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Autore: Ale78    04/04/2009    4 recensioni
E' una storia su una sorta di universo parallelo in cui i Licantropi sono i Protettori del genere umano, mentre i vampiri, sono considerati non molto di più che esseri mostruosi, guidato solo dal loro istinto. Fin qui niente di nuovo..Solo che i vampiri in questione sono quelli della Meyer..Buona lettura!! Naturalmente tutti i personaggi sono opera e proprietà della Meyer, io ci ho messo solo un pò di fantasia..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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leg 2 -Alice? Come stai?
Non avevo detto più nulla da quando mi avevano gettato in quella dannata prigione.  Erano quasi due settimane che ci trovavamo lì dentro  e la mia gola bruciava come non aveva mai fatto. Il cane, quello che ci aveva fatti prigionieri, temeva che io stessi macchinando qualcosa, e  l’unico piano ingegnoso che la sua mente  aveva partorito, era stato di affamarci.
Ma non gli aveva mai detto nessuno che i vampiri sono immortali?!O almeno, non era per inedia che poteva sperare di ucciderci..ne sapeva qualcosa Carlisle.
-Allora non sei diventato muto...mi stavo preoccupando!
Pensò mia sorella sorridendomi. In effetti avevo scelto di tacere quando avevo letto nella mente di quel Jacob i suoi pensieri. Non aveva nessuna intenzione di provare a parlare con noi,  per lui eravamo animali e così ci avrebbe trattato. Quindi non sprecai energie per cercare di comunicare. Era inutile.
- Edward..mi fai il piacere di parlare con noi?! Mi stai spaventando. Non credere di essere l’unico ad essere preoccupato .
- Scusa Alice,- la mia voce dopo tanto tempo, mi pareva strana e un po’ arrochita, ma doveva essere soltanto una mia impressione -  ..ma non avevo voglia di fare tentativi inutili con quel cane..Tanto più che anche quelli  fatti da Carlisle, sono rimasti inascoltati.
- Edward, - mio padre si rivolse a me- Dobbiamo cercare di capirli..hanno sofferto molto quando i Volturi..
Sbottai, alzando la voce.
– I Volturi sono delle creature sanguinarie che pensano solo al loro tornaconto personale. Noi non siamo come loro. Non lo siamo mai stati, papà,  ma per questi cani e per la maggior parte di degli esseri umani, siamo identici..se non peggio..- ero amareggiato e in ansia lo si evinceva chiaramente dalle mie parole.
Poi cercando di calmarmi, mi rivolsi ad Alice stizzito  –.. E poi mi vuoi spiegare perché ti sei bloccata facendoci accerchiare da quei mostri? Eravamo tre contro due e avremmo potuto facilmente defilarci..Avresti potuto liberarti facilmente di quel pulcioso, invece ti sei arresa. Perché Alice? Non ci troveremmo qui se tu non lo avessi fatto..
Alice mi sorrise dolcemente e mi allungò la mano affusolata, attraverso le sbarre.  Le porsi la mia e gliela strinsi, dopo aver finto  il broncio per qualche minuto. Non potevo restare per molto arrabbiato con quel piccolo folletto, le volevo troppo bene. Le sorrisi di riamando.
-Scusa papà..Non avrei dovuto parlarti così..e Alice.. scusami..
-Tranquillo Eddy! Andrà tutto per il meglio..
Odiavo che Alice  mi chiamasse così e lo sapeva..ma avevo esagerato e lo comprendevo.
-Carlaisle..
-Dimmi Ed..
-Cosa pensi che ci faranno?
Le riflessioni di mio padre erano quasi più catastrofiche delle mie, era turbato ed in inquieto per me ed Alice, poi i suoi pensieri indugiarono sugli altri.  Il resto della nostra famiglia ormai doveva aver capito che c era successo qualcosa e temeva che tentassero di liberarci.
Erano anni che vivevamo come eremiti per evitare di venire in contatto con i Protettori e con gli umani e la cosa ci era pesata  e non poco. Prima del tentativo dei Volturi di prendere il potere, avevamo sempre vissuto in mezzo agli umani, senza mai avere nessun tipo di problema. Carlisle è un medico straordinario e aveva fatto molto più bene di quanto questi mostri potessero immaginare. Io ed i miei fratelli  invece, andavamo a scuola. Buffo.  Avevo sempre considerato  le ore di lezione terribilmente noiose e inutili, soprattutto se pensavo alle mie due lauree, ma ora  in quella cella, avrei voluto cento volte essere  a lezione di trigonometria..
-Non lo so figliolo! Vorrei solo che portassero qualcosa da bere almeno a te ed Alice.
Tipico di Carlisle. Anche lui doveva soffrire le pene dell’inferno per la sete, e le sue occhiaie marcate, simili a ustioni, ne erano la prova ma, come sempre, doveva prima pensare a noi..
Io d’altro canto pensavo la stessa cosa nei confronti di Alice e mio padre..Avrei potuto sopportare anche per un mese quel tormento, solo che non avrei voluto che fosse così anche per gli altri.
Dei passi mi riportarono alla realtà. Era quel cane, quello che chiamavano Jacob, ed insieme a lui c’era un giovane Lican.
L’odore dei due mi arrivò come uno schiaffo in pieno viso e ringhiai in modo sommesso. La mia rabbia era palpabile, se ci fosse stato Jasper avrebbe faticato a farmi mantenere la calma, ma Alice, la mia sorellina,  mi strinse più forte la mano che ancora teneva avvinta alla sua.
-    Edward Cullen, non ti azzardare a lasciare la mia mano ed avvicinarti alle sbarre. Sei avvertito.
Sospirai. Alice mi aveva in pugno, anche perché se avessi tentato di alzarmi da terra, credo mi avrebbe staccato la mano a giudicare da come la stringeva.
I due Lican erano ancora all’inizio del corridoio e parlottavano a bassa voce, cioè per loro era così e credevano di non essere uditi, ma noi eravamo vampiri. Precauzione inutile.
-Dai Jake! Non puoi continuare a tenerli qua sotto..E senza cibo per giunta..Non fa che peggiorare le cose. Lo hai sentito il biondo quella notte, non bevono sangue umano..E se fossero stai pericolosi a quest’ora lo avremmo già scoperto. Anche la loro pazienza non è infinita..lo sai anche tu..e in più  non hanno dato problemi a nessuno..
- Fin’ora..Seth! Ma chi ci dice che non stiano solo aspettando di avere un po’ più di libertà per aggredire qualcuno? Ho delle responsabilità nei confronti della gente dei dintorni.
-Esagerato..
Sogghignai all’idea dei pensieri di quel ragazzino nei confronti di quel Jake, che pareva molto preso dal  ruolo di ..comandante in seconda?! Cioè, non era nemmeno il maschio alfa?!
Intanto i due si erano spostati ed erano arrivati davanti alla gabbia in cui si trovava Carlisle. Alice mi teneva ancora la mano bloccata nella sua. Non so dire il perché, ma la cosa, nonostante non mi piacesse, mi aiutava a mantenere la calma.
Jake ci squadrò con astio da capo a piedi. Lo osservavo attento  e non distolsi i miei occhi dalla sua figura. Avvertivo il suo timore ancestrale nei nostri confronti ed anche il profondo astio che provava..per me?! Già perché nella sua testa ora c’era una certezza. Io ero pericoloso. Il suo più grande problema era che non sapeva quanto lo fossi..soprattutto perché potevo leggere i suoi pensieri come su una lavagna. Lui però lo ignorava e le cose a me andavano bene così.
-E adesso cosa faccio? Se li metto davanti alla solita scelta di diventare i nostri servi..li dovrò liberare..anche se con gli opportuni accorgimenti..e se si rimettono abbastanza in forze..Non mi piace il ragazzino..mi guarda come se potesse leggere nella mia mente. E dai Jacob, sai anche tu che non è possibile?! O no?!
Gli sorrisi di rimando. Era troppo divertente per me, anche se il lupo  non poteva immaginare la verità, ci era andato più vicino di quanto immaginasse.
-Oddio! E adesso che avrà da sorridere?
La voce di Alice mi arrivò  forte e chiara nella mente.
-Sei veramente perfido, Ed!
Ad un tratto si sentirono delle voci dall’ingresso, da dove i due erano scesi. Un bel trambusto a giudicare dal tono della voce della nuova arrivata. Era una ragazza, di sicuro.  E dal tono che aveva usato, non  serviva certo un vampiro  per seguire la loro conversazione.
   
 
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