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Autore: Minipage    12/04/2016    2 recensioni
{Le tante avventure di Magnus Bane e Alexander Lightwood}
1 - Piano Days (I giorni di pioggia portano la musica)
2 - The Ultimate Illusion (Gli incubi possono essere molto realistici)
3 - Puppies in the Rain (Non si può resistere ai cuccioli)
4 - Sick Days (Persino gli shadowhunters si possono ammalare)
5 - Il Giorno del Matrimonio (Non si dovrebbe mai arrivare in ritardo ad un matrimonio)
6 - Stregoni, Shadowhunters e draghi - Oh mio Dio! (Magnus non si trova e c'è un drago in libertà)
7 - Things that change and remain (Il mondo va avanti, anche se le persone muoiono)
8 - Last Days (La morte non uccide solo una persona)
9 - Bambino per sbaglio (Un incantesimo va storto e Magnus viene trasformato in un bambino)
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Puppies in the rain

Minipage è un'autrice straniera, il link alla sua pagina originale è inserito nelle note dell'account, che è attualmente gestito dalla persona che traduce le sue storie, con il suo consenso.

Puppies in the Rain

Magnus ricordava i tempi in cui New York era persino più sudicia di quanto fosse ora.

Stava pensando a questo, mentre calciava una lattina di birra per terra in un vicolo.

Brooklyn era stranamente tranquilla, quella sera. Probabilmente era dovuto a qualche importante evento in TV. C'era il Superbowl?

Ricordò a se stesso che non gli importava. I mondani potevano fare ciò che volevano.

Una goccia d'acqua cadde sulla sua giacca di pelle.

Pioggia.

Proprio quello di cui non aveva bisogno.

Si tirò sulla testa il cappuccio della felpa che aveva sotto la giacca, cercando di proteggersi dall'innocua pioggerellina. Accelerò il passo. Il suo appartamento era troppo vicino perchè potesse prendere un taxi.

La pioggia leggera era diventata un acquazzone.

E fu in quel momento che notò, attraverso la pioggia fitta, una piccola palla di pelo che girovagava in cerca di riparo.

Magnus si avviciò con attenzione.

Un cagnolino.

Sembrava disorientato, prima di vedere lo stregone. Allora la sua piccola coda iniziò ad ondeggiare.

"Oh, no" disse Magnus. "Io non -"

Il cucciolo saltellò verso di lui, appoggiando le zampe anteriori sulle sue scarpe.

Magnus strinse le labbra. 

"Una notte" disse. "Poi ti porto al rifugio."

Il cagnolino si limitò a scodinzolare.

Il ragazzo lo prese in braccio. Probabilmente non pesava più di due kili.

Iniziò a correre verso l'edificio dove si trovava il suo loft, stando attento a dove metteva i piedi, per non inciampare.

Qualche minuto dopo, stava mettendo il cucciolo in una scatola da scarpe riempita di asciugamani, cercando di asciugarlo.

Il piccolo guaiva contento ogni volta che strofinava l'asciugamano su di lui.

"Ti piace?" lo prese in giro Magnus.

Il cagnolino abbaiò in risposta.

"Che diavolo... ?"

Lo stregone alzò lo sguardo. Alec era in piedi sullo zerbino, fradicio.

"Hai appena abbaiato?" chiese.

Il cucciolo, che non sapeva cosa fosse il pessimo tempismo, saltò su, lasciando penzolare le zampe oltre il bordo della scatola.

"È solo per una notte - " disse Magnus, cercando di soffocare una risata. Il cucciolo stava scodinzolando così forte da star effettivamente uscendo dalla scatola, lasciandosi alle spalle una massa indefinita di stoffa e peli.

"Sì, certo" disse Alec. Iniziò a togliersi il cappotto mentre lo stregone rimetteva il cane nella scatola. 

"Sono serio" disse Magnus. "Non gli ho nemmeno dato un nome, quindi non mi sono affezionato."

"Ti ho sentito parlare con 'lui'" rispose l'altro, mimando delle virgolette. Si avvicinò al bancone della cucina, dove il cagnolino senza nome stava finalmente iniziando a calmarsi.

"È un Corgi Gallese*" disse lo stregone.

"L'hai cercato su Google" realizzò l'altro.

"Sì."

"E dove hai trovato quel corgi?"

"Lui, Alec" lo corresse Magnus.

"Non mi ci affeziono" disse lo shadowhunter. "Una notte."

"Ovvio" rispose lo stregone. "Una notte. E l'ho trovato in strada. Era confuso. Probabilmente sarebbe morto, se non l'avessi salvato."

"Pioverà solo per un altro paio d'ore."

"Ha solo tre settimane."

"Come fai a sapere che - "

"L'ho cercato su Google" disse lo stregone. "Scusami se sono curioso."

Il cucciolo si era sdraiato su un lato e si era addormentato subito, ora il suo pancino si alzava e si abbassava a ritmo del suo leggero russare.

"È adorabile" sussurrò Alec.

"Cosa?"

"Niente" rispose. "Vado a farmi una doccia."

Magnus rimase al bancone, guardando il cagnolino dormire.

***

Magnus si svegliò allo scricchiolio della porta che si apriva. Una sottile striscia di luce attraversò la stanza, mentre una figura entrava in camera.

Lo stregone allungò istintivamente una mano verso il lato di Alec, ma lui non c'era.

La figura s'arrampicò sul letto.

"Alexander" biascicò.

"Sì, Magnus?"

"Non spaventarmi così" sussurrò il ragazzo.

Fu in quel momento che percepì una presenza estranea saltare sul letto.

Alec sussurrò qualcosa così piano che nemmeno lui lo capì.

"Che stai facendo?" chiese.

Qualcosa di peloso si strusciò contro la sua mano.

Magnus scoppi a ridere.

"Non ti affezionare" disse.

"Non mi sono affezionato" rispose Alec. "Solo che non dovrebbe essere lasciato da solo. Sai, in caso esca, potrebbe saltare giù dal bancone - "

"Non è così stupido."

"Beh, è solo un cucciolo."

"Lo porto al rifugio domani mattina" disse Magnus.

Il cagnolino si sistemò nello spazio tra i due.

Nel silenzio, tutti e tra si addormentarono.

***

Alec non c'era, quando Magnus si svegliò la mattina seguente. Il cagnolino era di nuovo nella sua scatola, che era stata spostata sul pavimento. Un pezzo di salsiccia giaceva mezzo mangiucchiato nel coperchio.

Lo stregone si preparò con un ritmo particolarmente lento, solo per cercare di ritardare l'inevitabile.

Il cane doveva andarsene, che lui e Alec lo volessero o no.

Magnus raccolse la scatola mentre usciva. Il cucciolo si rianimò e iniziò a scodinzolare e girare su se stesso.

Per la prima volta dall'arrivo del cagnolino, lo stregone vide il Presidente, che stava poltrendo sul divano. Ovviamente non era interessato alla presenza di un altro animale in casa. Non c'erano molte cose che gli importassero.

Magnus rimase in silenzio mentre l'ascensore scendeva. Persino il cucciolo sembrava aver capito che qualcosa non andava.

Arrivato in strada, fermò un taxi con un cenno.

Ma qualcuno ne uscì prima, quasi andando a sbattere addosso a lui e al cucciolo.

"Magnus, non puoi dar via il cane" disse Alec, incespicando fuori dall'auto.

"Ciao anche a te" disse Magnus.

"Ok, forse mi ci sono affezionato e forse il cucciolo mi piace più di quanto dovrebbe - "

"Possiamo tenerlo" decretò lo stregone.

Il taxista abbassò il finestrino.

"Avete intenzione di salire o no?" urlò.

"No, ci scusi" rispose Magnus. Il taxi se ne andò.

Alec mise le mani nella scatola, tirando fuori il cagnolino e avvicinando quel corpicino dormiente a sè.

"Oh, siete adorabili" commentò l'altro.

"Probabilmente dovremmo portarlo da un veterinario" disse Alec.

"Conosco un tizio" rispose Magnus.

I due rientrarono.

Fu solo quando si trovarono nell'ascensore, che lo shadowhunter sollevò lo sguardo, distogliendolo dal corgi.

"È davvero carino, Magnus."

"Sai cos'altro è davvero carino?" rispose il suo ragazzo. "Tu."

Alec arrossì.

Il cucciolo si era svegliato e si agitava tra le sue braccia.

"Dobbiamo dargli un nome" disse. Il cagnolino abbaiò.

Le porte si aprirono. 

"Presidente Bau" disse Magnus, quando vide il Presidente Miao.

"Assolutamente no."

"Lassie** - "

"È un maschio, Magnus."

Alec lasciò giù il cucciolo, che iniziò a correre in circolo attorno a loro.

"Gli serve un bel nome inglese" disse Magnus.

"Tecnicamente è un corgi gallese  - "

"Gallese - una volta conoscevo un ragazzo gallese" disse lo stregone. "Era il più arrogante figlio di - "

"Pensavo che Jace fosse la persona più arrogante che avessi conosciuto" disse Alec.

"In realtà, Jace e Will sono molto simili."

"Mi piace il nome Will" rispose il ragazzo.

"Magnus" disse poi gentilmente. Lo stregone si era perso tra i suoi pensieri. Rimase così per molto, estraniandosi dalla realtà per un minuto o due.

Poi si riprese.

"Will. Era William Herondale" disse Alec. "Il bis-bis-bis-nonno di Jace."

Magnus fece un piccolo sorriso, ma con una nota di sofferenza.

"Non dobbiamo chiamarlo Will - "

"Will è un bel nome" lo interruppe lo stregone.

Will abbaiò d'accordo.

***

Will dormiva sul pavimento e tutti erano esausti dopo un pomeriggio passato tra veterinario e negozio per animali.

"Non c'è un cane a Brooklyn più viziato di lui" disse Magnus, mentre lui e Alec erano sdraiati sul divano. Dei giochi per cani erano disseminati per tutto il loft. La maggior parte era più grande di Will. C'erano anche tre cuccette, perchè lo stregone non era riuscito a sceglierne una sola. Aveva anche speso venti minuti per decidere se prendere Purina o Blue Baffalo. Alla fine aveva deciso per l'ultimo, perchè aveva un nome più bello. 

In TV c'era la serie mondana "Supernatural". Alec adorava guardarla per far notare tutti gli errori nelle tecniche usate dai protagonisti per uccidere demoni.

Lo shadowhunter ignorò il commento di Magnus e mormorò qualcosa a proposito del pugnalare.

Arrivò la pubblicità e il ragazzo azzerò il volume. Lo stregone la odiava.

Ormai entrambi avevano appreso le piccole cose che irritavano l'altro.

La mano di Magnus trovò la sua e le loro dita s'intrecciarono.

"Mi parlerai di William Herondale?" chiese Alec.

"Cosa vuoi sapere?" disse l'altro.

"Hai detto che era come Jace" disse lo shadowhunter. "Ma in che modo?"

"Non riesci ad immaginare nessuno che sia come Jace" realizzò Magnus. Toccò gentilmente la sua runa parabatai.

Da qualche parte dall'altro lato della città, anche Jace lo percepì.

Alec era silenzioso.

"Ne saresti sorpreso" disse Magnus. "Hanno in comune il sarcasmo. Will preferiva la poesia - "

"A Jace piace la narrativa" disse Alec.

"A Jace piacciono le anatre?" chiese lo stregone.

"Assolutamente no" disse l'altro.

"Will, con l'aiuto di Jem, una volta ha provato ad allevare anatre cannibali - " Alec scoppiò a ridere. "In realtà, sono state un problema."

"No" disse lo shadowhunter.

"E invece sì" rispose lo stregone. "Loro non sono rimasti per vedere il disastro che avevano combinato con le anatre di Hyde Park. Andavano in giro a rubare il pranzo alla gente, cercando la carne dei propri confratelli - "

"Stai mentendo."

"Esagerando" precisò Magnus. "C'è differenza."

Alec si avvicinò a lui.

"Cos'altro?"

"Perchè sei così interessato alle storie, oggi?" chiese lo stregone.

"A volte mi piace semplicemente sentirti parlare."

"Mi dici spesso di star zitto" fece notare l'altro.

"Quello quando parli a vanvera."

"Bene" disse Magnus. "Will viveva in Galles, da bambino e pensava che gli shadowhunters fossero cattivi. Poi rilasciò accidentalmente un demone che uccise sua sorella maggiore Ella e maledì lui. Chiunque l'avesse amato sarebbe stato destinato a morire. Così scappò all'Istituto di Londra, dove fu cresciuto da Charlotte e Henry Branwell."

"Lì è dove ha incontrato Fratello Zachariah - "

"Jem" disse lo stregone. "Sai tutto di Jem. Comunque, divennero parabatai. Poi arrivò Tessa e il mondo s'incasinò."

"Ed è stato allora che l'hai conosciuto."

"Sì" rispose Magnus. "Provai a cercare delle cure per Jem. Non ce n'erano. Will era distrutto. Non so quante volte l'ho dovuto recuperare da qualche covo di drogati. Più volte di quante ne abbia riferite all'Istituto. Quando scoprimmo finalmente che la maledizione non era mai esistita, qualcosa scattò in lui. Si sentiva finalmente sicuro - sicuro di amare. Poi Jem morì e Will si spezzò di nuovo - Alec?"

Lo shadowhunter si era irrigidito.

"Io ho appena - Prima o poi spezzerò Jace o io mi spezzerò e - "

"Alexander" disse Magnus con fermezza. "L'unica lezione che devi imparare, nella vita, è vivere il momento. Preoccuparti per il futuro ti causerà solo dolore."

"È la verità" disse Alec. Lo stregone gli fece girare il volto verso di sè.

"Tu mi preoccupi" disse. "Dio, mi preoccupo tantissimo per te. Mi uccide vederti così. Ti preoccupi - "

"Devo farlo" disse Alec.

"No" disse Magnus, accarezzandogli gentilmente il volto. "Odio che tu sia uno shadowhunter. Lo odio con ogni fibra del mio essere. So che è una parte di te, Alec, ma mi causa molto dolore."

"E a me non piace l'idea che andrai avanti senza di me, un giorno" rispose Alec. "Ma ci convivo."

"E così andiamo avanti" sussurrò lo stregone.

"Stai citando qualcuno?" chiese l'altro.

"Fitzgerald, F. Scott" disse Magnus.

Alec colmò la distanza tra di loro, premendo le labbra sulle sue.

"Com'è che i nostri litigi finiscono sempre così?" sussurrò stordito Magnus.

"Shh, Magnus, sta' zitto" disse lo shadowhunter, baciandolo ancora, con più forza. Lo stregone ricadde all'indietro sul divano, con Alec sopra di sè.

I loro cuori battevano velocemente.

Insieme.

Note della Traduttrice:

* Questa razza canina
testo
**"Lassie" vuol dire "ragazzina"
Non l'ho nemmeno riletta. Non ne ho avuto il tempo. Lo farò domani e correggerò gli eventuali errori, promesso *mette una mano sul cuore*
Già ho infranto la scadenza (mezzanotte e 03 è già martedì, purtroppo) perchè non riuscivo ad inserire l'immagine D:
Ringrazio tutti coloro che seguono/ricordano/preferiscono/leggono la storia e vi invito, ovviamente, a lasciare una recensione ^^
Ci si sente,
-Kat

Ho rivisto il capitolo, ora non dovrebbero esserci errori. In caso ne trovaste, fatemelo sapere :)
-Kat


Prossimo capitolo:
Sick Days

Persino gli shadowhunters si possono ammalare

Link alla storia originale: http://archiveofourown.org/works/4501863

Traduttrice: Katerina Hummel Di Angelo


   
 
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