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Autore: _Nimphadora_    11/04/2016    2 recensioni
Raccolta di one shot ambientata nel periodo dei Malandrini, in particolare di genere “Wolfstar”.
Dalla storia:
«Basta!»
Sirius sentiva ancora il sapore del sangue contro il palato, le dita gonfie e il petto colpito da fitte atroci al termine di ogni respiro mozzato.
Remus ora era fermo, non si muoveva di un centimetro nonostante fosse ridotto anche peggio di Sirius. Adesso la rabbia sembrava sparita, rimpiazzata dall'elettricità che impregnava l'aria tutt'intorno a loro.
Si erano pestati, ricoperti di graffi e lividi dentro e fuori.
«Basta...»
Aveva ripetuto ancora Remus, il tono strascicato a causa del labbro gonfio e violaceo.
Nel vederlo ridotto in quello stato a causa sua Sirius si sentiva morire dentro eppure tornando indietro non lo avrebbe cambiato, sentiva ancora la rabbia viva fluirgli nel sangue inisieme alla fame.
Una fame che non si spegneva mai.
Così l'aveva preso, afferrato per il colletto sporco della divisa da Grifondoro.
«Sei un mostro»
Gli aveva sussurrato sulle labbra, specchiandosi in quegli occhi verdissimi, ora arrossati.
Non sapeva più se parlava a Remus o a se stesso.
Gli morse le labbra, forte, fino a farle sanguinare ancora e poi lo baciò, con la stessa forza.
Ancora.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora, Remus/Sirius
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'When Love Hurts'
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Eri come l'aria che sono costretto a respirare. Come l'acqua indispensabile per la vita. Senza di te probabilmente non sarei nemmeno riuscito a tenermi insieme. Non te l'ho mai detto.
 
 
Remus gli dormiva sul petto, era così leggero che se non lo avesse guardato probabilmente non si sarebbe nemmeno accorto che si trovasse lì, su di lui, stanco e sudato.
Sirius era stanco e sudato quanto Remus, solo che proprio non riusciva a dormire dopo il sesso. La mente era troppo piena di pensieri, non era mai tranquillo. C'era una strana ansia che gli avvolgeva il corpo, un leggero tremito che gli partiva dai capelli fino alla punta dei piedi.
Quasi peggio del disgusto che provava subito dopo aver pensato a Remus, quando era da solo e le sue voglie doveva sfogarle come poteva.
Nessuno lo sapeva, era il loro piccolo enorme schifoso indispensabile segreto.
Remus non chiedeva molto, si accontentava. Con James e Peter faceva finta di niente, rideva e scherzava, prendeva in giro Sirius e continuava ad arrossire alle solite battute poi però trovavano un modo per rimanere da soli. Lo trovavano sempre.
E all'inizio era anche divertente, i sensi di colpa venivano dopo, si rincorrevano per poi tirarsi uno sopra l'altro. Facevano l'amore ridendo.
Ma non è durata molto, Remus capì in fretta che da Sirius non avrebbe mai cavato molto.
Qualche scopata nel bagno dei prefetti, i baci sotto le coperte quando andava bene.
"Perché resti se ti fa male?"
Sirius aveva trovato il coraggio di chiedergli un giorno, certo, subito dopo si era spaventato a morte. Si sarebbe ucciso con le sue stesse mani se a causa di quella stupida domanda tutto fosse finito.
Che razza di idiota.
Remus aveva alzato le spalle e aveva sorriso appena, in modo spento.
"Perché fa più male andare via"
Fu una delle rare volte che Sirius lo strinse a se' senza aspettarsi niente in cambio.
Andavano avanti così da quasi un anno, dal secondo trimestre del quinto.
Sirius non aveva mai accettato un no come risposta e le difese di Remus erano sempre così blande...
«Che ci fai ancora qui?»
La voce roca e impastata dal sonno di Moony lo riportò bruscamente indietro dai suoi pensieri.
«Eh?»
«Perché non te ne sei andato?»
Nel ripetere la domanda Remus si aggrappò a lui più forte, quasi con per paura che decidesse di lasciarlo proprio in quel momento.
«Di solito quando mi sveglio tu già non ci sei più»
E Sirius sapeva che era la verità ma fece comunque male sentirla pronunciare dalle sue labbra.
Aprì la tenda del letto a baldacchino del dormitorio, quello di Moony, per permettere alla luce di entrare.
«Vuoi che vada via?»
«No»
Una negazione secca. Sirius sorrise, gli veniva da ridere.
Lo strinse a se' un po' più forte e l'odore di sudore e muschio di Remus gli riempì le narici.
«Mi piace guardarti dormire, sono rimasto per quello. Di solito ti svegli più tardi»
Non pensava che glielo avrebbe mai detto ma, in qualche modo, credeva che dopo tutto se lo fosse meritato.
Moony sorrise, quel sorriso senza denti e un po' storto che sapeva fare solo lui poi però il suo sguardo si annebbiò.
«È vero che porti Cindy a Hogsmeade sabato? Sai, mhm, giusto per sapere chi resta qui. Io non penso proprio di andare»
Mentì Remus, aveva saputo dell'appuntamento della coppia da Peter qualche ora prima e l'immagine non l'aveva lasciato in pace un attimo. Era per questo che era stato più rabbioso questa volta, per questo l'aveva graffiato, e morso mentre facevano l'amore.
Sirius smise di guardarlo per concentrarsi sul soffitto color bianco sporco.
Si sentì infastidito da quelle parole.
«Sì, torniamo sul tardi, come al solito»
Alla fine lui e Cindy erano durati più del previsto, fino a diventare una coppia a tutti gli effetti. Lei gli serviva, lo faceva sentire uomo al cento per cento anche se certo, un uomo altamente inadeguato.
La farsa meglio organizzata della mia vita, pensò Sirius, ma a Remus non l'avrebbe mai detto.
«Ah»
«Peter resta»
«Anche James»
«Bene»
E d'un tratto Sirius ebbe paura di non sapere più cosa dire, ma Moony lo salvò ancora una volta.
«Ci pensi, se James entrasse adesso e ci vedesse, a cosa penserebbe? Mh?»
Remus ridacchiò nello stesso frangente di tempo che servì al corpo di Sirius per irrigidirsi.
All'improvviso gli sembrò di essere un cubetto di ghiaccio. 
Lasciò Remus andare e si allontanò per non doverlo toccare ancora.
«Non lo dire nemmeno»
Pronunciò il moro a denti stretti.
«Capito, Rem? Non lo dire mai più»
«M-Ma...»
«No»
Sirius si alzò di scatto, iniziando a raccattare i suoi vestiti dal pavimento, nel guardarlo Remus provò un irrefrenabile bisogno di coprirsi ma scoprì di non riuscire a muovere un muscolo.
«James è troppo importante»
«Scusa»
Pronunciò il castano a mezza voce.
Remus lo odiava, almeno quanto non riusciva a fare a meno di lui. Probabilmente  era davvero pazzo a restargli accanto eppure si sentì meschino al solo pensiero di abbandonarlo.
Per Sirius invece sembrava qualcosa di naturale, fuggire.
«Io vado, allora»
In momenti come questi non sapevano mai come salutarsi, ed era sempre terribilmente imbarazzante.
Remus era ancora disteso nella stessa posizione mentre ormai Sirius stava per lasciare lo stanzone, a un passo dal superare la soglia.
«Okay, ciao»
«Dopo studiamo insieme. Ti va?»
«Certo»
Sirius annuì impercettibilmente prima di andarsene a passo incerto.
Il ticchettio delle sue scarpe rimase impresso nella testa di Remus per diversi minuti.
Nella vita non si sarebbe più sentito solo quanto si sentì in quel momento.
Dopotutto, bisogna toccare il fondo per poter risalire.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice/SHIPPER COMPULSIVA: Heilà pimpi. Che ne pensate? Stanchi di sguazzare in questo mare infinito di angst? xD
Vi comprendo, sarei stanca anche io, hehe.
Baci
-Nimph
  
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