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Autore: Sylvie91    07/04/2016    2 recensioni
Sorride triste al pensiero di sua madre che sicuramente la starà maledicendo per la sua testardaggine e intraprendenza, che sicuramente le avrebbe fatto un sermone senza fine vedendola così armata, ritenendola in effetti poco femminile.
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dìs, Frèrin, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Il sentiero all’interno del bosco è molto stretto, tanto che Dis e Frerin sono costretti a continuare il percorso l’uno dietro l’altra; il terriccio è umido data la difficoltà del sole di superare la folta e alta vegetazione, e le radici invadenti sembrano prendere di sorpresa i pony che, per poco, non incespicano sul sentiero.
Il rumore ritmato degli zoccoli viene ammorbidito dal terreno molle, tuttavia questo è comunque sostituito dal fischiare del vento serale sulle fronde più alte degli alberi che si muovono armoniosamente in una danza priva di musica.
Frerin si abbassa evitando un ramo che era al livello della sua testa, guarda un attimo sua sorella, davanti a lui, dritta come un fuso mentre continua la marcia senza far vedere alcuna debolezza; invece lui sente già le sue gambe intorpidirsi e le pancia brontolare per il misero pasto consumato velocemente a pranzo.
-Dis, che ne dici di fermarci a che ne so… mangiare, forse?- domanda ironico Frerin, massaggiandosi la pancia e sorridendo sentendo sua sorella sbuffare alzando le spalle come è solita fare.
-Dovremmo essere già fuori dalla foresta a quest’ora.- ribatte Dis seria, senza girarsi verso il fratello.
-Beh anche se ci riposiamo un paio di ore, non dovremo essere molto lontano dal sentiero principale che porta al villaggio hobbit.- ribatte tranquillo Frerin aumentando il passo, in modo da poter asfissiare meglio la sorella, finchè non deciderà di fermarsi solo per farlo tacere.
-La compagnia si incontra dopo domani con lo hobbit e ci voglio essere anch’io!- obietta la nana – Devo recuperare i miei figli e portarli a casa tirandogli le orecchie.-
-Non sei un poco esagerata?- chiede Frerin, cercando di zittire una risata che potrebbe maggiormente irritarla .
-No.- risponde neutra la nana, abbassandosi per schivare un ulteriore ramo.
Frerin sbuffa irritato, se c’è un modo per avere la meglio su sua sorella è far sì che sia lei a volersi fermare, cosa che per il momento sembra impossibile; tuttavia si può ben sfruttare quello che è il punto debole della nana e la sua unica paura.
-Sai cosa raccontano le vecchie storie su questa foresta?- chiede Frerin sorridendo alle spalle della sorella, sperando che il suo piano vada in porto.
-Non credo alle legende Frerin, lo sai.- sbuffa stanca la nana, dato che le piacerebbe continuare il viaggio in maniera più silenziosa e veloce; purtroppo conosce anche l’insistenza del fratello, capace di ripetere la domanda, fino ad farle venire un esaurimento, se non lo badasse.
-Anche se la leggenda parla di enormi ragni pelosi, che si cibano di animali ben più grandi delle mosche?-  chiede Frerin con noncuranza, sorridendo maliziosamente notando l’irrigidimento della nana sul pony.
-Sono sicura che ti stai inventando tutto per fare una sosta.- ribatte la nana, con la voce un pelo meno ferma e guardandosi attorno guardinga.
-No invece, sono molto serio. È stato Balin a raccontarmi questa storia e se non ti fidi di me, puoi sempre chiedere a lui quando lo vedremo.- continua Frerin tranquillamente, sapendo di aver innestato un po’ timore nell'animo della sua indomita sorella.
-Allora chiederò a Balin se le tue parole sono veritiere.- ribatte Dis.
-Ma sei così sicura di voler continuare? Insomma sono animali notturni e la luna dovrebbe essere già alta in cielo, potrebbero prenderci di sorpresa.- afferma il nano sempre più compiaciuto.
-Frerin, smettila.- ordina la nana, fermando il destriero e girandosi verso il fratello visibilmente compiaciuto della sua reazione.
-Sai bene che un bel fuocherello, metterebbe in fuga tutti gli occhi che ora ci stanno guardando.- afferma il nano avvicinandosi alla sorella –Fermiamoci per questa notte e facciamo i turni di guardia, è più sicuro per entrambi.-
Dis si guarda intorno preoccupata, se una cosa non gli piace sono proprio i ragni; non che abbia paura di loro, gli fanno semplicemente venir il ribrezzo con i loro mille occhi e le lunghe zampe pelose e poi se questi insetti sono grandi come un animale di media dimensione, ciò le piace ancor meno.
Anche se dare ragione a Frerin è davvero snervante.
-Va bene, fermiamoci qui…- acconsente sospirando Dis, guardando il fratello già sceso da pony alla prima parola e intento a sgranchirsi le gambe.
-Grazie sorellina.- sorride il nano legando il suo destriero ad un ramo lì vicino –Che cosa mangiamo di buono?-
Dis scende lentamente dal suo pony, togliendogli poi la pesante sacca contenente il cibo per il viaggio –Abbiamo della carne secca e un po’ di frutta, dovremo dividere la porzione… dato che l’avevo pensata solo per me.-
-Quanto sei acida sorellina!- ridacchia Frerin cominciando ad ammassare della legna con l’intenzione di fare un bel fuoco che possa riscaldarli durante la sosta e la notte.
-Non fare un fuoco troppo grande, potremo attirare l’attenzione.- avvisa la nana al fratello, preparando un piccolo giaciglio su cui sistemarsi, alla fine deve ammettere che questa pausa ci voleva, dato che sente le gambe tremare per lo sforzo.
-Certo, non sono uno sprovveduto. Sarà sufficiente per scaldare noi e magari anche quella carne secca.- sorride il nano alzando lo sguardo verso la sorella già ben accomodata contro un albero e un po’ più serena di quando stavano cavalcando.
Mentre il nano prepara la cena Dis lo guarda con gli occhi appena socchiusi, sente una forte stanchezza tanto che potrebbe cedere al sonno a momenti; l’idea di seguire i suoi figli, la preparazione del viaggio e il pensiero di abbandonare il suo villaggio è avvenuto tutto così velocemente.
E poi Frerin: da una parte è contenta di avere la sua compagnia, sa che con lui non si annoierà e che non soffrirà tanto la solitudine in questa prima parte di avventura; tuttavia questo viaggio è troppo pericoloso per lui, dopo la battaglia di Moria si era promessa di non mettere più in pericolo suo fratello.
-Tieni Dis.- la sveglia dall’improvvisa sonnolenza Frerin allungandole della carne ben scaldata e fumante.
-Grazie.- sorride la nana, dando un morso alla povera pietanza mentre il fratello si sposta sempre più vicino al fuoco e lo guarda pensieroso –Frerin, sei ancora in tempo per tornare a casa.- sussurra Dis timidamente e arrossendo, quando Frerin si gira verso di lei sorridente –No, Dis… se lasciamo da solo Thorin chissà cosa combinerà.-
 
 È ormai da quasi sei mesi lontano dal proprio villaggio, non pensava che quell’ultimo viaggio di lavoro l’avrebbe portato così lontano da sua sorella e dai suoi nipoti; spera comunque che parte dell’introito sia arrivato a loro e che non sia stato intercettato dai soliti briganti da quattro soldi.
Thorin si distende lentamente sull’erba appena a fianco del sentiero che sta percorrendo, sarebbe più comodo entrare in una locanda per affittare una camera; però questa sera il cielo è sorprendentemente limpido.
Le stelle si vedono bene in questa notte priva di nuvole, tanto che fanno sperare in una giornata soleggiata per l’indomani; e la luna è piena e illumina placidamente tutto l’ambiente circostante.
Forse questa è la sua ultima notte di pace, sa bene che da domani la sua impresa avrà inizio e potrà uscirne da Re sotto la Montagna o ucciso da Smaug, nell’intento di liberare la sua patria.
Tira fuori dalla tasca la lettera ricevuto tempo addietro da Dàin in cui rinuncia all’impresa, in un certo senso può capire suo cugino lui è il Lord dei Colli Ferrosi e ha il compito di prendersi cura della sua gente; diversamente da lui che in questa impresa ha tutto da guadagnare e niente da perdere.
Anzi qualcosa ha da perdere.
La vita dei suoi nipoti.
Thorin sbuffa appallottolando la lettera e pensando che non aveva nessuna intenzione di portarsi dietro Fili e Kili, sa che sono degli ottimi guerrieri e che sono cresciuti sotto i suoi insegnamenti, oltre a quelli di Balin e Dwalin; ma sono giovani e sconsiderati.
E se succede qualcosa a loro, come potrà spiegarlo poi a Dis?
Sicuramente lei non gli rivolgerebbe più la parola e non le darebbe nemmeno torto in fin dei conti.
Tuttavia ha la strana sensazione che questa volta è quella buona, contrariamente al tentativo fallito di suo padre; probabilmente è la presenza di Gandalf che lo rassicura o comunque un poco lo rincuora per la riuscita della missione.
Al contrario la presenza di quel mezz’uomo è tutt'altro che rassicurante; ha visto gli appartenenti a quella razza e sono tutti molli, flaccidi, anonimi e pigri a giudicare le loro abbondanti pance, che non sembrano aver mai provato la fame.
Sente anche una forte invidia per quelle dimore tutte ben curate e costruite nelle colline, pulite e linde; un posto che si può definire veramente come casa, dove sei sicuro di trovare il fuoco caldo e la dispensa piena, senza pensare a come razionare il cibo o il denaro del mese.
Probabilmente è meglio che quel scassinatore non venga e quasi spera in un suo rifiuto.
 
Dei lievi rumori fanno sobbalzare Frerin che si era appena appisolato sulla spalla della sorella ancora dormiente, si passa stanco una mano sul volto e si alza cercando di non svegliare la propria compagna di viaggio.
Con un ramo un po’ più robusto smuove le braci che si nascondo appena sotto la cenere, mentre dietro di lui i rumori continuano e sembrano quasi più vicini rispetto a prima; Frerin sbuffa seccato essendo certo che sia solo qualche animale notturno di poca importanza.
Tuttavia quando anche i pony iniziano a nitrire, Frerin si volta agitato verso l’interno della foresta dove lo scricchiolio del legno sembra essere più forte; per precauzione prende l’arco e libera sia il suo pony che quello della sorella, in modo che possano scappare in caso di pericolo.
Frerin sistema una freccia man mano che si muove lentamente e silenziosamente, guardandosi attorno guardingo; se fosse un animale grosso allora sarebbe meglio scappare, che affrontarlo a viso aperto.
Appena supera un cespuglio vede da dove provengono i rumori e nota un piccolo coniglio che salta veloce dentro la tana, Frerin sorride sollevato pensando che ora potrà tornare a dormire un po’ più sereno; ma appena volta le spalle un grugnito pesante e roco lo fa voltare e incontrare lo sguardo vermiglio di un grosso cinghiale che non sembra avere buone intenzioni.
Il nano torna indietro senza voltare le spalle all’animale e mettendosi nuovamente sulle spalle l’arco in modo da non allarmare l’animale, il quale continua a grugnire senza staccargli gli occhi.
-Dis, Dis…- bisbiglia Frerin cercando di svegliare la sorella ancora ben assopita contro il tronco.
-No… amad.- sussurra la nana, grattandosi la punta del naso e voltandosi, Frerin per tutta risposta le dà un lieve calcio sugli stinchi che la fa sobbalzare –Ma cosa?!- esclama lei confusa tirata su da terra dal nano che si para tra lei e l’animale.
-Dis, quando ti dico di scappare… scappa.- le ordina Frerin seriamente.
-Non capisco… cosa sta succedendo?- chiede Dis cercando di guardare oltre la schiena del fratello senza risultati.
-C’è un cinghiale molto grosso che non sembra amichevole.- la informa il nano –Conviene scappare con un animale del genere, ho già liberato i pony.-
Un grugnito forte avverte entrambi dell’arrivo dell’animale nello spiazzo che avevano preparato per la notte; Frerin piano si avvicina abbassando lo sguardo contro quello dell’animale, finchè non arriva vicino alle ceneri ancora calde e con un calcio le scaglia contro il cinghiale che comincia a guaire, mentre i pony spaventati si inoltrano nella foresta.
Frerin prende per mano Dis e comincia a correre dalla parte inversa dei loro destrieri sperando di ritrovarli fuori dal sentiero, dopotutto sono animali addestrati a ritrovare la strada di casa; tira la sorella in una lunga discesa avvertendola dei vari ostacoli e radici.
-Frerin! Dove stiamo andando?- chiede Dis confusa e ancora un poco spaventata.
-Verso il fiume! Sperando che non sia in piena!- esclama Frerin abbassandosi per l’ennesima volta per evitare un grosso ramo.
-Non potremo arrampicarci?- chiede Dis guardando gli alti alberi.
-Giusto.- afferma il nano fermandosi di colpo e girandosi verso la nana e alzandola verso il ramo più vicino, intanto un frastuono di rami calpestati mischiato a grugniti irati li raggiungono e solo per una manciata di secondi Frerin riesce a saltare su un ramo, evitando di venir investito dall’animale.
I due nani si arrampicano sempre più in alto, mentre il cinghiale comincia a prendere a testate il tronco facendo tremare i rami sotto le loro mani e piedi.
Quando sono arrivati a una misura di sicurezza Dis tira un sospiro di sollievo appoggiandosi al tronco, mentre Frerin guarda verso il basso, dove il cinghiale non sembra essersi calmato; prende una freccia sistemandola sull’arco per poi scagliarla velocemente, mancando l’animale.
Dis guarda il fratello che mira la sua preda ancora viva –Frerin… hai perso ancora vista?- domanda sottovoce la nana avvicinandosi verso di lui preoccupata.
Frerin brontola qualcosa e scocca un’altra freccia che contrariamente alla prima va a segno.



Ciao bella gente : )
Allora per prima cosa vi ringrazio tantissimo per il numero di lettori, soprattutto perché si tratta di una storia trita e ritrita ^^”
Come avevo preannunciato difficilmente sarà sempre puntuale nell’aggiornamento e nelle risposte ai commenti, vi prego sempre di avere tanta pazienza con me! Ringrazio sempre chi legge, segue, recensisce! :*
Un ringraziamento speciale a Tielyannawen che ha inserito la storia tra le seguite :*
A presto bisous
Syl
 
   
 
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