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Autore: Tinucha    07/04/2016    3 recensioni
Sono una di quelle persone dannatamente gelose e possessive. E ho bisogno di una persona che mi faccia incazzare senza smettere però di farmi avere la certezza che è e sarà solo mia. E ho bisogno di te.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scartai la palla a Diego correndo in direzione di Ruggero e passandogliela. << GOAL! >> gridammo cominciando a fare gli idioti mentre potevamo sentire da lontano le risatine delle ragazze. Non ci stavano calcolando minimamente. Sorrisi piano camminando lentamente in direzione di Martina e vidi tutte le altre sorridere e roteare gli occhi. << Che c'è? Credete che stia mentendo? No davvero mi sono messa a cantare la canzone dell'Amuchina indicandola fuori dalla farmacia ed un ragazzo è sbucato dal nulla ridendo di me. >> << Ah si? E chi era questo ragazzo, piccola? >> avvertii tutti i suoi muscoli contrarsi e la sua pelle riempirsi di brividi. Irrigidita fino alla punta dei capelli, e con il fiato corto non si voltò minimamente. Rimase come paralizzata. Le sue amiche si alzarono una ad una lasciandoci soli. << Nessuno. >> la sua voce incolore fece allargare il mio sorriso. Passai l'indice su tutta la sua spina dorsale indugiando sul fiocco del sopra del suo bikini. << Solo io posso ridere di te, Martina. >> sentii un lamento abbandonare le sue labbra e cominciai a giocherellare con quel fiocco. << Solo io posso farti mugugnare così. >> il suo fiato sempre più affannato, il suo corpo rigido ed accaldato. << Dillo, ad alta voce. Voglio sentirlo dire da quelle labbra peccaminose. >> un altro mugolio. Più forte. Più debole. Più intenso. << Solo tu, Jorge. >> le mie labbra sfiorarono piano il suo collo e girandole intorno mi posizionai a gambe incrociate davanti a lei sorridendo. << Ti diverti, vero? >> ridusse gli occhi a due fessure portandomi ad annuire. Si avvicinò lentamente ed ingenuamente ed io l'assecondai seguendo ogni suo movimento. Sentii le sue mani così pulite e al tempo stesso peccaminose carezzare ardentemente il mio addome, il mio petto si muoveva freneticamente, il mio respiro corto, i miei occhi iniettati di piacere allo stato puro. << Ti diverti anche ora? >> << Sta' ferma, Stoessel. >> << E perché? >> continuò tranquillamente a muovere le sue magiche mani su di me. << Perché se non la smetti ti prendo qui ed adesso. >> << Allora venite a farvi il bagno? >> mi voltai divertito verso i nostri amici. << Martina è già abbastanza bagnata. >> le sue dita si bloccarono di colpo e potei avvertire la rabbia nei suoi movimenti. << Anche tu mi sembrerebbe. >> << Colpo basso, Tinucha. >> << Molto basso, Blanco. >>. Scoppiammo a ridere guardandoci in faccia e ci alzammo velocemente per raggiungere gli altri. La giornata passò terribilmente veloce tra tuffi, grida e musica e ci ritrovammo velocemente accerchiati intorno al fuoco per ricordare i momenti passati insieme. << ..e quella volta in cui quel ragazzo ci provò spudoratamente con te? >> Mechi scoppiò in un'enorme risata seguita da tutti noi. << Cazzo si, me lo ricordo quel giorno. Mi raggiunse ed insieme andammo da quel ragazzo a minacciarlo. >> scossi il capo incredulo. << Quello Stronzo se lo meritava, stava già scommettendo con i suoi amici che sarebbe riuscito ad infilarsi nelle tue mutandine. >> la rabbia invase pian piano il mio corpo. << È stato impossibile controllare Francisco quel giorno, ho provato più volte a tirarlo indietro, era molto vicino a spaccargli il setto nasale. Non so nemmeno io cosa lo abbia fermato. E non so nemmeno cosa abbia fermato me. >> sussurrai l'ultima frase mentre ero sicuro i miei occhi si stessero scurendo. << Avrei voluto.. >> sentii le sue mani su di me ed incontrai i suoi occhi rassicuranti. << ..ma non ce n'è stato bisogno. >> << Meriti qualcuno che ti ami con l'anima, con tutto se stesso. >> << Allora tu vai bene per lei. >> non fiatai. Rimasi in silenzio per il resto della serata, guardando gli occhi dei miei amici accendersi e spegnersi mentre lo stavano ricordando. Anche loro. 

POV MARTINA << Avete mai ascoltato quella canzone di Biagio Antonacci? >> << Quale? >> domandai curiosa accoccolandomi al petto di Jorge. Non me avevo mai abbastanza di lui. << Noi non ci facciamo compagnia. >> guardai la bionda aspettando un continuo che non tardò ad arrivare. << Parla di questa donna, e dice che vorrebbe rincorrerla per dirle che la ama allo stesso modo in cui lei lo ama, ma si accorge che come ama quella donna non lo farà mai nessuno. >> il silenzio regnò tra di noi mentre avvertii la mia pelle ricoprirsi di brividi. << Francisco è quella donna, per tutti noi. Possiamo Amarlo persino con la nostra anima, ma come è stato capace di amarci lui non lo sarà nessuno. >> il corpo di Jorge rigido come quello di una statua sotto il mio, la sua mano corse in cerca della mia che appena trovò strinse senza lasciarla andare più. << Lo abbiamo amato tutti, ma lui lo ha fatto più di noi. >> sussurrò lei mentre Xabiani sembrò impotente davanti a quella situazione così delicata. Una scossa si irradiò nel mio corpo stavolta. << Che ore sono? >> domandai agitata agguantando il braccio di Jorge per leggere l'orologio. L'1.25 spaccata. Quella notte sarebbe stata un inferno. Quella notte sarebbero risorti tutti i miei problemi e timori. Perché in quella notte di 2 anni fa, Francisco aveva perso la vita.
Il silenzio fece da padrone intorno a noi. Gli occhi lucidi, le labbra formanti una linea dura e le mascelle contratte formavano le nostre espressioni. Persino il nuovo arrivato si unì a quel dolore, come se anche lui avesse conosciuto il nostro angelo. I miei occhi sembravano volersi chiudere, la mia gola era secca come non lo era mai stata. << Ho bisogno di riposare. >> tuonai nervosamente. << Vado in tenda. >> << ..ed io vengo con te. >> il tono di Jorge non ammetteva repliche. Quando ci ritrovammo in quel pezzo di stoffa sentii il mio cuore perdere uno, dieci, cento o forse anche mille battiti. << Anche i ragazzi sono andati a riposare. >> annuii con addosso ancora solo il mio costume e mi distesi su un fianco in modo che anche lui mi imitasse. Come leggendomi nel pensiero esaudì il mio desiderio, avvertii il suo fiato corto sulle mie labbra. << Oggi sono due anni che.. >> le parole mi morirono in gola mentre gli occhi cominciarono a versare le lacrime trattenute ogni notte. Le sue braccia possenti e confortanti mi strinsero forte fino a farmi mancare quasi il respiro. << Non c'è più Jorge. Non c'è più. >> sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra mentre i suoi occhi si posarono su di me e sul mio esile corpo. << Sono qui, piccola. >> il suo tono roco quasi perforò le mie orecchie, attorcigliai le mie gambe alle sue in modo da farle intrecciare. << Si Jorge ed ho bisogno di te più di prima. Oramai sei la mia droga, la mia dipendenza. >> << Drogati di me, piccola. >> sussurrò avventandosi sulle mie labbra, catturandole in un bacio bisognoso e disperato. Neanche lui era capace di reggere quella situazione. Neanche lui poteva accettare che Francisco se ne fosse andato. Presi la sua mano posandola in corrispondenza del mio petto. << Senti come batte, Jorge? >> le mie parole erano dei sussurri silenziosi. << Vuole che tu faccia l'amore con me. Con gli occhi, con le parole e con il corpo, stanotte. >> << Non possiamo, Martina. >> ritirò la mano guardandomi. << Il battito dei nostri cuori, ascolta solo quello. >> la mia mano si incastrò tra i suoi capelli tirandone le punte mentre io finii a cavalcioni su di lui. Lo guardai disteso sotto di me, nonostante la posizione, nonostante gli sguardi sembravo io la bambina e lui l'uomo vissuto. Le mie dita si mossero sicure venendo solleticate dalla sua barbetta di poco accennata, i nostri occhi si incastrarono alla perfezione come al solito facendo l'amore molto prima di noi. Avvertii le sue mani percorrere la mia spina dorsale per scendere sempre più giù e avvolgere le mie natiche in una presa abbastanza forte. << Non stanotte, Martina. >> il suo tono era sofferente, insicuro, sbagliato. La prova della sua sofferenza stava pulsando sotto di me, scesi con lo sguardo fino a quel punto portando le mie mani a fare lo stesso. << Che. Vuoi. Fare? >> riuscì a chiedere tra un respiro ed un altro. << Non vuoi fare l'amore, va bene. Ma stanotte non saremo due semplici adolescenti. Voglio cominciare ad amarti come si deve. Voglio sentirti. Voglio toccarti. >> sussurrai. A quelle ultime parole lo avvertii sobbalzare, mentre senza sapere che fare cominciai a muovere la mia mano sulla sua evidente erezione. Boccheggiò in cerca d'aria e prendendo un po' coraggio, allontanai la mia mano dal pezzo di stoffa del suo costume cominciando a muovermi su di lui. I suoi occhi si strinsero all'istante. << Francisco, Martina. Dobbiamo ricordare Francisco. >> provò a fermare invano i miei fianchi. << Ci vuole felici, Jorge. E questo ci rende felici. >> << Tu lo sai cosa vuol dire questo? >> soffiò roco sulle mie labbra mentre io scossi il capo da perfetta interdetta. << Vuol dire che saremo una cosa sola, Martina. Vuol dire che dopo saremo dipendenti l'uno dall'altro più di adesso. Vuol dire che la tua carne arderà contro la mia, che la mia pelle sarà rovente contro la tua, che i nostri punti più deboli si uniranno come i pezzettini di un puzzle. >> sentii le sue parole rimbobarmi nei timpani, per arrivare a scorrere nelle mie vene fino a raggiungere il mio cuore ed aumentarne i battiti. << Sembra che tu stia per avere una tachicardia, piccola. >> un piccolo sorriso si estese sulle sue labbra e con una mossa ben studiata mi fece finire distesa sotto il suo corpo. Le sue labbra si incurvarono di più mostrandomi il suo sorriso vivo e sincero. Si avvicinò piano a baciarmi ed i miei muscoli si contrassero a stretto contatto con il suo corpo mezzo nudo. Inarcai la schiena quando lui provò a slacciarmi il nodo del bikini e ritornai distesa su quel lettino improvvisato mentre il suo calmo sorriso continuò a tranquillizzarmi. Prendendo un po' di coraggio, fui io stessa a sfilarmi quel pezzo di stoffa oramai inutile. I suoi occhi brillarono di una luce mai vista scendendo con lo sguardo a quella mia parte appena lasciata scoperta.  




POV MERCEDES
Mi svegliai di soprassalto, toccandomi le guance. Stavo piangendo. Quella notte stavo piangendo, quando mi alzai dalla mia tendina per uscire fuori e prendere un po' d'aria lo vidi. Sgranai gli occhi stropicciandomeli e trattenni il fiato. Francisco era davanti a me. Tutto vestito di bianco, con delle ali invidiabili. Era bello. Bello come il sole. Bello come sempre. "Stai sbagliando tutto biondina mia. Io ti amo e tu mi ami, ma ami anche lui e hai bisogno di lui adesso. Raggiungilo, basta aspettare. Non devi più tremare sotto il mio corpo, devi solo sorridere." Avvertii la testa farsi pesante e quando riaprii gli occhi mi accorsi di essere caduta rovinosamente a terra. O forse no. Alzai lo sguardo incontrando due occhi color cioccolato, Xabiani mi sorreggeva calmo tra le sue braccia senza guardarmi negli occhi, senza sfiorare più di tanto la mia pelle, ma mi sorreggeva, come se fossi stata una piuma. << Grazie. >> ebbi il coraggio di balbettare. Senza rispondermi mi prese in braccio riportandomi nella tenda e Facendomi stendere per poi voltarsi di spalle. << Dove vai? >> << Te l'ho detto un milione di volte, biondina. Se resto qui dentro con te devo fare l'amore, e non possiamo. >> << No aspetta. >> lo fermai quasi contro la mia volontà. << Ho bisogno di te. >> le sue palpebre si strinsero forte Facendomi capire che non avrebbe retto o resistito quella sera. << Lì, Mercedes. Sono qui, ma lì. >> indicò l'angolo di quel pezzo di stoffa. << Lontano dal tuo corpo e vicino a te. Lì. >> ripeté mentre io dal basso tirai i lembi del suo costume da bagno per farlo voltare. << Vieni qui giù, vicino a me, Xabi. Facciamo l'amore come si deve, insegnami di nuovo a fare l'amore. >> il silenzio calò di nuovo, fece per andarsene ma io lo fermai ancora. << Voglio vivere. >> << Non vuoi farlo con me, però. >> << Vivo dove batte il mio cuore. Ed il mio cuore batte qui, adesso e con te. >> bastarono quelle parole a farlo scattare, non ebbi nemmeno il tempo di fiatare che le sue labbra furono sulle mie per darmi un nuovo primo bacio.


POV MARTINA
Sembrava tutto così nuovo e sconosciuto. Lo era a dire il vero. Era la prima volta che qualcuno venerava così il mio corpo, baciandomi ogni centimetro di pelle. I suoi occhi per tutto l'amplesso rimasero incastrati nei miei, come catturati. Ero ferma ed immobile incapace anche solo di respirare, tutto troppo diverso. Aveva ancora il costume da bagno mentre io ero completamente nuda sotto di lui, sotto il suo tocco, sotto le sue labbra peccatrici. La prova della sua impazienza era abbastanza evidente ma non ci feci troppo caso, ero presa dalla sua delicatezza. Un tocco che io credevo impossibile, quasi inesistente. Spinse il suo bacino verso il mio in un modo così brusco in perfetto contrasto con i suoi baci. Mi tappai la bocca per trattenere i miei lamenti e con l'altra mano scesi all'elastico del suo costume. Avvertii la sua mano sulla mia e scontrai il mio sguardo contro il suo. << Prima scaldiamoci un po', piccola. Sei troppo, troppo rigida e non va bene. >> poi sorrise denudandosi completamente e spingendo ancora il bacino contro il mio. Dannazione. Sembrava tutto così magico e irreale. Tutto così strano.


POV CANDELARIA
<< Non piangere bimba, per favore. >> il tono di Ruggero era dispiaciuto e sofferente. << 2 anni, Ruggé. 2 anni fa. Era con noi, cazzo. Poche ore prima era con noi a sorridere senza ritegno, a ridere in modo sguaiato, a batterti la mano sulla spalla. >> un lamento abbandonò le sue labbra, e per la prima volta lo vidi piangere senza cercare di nascondersi. Stava crollando anche lui e questo non andava bene. << Devi affondare in me, subito. >> il mio tono era flebile, ma intenso. Non parlò, rimase fermo ed immobile mentre io sentendomi impotente, provai a prendere l'iniziativa. Tremante scivolai su di lui che mi stava riempiendo. La sua bocca si aprì respirando affannata ed i suoi occhi si spalancarono sconvolti. Incontrò il mio sguardo ed io sorridendogli cominciai a muovermi su di lui. << Facciamo l'amore. Ogni notte. >>



POV MARTINA
Quando lo avvertii entrare dentro di me i miei occhi, ancora nei suoi, si spalancarono per la sorpresa. Mi entrò piano nelle vene scorrendoci dentro, fino ad arrivare al cuore che pompava ad una velocità inaudita. Rimase fermo, come i suoi occhi. Le sue mani intrecciate con le mie sopra le nostre teste. << Non durerò molto. >> sussurrò quasi dispiaciuto stringendo le mie mani e cominciando a muoversi piano. Era tutto troppo intenso, tanto che per un secondo pensai di dover distogliere il mio sguardo dal suo. Ma mi avrebbe odiata, ed anche io lo avrei fatto una volta cosciente. Un senso di completezza mi pervase. Mi sentivo piena si, come se avessi trovato il pezzettino di puzzle che cercavo da sempre. I suoi fianchi mi vennero incontro, le sue anche mi vennero incontro, tutto di lui lo fece. Ingoiai il groppo che avevo allo gola incapace di seguire i suoi movimenti, troppo paralizzata per il dolore.



POV DIEGO
Un senso di vuoto mi pervase e mi lasciai cadere su quel letto improvvisato da Lodo guardando il nulla. << Non devi pensarci troppo, Dié. Così non va bene. Né per te.. >> abbassò lo sguardo sulle sue mani. << ..e né per me. Quindi Smettila. >> il suo tono tremante mi fece capire che non ero l'unica Fottuta persona al mondo che stava soffrendo. Strinsi i pugni e la guardai. << Vieni qui, bambolina. Voglio farti mia, adesso. >> immediatamente quella piccola creatura fu su di me, tremante e titubante come la prima volta. Le labbra impaurite da qualsiasi movimento, gli occhi chiusi che si godevano le mie attenzioni, il sorriso vivido nella mia mente.



POV MARTINA
Una spinta, una sola spinta, fottutamente snervante bastò a farmi risvegliare da quella specie di stato di trans in cui ero caduta. Una sola spinta riportò a galla in me sensazioni del tutto sconosciute. Una sola spinta bastò a farmi contorcere lo stomaco ed a far salire la temperatura. Contro la mia volontà le mie gambe si attorcigliarono intorno al suo bacino ed i miei fianchi e le mie anche cominciarono a muoversi all'unisono con i suoi. Il suo sorriso si allargò. << Brava piccola, così. Ci siamo quasi. >> il mio cuore prese a battere ad un ritmo sempre più forte, tanto che pensavo che presto mi avrebbe abbandonata. Le sue labbra catturarono le mie in un nuovo, e del tutto carico di emozioni, bacio. La realtà e tutto ciò che ci circondava sembrava ovattato e finto. C'eravamo solo noi, con le nostre mani intrecciate ed i nostri sorrisi accennati. C'eravamo solo noi che ci stavamo amando in quel modo che tutti avevano sempre confessato sarebbe stato unico. C'eravamo noi, che ci amavamo a modo nostro. Non c'era nessuno. Solo il rumore delle nostre pelli che si scontravano, solo quello delle nostre anche che si muovevano ad un ritmo inaudito, solo i nostri respiri affannati. Un'espressione sconvolta ed estrefatta si dipinse sul suo volto quando le mie gambe abbandonarono i suoi fianchi per irrigidirsi e lasciare andare ciò che avevo dentro. << Com'è possib..? >> non poté nemmeno finire la frase che lentamente abbandonò il mio corpo per emettere un verso piuttosto grottesco. Oh. Lo guardai e lui fece lo stesso. I nostri sguardi fermi e soddisfatti. Avevamo appena fatto l'amore. Ed io ero già più del solito dipendente da lui.



POV MACARENA
<< Ero geloso di lui, non ci posso credere. Se non fosse stato per Fran col cazzo che saremmo riusciti a stare insieme. >> scosse il capo ansimando. << Gli devo tutto. Gli dobbiamo tutto. >> mugugnai muovendomi contro di lui. << 'Care Scusami se sono stato così Stronzo. >> << E tu Scusami se ho finto di non amarti. >>


POV JORGE
La guardai respirare affannosamente mentre il suo petto si muoveva velocemente. Bellissima. Una voragine si aprì in corrispondenza del petto quando presi coscienza del fatto che quella notte di 2 anni fa, il mio migliore amico aveva perso la vita. Anche lei sembrò elaborare quel pensiero perché una lacrima solcò il suo viso perfetto. << Per favore, non voglio piangere, Jorge. Facciamo di nuovo l'amore, stanotte. Anche altre mille volte. >> non me lo feci ripetere ancora. Le mie labbra furono di nuovo sulle sue. Furiose, violente, brusche, roventi e totalmente, follemente dolci. Ci amammo fino ad essere sfiniti. Quella notte ci avrebbe uniti. 
Per sempre.
   
 
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