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Autore: Manu75    08/04/2016    1 recensioni
"…e tu, femmina dai capelli chiari e dagli occhi freddi e algidi, nel tuo orgoglio soccomberai…prigioniera in una cella di ghiaccio, né calore, né gioia, né amore…tutti voi sarete condannati…io vi maledico! Black, da questa sera, vorrà dire disgrazia e sofferenza e prigionia…e morte! Così è stato detto, che così accada!"
Quando il dovere e l'orgoglio ti spingono contro il tuo cuore, quando una maledizione incombe con tutto il suo potere, quando i sentimenti infuriano nel petto senza poterli placare, il destino sembra solo una gelida trappola. Narcissa Black lo sa bene.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Evan Rosier, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Sorelle Black | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix, Severus/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Più contesti
Capitoli:
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Come sempre grazie a chi legge e grazie a miss Gold_394 per aver lasciato un commento. Ho sempre immaginato i Mangiamorte come un gruppo di persone unite sotto la personalità di Voldemort, tenute insieme dalla sua potenza e anche dalla paura ma del tutto incapaci di solidarietà o reale cameratismo. Li ho sempre figurati come persone individualiste e tese a voler primeggiare, vittime di invidie e diffidenti gli uni con gli altri. Infatti, con la scomparsa di Voldie, si sono dispersi e non hanno continuato a combattere per i loro "ideali" (tranne due che penso siano i più fanatici e devoti: Bella e Crouch). Buona lettura e a presto!


“Un gelido destino”

 

(Riprendere a respirare)

 

Quarantaseiesimo capitolo

 

Mentre il treno per Hogwarts sbuffava nuvole di fumo bianco e attraversava rapidamente l’Inghilterra alla volta della Scozia, Narcissa si godeva un sonno profondo e privo di orribili incubi, ignara della grande agitazione che stava gettando su Severus.
Lui evitava anche di respirare, combattuto tra il desiderio di non svegliarla e la necessità di allontanarla quanto prima.
Non era assolutamente abituato e simili contatti, specie con gli estranei e, a maggior ragione, con le ragazze.
In generale le persone gli davano fastidio: detestava gli imbecilli, non sopportava gli ignoranti e disprezzava le persone deboli. In sostanza poteva affermare che Narcissa gli piaceva: era intelligente, aveva una profonda cultura magica e non solo, era chiaramente una ragazza dal carattere forte. Lo si intuiva dal semplice fatto che non metteva facilmente in mostra le proprie emozioni e, soprattutto, non si faceva sopraffare da esse.
L’aveva sempre apprezzata e tra di loro si era instaurata una sincera amicizia fatta, per lo più, di silenzi e taciti accordi.
Studiavano insieme quando i loro impegni coincidevano, lui era un asso in pozioni e quindi lei, seppur dotata anche in quella materia, lo cercava spesso per un aiuto. Un piccola parte di lui gli sussurrava che lei lo faceva per trascorrere del tempo insieme e questo gli agitava dentro molte domande a cui preferiva non rispondere.
In ogni caso lui era troppo razionale per perdersi in certi arcani misteri e, negli ultimi tempi, si erano frequentati sempre meno perché lui non mangiava mai con gli altri studenti e si isolava regolarmente per evitare accuratamente Potter, Black e gli altri.
Le volte in cui lui la cercava, rispondendo ad un istinto che faceva capolino dentro di sé periodicamente, era con l’idea di studiare assieme Antiche Rune, materia nella quale lei eccelleva.
Dopo la morte di sua madre, Eileen, lui le aveva donato lo scialle azzurro che le era appartenuto e, ripensandoci adesso, con lei che gli dormiva praticamente addosso, era un gesto che denotava una certa confidenza ma che era stato del tutto spontaneo.
Quando se l’era trovata sulla porta di casa*, nel mezzo dello squallore afoso di Spinner’s end, era rimasto assolutamente sconcertato e due cose gli erano balzate subitaneamente agli occhi: il fatto che lei fosse in compagnia di Lucius, cosa che rendeva realistica la possibilità che i due fossero fidanzati, e il fatto che lei fosse del tutto avulsa a quel luogo e, non poteva negarlo, a lui.
Narcissa lo aveva chiamato, il volto trasfigurato dalla gioia, e si era gettata verso di lui per salutarlo infrangendosi contro la barriera che aleggiava attorno alla casa perché, né lui né Lucius, erano stati sufficientemente pronti per impedirglielo.
Ricordava fin troppo bene di essere scattato senza riserve e di averla sostenuta un momento prima che toccasse terra, un attimo prima che le braccia di Lucius la raggiungessero.
Questo perché lui aveva colto con un secondo di anticipo quello che stava per accadere.
L’altro ragazzo non aveva fatto una piega e aveva lasciato che fosse Severus a portare Narcissa dentro casa ma lui, nonostante la giovane età, era uno straordinario Legilimens, oltre che un Occlumante superbo, e aveva colto involontariamente negli occhi di Malfoy qualcosa...come una barriera che si abbassava e lasciava intravedere cosa c’era al di là di essa.
Aveva visto il lampo della rabbia e della gelosia, più tutta una gamma di sentimenti che Severus non riteneva possibile che Lucius possedesse.
Non aveva dubbi su quello che aveva visto in quegli occhi chiari e freddi, solo che non se ne capacitava.
Aveva compreso due cose quel giorno: la prima era che Narcissa aveva in suo potere Lucius Malfoy e buona parte della sua sfera emotiva, la seconda era che lei non ne era assolutamente consapevole.
Le scoccò un’occhiata furtiva e vide il suo bel profilo, i capelli biondi che catturavano anche la luce grigia che il cielo plumbeo di quella mattina elargiva.
Per lui Narcissa era una ragazza assolutamente interessante e non poteva negare che fosse la persona più bella che avesse mai visto da vicino.
In un certo senso capiva Malfoy ma, allo stesso tempo, lo compativa. Ai suoi occhi che, se solo lui lo voleva, sapevano cogliere ogni singola sfumatura di chicchessia (tranne che con Albus Silente: aveva provato ad allenarsi con lui ogni qual volta il Preside aveva incrociato il suo cammino ma senza successo), la mente, i pensieri di Lucius, le immagini che contenevano era apparsi letteralmente schiacciati dalla presenza di Narcissa.
Stare fermo immobile cominciava a pesargli ma l’idea di muoversi e svegliarla gli arrecava un profondo disturbo.
Sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi scuri e luminosi di Bebhinn Naghib.
Si era dimenticato di lei per qualche istante.
Dopo un inizio poco promettente, il loro rapporto era diventato piuttosto sereno.
Non erano amici e l’unico legame che avessero, a parte studiare ad Hogwarts ed essere nella Casa di Serpeverde, era proprio Narcissa.
La namibiana era costantemente al fianco della bionda ragazza, la cullava con gli occhi e, con la sua personalità ridondante e debordante, teneva lontani tutti gli altri.
Tranne lui. In qualche modo Severus e Narcissa trovavano sempre la maniera di ritagliarsi piccoli spazi tutti per loro, specie di notte nella Sala comune deserta, dove lui amava starsene in pace fino all’alba.
- Non ti facevo un tipo così delicato- gli disse Beb, con un sorriso amichevole.
- Non avrebbe senso svegliarla ora - le disse lui, con la sua bella voce chiara e controllata - non sta bene, credo abbia la febbre -
Gli occhi di Beb si incupirono, preoccupati.
- Non ha cura di sé…- mormorò, osservando la sua amica.
- Non ti facevo così materna…- le disse lui, con un sorrisetto ironico.
Lei lo fissò un attimo, meditabonda.
- Nemmeno io, a dire il vero, ma Black, inutile negarlo, suscita nelle persone due desideri: il primo è essere amati da lei, il secondo è quello di proteggerla-
Lui inarcò un sopracciglio, suo malgrado interessato alla conversazione.
-  Credi che valga proprio per tutti? Per quanto abbia molte qualità non credo che riesca a suscitare tali benevoli...aspirazioni…in ogni singola persona che incontra- fece una piccola pausa - sua sorella, pur essendo sangue del suo sangue, non ha alcuna propensione per lei-
Beb guardò fuori dal finestrino per qualche istante.
- Eppure io so che quella donna volgare, nonostante tutto, ama sua sorella. Solo che il peso del loro affetto lo porta tutto Narcissa, perché il suo cuore è grande-
Severus non si permise di sondare Naghib e non ne ebbe bisogno per capire che Beb amava Narcissa in un modo molto particolare e profondo.
Eppure non era schiava di quel sentimento e lui la stimava per questo.
- Sei molto malinconica oggi, oppure sei solo diventata più matura?- la prese in giro per alleggerire quella conversazione.
Lei fece un bel sorriso che la illuminò.
- Ti interessi a me? Credevo ti interessassero solo Narcissa e scrollarti di dosso il fango del tuo passato per camminare lindo e pulito verso un futuro radioso!-
Gli occhi di lui furono attraversati da un lampo pericoloso.
- Non mi interesso a te e, di certo, tu non devi interessarti a me!- le disse, la voce gelida come l’alito di un vento siberiano.
Beb lo osservò, dai capelli neri al volto dai lineamenti quasi selvaggi, al corpo magro ma che denotava energia sommersa.
Si soffermò sulle belle e abili mani di lui e poi incontrò il suo sguardo buio e privo di luminosità.
- Non posso che interessarmi a te, Nguvu…*-
Lui stava per risponderle quando Narcissa si mosse e aprì lentamente gli occhi.
Si fissarono su Beb e la ragazza le sorrise con calore.
- Ben svegliata, Furaha Yangu…- le sussurrò dolcemente.
Cissy rispose al sorriso e poi si voltò e incontrò gli occhi neri di Severus, ricordandosi all’improvviso dove si trovasse e perché.
- Perdonami....- mormorò al ragazzo, rendendosi conto della follia che l’aveva presa facendole dimenticare ogni cosa e spingendola a trovare conforto nel contatto con lui.
“Con quale diritto poi?” si chiese vagamente, sentendo il malessere dovuto alla febbre piombarle di nuovo addosso.
Lui osservò il volto arrossato di Narcissa, gli occhi resi più brillanti dalla febbre, e i capelli leggermene spettinati e sentì qualcosa agitarsi dentro.
Le sorrise tranquillo, senza cambiare espressione di una virgola, e poi estrasse la bacchetta e la agitò con grazia, dalla sua borsa uscì una boccetta di vetro che volò con leggerezza fino alle mani di Narcissa.
- Prendine otto gocce adesso e altre otto questa sera, prima di dormire, vedrai che fa miracoli. E’ un estratto concentrato di Alchemilla, Genziana e Centaurea Minore, più efficace di un decotto e più pratico da trasportare - le sorrise incoraggiante - credimi, è un portento contro per la febbre -
- Coraggio Narcissa - la spronò Beb - sai che questo giovane pipistrello sa il fatto suo!-
Severus le lanciò un’occhiata di traverso.
Cissy rigirò la boccetta tra le dita, era piccola e sull’etichetta erano scritti gli ingredienti, con la calligrafia sottile e ordinata del ragazzo.
Alla fine fece un piccolo gesto, come se brindasse ai suoi compagni di viaggio, ed estrasse il contagocce, assumendo la medicina.
Un secondo dopo tossì, il volto contratto per la nausea.
- Ho dimenticato di dirti che il sapore lo devo ancora migliorare…- Severus le sorrise, sornione.
Lei sentì le gocce scendere nella gola e poi una sensazione di calore immediato salire dal petto, infiammarle il volto e bruciare le orecchie. Si sentì subito meglio.
- Incredibile!- esclamò, entusiasta, e lanciò al ragazzo uno sguardo ammirato - l’hai ideato tu?-
Lui fece un piccolo cenno con il capo - Ho osato combinare tre potenti antipiretici e antinffiamatori naturali ed estrarne il concentrato, così l’effetto è subitaneo- osservò il volto di Cissy che ora aveva un bel colore rosato e sorrise leggermente - non so tu, ma io detesto essere malato e Madama Chips è molto brava ma troppo tradizionale nel suo approccio…-
Lei ricambiò il sorriso con calore, sotto gli occhi attenti di Beb che osservava i due ragazzi senza intervenire.
- Accipicchia!- esclamò improvvisamente Narcissa - in realtà avrei dovuto essere nello scompartimento dei Prefetti! Siamo già a metà viaggio, mi sa che non inizio con il piede giusto!- ricordò quello che le aveva detto Barty sulla sua nomina e il suo sguardo si incupì.
Non presentarsi puntuale al suo primo ritrovo tra Prefetti poteva solo alimentare certe voci, non voleva passare per quella che aveva ottenuto la nomina perché era bella e aveva un fidanzato importante.
Si alzò di scatto.
- Perdonatemi, devo proprio andare! Ci vediamo tra un po'!-
Severus non disse nulla e Beb le sorrise mentre lei si lisciava i capelli e la divisa e lasciava di fretta lo scompartimento.
- In realtà lei deve ancora crescere…- sussurrò la ragazza, lanciò uno sguardo al ragazzo che si era immerso nella lettura di un libro piuttosto impegnativo e poi fissò lo sguardo fuori - divisa in due...tagliata a metà…-
“Ognuno ha il suo percorso da fare ed il proprio destino da costruire, vorrei poter assistere ma adesso devo pensare al mio…” la mente era lucida e determinata ma Beb sentì un grande peso posarsi sul cuore.



 

Narcissa prese a percorrere il treno in senso contrario, diretta verso i vagoni centrali dove c’era lo scompartimento riservato ai Prefetti.
C’era molta animazione sull’espresso, lei rispose a qualche saluto ma non si fermò con nessuno, proseguì svelta senza notare gli sguardi che la seguivano e le chiacchiere che suscitava. Ad un certo punto, tra lo snodo  di due vagoni, incappò in una coppia stretta in un abbraccio che si stava baciando e scambiando effusioni.
Fece per chiedere spazio per passare quando il ragazzo sollevò lo sguardo e lei vide che si trattava di Sirius.
La ragazza che stava avvinta a lui si voltò e lei riconobbe vagamente una studentessa del quinto anno della Casa di Corvonero, era carina e piuttosto popolare a Scuola perché era molto vivace e, pensò Narcissa, abbastanza sfacciata.
La ragazza represse un risolino e, dopo aver lanciato uno sguardo languido al ragazzo, si allontanò in fretta.
- Sei proprio una guastafeste…- Sirius guardò sua cugina con una smorfia infastidita sul volto.
- E tu hai dei gusti discutibili!- disse lei, cercando di passare.
Lui gettò indietro la testa e rise, era alto almeno venti centimetri più di Narcissa ed aveva un’aria sicura di sé e fintamente rilassata, in realtà lei sapeva perfettamente che Sirius era sempre febbrile ed iperattivo.
- Parli a me di cattivo gusto?! Sei finita sui giornali in compagnia di Malfoy! E tutti ti hanno visto seguire Snape, come un devoto anatroccolo  segue mamma papera, lungo il binario nove e tre quarti!- la sua risata ricordò il latrato di un cane.
- Puoi dire quello che ti pare ma quell’oca giuliva, a cui ti strofinavi poco fa, a Scuola è nota solo per le sue storielle d’amore, non certo per il suo cervello o per la sua classe...non è che sia una gran conquista!-
Sirius la studiò per un attimo e poi le si avvicinò, piegandosi e osservandola da vicino.
- E dimmi, Mocciosus è una tua conquista? O è lui ad aver conquistato te? Che pena! Solo l’idea di Mocciosus che bacia una ragazza mi da il voltastomaco!- fece una smorfia disgustata.
- Davvero? Ti da la nausea più di un ragazzino arrogante che passa di ragazza in ragazza mentre pensa solo al suo perduto amore, Cerbiattino?- gli rispose con aria fintamente innocente.
Lui strinse gli occhi, apparendo davvero furioso.
- Sei brava a cogliere i sentimenti che non ti riguardano, cugina! Ma dimmi, a proposito di ragazzini innamorati, hai visto Regulus o eri così presa a seguire la scìa unta del caro Sev, da dimenticare il tuo amato e devoto cuginetto al suo esordio ad Hogwarts?-
Narcissa represse il senso di colpa e rimase impassibile, i due ragazzi si fronteggiarono fissandosi negli occhi identici, ugualmente caparbi.
- Sei proprio una bambolina fredda - il ragazzo fece l'ennesima smorfia di disprezzo, allontanandosi da lei - sei popolare solo perché sei bella ma a questo mondo non contano solo l’aspetto o le origini, cara cugina! -
- Potrei dirti la stessa cosa - gli disse, cercando nuovamente di passare e andarsene - sei popolare solo perché sei bello, ma sei talmente arrogante e superficiale che solo una persona generosa come Andromeda poteva volerti bene e vedere qualcosa di buono in te, Cerbiattino!-
Lui l’afferrò per il braccio, stringendolo fino a farle male.
- Sempre meglio che Malfoy!- lei strinse gli occhi, cercando di ignorare il dolore che lui le procurava - gira voce che si sia dato da fare la settimana scorsa, quel bastardo dal sangue puro! Ovviamente i soldi fanno miracoli e nessuno si azzarda a fare nulla contro di lui ma, con un po’ di fortuna, creperà presto o lo ammazzeranno entro breve!- Sirius era davvero fuori di sé dalla rabbia: odiava la sua famiglia, odiava i loro ideali distorti, odiava tutto ciò che rappresentavano. Aveva passato buona parte dell’estate a casa di James, con qualche tappa da suo zio Alphard, facendo infuriare sua madre e suo zio Cygnus e indisponendo anche Regulus. Ma non gliene importava nulla di nessuno, sentiva che la sua sopportazione stava arrivando al limite massimo e, dopo aver letto le notizie terribili sull’attacco a quel villaggio, sapeva che non avrebbe resistito a lungo in quel mondo.
Narcissa rappresentava tutto quello che lui odiava in quel momento e sembrava non capire o non interessarsi.
- Fingi di non vedere quello che accade? Eri così presa da Snape da non accorgerti che il binario nove e tre quarti era sorvegliato da Auror del Ministero? - era furioso e nauseato -Il mio più grande desiderio è che tu resti vedova prima ancora di sposarti, cugina! Ma tanto ci sarà quel viscido vermicolo di Mocciosus a consolarti, no?- e così dicendo la spinse via, con più forza di quello che avrebbe voluto, e Narcissa urtò malamente la porta.
- Ah!- urlò di dolore la ragazza, portandosi una mano alla spalla.
Sirius si morse le labbra, non era sua abitudine malmenare le ragazze, fece per scusarsi quando l’altra porta si aprì e Barty Crouch si affacciò sullo snodo e li guardò con i suoi occhi indagatori.
- Black!- esclamò, si voltarono entrambi con la stessa espressione sul viso, cosa che li fece sembrare identici.
Barty si concentrò su Sirius.
- Cosa fai? Aggredisci un Prefetto? Parlerò con il Prefetto dei Grifondoro e farò togliere Due punti alla tua Casa e, se non sparisci subito, diventeranno venti!-
Il ragazzo fece una smorfia, gettò un’ultima occhiata a sua cugina e se ne andò.
Narcissa si morse le labbra, più che la spalla le doleva l’orgoglio, detestava essersi fatta beccare in quella situazione proprio da Crouch.
Non aveva dimenticato la loro conversazione al Ministero, quando lui le aveva rivelato che il Professor Slughorn lo aveva pregato di aiutarla a difendersi dagli studenti troppo vivaci.
- Come stai?- lui le si avvicinò preoccupato e, senza pensare, le scostò leggermente la divisa per controllare la spalla.
La ragazza si irrigidì per quel gesto così intimo e fece per allontanarsi quando, uno scossone del treno, la spinse verso Barty che la sostenne con gentilezza, stringendola a sé.
“Sembra quasi fatto apposta!” si arrabbiò lei, incapace di trovare conforto nei gesti del  ragazzo, pur così delicati e solleciti.
Alzò gli occhi su di lui e vide che sembrava turbato e che il suo volto era arrossato.
- I-io…- balbettò Crouch, guardandola con intensità, ma fu interrotto da un  nuovo arrivo.
- Uh-Oh!- un’esclamazione colma di giubilo, accompagnata dallo scribacchiare di una penna, li colse di sorpresa - cosa vedo! Due Prefetti, due Serpeverde, due purosangue in atteggiamenti così teneri! Sono estasiata!-
Narcissa si scansò da Barty e, più che mai, maledisse la sfortuna che sembrava perseguitarla.
Rita Skeeter, una ragazza del sesto anno di Serpeverde, era comparsa davanti a loro.
Era massiccia e aveva un viso squadrato e duro, circondato da un lungo caschetto bruno dalle linee nette, quando sorrideva metteva in mostra dei grandi denti che la facevano assomigliare ad un mulo.
Solo che Rita non ragliava, scriveva.
Era fissata con i pettegolezzi e aveva inaugurato una specie di giornalino scolastico che, da un paio d’anni, ero lo spauracchio di tutti gli studenti.
Il Professor Slughorn glielo aveva concesso perché, Narcissa lo sapeva, lui stesso era un pettegolo amante degli scoop. Rita era riuscita anche ad ottenere la nomina a Prefetto insieme a Barty, l’anno prima, e Cissy aveva spesso avuto la sensazione che usasse la sua carica per ottenere informazioni utili e notizie piccanti in cambio di favori o di indulgenza, probabilmente usando dei ricatti.
Adesso era li davanti a loro ed osservava con occhi avidi la divisa della ragazza che lasciava scoperta la spalla e il viso arrossato e confuso di Barty.
“Eh no, razza di vipera dalla lingua biforcuta, non sarò anche un tuo bersaglio!” si inalberò Narcissa.
- Skeeter, non ci pensare nemmeno!- la voce di Cissy si srotolò come una frusta e colpì l’aria - metti via quella penna! Bada che se oserai scrivere menzogne su di me non la passerai liscia!- l’altra ragazza strinse gli occhi e bloccò la sua penna incantata che stava scrivendo con foga.
- Non mi faccio scrupoli a toglierti punti, non mi interessa se siamo nella stessa Casa e siamo entrambe Prefetti! Non mi importa nemmeno di diventare impopolare, se non vedo sparire quella pergamena, e per sparire intendo bruciare, ti faccio togliere cinquanta punti dal Professor Slughorn!- prevenne le proteste dell’altra ragazza - Se glielo chiedo lo farà, credimi. So come convincerlo e di quello che pensano gli altri studenti io me ne frego altamente! Puoi dire lo stesso, tu? Vuoi rischiare che ti incolpino di aver sottratto punti alla tua Casa, il primo giorno di Scuola e nonostante tu sia un Prefetto?-
- Non intendevo mica scrivere bugie…- sibilò Rita, facendo sparire tutto, visibilmente scornata - comunque sarei lieta di poterti intervistare per il primo numero del “RITAgli quotidiani”, il giornale della Scuola!-
- Grazie, non concedo interviste!- Narcissa fece una smorfia - ero venuta a cercare i miei colleghi Prefetti e scusarmi per il ritardo, ho avuto una leggera indisposizione. Penso che possiate comunicarlo voi anche agli altri e riportare le mie scuse ai Caposcuola- così dicendo fece dietro front e si allontanò in fretta da quei due, lasciandoli di stucco.
- I Black sono tutti così insopportabilmente interessanti!- sbottò Rita, mordendosi le labbra con i suoi dentoni prominenti.
Narcissa Black era particolarmente stimolante ai suoi occhi, il suo rapporto con Lucius Malfoy era qualcosa di succulento, ne parlavano tutti ma nessuno sapeva davvero cosa ci fosse dietro. Lei sembrava indossare una maschera di freddezza inscalfibile, era fatalmente snob ma si accompagnava sempre a due degli studenti più controversi e misteriosi della Scuola: Snape e Naghib.
Aveva pessimi rapporti con il suo amatissimo e popolare cugino, Sirius Black, e ora sembrava aver attirato l’interesse di un rampollo di ottima famiglia come Crouch. Tutto ciò era davvero appassionante per una ragazza come Rita.
Scoccò uno sguardo a Barty che ancora fissava rapito il punto in cui era sparita la ragazza.
- E se l’intervista me la rilasciassi tu?- gli chiese, sfoderando di nuovo la penna che vibrava dalla voglia di scrivere.
- No, non adesso, grazie!- lui le sorrise cortesemente e se ne andò.
“Inizia la caccia!” pensò il ragazzo, seguendo la scìa di Narcissa e sentendo l’eccitazione travolgerlo.
Raggiungere lei significava affondare Malfoy, dargli una spinta e farlo cadere in un baratro e Barty godeva dell’esaltazione che gli stava pervadendo le viscere alla sola idea di vedere il prediletto dell’Oscuro Signore perdere le sue prerogative.
Quel posto, quel ruolo privilegiato, lo voleva lui. Lui e solo lui, l’unico che comprendesse davvero l’animo del loro Signore e che vivesse solo ed esclusivamente per servirlo e soddisfarlo.
Non desiderava altro e il primo ostacolo da rimuovere era Lucius Malfoy.

 

Narcissa si infilò nel primo scompartimento che trovò e sbirciò fuori, vide che Barty passava senza accorgersi di lei e tirò un sospiro di sollievo.
Lui era gentile ma la sua vicinanza le dava una sensazione di soffocamento “Devo parlarne con Beb!” pensò.
Si voltò e vide che si era infilata in uno scompartimento pieno di ragazzini del primo anno, nessuno di loro indossava la divisa e la guardavano con gli occhi sgranati.
- Siete pronti per lo Smistamento?- chiese loro, con voce severa.
Annuirono tutti senza parlare.
-Ottimo, allora indossate le vostre divise e state in silenzio fino all’arrivo ad Hogwarts meditando su quale Casa sia la più adatta a voi!-
Scattarono tutti in piedi e presero a frugare nelle loro borse, Narcissa represse una risata e uscì andando alla ricerca di Regulus.

 

Girò il treno a lungo e si era quasi arresa quando finalmente trovò suo cugino in fondo all’ultimo vagone.
Era circondato da un gruppo di ragazze più grandi, di tutte e quattro le Case, e sembrava impossibilitato a muoversi.
Le studentesse gli stavano rivolgendo un sacco di domande e ridacchiavano, gli toccavano le braccia e vociavano tutte insieme.
- Ma davvero non hai ancora compiuto dodici anni?? Sei così alto!-
- Lo sai che sei identico a tuo fratello? Senti ma Sirius ha una ragazza in questo momento?-
- Ma tu frequenti anche Potter? Lo conosci bene?-
Regulus sembrava leggermente in difficoltà e Narcissa si avvicinò con passo deciso.
- Si può sapere cosa succede qui?- esclamò, dura.
Tutte le ragazze si voltarono, lei conosceva vagamente un paio di loro ma la maggior parte erano del terzo e quarto anno.
- E’ proibito sostare a lungo nei corridoi del treno! Ritornate nei vostri scompartimenti e preparatevi che ormai manca poco all’arrivo-
Quasi tutte si allontanarono brontolando e lanciando occhiate furtive alla spilla di Narcissa.
Un paio esitarono e la guardarono in cagnesco, erano Grifondoro e non avevano l’aria di voler cedere di un passo.
- Da quando non si può stare nei corridoi?- le disse una delle due, particolarmente combattiva.
- Da quando esiste il treno per Hogwarts e da quando te lo dico io!- replicò Narcissa con decisione - se non vi allontanate subito parlerò con il vostro Prefetto di riferimento e vi terrò d’occhio per tutto l’anno, credetemi!-
Il mento di Narcissa era sollevato e lo sguardo deciso, le altre due sbuffarono e si allontanarono, quella che aveva parlato sussurrò una parolaccia volgare ed udibile e sparì con l’altra ragazza verso la testa del treno.
Narcissa si voltò verso Regulus che teneva le mani in tasca, in una posa incredibilmente simile a quella di suo fratello, e la guardava sorridendo.
Lei rispose al sorriso e lui  le si avvicinò.
- Avevo giusto bisogno di vederti…- mormorò il ragazzo e le posò un leggero bacio sulla guancia, trattenendosi a forza dal non darglielo sulle labbra e stringerla a sè.
Si stava avvicinando lo Smistamento, per lui quel momento era cruciale e la paura lo stava assalendo in modo incontrollabile.
Aveva visto Sirius all’inizio del viaggio e lui lo aveva tormentato a dovere, dicendogli che lo aspettava tra i Grifondoro, anche se era assai più probabile che finisse tra i Tassorosso.
- Chissà cosa dirà la tua bella Cissy quando ti vedrà al tavolo dei Tassi! Penso che non ti rivolgerà più la parola, fratellino!- Sirius aveva ghignato soddisfatto nello scorgere il suo tormento - del resto è così presa da Mocciosus che non si accorge di null’altro attorno a lei, magari non si renderà nemmeno conto in che Casa finirai!-
Potter aveva riso di gusto - Oh, Cielo! Non si accorgerà di nulla no, perché lui l’avrà unta a dovere! Non riuscirà nemmeno a scollarsi dalla sedia con tutto quel moccio che Snape le avrà lasciato addosso!-
Sirius aveva ululato dal gran ridere e Minus si era unito a lui, tenendosi la pancia prominente scossa dalle convulsioni.
L’unico che non aveva riso era stato Remus.
- Ogni Casa di Hogwarts ha i suoi pregi- aveva detto quietamente.
James aveva alzato gli occhi al cielo sbuffando mentre Sirius aveva smesso di ridere di colpo, mettendo il broncio e guardando il suo amico in cagnesco.
- Come no! I Serpeverde sono davvero pregevoli! Ottimi per farci delle borsette con la loro pellaccia squamosa!- aveva ribattuto.
James aveva ghignato e Minus aveva osservato preoccupato i due amici fronteggiarsi.
Remus con gli occhi ambrati e sereni, Sirius con gli occhi grigi che mandavano lampi.
Lupin si era girato verso Regulus e gli aveva sorriso - Stai tranquillo, che io sappia, lo Smistamento non ha mai scontentato nessuno!-
Regulus aveva ricambiato il sorriso con affetto e gratitudine ma il tarlo del dubbio gli si era insinuato dentro, alimentando le sue paure.
Adesso che aveva vicino Narcissa si sentiva meglio ma il timore di finire nella Casa sbagliata aumentava man mano che si avvicinavano ad Hogwarts.
- Reg vuoi venire con me nel mio scompartimento o preferisci unirti ai tuoi compagni del primo anno?-
Avrebbe voluto mostrasi indipendente ma la voglia di stare con lei e il bisogno del suo conforto prevalse e lui accettò di seguirla.
Quando entrarono nello scompartimento Beb stava leggendo una rivista e Severus era immerso nella lettura di un libro.
Il ragazzo sollevò lo sguardo e incrociò gli occhi di Regulus, tra i due si accese un lampo di antipatia.
Il viso di Regulus si incupì e l’altro ragazzo sorrise leggermente con derisione.
- Rieccomi!- esclamò Cissy - Severus tu conosci già mio cugino*, Beb ti presento mio cugino minore: Regulus Black! Reg, lei è la mia amica, Bebhinn Naghib!-
La namibiana si alzò e sorrise al ragazzo che arrossì leggermente, tendendole la mano. Non aveva mia veduto una ragazza così appariscente ed esotica prima, lei era alta, aveva un fisico statuario e un volto sensuale.
- Ma che splendido ragazzino!- esclamò rapita, ricambiando la stretta - è un vero bambolotto, la versione tenera di suo fratello!-
Regulus arrossì in modo più vistoso, lanciando uno sguardo di sottecchi a Severus che aveva ripreso a leggere con un ghigno stampato sul volto.
Il giovane Black sentì montare la rabbia: quel brutto mezzosangue gli dava sui nervi.
- Le tue gocce sono miracolose!- esclamò Cissy, sedendosi accanto a Severus - mi sento rinata!-
Lui le sorrise - Non dimenticare di riprenderle questa sera e, se serve, anche domani prima delle lezioni-
Lei ricambiò il sorriso apertamente - Allora, visto che ormai sei il mio guaritore di fiducia, non è che hai una pomata per le contusioni?-
Lui inarcò un sopracciglio e lei si massaggiò la spalla dolorante - Il treno ha sbandato e io ho sbattuto - gli spiegò  con una smorfia.
Lui le diede una vasetto - Ecco: Arnica. Applicala sul livido finché non si riassorbe. Tienila pure, io ne ho una scorta, visto che mi faccio male spesso e volentieri…- e lanciò uno sguardo a Regulus con una smorfia ironica carica di disprezzo.
Il cugino di Cissy si incupì ma non sostenne lo sguardo: era perfettamente a conoscenza che Sirius e i suoi si erano coalizzati in più occasioni contro quello Snape così molesto.
Narcissa perse il sorriso, rigirandosi il vasetto tra le mani. Sapeva che la vita ad Hogwarts era tutt’altro che semplice per il suo amico.
Regulus osservò sua cugina accanto all’altro ragazzo, nonostante il contrasto che offrivano lei sembrava perfettamente a proprio agio con lui, era rilassata e il volto era disteso.
Nulla a che vedere con la tensione che aveva avvertito tra lei e Malfoy.
Il ragazzo sospirò profondamente, sentiva dentro di sé una grande agitazione e la sensazione che la sua meta e il suo desiderio fossero lontani e irrealizzabili, Brigid non era li accanto a lui a rassicurarlo e quindi tutto gli sembrava irraggiungibile.
Beb lo osservò con interesse e vide lo sguardo di Regulus posato su Narcissa che chiacchierava serena con Severus, notò quanto il ragazzino fosse infelice in quel momento e scosse la testa con aria divertita.
L’amore era un eterno gioco a rimpiattino, rifletté e sprofondò di nuovo nella lettura della sua rivista.
Narcissa seguitò a parlare ora con l’uno ora con l’altro, per la prima volta da settimane si sentiva libera e finalmente riusciva a respirare senza avvertire quella sensazione di soffocamento che l'aveva perseguitata a Londra.
Fuori dal finestrino il cielo si stava scurendo, Hogwarts era vicina.

 

Fine Quarantaseiesimo capitolo

 

* è successo diversi capitoli fa, Lucius ha portato Narcissa a visitare Severus.

*Nguvu= forza, potere.

*Si sono incontrati a Diagon Alley.


Angolino simpatico (ossia le note dell’autrice): sembra incredibile ma sono già a dodici capitoli della terza parte di questa storia. Più o meno ho già il numero di capitoli definitivo e, di sicuro, ho già i titoli certi degli ultimi cinque...sto cercando di essere regolare e seguire una tabella di marcia precisa, non per tediarvi o per sommergervi di capitoli ma per la paura di avere degli impedimenti che, di certo, avrò. Non intendo lasciare incompiuta questa storia ma con l’arrivo della bella stagione e avendo una bimba piccola che finirà l’asilo a inizio estate, potrei avere dei rallentamenti. A presto!
  
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