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Autore: SofiFlo    09/04/2016    1 recensioni
L'Università, gli amici, gli amori: Regina inizia un anno favoloso all'Università di Storybrooke, con persone che non potranno che restare per sempre nella sua vita. Lezioni, incontri, studi, svaghi, un po' di fantasia, indecisirni e voglia di vivere, giusto per essere "normali" o, per meglio dire, più simili alla realtà.
Con qualche tentativo di inserire tutti i personaggi e le ship
(Scusatemi, non sono capace di scrivere le presentazioni)
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Belle, Emma Swan, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Arrivò nella grande aula che avrebbe ospitato le lezioni di quel giorno e restò colpita nel vedere quanti studenti erano presenti: sembrava non esserci neanche un posto libero, e Regina pensò di tornare a casa. Le altre due giornate di lezioni a cui aveva partecipato non avevano avuto una così grande partecipazione, ed erano tenute da relatori esterni, così aveva pensato di non dover arrivare molto in anticipo per la lezione tenuta da un interno. Evidentemente si sbagliava, e, pensò, sarebbe dovuta arrivare in anticipo a tutte le lezioni dell’anno visto che quel professore, Mr. Gold, non era solo il dirigente scolastico, ma anche il suo insegnate di anatomia. Si stava già ideando un intero semestre di lezioni seguite in piedi quando si sentì chiamare e notò le compagne di appartamento in prima fila. Non aveva ancora conosciuto bene le due ragazze, avevano fatto un paio di pranzi insieme, ma si conoscevano da quattro giorni e Kathryn sembrava sempre troppo impegnata a studiare, mentre Belle passava quasi tutto il suo tempo in biblioteca quindi quel gesto arrivò quando meno se l’aspettava, e lo gradì molto. Una di quelle sere, quando Kathryn avrebbe finalmente dato l’ultimo esame che le era rimasto da dare dall’anno precedente, Belle aveva promesso che avrebbero passato la serata tutte insieme, e Regina era stata contenta di aver trovato delle compagne di stanza gentili, carine e per nulla invadenti. Pensò, mentre si avvicinava loro in quella stanza affollata, che quell’anno, almeno per quanto riguardava loro, sarebbe andato a meraviglia.

“Tutto merito di Belle, è arrivata almeno un’ora in anticipo! Fosse stato per me, non avremmo mai trovato un posto a sedere, soprattutto in prima fila!” Belle arrossì un po’ mentre Kathryn elogiava la sua puntualità e Regina la ringraziava, e, per sua fortuna, un attimo dopo cominciò la lezione e tutte si voltarono, pronte a seguire attentamente quel corso che si prospettava molto interessante. Le tre ragazze seguirono ogni parola, ma mentre Kathryn, avendo già seguito le lezioni per un anno, non aveva difficoltà nel capire tutto quello di cui Mr. Gold parlava, e Belle non mostrava alcun dubbio, il che fece pensare a Regina che quest’ultima avesse già cominciato a studiare, a Regina sembrava tutto molto poco chiaro e nonostante si sentisse terribilmente in colpa, non poté fare a meno di distrarsi. Iniziò a giocherellare con la matita, pensò agli altri corsi che aveva frequentato e a quanto poco mancasse all’inizio delle lezioni. Sapeva che non si sarebbe potuta permettere nessun errore, che avrebbe dovuto essere una studentessa modello e raggiungere sempre i migliori risultati, e sapeva benissimo che distrarsi durante quella lezione era un pessimo inizio, ma, semplicemente, dopo un’ora e mezza non era più riuscita a seguire quella spiegazione. Dopo circa mezz’ora da quando aveva smesso di seguire aveva cominciato a guardarsi intorno. Cercava dinon farsi notare dal professore, ma essendo in prima fila non era possibile che questi non la vedesse. Guadando le altre persone sedute nelle prime due file, notò che sembravano tutti molto attenti, e che probabilmente lei e Belle erano state le uniche due folli ad andare prima ancora di aver frequentato le lezioni in quel campus. Notò però una ragazza bionda che, in seconda fila, nell’altra metà della sala, sembrava distratta quanto lei, e si accorse anche che la giovane, ma che sicuramente era qualche anno più avanti di lei all’università, nonostante sembrasse aver sonno, era anche brava a fingere di non essersi del tutto distratta dalla spiegazione.

Regina si voltò rapidamente verso il professore, mentre nella sala calava il silenzio e Mr. Gold fissava il proprio sguardo proprio sulla ragazza che Regina stava fissando qualche secondo prima. Gli occhi verdi della bionda si alzarono rapidamente, senza mostrare alcun segno di stanchezza, e guardarono l’insegnante, pieni di sicurezza. “Saprebbe dirmi di cosa stavo parlando, Signorina Swan?”

Il sorriso beffardo della studentessa fece partire una serie  di mormorii che non si spensero fino a fine lezione, e fu seguito solo da una risposta rapida e articolata della giovane e da un rapido cenno di approvazione del professore, che, severo, riprese a spiegare. Regina fu certa, però, che prima che la spiegazione riprendesse lo sguardo del professore si fosse posato su di lei, in un gelido e istantaneo rimprovero, che l’aveva lasciata immobile per il terrore fino alla – per fortuna non molto distante – fine della lezione. Appena aveva potuto, aveva lasciato l’aula, in imbarazzo e un po’ spaventata, dubitando che avrebbe partecipato alla lezione del pomeriggio, e certa che non si sarebbe seduta in prima fila una seconda volta.

Andò rapidamente a casa solo per cambiarsi e uscire a correre. Non riusciva a restare ferma a pensare e la turbava il modo in cui i cinque minuti nei quali aveva guardato la ragazza e il professore aveva voluto provare a metterla in difficoltà le avevano dato un senso di insicurezza che non riusciva a scrollarsi di dosso. Si sentiva tesa e nervosa, e le servì più di un’ora di corsa per sentirsi meglio. Si fermò solo quando l’mp3 suonò, avvisandola che la batteria era scarica, rendendosi conto di essere anche stanca. Non avendo alcuna intenzione di tornare all’appartamento e di spiegare a Belle e Kathryn quel fastidioso senso di inadeguatezza che il professore aveva causato in lei, sedette semplicemente nel prato e si guardò intorno. Cominciò a fare stretching, un po’ per evitare che tutti i muscoli le dolessero il giorno successivo, un po’ per rilassarsi, per non pensare a niente, e per potersi guardare intorno senza essere notata. Si sentiva un po’ sciocca, ma osservare gli altri impegnati nelle loro vite era una cosa che l’aveva sempre divertita molto, le piaceva notare i dettagli e i piccoli gesti che caratterizzavano le persone. I pochi amici che aveva avuto erano per lei un insieme di caratteristiche e movimenti che sembravano impercettibili per tutti gli altri, piuttosto che persone reali, complete.

Vide Swan passare, per fortuna su una strada abbastanza distante dal punto in cui era seduta, seguita da un ragazzo con i capelli scuri che ci stava palesemente provando, e non poté trattenere un sorriso nel notare che la bionda non sembrava dargli molta retta. Non sapeva perché si fosse soffermata a guardarli, ma non le piacevano il giubbino di pelle, la barba incolta e la sicurezza che quel ragazzo ostentava.  Sembrava così sicuro di sé, così confidente nel proprio fascino, così abituato a piacere, che probabilmente non si accorgeva neanche di non essere affascinante, ma piuttosto fastidioso. Ragazzi simili erano purtroppo una specie decisamente non in via d’estinzione.
Si alzò con l’immagine di quella ragazza che sembrava padroneggiare il mondo davanti agli occhi, e tornò a casa, correndo sovrappensiero, senza notare nient’altro intorno a sé.

Belle e Kathryn non le chiesero nulla riguardo alla sua assenza dalla lezione di Gold di quel pomeriggio, e lei non raccontò nulla, sperando che fosse passata inosservata quella sua fuga improvvisa e immotivata, e desiderosa di passare una bella serata con le sue compagne, senza nessuna preoccupazione. Quando propose di guardare un film insieme, però, le due si scambiarono uno sguardo, prima che Kathryn sussurrasse, con un sorriso malizioso, “Per questa sera, ti aspetta una sorpresa!”
Le dissero di prepararsi a uscire, senza nessun tipo di abbigliamento in particolare, e risero un po’ nel guardare Regina, indecisa riguardo a come vestirsi, tormentarsi nella curiosità. La contemplarono anche un po’ mentre rideva di quello scherzo misterioso, spostandosi con eleganza, sforzandosi di decifrare le loro espressioni e cercando di scegliere in fretta se fosse meglio mettersi una gonna o dei pantaloni.

La portarono davanti alla biblioteca, e da lì girarono l’angolo e si trovarono davanti ad una piccola porta. Entrarono senza la minima esitazione e all’interno trovarono altri ragazzi, alcuni seduti ad un tavolo a giocare a carte, alcuni su un tappeto a chiacchierare, alcuni seduti su un divano a guardare qualcosa alla tv e un paio di coppiette impegnate a baciarsi negli angoli. Belle e Kathryn si diressero verso i giovani seduti sul tappeto, che le salutarono e accolsero Regina esclamando entusiasti “Benvenuta nella Tana dell’Orso!”. Una ragazza bassa e dal viso rotondo, con i capelli corti che le davano un aspetto da folletto aggiunse poi, di fronte allo sguardo turbato di Regina “ È soprannominata così in onore del preside, che ce l’ha gentilmente concessa come ‘luogo ricreativo e di socializzazione’. In sostanza senza di noi sarebbe rimasta qui a prendere polvere.” 

Si fermarono per un po’ a chiacchierare, ma Regina non si sentiva decisamente a proprio agio in mezzo a quegli sconosciuti, e disse che aveva bisogno di una boccata d’aria, prima di uscire per alcuni minuti.

Quella notte aveva una stellata magnifica, e rimase ad ammirare il capolavoro che l’universo è , fino a quando un ragazzo uscì dalla sua stessa porta. Si avvicinò a Regina sorridendo, con quei denti bianchissimi che risaltavano nel  buio della notte e illuminavano anche i suoi occhi blu.

Aveva un pacchetto di sigarette in mano, e ne offrì una a Regina. Scosse la testa, quasi infastidita, con una serie di ricordi che riaffioravano, mentre guardava quel ragazzo portarne una alla bocca.
Tese la mano “Sei Regina, giusto? Io sono Robin, Robin Locksely” 

***

[N.d.A. Buonasera a tutti!  Mi spiace per il fatto che il secondo capitolo sia arrivato così tardi, ma ho dovuto scrivere una fiction per un concorso, che ha ridotto il mio già scarso tempo libero. Al ritardo hanno contribuito una settimana di smalto blu, che mi ha mandata in confusione e mi ha portata a rileggere la mia fanficion ‘Black nails, white smile, blue soul’ (e a chiedermi se soffro di qualche problema per cui invertire i colori rispetto a questa mi disturba) e un computer che decide di aggiornarsi quando io ho tempo per scrivere.

Scusatemi anche per la sfilza di parole inutili che vi ho appena posto come scusa, grazie a tutti quelli che stanno leggendo/recensendo/aggiungendo alle preferite/seguite.
Un abbraccio
•Sofia]
 
   
 
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