeyong e Mark gli avevano indicato le piume che si erano raccolte ai suoi piedi, ancora soffici e calde prima che la loro energia le trasformasse in un uovo. Il più giovane lo riconosceva, perché l’aveva già visto, quando era arrivato su File moltissimo tempo prima e il suo Digivice si era attivato per la prima volta.

« Mi prenderò io cura di te », sussurrò posando un bacio sulla superficie liscia.

Speranza. Sì, adesso la vedeva.








//ANGOLO

Ebbene sì, questo per farvi sapere che non sono morta. Ma come avete potuto constatare sono ancora malata di mente.
Sì, sì, lo so: avrei dovuto scrivere prima altre cose. Notizia buona, ho un computer nuovo. Cattiva, ho meno tempo di prima. Perdonatemi, davvero. :')
Questa storia è stata scritta di getto perchè in questo periodo mi ritornano i feels dell'infanzia e i Digimon erano uno dei miei cartoni preferiti.
Voi non sapete quanti pianti mi sono fatta al tempo durante questa scena, quando moriva Angemon. Shhh.

E poi ChanBaek perchè sì.
E cameo degli NCT perchè ammettetelo, anche voi non volevate seguire altri gruppi ma vi siete già venduti/e. Lo so, la vita è dura. It's a long ass ride.

Solo io posso scrivere una fanfiction sui Digimon con gli Exo... Ditemi che c'è qualcuno della mia generazione che li amava, su. Mia mamma ancora ha gli incubi sulla sigla.
Chiedo scusa per eventuali errori, scritta di gettissimo! Grazie mille per aver letto questa schifezzuola di poche pretese, alla prossima. <3

P.S. Ricordo ad eventuali nuovi lettori la mia long Fire Within che è un University/Fantasy AU. :)


   
 
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