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Autore: Tessie_chan    07/04/2016    2 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Note autrice: Ok ragazzi, adesso si entra nel vivo, si fa sul serio! Godetevi il quinto capitolo!

Killua sbuffò impaziente. Ci mancava anche quel vecchio rammollito, come se quella prova non fosse già abbastanza noiosa.
Quando la prova era cominciata, Killua aveva sperato si trattasse di una cosa veloce; invece, dopo aver corso per diverse ore, ancora non si vedeva la fine di quel tunnel, e lui non ne poteva più dalla noia. Così aveva cominciato ad ascoltare i discorsi di quei tre tizi che alternavano chiacchiere e litigi da quando era cominciata la prova, e alla fine si era addirittura unito a loro. Non aveva combattuto del tutto la noia, ma almeno quei tizi erano più interessanti da osservare degli altri, soprattutto Gon, il ragazzino con i capelli neri; sembrava avere un paio d'anni meno di lui, ma il suo entusiasmo e la sua ingenuità, degni di un bambino dell'asilo, erano davvero bizzarri. 
Sì, per un momento aveva quasi cominciato a divertirsi.
Almeno fino a quando quel vecchio non aveva deciso di crollare per terra completamente esausto.
Killua, dal canto suo, sarebbe voluto andare avanti come se niente fosse, ma Gon e Kurapika si erano fermati ad aiutarlo e lui, seccato, non aveva avuto altra scelta che fermarsi a sua volta.
Gon aveva cominciato a scuotere il vecchio per la spalla, pregandolo di alzarsi, ma il vecchio sembrava intenzionato a mollare. Meglio così, era solo un peso morto.
Tuttavia Gon e Kurapika non sembravano intenzionati ad andarsene senza di lui e lo esortavano a rialzarsi. 
<< Posso esservi utile? >>
Killua si girò di scatto verso il punto da dove arrivava la voce, imitato dagli altri.
La prima cosa che venne in mente a Killua in quel momento era che ragazzina che aveva parlato, e che ora stava andando loro incontro, doveva avere la sua stessa età. Poi, quando fu abbastanza vicina, si bloccò per lo stupore.
Era piuttosto alta per essere una ragazza, ed era davvero bellissima. Aveva lunghi capelli neri come l'inchiostro raccolti in una coda alta, un viso dai tratti armoniosi e delicati, labbra rosee e perfette.
Ma ciò che più colpì Killua erano gli occhi. Occhi grandi ed espressivi, dalla forma leggermente allungata, erano di un colore davvero particolare: erano di un intensissimo color oro, luminosi come stelle e ardenti come il fuoco.
Killua sbattè le palpebre una, due, tre volte. Cavolo, dire che era affascinante non era decisamente abbastanza. Normalmente lui non faceva caso alle ragazze, in genere le trovava addirittura fastidiose. Ma lei...
Lei aveva qualcosa di singolare. Killua affilò lo sguardo per osservarla meglio, cercando di capire. Era davvero strano, ma c'era qualcosa nelle sue movenze, nel suo viso, nel suo sguardo.. era come se non fosse del tutto umana. Come se appartenesse al loro mondo, sì, ma non del tutto. Non faceva paura, affatto, ma metteva in soggezione, era come trovarsi di fronte a qualcosa di estremamente particolare, quasi ultraterreno.
Gli altri non sembravano shockati quanto lui. Gon la guardava con un sorriso amichevole, Leorio aveva proprio perso i sensi, e Kurapika.... 
Kurapika la stava fissando rosso come un peperone per la rabbia, e suoi occhi mandavano lampi.  
<< AITHUSA DUCHANNES KURUTA! SI PUO' SAPERE COSA CI FAI TU QUI? >> urlò, fuori di sè, e la sua voce rimbalzò sulle pareti del tunnel, facendoli sussultare tutti.
 Lei, in tutta risposta, sospirò rassegnata << Esattamente l'accoglienza che mi aspettavo da te, fratellone >>
" Fratellone?!" pensò Killua perplesso.
La ragazzina intanto aveva fatto un passo avanti. 
<< Perdonatemi, non mi sono presentata. Come mio fratello ha urlato trenta secondi fa, il mio nome è Aithusa, e sono la sorella minore di Kurapika >> e a quel punto sorrise << ma i miei amici mi chiamano Tess! Piacere di conoscervi! >>
Gon si alzò di scatto e le andò incontro tutto contento, porgendole la mano. 
<< Il piacere è mio, signorina Aithusa! Io mi chiamo Gon, Gon Frencss, e loro sono Killua e Leorio! >> esclamò Gon indicando Killua e Leorio, che era ancora svenuto.
<< Ciao Gon! Ti prego, chiamami solo Aithusa, odio le formalità >> disse Aithusa, stringendogli la mano. 
Poi guardò Killua, e lui per un momento ebbe la sensazione che lo stesse guardando con una punta di astio << Ciao Killua, piacere di conoscerti >> disse, con un tono leggermente più freddo di quello che aveva usato con Gon.
<< Piacere mio, Aithusa >> mormorò Killua, ancora vagamente turbato.
Kurapika, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, esplose.
<< Aithusa, perchè diavolo sei qui??! Ti avevo detto che non volevo sostenessi l'esame! Perchè non sei rimasta a casa come ti avevo detto??>>
 << Perchè tu non mi hai ascoltato quando IO ti ho detto che non approvavo la tua decisione di sostenere l'esame >> Aithusa lo fissò impassibile << Se tu non ascolti quello che ti dico, perchè io dovrei ascoltare te? >>
Kurapika diventò, se possibile, ancora più rosso, e sembrava quasi che pure gli occhi gli stessero diventando scarlatti. 
<< Ora smettila, onii-chan, e spostati da lì, così controllo come sta il tuo amico >> Aithusa aveva parlato mantenendo un tono tranquillo, ma si percepiva una leggera punta di nervosismo nella sua voce.
La ragazza annullò la poca distanza rimasta, e si inginocchiò vicino a Leorio. Killua notò in quel momento che indossava un paio di pantaloni neri che le arrivavano sotto le ginocchia, e una camicia blu e rossa in stile cheongsam. Da un fianco le pendeva una borsa di tela nera, dietro la schiena, infilata in una cintura che le attraversava il petto, c'era una spada, e al collo aveva una collana con una pietra arancione che emanava degli strani riflessi.
 Aithusa intanto aveva posato due dita sul collo di Leorio.
<< Non c'è da preoccuparsi, sta bene. E' solo stanco per la corsa. >> disse, e cominciò a frugare nella borsa << Dovrei avere qualcosa per farlo stare meglio >>.
Un secondo dopo tirò fuori una minuscola boccetta che conteneva uno strano liquido verde. La stappò e, con l'aiuto di Gon, ne versò il contenuto nella bocca di Leorio. 
Qualche istante dopo, Leorio aprì gli occhi di scatto << Ma cosa..? >>
<< Stai tranquillo Leorio, è tutto a posto! >> esclamò Gon entusiasta << Eri svenuto, ma la signorina Aithusa ti ha guarito! >>
<< Chi è che mi ha guarito? >> Leorio si girò e, appena vide Aithusa, sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta. Killua si trattenne dal tirargli un pugno. Che diavolo aveva da guardarla così? Era una bambina in confronto a lui!
<< Lieta di conoscerti, signor Leorio. Mi chiamo Aithusa, sono la sorella minore di Kurapika >>
<< La sorella di Kurapika? Cavolo, non vi assomigliate per niente! >> Leorio si mise seduto << E comunque, ti prego, chiamami solo Leorio! Il piacere è tutto mio! >>
Aithusa gli sorrise, e il viso le si illuminò, rendendola ancora più bella. Killua strinse in pugni per evitare di strappare il cuore dal petto di Leorio.
Ma che gli stava succedendo? Perchè lei gli faceva quell'effetto?
<< Non è consigliabile per te ricominciare a correre subito, Leorio. Non preoccuparti, ti porterò io >> lo rassicurò Aithusa.
<< Che cosa? Vorresti portarmi tu? Ma hai idea di quanto io pesi, ragazzi->> Leorio si interruppe subito, perchè Aithusa l'aveva afferrato e, senza troppi complimenti, se lo era caricato sulle spalle come se non pesasse niente, e aveva cominciato a correre a una velocità straordinaria. Gon e Killua erano rimasti a bocca aperta, mentre Kurapika era impassibile. 
<< Allora che fate? Venite o no? >> gridò Aithusa, che si era già allontanata parecchio.
Gon e Killua si guardarono allibiti e cominciarono a correre per raggiungerla, seguiti da Kurapika.
"Ma chi diavolo sei tu, Aithusa?" pensò Killua.

Angolo autrice: Allora, che ne pensate? La situazione comincia a riscaldarsi! Fatemi sapere che ne pensate, recensite pleaseeeeeeee!
   
 
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