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Autore: ellephedre    12/04/2016    5 recensioni
Raccolta di one-shot post Verso l'alba, dedicata ad Ami e Alexander. Dopo le battaglie, cosa cambia per loro? Hanno dei progetti, da portare avanti insieme e separati. Hanno ancora da conoscersi. Hanno da evolversi.
«A volte, ti amo così tanto che ho solo voglia di... bearmi di te. Di averti con me, sentirti.»
Lei lo faceva sentire in una maniera indescrivibile.
Ami si ritrasse un poco. «Invece tu a volte mi ami così tanto che... non hai voglia di stare solamente abbracciati, no? Anche se te lo chiedo io.»
... c'era una risposta giusta a quella domanda? O era a trabocchetto?
«Era questo che intendevo dire» sorrise Ami. «Non devi pensare a come rispondere, basta che dici la verità.»
«Be', ma queste sono mie strategie. Hanno una loro utilità. Vedi? Ti divertono.»
Ridendo piano, lei lo abbracciò. «Ma questa notte possiamo restare così?»
«Sì.»
«... anche se non vuoi?»
«Mi fraintendi. Io lo voglio sempre. Solo a che a volte di mezzo mi va anche qualcos'altro.»
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ami/Amy, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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per istinto e pensiero 12

 

 

Per istinto e pensiero

di ellephedre

 

Fine luglio 1997 -  Fato?

 

«Ami, devi vederlo anche tu! Marmalade boy è un anime così coinvolgente! Sto recuperando tutte le puntate!»

Ami lisciò la pagina del suo libro prima di alzare gli occhi verso Usagi. Erano sedute al tavolino di un bar, all'aperto. «Dove trovi il tempo?»

Usagi rilasciò un lungo sospiro di infelicità. «Mamo-chan lavora troppo. Torno sempre a casa molto prima di lui. Quando non esco con voi e non studio, non ho molto da fare.»

«Non avevi detto che avresti iniziato a cercare un lavoro?»

Usagi le lanciò un'occhiataccia. «Insomma, sono appena finiti gli esami!»

Già, e doveva ammettere che Usagi si era impegnata molto. Aveva un po' arrancato agli inizi - non ultimo a causa della sua nuova vita matrimoniale - ma si era data molto da fare negli ultimi due mesi. Ai primi appelli era andata bene.

Lei stava continuando a parlare. «È questione di giorni. Prima voglio assicurarmi di non essere occupata con un lavoretto nel caso Mamo-chan abbia una settimana libera questo mese. Se io fossi impegnata e lui, no sarebbe una tragedia! Salteremmo le ferie per tutto l'anno, me lo sento. Io voglio andare al mare con mio marito!»

Usagi adorava usare quella parola. «Su, calma. Sono certa che riuscirete ad andare da qualche parte.»

«Hai ragione! Non può essere che la coppia più bella di tutta la Terra non riesca a fare delle agognate vacanze!»

Sempre modesta. «Mi parlavi di un anime?»

«Oh, sì! Mi immedesimo così tanto nella protagonista! È una studentessa delle superiori che nelle prime puntate è divisa tra due amori: il ragazzo che l'ha respinta alle medie e quello che ha conosciuto da poco. Lui si chiama Yuu ed è andato a vivere a casa sua perché i loro genitori si sono scambiati i partner. Abitano tutti insieme, capisci? Pensa che...»

Ami iniziò a udire la voce di Usagi in sottofondo. Era una bella giornata estiva, calda. Il periodo degli esami era finito anche per lei e aveva un po' più di tempo libero. Come Usagi a volte meditava di trovarsi un lavoretto, ma aveva sempre qualche idea da sviluppare. Col computer aveva progettato un piccolo software per la condivisione di dati. Lo stava perfezionando, anche se man mano che andava avanti iniziava a chiedersi se gli utilizzi sarebbero stati legali. In quel caso non avrebbe guadagnato niente da quell'idea. Il suo piano invece era creare qualcosa che fosse redditizio, per il futuro.

«Mi ascolti, Ami-chan?»

Dedicò di nuovo attenzione ad Usagi. «Sì.»

Lei la osservò. «Stavi pensando ad Alexander?»

Non in quel caso, ma ci pensava spesso. «Sì.»

«Vedrai, non sarà come per me e Mamo-chan. Tu e lui vi sentirete tutti i giorni!»

Questo purtroppo continuava a preoccuparla.

Doveva davvero tenerlo tanto legato a sé? «Già.»

«Non sarà nemmeno come per Miki e Yuu, che... Ah!»

Se aveva sentito bene, Miki era la protagonista dell'anime di cui parlava Usagi. Cosa c'entravano lei e il suo ragazzo ora?

Usagi tolse la mano dalle labbra. «Niente. Sai, pensandoci, non guardare Marmalade Boy! Non è il tuo genere.»

Questo lo aveva intuito già sentendo parlare di triangoli amorosi. Ma la faccia di Usagi la incuriosiva. «Pensi che qualcosa di quella storia possa influenzarmi.»

Usagi si grattò la testa. «È solo che... anche il ragazzo di Miki va a studiare in America. E...»

«E?» la incalzò Ami.

«Ecco, per loro è molto difficile. Miki è piuttosto insicura. Non posso darle torto, durante la loro relazione ci sono state un paio di ragazze che continuavano a girare intorno a Yuu. Mi veniva voglia di strozzarle! Comunque, quando lui è andato via, è stato difficile per loro comunicare, per via del fuso orario e degli impegni di studio.»

«Io e Alex ci siamo accordati su questo. Siamo organizzati.»

«Infatti, voi siete bravi. Miki era così nervosa quando non sentiva Yuu per un paio di giorni. E poi in America c'era quest'altra ragazza...»

Ami comprese dove Usagi stesse andando a parare. «Non ho questo tipo di paure.»

‹Oh, anche Yuu era molto fedele! Come Alexander, senza dubbio. Però immaginare il proprio ragazzo da solo, in un posto dove ci sono tante studentesse straniere carine...»

Ma Usagi stava cercando di tranquillizzarla o di farla preoccupare? «Anche qui tante ragazze cercando di abbordare Alex. Lui nemmeno le guarda.»

Usagi sospirò. «Sì, il tuo Alex è proprio antipatico con le estranee.»

Ehi.

«Invece Mamoru era sempre così gentile con tutti, donne comprese. Io mi rodevo dalle gelosia!»

«Allora Mamoru ha cambiato atteggiamento?»

La soddisfazione di Usagi fu enorme. «Lui non se ne rende nemmeno conto. L'ho avvinghiato così forte nelle mie spire d'amore che, appena un'altra cerca di distrarlo, Mamo-chan neppure la calcola. Torna da me di corsa, come un cagnolino fedele!»

L'immagine fece sorridere Ami. 

Usagi tornò a pensare. «Ma se ci separassimo per un po', sarei inquieta. Avrei fiducia in Mamo-chan, ma non potrei sopportare l'idea di non essere presente a fermare l'attenzione di altre ragazze. Già me le immagino, che lo circondano come se fosse una preda succulenta...»

Ad Ami parve di udire un ringhio. «Non succederà. Siete sposati e tu gli stai sempre intorno.»

Usagi dimenticò la rabbia. «Già. E scusami, sono un'insensibile a farti pensare a queste situazioni!»

Per lei non era un problema. «Le altre guardano ciò che è mio e non lo sanno.»

Usagi spalancò gli occhi. «Così mi piaci!»

«Inoltre Alexander è immune alla bellezza.» Forse perché lui se l'era sempre trovata davanti, a partire da sua madre. «Non viene colpito dall'aspetto fisico di una persona. A lui interessa solo...» Fece una pausa. «Il cervello.» E ora stava per andare in un posto colmo di ragazze incredibilmente intelligenti.

Al suo fianco Usagi era nervosa. «Ehm...»

Ami si tranquillizzò subito. «Mi ama.»

«Esatto!»

Lui non l'avrebbe dimenticata anche se fossero stati lontani per mesi. Neppure se in quel periodo non si fossero sentiti.

Non parlò di quell'ipotesi ad Usagi. Sapeva come avrebbe reagito lei.

Usagi sollevò il braccio in aria, saltando in piedi sulla sedia. «Ecco le altre! Ragazze, siamo qui!»

Sgomberando la mente dalle preoccupazioni, Ami si concentrò sull'arrivo di Makoto e Rei.

Appena loro si sedettero al tavolo, Usagi offrì a entrambe un rapido riassunto della conversazione.

Rei fissò i suoi occhi su Ami. «Sai, per la gelosia dovresti copiare il mio esercizio.»

«Io non sono gelosa.»

«Ovvio. Ma ascolta: ricordate quella volta che sono andata a prendere Yu al lavoro? C'era quella tizia che era troppo amichevole con lui. Tardona, avrà avuto quasi trent'anni! Comunque, da allora ho drizzato le antenne e sono andata a segnare il territorio. Mi sono fatta trovare fuori dalla sua aula universitaria - più bella che mai - e ho guardato male tutte quelle che gli sono andate troppo vicino. Nella mia testa facevo un elenco: smorfiosa, tappa, 'vuoi-stare-ancora-più-scollata?'. E naturalmente 'racchia' - soprattutto se era carina e osava mettersi a meno di un metro di distanza da Yu.»

 Makoto rideva. «Non ce l'avevi mai detto!»

Rei scrollò le spalle. «È stato un momento di debolezza.» Sospirò. «Era meglio quando Yuichiro stava al tempio. Lì nessuno sapeva della sua famiglia. Invece alla Todai se ne sono accorti subito. Sapete, perché lui è più grande degli altri studenti e gli hanno chiesto come mai avesse iniziato tardi. Yu si è lasciato sfuggire che frequentava solo due corsi come aggiornamento e le sue compagne di classe hanno fatto due più due. Arpie opportuniste! Lo trovano interessante solo per il suo denaro!»

Makoto stava bevendo dal bicchiere di Usagi. Bofonchiò con la cannuccia in bocca. «Minako direbbe che stai ammettendo che senza i soldi non lo vorrebbe nessuna.»

Rei strinse un pugno sul tavolo.

Ami si ritrasse, cercando una distanza di sicurezza.

«Idiozie! Yu è simpatico e gentile, e non siamo più alle superiori! Le ragazze hanno smesso di cercare uno che abbia il viso di un idol, vogliono un po' di... di maturità, come quella che ha Yu.» Al pensiero l'infelicità di Rei crebbe, ma lei la scacciò in un istante. «L'ho visto prima io, è mio! Lo voglio anche diseredato!»

Ami la trovò incredibilmente dolce. «Yuichiro sarà felice di sapere che tieni a lui in questo modo.»

Rei ritrovò la propria compostezza. «Non scherziamo, non gliel'ho detto. Altrimenti si monterebbe troppo la testa.»

Usagi aveva roteato gli occhi al cielo. «Sei crudele!»

Makoto ordinò alla cameriera di avvicinarsi. «Rei è fatta così.» Fece la propria ordinazione e, dopo quella di Rei, incrociò le mani sul tavolo. «Io ho un approccio simile al suo, ma sono più diretta. Mi costringono le circostanze: ieri ho incontrato un'altra ex-ragazza di Gen. È la terza volta oramai, sono disseminate per tutta Tokyo!»

Usagi si impegnò a ricordare. «Be'... lui non aveva avuto ventidue relazioni? O erano ventitré?»

Makoto la fulminò con lo sguardo. «Già. E le sue ex sono tutte sfacciate! Se non sono vicina a lui, credono di poterci tornare insieme come se nulla fosse!»

Usagi si scandalizzò. «Cosa le hai viste fare?!»

«Mi ero allontanata di due passi - due! - e la tipa di ieri stava cercando di dire a Gen che l'avrebbe trovata alla discoteca che sapevano loro, quella sera.»

Come le altre, Ami spalancò la bocca per l'indignazione.

«Lui che ha fatto?!» domandò Usagi.

«Stava ridendo, non ha neanche fatto in tempo a fermarla. Ci ho pensato io, attaccandomi al suo braccio. Le ho fatto sapere che dopo cena saremmo stati molto occupati. Moltissimo

Rei scoppiò a ridere, applaudendola per la sua audacia. 

«Mi sono anche lasciata sfuggire che era il nostro ottavo mesiversario. Non è mai stato con nessuna così a lungo.»

Ami vagò con la mente: lei e Alexander stavano insieme da un anno e nove mesi. Non avevano mai festeggiato dei mesiversari, ma per una volta sarebbe stato carino farlo.

Le sue amiche si erano zittite. Guardavano lei.

Rei si allungò sul tavolo, per prenderle le mani tra le proprie. «Tu non hai niente di cui preoccuparti, Ami-chan. Non ho mai visto un ragazzo che respinge le pretendenti con più facilità di Alexander.»

«Oh, sì» concordò Makoto. «È spietato.»

Ad Ami venne da ridere. «Lo avete visto mentre lo fa?»

«Eccome. Persino in tua presenza, mentre sei girata o abbastanza lontana da non sentire. Non te ne sei accorta perché lui le riduce letteralmente in cenere nel giro di un microsecondo. Fa questa faccia che dice...» Rei deformò il viso. «'Senti, tu, non esisti.' Oppure, 'Ma come hai osato parlarmi?'. E ancora, 'Sono occupato, non ho tempo per le nullità.'»

Ami non riuscì a trattenere le risate. «Non è così cattivo!»

Rei sollevò un sopracciglio. «Invece sì. Ma non puoi desiderare di meglio.» Si incuriosì. «Ha guardato anche te in questo modo quando ti ha conosciuta? Non ce lo hai mai raccontato.»

Per Ami fu semplice ricordare. Aveva quel momento stampato in testa, con Alexander seduto dall'altra parte della tavolata di studio, in biblioteca, mentre posava gli occhi su di lei solo per un attimo, senza mostrare reazioni. «Credo che mi abbia guardato come dite voi. Ma per me era solo un'occhiata neutra.»

«Sei fatta di ferro.»

Ami proseguì a rammentare. «La seconda volta che mi ha visto... ci siamo incrociati per caso alla Todai. Mi ha notata e sembrava che non pensasse nulla di me. Ha continuato a camminare, senza fermarsi.»

Makoto ascoltava, interessata. «Incredibile. Visto come ti tratta ora.»

Già, ma Ami era troppo immersa nei ricordi per soffermarsi sul presente. «La terza volta... Ecco: ho catturato la sua attenzione con la mente.» Sorrise. «Eravamo in coda per comprare lo stesso libro. Lui si è accorto che ero dietro la fila e mi ha salutato col volume in mano, come a dire, 'Guarda, ce l'ho anche io.'»

«E non vi eravate ancora mai parlati?»

Ami rispose a Makoto scuotendo la testa. «Ci sono voluti cinque giorni perché ci scambiassimo una parola. Lo hanno convinto le tante coincidenze, altrimenti...» Lui sarebbe rimasto lontano da lei? Non volle soffermarsi su quel dubbio. «Al quarto incontro c'eravate anche voi. La prima volta che lo avete visto, quando mi ha salutato. Quello era Alex che diceva, 'Ma dai, tutta questa casualità merita un saluto'.»

«Che magnanimo» commentò Rei, scambiandosi un sorriso con Makoto.

Secondo Ami erano troppo severe con lui. «Al quinto giorno ci siamo incrociati su un piccolo ponte, al parco. Alex faceva jogging. Siccome era sorpreso di vedermi di nuovo, ha deciso di fermarsi. La prima cosa che mi ha detto è stata...»

"Sai, forse se ci presentiamo la smetteremo di incontrarci."

Si riempì di tenerezza. Provò una commozione felice ripensando agli inizi, a quanto fosse stata decisa a non volergli parlare e a quanto entrambi fossero stati ignari dell'importanza che avrebbero avuto l'uno per l'altra.

«Ami?»

Ripeté quello che lui aveva detto alle sue amiche, concludendo il racconto.

Rei la osservava, con una riflessione sulla punta della lingua. «Sarai triste al pensiero della vostra separazione. Ma devi ricordarti di tutte queste cose. Se un amore è vero e sincero, la lontananza non lo cambia. Anche se non vi sentiste per un anno, io so che lui penserebbe sempre a te.»

Ami non avrebbe potuto sentire qualcosa di più bello.

Usagi la abbracciò. «Ma si telefoneranno ogni giorno! Lui glielo ha già detto!»

Makoto annuì. «E quando tornerà, sarete più felici che mai.»

Circondata dalle sue amiche, Ami si lasciò cullare dalle loro rassicurazioni.

  

Quella sera osservò Alexander mentre, indolente, lui strofinava i capelli bagnati con un asciugamano. Faceva abbastanza caldo per non usare un phon.

Al tempo in cui lo aveva incontrato, pensò, aveva avuto bisogno di amore. Aveva attirato Alex nella sua sfera, mettendo in atto col suo potere meccanismi per incontrarlo, solo apparentemente casuali. Non aveva avuto alcun controllo su quegli eventi, ma erano dipesi da lei.

Se fosse stato per lui... 

«Oggi ripensavo a quando ci siamo incontrati.»

Alexander la ascoltò, sereno e curioso di sentirla continuare.

«Che cosa hai pensato la prima volta che mi hai vista?»

«Me lo avevi già chiesto.»

Non lo ricordava.

Con l'accappatoio in spugna ancora addosso, lui mise un ginocchio sul letto, chinandosi su di lei. «Ho pensato... 'Guarda com'è carina.'»

Sorridendo, Ami lo abbracciò.

Bugiardo.

Per quella piccola menzogna gli volle ancora più bene.

  

 

Fine luglio 1997 - Fato?- FINE

 


 

Note: Dunque, quando ho iniziato questo capitolo volevo renderlo più corposo e passare già a parlare di quello che sarà il punto di scontro tra Ami e Alexander. Ma quando ho finito di buttare giù le due scene che vedete qui, mi sono resa conto che funzionavano bene da sole.

Il corposo dialogo tra Ami e le sue amiche ha senso come pezzo di un mosaico che va a spiegare quella che sarà una forta decisione di Ami. Un capitolo in più invece di rallentare il ritrmo mi dà la sensazione, come lettrice, che l'autore (sempre io - sono pazza :D), non stia correndo troppo nel raccontare un'evoluzione importante di un personaggio.

Quello che farà Ami farà venire ad alcuni di voi voglia di darle cappocciate in testa :P Proprio perciò si deve capire come è arrivata a quella conclusione. Bisogna far vedere che non è stata una cosa che le è venuta in mente dalla mattina alla sera, perché io avevo fretta di scriverla. È neessario che si capisca come fattori logici e illogici abbiano contribuito in continuazione a farle mettere in discussione consapevolezze che fino a qualche mese prima per lei erano assodate.

Quindi, ecco qua :) Un pezzo divertente in cui le ragazze sono grandi protagoniste. Nel prossimo capitolo ci sarà un evento nuovo - quindi non più solo riflessioni dei personaggi. Perché Ami pensa, pensa, ma se non succedesse nulla di particolare forse metterebbe a tacere la testa e ascolterebbe di più quello che prova. E invece... (perché sono cattiva :D)

Grazie di aver letto e please, please, commentate! 
 

Elle

  

Gruppo Facebook dedicato alle mie storie, per spoiler e aggiornamenti: Sailor Moon, Verso l'alba e oltre...

 

   
 
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