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Autore: stardust94    11/04/2016    1 recensioni
Un semi-dio e una vampira
Può esserci luce oltre le tenebre?
Lui: occhi blu carattere: forte e determinato, figlio di Zeus e fedele alla donna che ama.
Lei: occhi di cremisi carattere: impulsiva e elegante, figlia di Dracula sempre fedele al suo cuore.
Lei: vampira dai nobili natali.
Lui: ragazzo semi-dio figlio di Zeus.
Il loro incontro, darà il via a una serie di disavventure a New York, che condurranno ad una guerra tra dei e immortali.
Riusciranno ad uscirne indenni e sopratutto, quale sarà la scelta di Jason...
Resterà un semi-dio o diverrà qualcosa di più oscuro per amore?
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Jason Grace, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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capitolo 6
alleati dal incerto destino e baci rubati


Nico


Ero rimasto solo io a New York.
Percy era andato a trovare sua madre o qualcosa di simile, naturalmente anche Annabeth lo aveva voluto seguire.
Anche Jason era scomparso insieme a quella ragazza-vampira, che mi faceva salire i brividi su per la spina dorsale.
Cosa che ai figli di Ade non capitava mai.
Quella mattina di metà Dicembre, camminavo vagando senza meta per le vie della città. Come sempre mi annoiavo e come sempre ero solo.
Quando la vidi: Una ragazza forse un po più grande di me.
Aveva i capelli color fuoco vivo, era alta e slanciata vestiva una maglietta semplice a maniche lunghe nera un paio di jeans scoloriti e una giacca di pelle nera.
Fischiettava allegramente mentre passava davanti a me senza degnarmi di uno sguardo.
Mi lasciai sfuggire un piccolo sospiro, quando si voltò e potei notare che aveva gli occhi di un blu molto acceso.
- Ciao - disse semplicemente.
- Ciao - risposi io con il mio solito tono calmo ma che pareva cupo almeno secondo gli altri.
Lei non sembrò sorpresa forse perchè mi aveva già visto a scuola.
Restai zitto osservando le sue mosse, era una ragazza strana emanava un solo profumo, quello della "morte" e credetemi perchè io mene intendo di cose come la morte.
Non capivo come fosse possibile, Ade aveva molti figli ma nessuno come lei.
Quella ragazza emanava una forza straordinaria. Forse era compagna della vampira quella che aveva portato via Jason.
Questo probabilmente era il motivo del suo potere.
Ma cosa ci faceva lei qui?
Mi limitai a schiudere le labbra quando si avvicinò e mi fece cadere sul sedere.
- Sei davvero divertente - disse ridacchiando La guardai corrucciato.
-In cosa sarei divertente? - domandai guardandola
Lei non rispose si limitò a guardarmi poi sorrise. Non aveva i canini. Buon segno, almeno non era una vampira Se non era una vampira allora era umana?
Forse si, anzi probabilmente.
- Sono una Licantropa - disse come se mi avesse letto nel pensiero.
Improvvisamente si trasformò a parte gli occhi blu ora aveva l'aspetto di un grosso lupo rosso
Accidenti! Ecco risolto il mistero, lei era un licantropa.
Ne avevo viste di belve infernali, ma quella le superava tutte.
Era più grande di un Mastino infernale. Occhi di un profondo blu mare e pelo rosso fuoco.
Si avvicinò posando il muso sulla mia mano.
Non sapevo come reagire. Non avevo mai visto creature così.
La guardai come se le chiedessi se avesse informazioni su Jason.
Lei si ritrasformò in un essere umano e scosse la testa
- è sparita anche la principessa -
-Sai dove sono andati?- chiesi preoccupato
Lei rise cacciandomi un occhiata che sembrava dire
" Saranno andati a slinguarsi in qualche vicolo" ma non disse altro.
Avevo capito che se lei sapeva qualcosa non avrebbe parlato.
Non a me, comunque. Mi servivano informazioni, ma ovviamente non era a lei che dovevo chiederlo.
- Mi chiamo Lyris e tu? -
Sembrò più calma aveva qualcosa di tranquillo nello sguardo, scossi le spalle guardandola.
- Nico figlio di Ade -
 Lei sorrise appena come se si aspettasse quella risposta.
Jason come c'era da aspettarsi non aveva lasciato tracce né indizi su dove fossero andati.
La profezia dell'oracolo era rivolta a lui e alla vampira.
- Figlio della Morte eh? - si era improvvisamente avvicinata.
Potevo sentirla respirare sul mio collo. Cosa che mi mise a disagio.
Feci un passo indietro per aumentare la distanza. Non volevo esserle troppo vicino.
Lei rise avvicinandosi nuovamente, mi ritrovai contro la corteccia di un albero.
Ero spalle al muro in senso figurato ovviamente.
Mi sentivo parecchio a disagio, si avvicinò ancora di più e mi guardò con i suoi occhi.
Io pietrificato tentai un teletrasporto con le ombre che fallì.
Ero come in catalessi.
Fisso su gli occhi blu di Lyris. Non sapevo che fare! Ero completamente bloccato.
Chiusi gli occhi stringendo con una mano la spada di ferro dello Stige.
Ero pronto a battermi. Ma le intenzioni di lei furono decisamente diverse.
Si chinò baciandomi con la lingua. Rimasi pietrificato cercando di staccarmi.
Sentivo la sua lingua entrarmi in bocca e la sua mano sfiorare la mia spalla mentre continuava quel bacio.
Non sapevo se allontanarla o meno, anche perché non riuscivo a staccarmi, non riuscivo o forse non volevo.
Le afferrai il volto con le mani e risposi a quel bacio io ero diverso da Jason.
Non avevo alcuna paura di mettermi in gioco non più almeno.
Lei ricambiò il bacio stringendomi forte. Imancabilmente finì con il sedere a terra.
Ero abbastanza preso ma anche abbastanza confuso. Forse perchè circa un anno prima mi piacevano i maschi o forse perchè stavo baciando una lupa in forma umana.
Come se la mia vita di Semidio non fosse già complicata E io me la stavo complicando ancora di più.
Improvvisamente sentì un colpo di tosse. E voltandomi mi ritrovai davanti proprio Piper.
La figlia di Afrodite squadrava la mia nuova "conoscente" con parecchio odio.
Ma Lirys non sembrava affatto spaventata, perchè mi baciò di nuovo con decisione prima di sorridere e stringermi la mano con la sua.
- Chi abbiamo quì? - la voce della rossa era parecchio divertita
 - La figlia di Afrodite-
Okey ora il tono era derisorio... Piper la fulminò con lo sguardo e io decisi di starmene zitto.
Era una questione tra donne, non centravo ne volevo centrare.
Come a leggermi il pensiero la rossa sorrise
- Rilassati. A differenza della principessa -
Esordì mentre ci alzavamo entrambi - io non mordo -
 -Allora cosa sei?- chiese Piper arrabbiata.
- Qualcuno...Che è meglio non stuzzicare - Rispose Lyris. Ammetto che la sua determinazione mi intrigava.
 Stava provocando una semidea furiosa ma non era per niente spaventata.
Piper era sempre più furiosa pensavo al peggio.
In un instante tirò fuori Catropis il suo pugnale puntandolo contro la lupa.
Lei rise inclinando di lato il volto.
- Dovrebbe farmi paura? - disse
- Cosa credi di potermi fare? uccidermi forse! -
Con uno scatto rapidissimo arrivò alle sue spalle.
Teneva in mano il pugnale e lo ficcò dentro la corteccia del albero Rimasi a bocca aperta.
Nessuno era così veloce. Si avvicinò a Piper ma non la toccò si limitò a parlare. E forse avrebbe fatto meglio a stare zitta.
- Dai mostrami la lingua ammaliatrice - disse ridacchiando.
Quando un ragazzo le avvolse la vita. Aveva i capelli scuri come gli occhi. Vestiva una camicia a quadri nera e rossa e un paio di jeans grigi.
Lei non si mosse non fece assolutamente nulla per allontanarlo e io ero sempre più confuso.
- Aaron la finisci di mettermi i bastoni tra le ruote?! - sbuffò staccandosi.
Il ragazzo alzò lo sguardo ridendo sembrava si conoscessero molto bene.
-No, anche perché è divertente - rise lui.
Lei si limitò a sbuffare poi gli scompigliò i capelli con la mano
- Scemo - disse sorridendo mentre il ragazzo si presentava
- Sono Aaron capitano del castello di Dracula -
Sorrise mettendo in evidenza le zanne.
- Un altro vampiro! - ringhiò Piper in preda alla rabbia cieca
-Lui si, io no - disse la ragazza.
 - Voglio che vene andiate! - ringhiò Piper attivando la sua Lingua ammaliatrice.
Il dono di Afrodite che costringeva tutti a fare quello che voleva lei.
Aaron e Lyris però non sembravano influenzati da quel ordine.
- Siamo immuni ai tuoi poteri- disse Aaron sorridendo Piper avrebbe di certo dato di matto.
Se Percy non fosse intervenuto cercando di calmarla
-Adesso Calmati Piper!- Il tono di Percy era autoritario e io Scossi la testa.
Sembrava nervoso, cioè più nervoso del solito. Noi semidei siamo noti per diverse cose ma l'attitudine al comando e la serietà...bhe no.
E quindi era strano anche per Percy.
 - Vacci piano figlio di Poseidone - disse Aaron freddo
- Noi non stiamo cercando la lotta - aggiunse poi venendo interotto dalla rossa, che continuava a dispensarmi occhiatine maliziose
- Cerchiamo la nostra amica -
-Davvero? - Domandò Percy
- No per finta - ironizzò Lys sbuffando
- è scomparsa con quel vostro amico...Quello figlio di Zeus -
Lo sguardo cadde su Piper che ringhiò appena serrando i pugni
 - Cosa voresti insinuare?! - sbottò alla rossa che rise.
-Niente - rise lei
- Ma forse al figlio di Zeus piace il profumo di nuovo - disse di nuovo senza dare a Piper il tempo di replicare
- Resta il fatto che Leia è con lui -
- Quindi dobbiamo trovarli- affermò Aaron serio guardandoci come a dire "E voi dovete aiutarci"
Percy annui sbuffando appena
- Agli ordini. Ma da dove cominciamo? - sapevo che Piper non sarebbe stata della stessa opinione.
-Io comincerei dalla Romania - disse una terza voce ci voltammo tutti nello stesso instante.


Lyris


Alec era magnifico. Impeccabile e a dir poco idiota! perchè si stava esponendo così tanto?
Certo non era un segreto che provasse qualcosa per la principessa.
Eppure anche ora che non era più la sua guardia del corpo, si comportava come se lo fosse.
-Chi sei?  - domandò Percy confuso Alec non rispose come sempre
- è la guardia...Cioè era la guardia del corpo di Leia - intervenne Aaron.
Per poco Alec non lo infilzò con la spada ringhiando qualcosa di simile a "togli era".
- Conosco bene la principessa e la situazione - disse
- E di certo la Romania sarà la loro prima tappa. Gli oracoli non mentono - Alec era serio sospirai annuendo
Poi guardai Aaron e il gruppo di Semiimbecilli cioè...Di semidei.
- E va bene! Aaron noi andiamo in Romania - lo sguardo mi caddè su Nico di Angelo e sorrisi
- Voi che fate? -
 Era un tipo singolare. Per lo meno aveva qualcosa nel cervello.
-Veniamo con voi- dichiarò Nico mentre gli altri due annuivano.
 -Vengo anch'io - guardai Alec seria.
- Lei è con il semidio del fulmine Al - lo avevo detto apposta.
Volevo una sua reazione non importava quale.
-Lo so li ho visti -rispose seccato
- Allora sai anche che è la loro impresa - dissi
- Se interferisci lei non ti rivolgerà mai più un solo sguardo - lo stavo incalzando, forse un po troppo
Alec strinse la spada senza fiatare, sospirai. Poi avvicinandomi gli sussurrai al orecchio
 - Lei non sa quello che vuole. Vede Jason come un eroe. Dimostrale chi sei - lo lasciai avvicinandomi a Aaron.
Lui sbuffò
- Ti sei divertita con il figlio di Ade? -
Sorrisi senza rispondere.
- Forse si. -
Lui sbuffò scomparendo era tornato al castello ed era parecchio geloso un bene per me.
- Chi è il tuo ragazzo? - la domanda veniva dalla "figlia" perfettina di Afrodite.
Mi voltai per poi sorridere
- Uno dei tanti -
Lei fece un espressione a dir poco disgustata,cosa che mi fece ridere.
Guardai di nuovo Nico,non percepivo nessun sentimento nei suoi occhi,niente nemmeno un briciolo. E questa cosa mi piaceva.
Alla fine ci avviammo verso l'appartamento, della madre del figlio di Poseidone.
***


Romania: Bucarest ore 12:00

Jason


Ci eravamo messi subito in cerca di informazioni. Leia sedeva davanti a me, consumando il suo capuccino. Pensare che solo qualche giorno fa, non credevo nemmeno che i vampiri esistessero,ora una di loro beveva trsnquillamente una bevanda umana,come una ragazza qualsiasi.
Aveva uno sguardo calmo più del mio di certo. Sospirai nervoso passandomi una mano dietro la nuca poi bevetti il caffè tutto dun soffio,cosa che mi fece ingozzare di colpo. Tossi cercando di calmarmi.
- Sei troppo nervoso - disse tranquilla
-Vorrei vedere te in questa situazione- risposi io
Leia mi guardò qualche istante, poi si voltò verso la finestra
- Da dove cominciamo le ricerchè? - domandai
Lei mi guardò e sorrise appena,sorseggiando il suo Cappuccino.
- Dalle catacombe - esordì.
Io sbuffai.
Non era un posto molto allegro da dove cominciare. Le catacombe erano antiche risalenti alle prime comunità cristiane. Mi sembrava un posto sensato. La principessa sorrise appena.
-So che non ti piace ma è meglio se cominciamo - Si alzò e mi prese per un braccio.
Uscimmo e l'aria frizzante della mattina mi solleticò il viso.
Bucarest era davvero bella solo che non avevo tempo di visitarla. Mi guardai intorno e Leia mi guidò fuori dalla città.
Le catacombe non erano molto lontane dalla città ma io mi ero perso già un paio di volte.
Leia mi guidò fino all'ingresso delle catacombe. Un Soffio di aria gelida mi fece scivolare un brivido lungo la schiena.
-Hai paura? - mi domandò la principessa ridendo
-No- affermai subito entrando.
Le catacombe avevano un aria spettrale ed erano piene di segni del cattolicesimo. Erano secoli che nessuno scendeva li sotto. Leia sembrava seria non parlava da tempo.
Il freddo e l'atmosfera erano terribili.
-Siamo nelle catacombe ma niente è cambiato nulla - sbuffai dopo due ore di giri inutili.
-Le catacombe sono un labirinto non avrai pensato che fosse semplice - sorrise Leia.
No non lo avevo pensato però non sarebbe stato un male se lo fosse stato.
-Ci sono delle prove da superare ma quasi nessuno ci è riuscito -spiegò la ragazza e io annuii mi sembrava strano che per una volta non ci fossero prove complicate da superare.
-In cosa consistono? - Chiesi preoccupato
-Riguardano cuore, mente e forza - rispose lei a colpo sicuro
Sospirai rumorosamente, fantastico adesso potevo dire di essere confuso.
-Ok andiamo - affermai alzandomi in piedi.
Ci trovammo di fronte una enorme tavola di pietra con vari simboli cristiani.
-Dove non arriva il corpo- la scritta era questa ovviamente in latino.
Doveva essere la prima prova.
-Questa deve essere la prova della mente - disse la principessa.
Aveva ragione ma cosa poteva essere. Leia scosse la testa. Era difficile ma non impossibile.
-È l'anima! - Lo dissi ad alta voce sorridendo.
Sentimmo un movimento e la tavola si mosse mostrando una parete buia dietro.
Oltre vi era una scala che saliva. Corremmo veloci sui gradini fino a trovarci davanti una seconda lastra con scritte in greco.
Vi erano sempre simboli cristiani sopra ma non sapevamo cosa volesse dire.
-Ecco la seconda prova -
-Ancora simboli cristiani - affermò Leia.
Annuii. Quei simboli erano ovunque. Ci avvicinammo e leggemmo la scritta.
-Può essere di ghiaccio e di fuoco - lessi ad alta voce.
 Fantastico cosa poteva essere di ghiaccio e fuoco contemporaneamente?
-Forse la soluzione è più vicina di quel che sembra - affermò Leia.
Probabilmente aveva ragione ma non mi veniva in mente nulla.
-Ghiaccio e fuoco, queste sono le parole chiave - borbottai
-È il cuore! - esultò Leia.
Sorrisi.
Aveva ragione il cuore poteva essere di ghiaccio o ardere di passione. Come in risposta la parete ruotò mostrando una sala di ghiaccio. E di sicuro lì avremmo affrontato l'ultima prova.
Abbracciai la principessa e lei sorrise.
Oltrepassammo la porta e ci trovammo di fronte tredici statue.
Dodici erano gli apostoli compreso il traditore Giuda, il tredicesimo era Gesù. Tutti guardavano verso Gesù tranne uno, Pietro.
Dovevo forse girare l'ultima statua verso il Messia? Forse si.
-Forse dobbiamo girare Pietro- disse Leia.
-Sono d'accordo però mi sembra troppo semplice- risposi serio.
Provai a girare l'apostolo ma fu inutile, la statua non si muoveva. Quindi non era Pietro quello che dovevo muovere, non subito almeno.
Guardai gli altri undici. Di sicuro dovevo muovere qualcun altro di loro.
Già ma chi?
-Pietro non si muove, quindi dobbiamo spostarne prima un altro- affermai mentre Leia osservava le statue come se si mettessero a parlare da un momento all'altro.
 - Chi dobbiamo muovere?- domandai più a me stesso che alla ragazza.
-Forse Giuda il Traditore- disse lei sicura.
Mi battei una mano sulla fronte. Certo!
Giuda il traditore! L'unico che non dovrebbe guardare Cristo in faccia perché lo ha tradito!
Corsi verso la statua di Giuda e iniziai a muoverla. Questa si lasciò guidare da me anche se era davvero pesante e questo mi fece sudare sette camicie.
Quando lo sguardo di Giuda fu lontano da Gesù pensai che la prova fosse conclusa ma non era così. Nessun rumore mi fece capire che tutto era finito anzi.
Tutto era immerso in un silenzio carico di attesa, mi girai verso la principessa che annuì.
-Adesso posso muovere Pietro- affermai vittorioso mentre tornavo verso la statua del primo papa.
Feci in modo che anche l'ultimo apostolo guardasse il suo maestro
Ed ecco che il famigliare rumore di ingranaggi che si attivavano rompeva il silenzio della sala.
La porta dietro una enorme croce di pietra si aprì.
Era finita.
Oltre vi era una sala enorme piena di armi e di oggetti sacri
-Ok abbiamo finito- sorrisi trionfante quando la terra cominciò a tremare.
-Non riuscirete mai a trovare il pugnale!- la voce cavernosa di Gea mi fece accapponare la pelle.
- è Gea!- ruggii mentre Leia tentava di tenersi in piedi.
La dea della terra ci stava facendo crollare la sala addosso.
Era strano non pensavo che gli dei greci potessero entrare nei luoghi sacri del cristianesimo. A quanto pare mi sbagliavo di grosso.
Ci mettemmo a correre mentre la sala crollava sopra di noi.
Ci rifugiammo nella cripta. Forse lì saremmo stati al sicuro.
-Dovremmo essere al sicuro - affermai ansimando per lo sforzo della corsa.
Ci guardammo intorno. La cripta era un vicolo cieco non portava da nessuna parte.
Sbuffai. Grandioso eravamo proprio messi bene. Perché i primi cristiani avevano creato una stanza chiusa?


Leia
Jason non sembrava spaventato ma io lo ero e anche tanto. Non mi ero mai trovata di fronte la dea della terra, o meglio c'era sempre Alec con me.
Ma adesso Alec non c'era e io avevo molta paura. Jason mi abbracciò e questo mi fece calmare almeno un pochino.
Mi guardai intorno. In cerca di un appiglio che mi dicesse come uscire da lì ma niente.
-Jason! Laggiù! - Indicai una grande croce che brillava della luce proveniente dal soffitto.
-È solo una croce - disse lui visibilmente scocciato.
Ma io non ne ero così convinta così mi avvicinai alla croce e la tirai verso di me facendo scattare un altro meccanismo
Jason corse verso di me con un sorriso soddisfatto e io gli dissi un semplice "te l'avevo detto" lui rise.
Inciampai in quel momento e finii vicinissima al viso di Jason.
Avevo una voglia matta di baciarlo ogni fibra del mio essere voleva sfiorare le sue labbra,eppure sapevo che era sbagliato ma al tempo stesso ad essere sbagliato era non baciarlo.
-Jason! Leia! Siete lì! - La voce era quella di Percy.
Ci staccammo un fretta.
Percy sbucò dalla botola che avevo aperto e adesso ci stava fissando. Con lui c'erano anche Piper, Alec e gli altri.
-Ancora Tu! - Ruggì la figlia di Afrodite allontanandomi da Jason e abbracciandolo come a confermare che lui era suo punto e basta.
-Stagli lontano capito vampira!- ruggì di nuovo. Io abbassai la testa.
-Ehi tu porta rispetto! - Alec intervenne in quel momento per difendermi come spesso faceva.
Fece mezzo passo avanti ma io gli feci segno di non fare nulla.
-No Alec sei tu che devi stare al tuo posto! - ruggì il figlio di Giove rivolto al vampiro.
-Adesso basta Jason! Finiscila di fare il doppio gioco! - Alec strinse la spada con lo sguardo teso e ferito ma Jason lo fulminò con lo sguardo.
-Tu non sai nulla quindi Taci! - Jason era fuori di sé ma anche Alec lo era.
Digerì il colpo ma non parlò più. Si morse la lingua.
Piper sorrise malevola e baciò il ragazzo sulle labbra vogliosa.
Fu come se qualcuno mi avesse pugnalato al cuore e corsi via piangendo.
-Leia! - Jason mi corse dietro ma io non volevo parlargli. Non mi accorsi di aver messo un piede in una falla.
Stavo per cadere quando Jason mi afferrò al volo.
-Perché sei corsa via?- domandò il ragazzo. Piangevo disperata e lo guardai.
-Perché ti amo! -
Lui mi guardò stranito come se non avesse capito non sapeva come reagire e io ero in lacrime non sapevo cosa fare.
Mi baciò un bacio appassionato che bramavo da tempo.
-Jason cosa stai facendo?! - Piper urlò furiosa quando ci vide baciarci, ci stava fissando arrabbiatissima e si gettò su Jason con un pugnale in mano.
Non potevo permettere che accadesse qualcosa a Jason mi misi in mezzo e presi il pugnale sulla spalla ferendomi. Jason mi prese al volo e fissò furioso Piper.


Jason


Dannazione! Scattai verso Piper disarmandola.
Si dimenava come una forsennata ma io le impedivo ogni possibilità di movimento.
-Smettila Leia non ha fatto nulla e io la amo!- ruggì
Lei smise di dimenarsi e mi guardò sconvolta. Si liberò e corse via.
La principessa era ferita alla spalla anche se era una vampira,la ferita le fece reprimere un piccolo gemito.
-Jason- iniziò a dire ma io la bloccai baciandole appena le labbra.
-Non parlare ora- sorrisi per rassicurarla.
Estrassi il pugnale mentre lei gemeva per il dolore. Le fasciai di fortuna la spalla mentre mi guardava seria.
-Dovrebbe andare- sorrisi.
Lei mi sorrise a sua volta ma si vedeva che era scossa.
-Quello che hai detto a Piper è vero?- mi chiese a bruciapelo.
Io annuii.
Ero certo di amarla. La cosa mi pareva strana però perché era sempre stata Piper la ragazza che ero convinto di amare. Forse perché lei era figlia di Afrodite la dea dell'amore forse per quello.
Ma forse mi stavo facendo paranoie per niente!
Adesso sapevo di amare Leia e non m'importava cosa sarebbe successo dopo volevo solo proteggerla.
***
Piper


Ero ferita, cornuta e pure mazziata.
Mi serviva una mano per separarli perché Jason era mio e quella vampira da strapazzo non me lo avrebbe portato via!
Soltanto mia madre poteva aiutarmi.
Ed ecco infatti mia madre apparire davanti a me in tutto il suo splendore. Con la permanente e i vestiti perfetti.
-So che ti serve aiuto- disse sorridendo e io annuii seria. Adesso volevo la mia vendetta e chi meglio della dea dell'amore poteva servirmela su un piatto d'argento?
-Bene, allora fa che Jason beva questa e amerà solo te- disse mia madre tendendomi una boccetta rossa.
Risi anche se stringvo i pugni.
-Mai mettersi contro di me- risi mentre pensavo a come attuare la mia vendetta.
Ma adesso non era il tempo dovevo tornare al campo e pianificare tutto.


Jason


Eravamo riusciti a guarire la ferita di Leia e lei pareva stare meglio.
Ci incamminammo per trovare la via d'uscita ma dopo un po' ci fermammo.
La guardai un attimo trovandola bellissima e la baciai dolcemente.
La strinsi baciandola con tutto l'amore che provavo,lei ricambiò cingendomi le braccia dietro la collo.
 Poggiai le mani sui suoi fianchi mentre assaporavo ogni angolo della sua bocca,facendo scorrere la mano tra i suoi capelli,che sembravano raggi di luna. Per quanto erano bianchi.
Quando fummo fuori Leia vide Alec in un angolo. Pareva infastidito, ma non osò dire nulla.
Si avvicinò al ragazzo che fece un inchino.
-Cos'hai? - gli chiese lei
-Niente - rispose vago il giovane
-Non è vero sei infastidito! - Leia strinse i pugni.
-Io vi amo principessa! - Ecco era scoppiato. Leia lo guardò spiazzata.
-A-alec tu non puoi amarmi - affermò lei quasi a negare quello che il ragazzo le aveva detto.
-Perché non posso? Lo so che amate quel semidio e non mi metterò in mezzo ma io vi amo - le parole del vampiro erano sincere e Leia si sentì quasi male sotto lo sguardo sofferente di Alec e sotto il mio decisamente seccato.
Lo ammetto Alec era un avversario valido. In fondo conosceva cose della principessa,che io non sapevo. Le voltò le spalle e fece per andarsene.
-Proteggi la principessa Jason - mi disse Alec e io annuii mentre lo vedevamo sparire nel tramonto.
-Alec! - Leia provò a fermarlo ma fu inutile.
Era già troppo lontano. La strinsi forte consolandola,sperando di calmarla e così fu.
Le sue lacrime si quietarono mentre tornavamo verso l'albergo.

  
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