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Autore: Tessie_chan    10/04/2016    2 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Erano ormai fuori. 
Per fortuna la corsa non era durata ancora molto, e, dopo circa una mezz'ora, erano fuori dal tunnel. 
Killua era più sconcertato che mai.  Per tutto il tempo, Aithusa aveva corso con Leorio sulle spalle senza fermarsi o rallentare mai, e senza mostrare il minimo segno di stanchezza; non solo, aveva anche sempre preceduto tutti gli altri.
Killua, quando l'aveva vista la prima volta, non aveva pensato che avesse una tale forza fisica; al contrario era convinto che, a parte il suo fascino, non avesse chissà quale abilità nel combattimento o in qualsiasi altra disciplina. 
Era evidente che l'aveva sottovalutata. E, a giudicare dalla tranquillità di Kurapika di fronte alle azioni della sorella, come se non avesse fatto niente di particolare, probabilmente non avevano ancora visto niente.
Aithusa fece scendere Leorio dalle spalle, e lui la ringraziò.
<< Grazie per l'aiuto, Aithusa >> le sorrise << Non che ne avessi bisogno, è ovvio >> esclamò Leorio gonfiando il petto in un moto tardivo di orgoglio << ma ho apprezzato la gentilezza >>
 << Figurati! >> rise Aithusa, divertita dall'atteggiamento di Leorio.
<< Piuttosto, ci dici come hai fatto? >> intervenne Gon curioso << Devi avere una forza notevole, visto che lo hai portato in spalla per tutta quella strada! >>
<< Be', vedi Gon, io ho seguito degli allenamenti molto severi sin da quando ero piccola >> Aithusa sorrise << per questo sono così forte fisicamente! >>
Killua stava per parlare, ma venne interrotto dall'esaminatore.
<< Bene signori, ci siamo fermati per una piccola pausa, ma non è qui che si terrà la seconda prova d'esame. Prima che la prima prova possa dirsi conclusa, dobbiamo superare la palude di Numera. Solo a quel punto potrete affrontare la seconda prova d'esame >>
<< Oh, fantastico >> brontolò Leorio << dobbiamo correre ancora! Che razza di prova è?! >>
<< Lamentarsi non serve. Dobbiamo farlo, se vogliamo superare l'esame >> sospirò Kurapika << Forza, andiamo! >>  e cominciarono a correre, seguendo l'esaminatore che nel frattempo era ripartito.

***
Bastarono pochi minuti per rendersi conto che questa volta sarebbe stata tutta un' altra storia: ben presto infatti furono avvolti da una nebbia così fitta che non si riusciva a vedere neanche a distanza di due passi, figuriamoci se si vedeva l'esaminatore, e si sentivano dei rumori spaventosi, sicuramente versi di animali feroci. 
Aithusa aveva un terribile presentimento: non solo per le bestie e l'esaminatore, ma anche per l'atmosfera che si respirava.
Era da ormai due anni che Aithusa andava continuamente in guerra con i suoi compagni Maghi, e dopo tutte le battaglie che aveva visto, e tutte le volte che aveva ucciso o aveva assistito alla morte di qualcuno, riconosceva la morte quando le passava accanto, e sapeva percepire quando l'aria intorno a lei cambiava e diventava più pesante,più fredda, quando la morte incombeva.
Stava per accadere qualcosa di terribile.
Aithusa, in preda all'ansia, non toglieva gli occhi di dosso ai suoi compagni, soprattutto da suo fratello: tutte le cellule del suo corpo sembravano avvertirla "Pericolo, pericolo!"
<< Signorina Aithusa, cosa c'è? Sembri terrorizzata! >> esclamò Gon, preoccupato.
Aithusa si girò per rispondergli, quando un urlo riecheggiò nella palude, e lei si paralizzò sul posto.
Non era un urlo normale. Era l'urlo di un uomo che grida contro il cielo, chiedendosi perchè la sua vita debba finire in quel modo, l'ultimo grido di un uomo prima che la vita abbandoni il suo corpo.
L'urlo di un uomo ucciso.
Anche gli altri si erano fermati, e sembravano shockati. Tutti a parte Killua, che manteneva la sua espressione fredda e annoiata. Aithusa avrebbe voluto scagliargli una palla di fuoco in faccia.
<< Tess >> la chiamò Kurapika, gli occhi pieni di apprensione << per l'amor del cielo, non fare sciocchez->>
Si interruppe all'istante. Aithusa, con uno scatto fulmineo, era corsa nella direzione da dove era arrivato l'urlo. 
<< Tess, torna indietro! >> urlò Kurapika.

Aithusa stava correndo così velocemente che i contorni della vegetazione le apparivano sfocati. Aveva capito cos'era successo nello stesso istante in cui aveva sentito quel grido.
Il Rinnegato. Non poteva essere che opera sua. La Maga ricordava la luce spaventosa che aveva visto nei suoi occhi, la brama di uccidere che aveva percepito in lui. 
Stava facendo una strage di Mortali.
Aithusa alla fine arrivò in una radura, e sentì il sangue gelarsi nelle vene.
Aveva già guardato molte volte la morte negli occhi, ma non si sarebbe mai abituata a quell'orrore che ti stringeva il petto in una morsa.
C'erano cadaveri ovunque, immersi in grosse pozze di sangue. Molti erano sdraiati bocconi, senza che si vedesse la loro espressione, ma molti altri.. erano supini, con gli occhi spalancati, bianchi nella morte, la porta aperta in un grido muto e la gola e il petto completamente squarciati. 
L'orrore diventò ben presto rabbia, e gli occhi di Aithusa saettarono cercando il responsabile di quella strage.
Il Rinnegato era circondato da Mortali armati che lo fissavano con aria minacciosa. Sembravano intenzionati ad ucciderlo.
"Pazzi!" pensò Aithusa. I Mortali capaci di competere con un Mago si contavano sulle dita di una mano, e quelli capaci di affrontare un Rinnegato erano ancora meno.
Perchè un Mago non mai avrebbe usato la propria magia per ferire un Mortale, era la Sacra Regola dei Maghi a proibirlo; ma i Rinnegati avevano ripudiato il loro mandato, e quindi anche la Sacra Regola, perciò non si facevano problemi a usare la loro magia contro i Mortali.
<< Ascolta Hisoka! >> esclamò uno dei mortali, rivolgendosi al Rinnegato << Sei in inferiorità numerica! Arrenditi e non fare resistenza, altrimenti la tua fine sarà lunga e dolorosa! >>
Hisoka, in tutta risposta, scoppiò a ridere.
"Oddio, no!" pensò Aithusa in preda al panico. Li avrebbe massacrati senza pietà!
Lei non aveva nessuna possibilità contro di lui. Lei aveva solo 14 anni, era molto forte e potente per l'età che aveva, ma quello doveva averne almeno 25, ed emanava un potere spaventoso, di gran lunga più grande del suo. Non l'avrebbe mai sconfitto.
Eppure non poteva stare a guardare. Doveva fermarlo, prima che uccidesse altri innocenti.
Era la sua Missione, il suo Mandato, la sua ragione di vita: proteggere i Mortali dai demoni e dai Rinnegati, e impedire all'oscurità di sopraffare il mondo.
Aithusa percepì la propria magia scorrere e pulsarle nelle vene come se fosse viva, le sue fiamme ardere in ogni terminazione del suo corpo mentre, lentamente, univa le mani a coppa davanti a sè e creava una sfera di fuoco.
Individuò il suo obbiettivo e si preparò a scagliargliela contro.
Ormai indietro non si torna.
Lanciò la sfera di fuoco, centrandolo proprio in mezzo alle scapole, bruciandogli la maglia e ustionandogli la pelle.
<< ANDATE VIA, SUBITO! >> urlò Aithusa ai Mortali, con tutto il fiato che aveva in gola.
I Mortali, spaventati dal grido di Aithusa e dalla vista del fuoco, si girarono e scapparono nella direzione da dove erano partiti.
Il Rinnegato, che per il contraccolpo era caduto in avanti, nel frattempo si era rialzato e la osservava.
La stava guardando come un gatto guarda un topo particolarmente appetitoso, leccandosi le labbra con uno sguardo da folle, evidentemente eccitato dall'idea di ucciderla.
<< Guarda guarda.. non credevo ci fossero altri Maghi qui. Questa sì che è una scoperta interessante! >> disse, cominciando ad avvicinarsi << Adesso sì che potrò divertirmi! Dimmi biscottino... cosa dovrei fare con te adesso? >>
Aithusa in tutta risposta assunse la sua guardia migliore. 
Se quel tipo aveva voglia di giocare, lei non si sarebbe di certo tirata indietro.

   
 
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