Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: KakashinoSharingan    10/04/2016    4 recensioni
Due stirpi reali si avvicendano per il controllo di un Regno rimasto senza una guida sicura. L'erede al trono è fuggito per avere salva la vita e questo ha dato avvio ad una sanguinosa guerra. Tra combattimenti, amori e ombre del passato, Silene non vuole smettere di lottare per poter un giorno fare ritorno a Chanast.
Aggiornamenti momentaneamente sospesi per revisione completa della trama
---
Questa storia ho iniziato a scriverla parecchi anni fa, e la pubblicavo sul mio vecchio account di EFP. Però avevo cancellato sia storia che account perché a quel tempo non mi interessava continuare a scrivere. Ora ho deciso di riprendere in mano la storia e proseguirla, e ho modificato i nomi dei personaggi, che prima erano in giapponese, per aderire meglio al contesto fantasy in cui vorrei inserirla.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo


Quell’anno la primavera aveva portato con sé nubi cariche di pioggia e raffiche di vento continue, tutto quello che un bravo contadino vorrebbe evitare per poter praticare le sue attività senza troppe preoccupazioni. Comunque una giornata di sereno era stata regalata al villaggio di Chanast. Era circa la metà di aprile e come tutti i sabati il centro del villaggio era ingombro dei carri dei mercanti in sosta per raggiungere la grande città di Undran, a tre giorni di viaggio verso nord. Chanast, nonostante poco lontano dal confine col deserto, era situato non lontano dalle sorgenti dei due fiumi principali del Regno, il Selio e l’Allior, e per questo motivo era tappa prediletta specialmente dai mercanti di generi alimentari, in quanto potevano trovare le migliore primizie in ogni stagione. Tuttavia, a causa delle numerose piogge, quell’anno non tutti i raccolti si preannunciavano abbondanti.
Loeane, la fornaia del paese, approfittava del giorno di mercato per proporre le sue profumatissime pagnotte all’uvetta, che l’avevano resa famosa anche nei villaggi vicini. Abitava in una casa attigua ad un mulino abbastanza lontano dalla piazza centrale, ma tutta la fatica fatta per trasportare la sua merce era solitamente ben ripagata. Nonostante fosse una donna giovane, forte e nemmeno così brutta ancora non aveva trovato marito, e non aveva mai manifestato quel genere d’intenzione.
‹‹Loeane, non è ora che ti sistemi?›› le chiese Nirea, la fioraia, facendole l’occhiolino. Erano amiche sin da quando erano due ragazzine.
Loeane le rese il resto: ‹‹Perché tutta questa fretta? Sono ancora nel fiore degli anni!››
‹‹Se non ti decidi presto resterai zitella a vita.›› le rispose, allontanandosi col suo sacchetto di focacce.
Loeane sapeva che l’amica non aveva tutti i torti, ma al momento stava bene così. La sua vita era piena di quello, l’odore del pane nella fornace e i sorrisi dei clienti che tornavano da lei per l’ennesima volta. Non avrebbe potuto sperare di meglio, specialmente considerando la crisi in cui versava il Regno in quel periodo.
‹‹Annuncio importante!›› un urlo si fece largo tra la folla, la quale si aprì a cerchio attorno al banditore, attirando l’attenzione della fornaia.
‹‹La Principessa Eluana è stata rapita dalla Stirpe del Deserto! Fortunatamente suo figlio, il futuro erede al trono, è sano e salvo nel castello. Verrà affissa l’ immagine della principessa in ogni villaggio: coloro che l’avvistassero, sono pregati di segnalarlo alle guardie reali.››
 
Tornare a casa era molto più semplice, specie quando, come quel giorno, riusciva a vendere più della metà della sua merce. Loeane si godette il viaggio, con il sacco alleggerito a spalle, respirando l’aria fresca del pomeriggio. Guardò i fiori che erano spuntati ai lati della strada, ripassandone mentalmente i nomi: tulipano, margherita, primula. Avere una fioraia per migliore amica può essere interessante, alle volte, specie in primavera. Ad un tratto però, notò un fiore di cui non riusciva a ricordare il nome. Si fermò a guardare quei delicati petali rosati e il calice dall’aspetto molto particolare, ma non le venne in mente nulla. Lo colse e, mettendolo nella tasca del grembiule, si ripromise che a casa avrebbe cercato nell’erbario.
Giunta in prossimità della casa, però, notò che qualcosa era fuori posto: la staccionata era distrutta in due punti, e qualcuno aveva calpestato il terreno che lei aveva dissodato qualche giorno prima per trasformarlo in un orto. Loeane raccolse un bastone e si avvicinò con cautela, temendo che qualche ladro si fosse infiltrato in casa sua. “Cosa vorranno poi da me. Oltre a farina e uova troveranno ben poco. Spero che le galline stiano bene!”
Per accertarsene passò dal retro, e sospirò di sollievo nel vedere che nel pollaio non c’era nulla fuori posto. Poi entrò in casa, e notando che era tutto come lo aveva lasciato la mattina si sentì tranquilla. Si chiese che cosa potesse essere successo alla sua staccionata mentre sistemava il sacco in un angolo della stanza e andava a prendere le tovaglie da lavare. Avvicinandosi all’entrata principale della porta, però, sentì dei gemiti. “Che sia un gatto ferito?” si chiese, aprendo l’uscio.
‹‹Decisamente non è un gatto! ›› esclamò, portandosi le mani alla bocca dalla sorpresa e lasciando cadere a terra il mucchio di tovaglie.
Davanti a lei c’era un fagotto di stoffa dal quale sbucavano una testa e un ciuffetto di capelli. Il viso roseo era contratto, ma a giudicare dal tono sommesso di quei lamenti probabilmente stava piangendo da ore. Loeane, nonostante non ne sapesse nulla di bambini, prese in braccio la bambina per calmarla e nel sentire quanto fosse fredda si allarmò. “Chissà da quanto è qui che piange. Poverina, chissà la sua mamma dov’è.”
Senza rifletterci la portò in casa, la avvolse in una coperta fresca di bucato e mise a scaldare quel poco di latte che le era rimasto, accendendo anche il camino. Dopo averle dato da mangiare, la lavò dalla terra e le adattò degli stracci a mo’ di vestito.
‹‹Scusami, ma di vestiti della tua taglia proprio non ne ho.›› le disse, abbozzando un sorrisetto. Nonostante la gravità della situazione, Loeane non poté non cedere alla dolcezza di quei tratti delicati e a quegli intensi occhioni blu che la fissavano, un poco intimoriti.
Presto la bambina cadde addormentata, esausta, dando a Loeane il tempo di formulare alcuni pensieri. Ora che l’aveva salvata da una morte certa, che cosa ne avrebbe fatto di quella bambina? Non sapeva da dove venisse, ne’ come si chiamasse. L’orfanotrofio più vicino era quello in città, a tre giorni di cammino, e chiedere a un mercante di portarcela sarebbe costato decisamente troppo.
“Per qualche giorno la terrò io. Poi si vedrà.” pensò, mentre si spogliava per fare il bagno a sua volta. Controllando le tasche del grembiule trovò il fiore colto poco prima, i petali stropicciati. Si ricordò di non sapere il nome di quella piantina e, dopo essersi lavata, lo cercò nel librone che le aveva regalato Nirea qualche anno prima.
‹‹Silene selvatica›› lesse ad alta voce. Si diede un colpetto sulla fronte, come sempre quando le veniva un’idea. Andò accanto al letto, su cui aveva adagiato la bambina coprendola per bene. Le prese una mano, così piccola e delicata che sembrava sparire fra le sue, grandi e segnate da numerosi giri nel forno.
‹‹So già che Nirea non approverà, ma sento di non avere alternative. Da oggi sarai mia figlia, Silene.›› sussurrò, baciando la bimba sulla tempia.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: KakashinoSharingan