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Autore: Bibi_OnePiece    03/04/2009    3 recensioni
Eccomi di nuovo qui con la mia grave situazione in classe! ^^ Scritta di getto in due ore, gradite anche recensioni negative come sempre. Buona lettura ^^
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Errore

Errore

 

Mentre in classe c’è un’aria irrimediabilmente assopita, mi riscopro quasi sdraiata sul banco a fissare l’orologio. Ancora le 8.45. Credevo fossimo già verso la fine della seconda ora, e invece siamo a malapena alla prima mezz’ora di scuola. Faccio un rapido resoconto mentale: storia, filosofia, latino, inglese e scienze. Un massacro. Alzo impercettibilmente lo sguardo per vedere chi è il “fortunato” del giorno e scopro che è Luigia, che  balbetta frasi sconnesse e senza senso su quella che dovrebbe essere la storia di…? Di? Di chi parla? Di cosa parla? E’ stata interrogata, ma quanto tempo fa? Decido di mandare un biglietto al mio compagno di banco, Antonio.

“Di che parla?”

“Di Platone, addormentata cronica”

Leggo la sua grafia alta e sottile, e mi sorge una domanda, spontanea:

“Ma non siamo nell’ora di storia?!”

“Ha chiesto di essere interrogata in letteratura”

“Quando?”

“Cinque minuti fa, mammamia fatti vedere da qualcuno!”

“Vabbè, ciao”

Appallottolo il biglietto nel mio enorme astuccio blu, mentre una vocina comincia a parlare, nella mia testa:

“Addormentata”

“E’ lui che non si perde neanche una virgola di tutto quello che succede in classe”

“No, sei tu che vivi sulle nuvole”

Vivo sulle nuvole? Davvero? Meglio non pensarci. Comincio a ripetere mentalmente Pathetique, una famosa sonata di Beethoven che conosco a memoria, visto che l’ascolto dalla mattina alla sera, e comincio a cullarmi nei suoi tempi e nelle sue dinamiche e nel sogno che un giorno riuscirò anch’io nella grande impresa di suonarla. Quando torno nuovamente alla realtà –dopo un bel po’ di tempo- noto che tutti, intorno a me, scribacchiano sui loro quaderni. Mi rifiuto di chiedere ad Antonio o a qualsiasi altra persona per non fare di nuovo la figura della scema, e mi concentro sui particolari: libri di storia aperti sul nuovo capitolo, sottolineature sui testi molto probabilmente appena fatte, visi concentrati su appunti e riassunti. Di nuovo. Capisco che la professoressa ha spiegato e che io, ancora, mi sono persa tutto. Non ho sottolineato né fatto niente. Non ho voglia di pensare all’espressione ebete del mio viso quando sono completamente immersa nel mondo dei sogni, e guardo fuori. C’è il sole. Fa caldo. Siamo in Aprile, fra un po’ mio fratello torna dall’università dell’Aquila, la scuola finisce, mio padre termina la sua maledetta barca in costruzione da tre anni e si va a mare. Si, che bello. Si torna a far niente. Poi, mentre sono cullata da questi pensieri, la vocina di prima comincia di nuovo a riecheggiarmi nella testa:

“Lo vedi, non te ne frega proprio niente”

“Questa volta non me ne sono neanche accorta”

E’ assolutamente vero. Possibile che abbia veramente problemi nel stare attenta? Ma no, in classe staranno tutti a pensare ai fatti loro, figuriamoci. Mi accorgo che le “veline” parlottano tra di loro sui loro nuovi ragazzi. Ci sono Teo e Vanessa che chiacchierano e ridono sottovoce, Saverio e Luigi che giocano con i calciatori panini. Mi stupisco sempre quando penso che sono arrivati all’età di 15 anni suonati ed è come se ne avessero ancora 8, viste le cose infantili che fanno. Ma forse loro sono più felici così. Poi noto Giulia e Angela, Tania e Anna Clara, Crystall e Angelica, loro mi stupiscono ancora di più. Sono quel genere di ragazze che studiano sempre, ascoltano in silenzio, delle sante, insomma. Lì c’è veramente da ammirare. Infine mi accorgo della professoressa che mi guarda furiosa, e mi urla contro:

-Mi raccomando, sempre attenta!-

Si girano tutti verso di me, ora è il mio turno di balbettare frasi sconnesse e senza senso. Poi la prof parla di nuovo.

-NOTA!!!-

E scrive sul registro.

“Errore”

 Ancora quella vocina che mi rovescia la verità addosso, per la terza volta in una giornata. Lo ammetto anch’io che ha ragione. La verità è che sono irrimediabilmente un’addormentata.

 

 

 

Scusatemi per questa scemenza, ma non ho potuto fare a meno di scriverla^^. Sono curiosa di sapere cosa ne pensate, sono accettate recensioni anche negative, non preoccupatevi. Vi ringrazio anticipatamente.

Baci,

Bibi.

 

 

 

 

 

  
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