Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Eristhestrange    12/04/2016    1 recensioni
Un'alternativa agli eventi di Dressrosa: una prigioniera piuttosto singolare, un accordo a cui non si può sfuggire, un piano da portare a termine. Ad ogni costo.
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo V

 

Incubo in rosa


Si era appena lasciata alle spalle l'altopiano dei girasoli, quando vide nel cielo un'ombra sospetta dirigersi verso il palazzo reale.

"Qualcosa mi dice che lo scontro ha cambiato scenario!" disse fra sé e sé cominciando a correre verso la base del castello.

Quando rimise piede in città non sembrava che le cose fossero particolarmente in subbuglio. La gente aveva un'aria tranquilla; evidentemente in quella zona non avevano visto né sentito nulla, o forse Doflamingo era stato particolarmente discreto, ma di questo dubitava fortemente.

Cercò di passare inosservata in mezzo alla folla.

Fortunatamente gli abitanti di Dressrosa vestivano tutti di colori sgargianti, così non fu particolarmente difficile per lei non dare nell'occhio.

Mentre procedeva a passo sostenuto per le strade della città evitò ben tre gruppi di marines che si aggiravano nei dintorni.

Robin aveva accennato a qualcosa riguardo al farsi catturare dalla Marina ma in quel momento Eris non vi aveva prestato particolare attenzione.

A quanto pare stava accadendo qualcosa di cui era completamente all'oscuro e che riguardava anche i marines. Forse Doflamingo li aveva avvertiti della presenza dei pirati di Cappello di Paglia sull'isola e loro si erano precipitati lì.

"Tutto questo non è possibile..da quello che mi hanno detto sono sbarcati solamente oggi, come faceva Doflamingo a saperlo? E poi come avrebbe potuto avvertire la Marina oggi e far sì che questa arrivasse in un batter d'occhio a Dressrosa? Le loro navi sono veloci, ma non possono di certo metterci solo qualche ora per arrivare...no, ci dev'essere qualcos'altro sotto! Sarà meglio star loro alla larga...Per quanto riguarda Trafalgar invece...non credevo che fosse qui, non con loro almeno...non so cosa sia successo al Colosseo, ma lo scoprirò! Forse ora che sono più vicina alla zona dell'arena qualcuno mi saprà dire qualcosa!"

Entrò con circospezione in una bottega a lato della strada. A quanto pare apparteneva ad un commerciante di scarpe e per sua fortuna era vuota, salva eccezione per l'artigiano che vi lavorava.

Il vecchietto era tutto intento a svolgere le sue mansioni dietro il bancone, ma quando sentì qualcuno entrare si riscosse subito e si rivolse con garbo alla ragazza sistemandosi gli occhialini rotondi sul naso.

"Buongiorno signorina! Come posso esserle utile?" Eris finse un tono molto preoccupato.

"Le chiedo scusa, buonuomo! Ero nelle vicinanze del Colosseo poco fa, ho sentito degli spari e sono corsa via! Ero così spaventata!"

Vedendola ansimare l'uomo uscì da dietro il bancone per sorreggerla, facendosi cadere gli occhiali dal naso "Oh capisco signorina! Si calmi! E' tutto apposto! Non è successo nulla!".

La ragazza si pose una mano sul petto, sospirando.

Il vecchietto le porse una sedia e l'aiutò a sedersi. Fece dei respiri profondi mentre veniva rassicurata "Una mia affezionata cliente che è andata via poco fa mi ha messo al corrente dei fatti. Il nostro caro Re, Donquixote Doflamingo, ha avuto uno scontro acceso con un terribile pirata della Flotta dei Sette. Un certo Trafalgar Law!".

Eris sgranò gli occhi, questa volta presa da un serio timore.

"Oh no no! Non si deve preoccupare! Quel criminale non è più in grado di nuocere a nessuno! Gli spari che ha sentito non erano diretti al re, ma proprio a quel pirata!"

"Cosa? Gli ha sparato?" gridò Eris in preda al panico.

"Certamente! Io avrei fatto lo stesso! Il re ha detto che quel pirata era venuto sull'isola per cercare di rapire la Principessa e chiederne il riscatto! Tuttavia è stato fin troppo magnanimo, a quanto pare non l'ha ucciso, l'ha portato con sé fino a palazzo assieme all'Ammiraglio Fujitora, lì decideranno della sua sorte! "

La ragazza si alzò di scatto "Fujitora? E' qui?" l'uomo la guardò sempre più meravigliato, ripulendosi gli occhiali "Lei non è del posto signorina? Non ha letto il giornale? Alla festa di fidanzamento di ieri sera era presente anche lui!Era ovvio che ci fosse anche un rappresentante della Marina, sa...non sarà un matrimonio comune, è logico che tutti siano un po' preoccupati...come ben sa la principessa è l'unica figlia di..." il vecchio si era nel frattempo rimesso gli occhiali e aveva riconosciuto in un istante la persona che aveva di fronte.

Si inchinò subito fino a terra, facendo scivolare via di nuovo gli occhiali dal naso.

"Eris-sama! Chiedo perdono, io non vi avevo riconosciuta! Cosa ci fate in giro senza scorta, voi non dovreste essere qui..."

Nel frattempo la ragazza era già scappata fuori dal negozio correndo a perdifiato.

"Fujitora è qui! Doflamingo glielo consegnerà senza battere ciglio! Lo porteranno a Impel Down! Lo giustizieranno senza mezze misure con un'accusa simile da parte di Doflamingo! Devo correre, devo sbrigarmi prima che gli accada qualcosa!"

Mentre si concentrava sul tutt'altro che roseo futuro in serbo per l'amico, sbatté il naso dritta dritta contro il capitano di una pattuglia: non erano marines, bensì uomini di Doflamingo.

Dopo essersi ripresi entrambi dall'urto, Eris realizzò in che guaio era andata a cacciarsi.

"Non posso scappare, con questo coso riesco a malapena a correre! Non posso combattere, potrei stenderne al massimo due o tre con la forza che ho! Che diavolo, questo è veramente un bel guaio!"

A dissipare le sue preoccupazioni fu il comandante stesso che dopo averla squadrata e riconosciuta, fece una riverenza assieme al resto degli uomini.

"Principessa! Che ci fa qui fuori da sola? Non ha sentito? Un pirata è venuto qui per rapirla!"

"Che sciocca che sono! Ho ritenuto l'idea di essere la fidanzata di quell'essere troppo rivoltante per rendermi conto che sono effettivamente una principessa...in teoria, se l'intuito non mi inganna, ho un potere su questa nazione quasi pari al suo. Dovrei essere persino più importante degli ufficiali d'elite!Dunque..."

Il suo sguardo preoccupato si trasformò in un sorrisetto beffardo. Si schiarì la voce e assunse un'aria sprezzante e autoritaria.

"O la va o la spacca!"

Si avvicinò al capitano della pattuglia con alterigia e lo indicò con un dito.

"Tu! Come osi rivolgerti con quel tono ad una principessa! Io posso fare ciò che voglio!"

Le guardie impallidirono e si inchinarono nuovamente, bofonchiando scuse e chiedendo perdono.

"Eris-sama, chiedo scusa! Ero solo preoccupato per la vostra incolumità e..."

"...e fai bene! Dovreste essere voi a proteggermi da certi soggetti, invece se ne è dovuto occupare il re in persona! E alzatevi da terra! Che comportamento patetico per dei soldati!"

Con superiorità sventolò la mano facendo loro cenno di alzarsi.

"Se non volete essere scuoiati vivi per ordine del re, sarà meglio che mi scortiate subito da lui a palazzo! Ho necessità impellente di parlargli!"

"Vostra maestà, da quanto mi hanno riferito da palazzo il re si trova a colloquio con l'Ammiraglio Fujitora e..."

Ancora una volta il povero capitano venne zittito dal tono brusco e iracondo di Eris "Cosa diavolo stai insinuando? Che non sia all'altezza di tale incontro? Come osi reputarmi inferiore ad un inutile servo della Marina! Ti farò torturare, impiccare, giustiziare!"

"Eris-sama, la prego!" ancora una volta il pover'uomo si trovò in ginocchio davanti alla ragazza vestita di rosa, tremante e disperato "Mi perdoni! Non è colpa mia, mi è stato detto che il colloquio è riservato...ordini del re!"

Eris osservò il capitano ai suoi piedi con aria sprezzante "Allora le cose stanno così eh? Poco male...conducimi a palazzo! Ho un forte desiderio di vedere in faccia quel presuntuoso che ha avuto l'ardire anche solo di pensare di potermi rapire! Voglio fargliela pagare amaramente! Il mio caro Doflamingo non potrà negarmi una simile, giusta vendetta!Non ho ragione, Capitano?"

L'uomo si rialzò in un baleno e si rimise sugli attenti "Certo Vostra Maestà! Venga con noi, arriverà all'ascensore in un batter d'occhio!"

Eris sorrise in maniera alquanto inquietante  "Molto bene! Ti risparmierò la vita, mi sei stato molto utile tutto sommato...chi lo sa...magari potrei giusto farne un accenno al re!"

Gli occhi del capitano e del suo plotone si illuminarono mentre procedevano sempre più velocemente attraverso le strade della città, verso l'ascensore che portava a palazzo.

"Oh Principessa! Quale onore! Quale onore!"

Il suo piano aveva funzionato. A quanto pare Doflamingo non l'aveva affatto privata di onori e privilegi che erano propri di una principessa, contando sul fatto che sarebbe rimasta sotto l'influenza del suo filtro d'amore per lungo tempo.

Mentre procedeva davanti al drappello, affiancata dal capitano gongolante, il vento le fece arrivare vicino il quotidiano di quel giorno che afferrò istantaneamente, mostrando i suoi saldi riflessi.

La prima pagina parlava, come sospettava, proprio del fidanzamento reale.

Quando vide la foto stampata sul quotidiano provò a leggerne il titolo, ma la sua vista cominciò ad annebbiarsi. Si accasciò a terra, sorretta dalle guardie e dal povero capitano ancor più preoccupato "Vostra altezza Reale! Vostra Maestà! Vostra Grazia!"

 

----

 

In ogni stanza dei suoi appartamenti vi era un continuo vociare e brulicare di qualsiasi tipo di inservienti.

Dalle sua dame ai calzolai, ai parrucchieri, agli stilisti, chiunque quel pomeriggio sembrava aver messo piede dentro quelle sale.

Quando era tornata quel pomeriggio aveva trovato una gran sorpresa a palazzo. Tutta la nobiltà, giunta la notizia che si trovava alla corte reale, ma che soprattutto era diventata intima del re, si era mobilitata per far recapitare doni di ogni sorta nei suoi appartamenti, per ingraziarsi i favori della corona. Il boudoir era pieno di fiori freschi, scatole contenenti ogni sorta di oggetti preziosi: profumi, gioielli, oggetti curiosi. Dopo essersi meravigliata alla vista di tanta "gentilezza", si rivolse ad una delle sue dame "Fai in modo che sia tutto spacchettato e messo in bell'ordine, non dimenticarti nessun nome!".  Si fece preparare subito un bagno coi sali più preziosi;  aveva incaricato le sue donne di fare arrivare da lei seduta stante le maestranze più in voga coi loro lavori migliori ma soprattutto aveva dato l'ordine categorico di non fare entrare nulla di nuovo in quelle camere se non fosse stato rigorosamente rosa.

"Ah! Dimenticavo! Se ha le piume è ancora meglio!" aveva concluso prima di chiudere le porte e gettarsi a capofitto nella vasca da bagno.

Doveva far presto, c'era poco tempo per organizzare tutto!

Non appena si fu lavata e messa in accappatoio uscì andando verso la stanza dell'armadio per  poi sedersi sulla toletta, dove era stato posato un enorme vassoio con dolcetti e frutta.

Addentò una mela e la finì in un attimo mentre davanti a lei sfilavano i più rinomati stilisti dell'isola con le loro ultime novità.

"No! Troppo monotono!" "Ehi, ti sembro forse una suora con quello scollo fino al mento? ""Questo non è un insulto a me, è un insulto alla moda!"" Vuoi che faccia una pessima figura davanti al re?"" Ti paio forse cieca?" Uno per uno sparirono tutti, estremamente mortificati, dalle stanze, lasciando la ragazza incollerita.

D'un  tratto iniziò a singhiozzare e venne circondata dalle sue dame in apprensione, le quali sventolavano l'aria dai ventagli piumati e tentavano di rassicurarla.

"Qualcuno ha intenzione di rovinarmi la festa stasera! Ne sono certa...ce l'hanno con me...sarà di certo Violet! L'ho vista, è invidiosa che Doflamingo mi abbia chiesto di partecipare..." si mise una mano sulla fronte, assumendo una posa alquanto teatrale.

"Oh suvvia, Eris-sama! Non fate così, vedrete che non è nulla...sarà sicuramente l'emozione che vi gioca un brutto scherzo! Non vi preoccupate!"tentò di placarla una delle ragazze, quando d'un tratto fece il suo ingresso un tizio dall'aria alquanto singolare.

Era molto magro ma aveva un portamento signorile ed un'aria elegante.

"Mi è stato detto che un'eminentissima ospite del re ha richiesto i servigi dei migliori sarti della città e non ho potuto fare a meno di accorrere!"

Tutte le donne che accerchiavano la disperata Eris si rivolsero con sguardi di ammirazione verso quell'uomo.

Eris si strofinò gli occhi e lo squadrò dall'alto in basso "Sono stata io a chiamare i sarti...chi è lei?"

L'uomo si fece largo fra la folla di donne meravigliate, si portò davanti alla ragazza seduta sullo sgabello, accennò un inchino e le fece il baciamano.

"Molto piacere, io sono Éloi Masson, noto stilista di haute-couture! Mi trovavo a Dressrosa per farmi ispirare da questo luogo così pieno di arte e di passione ed in effetti credo proprio di avere qualcosa che fa al caso vostro!"

Mentre faceva segno ai suoi due sottoposti di portare dentro l'abito, tutte le donne osservavano estasiate scambiandosi occhiate di pura meraviglia.

"Incredibile! Éloi Masson è qui! Signorina, non siete contenta? Lui è veramente il migliore sulla piazza, i suoi abiti sono un vero sogno!"

Eris sembrava essersi rasserenata un poco, tuttavia attese con impazienza che le venisse mostrato l'abito.

Quando le venne presentato il manichino con indosso il vestito, le brillarono gli occhi; si alzò per poterne osservare da vicino i preziosi dettagli.

A prima vista sembrava proprio un tradizionale abito dell'isola.

Lo scollo a cuore, il busto stretto,  la linea a sirena e la gonna voluminosa e ampia lavorata a rouches, tuttavia era completamente rosa e tappezzato di piccole gemme su tutto il busto. Gli orli della gonna erano impreziositi da pizzo rosa e cristalli luccicanti mentre le scarpette, in netto contrasto col resto, erano semplici e nere.

"Beh! Che ci fa ancora sul manichino?" chiese lanciando un'occhiata d'intesa al sarto, che subito fece lasciar libera la stanza affinché Eris potesse indossare l'abito.

Quando ebbero finito di allacciarle il bustino quel tanto che bastava per lasciarla respirare (su suo stesso ordine ovviamente), lo stilista venne fatto subito rientrare per sistemare i particolari, scegliere trucco e acconciatura e altri noiosissimi dettagli che solitamente Eris era solita trascurare.

Quella non era affatto la ragazza che tutti conoscevano: nemmeno gli amici più cari, nemmeno suo padre l'avrebbe riconosciuta in quei momenti.

Il veleno aveva avuto un effetto devastante anche sulla sua personalità: sembrava che riuscisse ad essere affabile in ogni momento solo e soltanto con Doflamingo, mentre con tutto il resto del mondo assumeva un carattere spesso intrattabile e melodrammatico.

Questo singolare effetto era dovuto alla grande quantità di fiori (e quindi di spore), che Eris aveva inalato. La dose era tanto ingente da aver avuto un effetto particolarmente rovinoso.

Nonostante ciò tutta quella gente che la circondava sembrava essere abituata a sostenere i capricci e le stramberie dei loro superiori: certamente servire la Donquixote Family non doveva essere un compito semplice!

Si osservò compiaciuta allo specchio.

Dopo qualche ora di lavoro finalmente tutti avevano completato la loro opera. Lo stilista, le dame e il resto dei presenti la osservavano stupiti.

I capelli le erano stati raccolti in un vistoso chignon basso, delimitato da una treccia e coperto di rose su un lato, tra le quali svettavano per la tonalità più chiara rispetto alle altre, quelle che le aveva regalato il re quel giorno stesso.

Al suo collo scintillava un elaborato collier di diamanti, il quale, assieme agli orecchini che ne completavano la parure, faceva brillare il suo viso bianco.

"Un regalo dal visconte Montesiños, il quale vi augura buona permanenza a palazzo!" aveva annunciato la ragazza alla quale aveva commissionato la catalogazione dei doni, porgendole la scatola aperta con il preziosissimo regalo in bella vista.

L'abito sembrava calzarle a pennello, tuttavia il sarto aveva un'aria ancora poco convinta.

"Qualcosa non va Signor Masson?" chiese preoccupata, pensando ci fosse qualche difetto nel vestito e controllandosi di qua e di là.

"No Signorina! Ma credo che vi manchi ancora qualcosa..." disse, andando a prendere un piccolo baule che era stato trasportato nella stanza dagli inservienti.

Non appena lo aprì, Eris capì subito di cosa si trattasse e i suoi occhi verdi brillarono più di tutti i diamanti che portava al collo.

"Et voilà! Ora si che potete dirvi soddisfatta, Signorina!" concluse apponendo gli ultimi ritocchi con estrema soddisfazione.

A coprire parte delle spalle e delle braccia stava ora una voluminosa stola di piume rosa, accompagnata da un ventaglio della stessa foggia.

Tutti i presenti applaudirono felici.

"Oh, Signor Masson! E' perfetto! Meraviglioso! Lei è veramente il migliore! Spero si tratterrà a lungo qui sull'isola!" disse estasiata, inarcando le labbra rosa in un grande sorriso. L'uomo abbozzò un inchino "Per servirvi!".

" Spero che sarete presente alla festa di stasera!" "Ma certo! E' un evento assolutamente immancabile! Tutta la nobiltà di Dressrosa e delle isole vicine, nonché i personaggi di spicco del momento, si riuniscono stasera nei grandi giardini reali! Un vero galà! E voi, beh...siete la star del momento, inutile dire che tutti gli occhi saranno puntati su di voi!".

Mentre l'uomo si perdeva in vezzeggiamenti, i due sottoposti chiacchieravano fra loro a bassa voce.

"Con questo colpo grosso faremo una vera fortuna!" "Già! Da domani mattina tutte quelle donne con la puzza sotto il naso vorranno lo stesso sarto di questa insopportabile aristocratica! Tutta Dressrosa sarà sommersa dalle piume!" ridacchiarono, per essere poi interrotti bruscamente da un'occhiataccia lanciatagli direttamente dal loro capo.

"Servitori a me!" gridò sorridente battendo le mani, per ritrovarsi tempestivamente accerchiata da tre paggi in livrea "Voi due, aiutate il Signor Masson a riportare quei bauli fuori da palazzo!" impose con fare imperioso, poi, cambiando totalmente tono, si rivolse graziosamente al sarto "Dove ha messo la sua carrozza?" "Oh, sono solito noleggiarle quando sono in visita ad isole straniere!" "Capisco! Tu! Fai preparare una carrozza per il Signor Masson immediatamente per riaccompagnarlo alla sua dimora e per farlo ritornare a palazzo in tempo per la festa! Ricordatevi che egli è mio ospite graditissimo, che gli venga riservato un trattamento di favore!" "Vostra eccellenza, vi ringrazio!Vi sono debitore!" disse quello con un inchino, seguito a ruota dai suoi due subordinati.

"Non osi nemmeno ritenersi tale, senza di lei non ce l'avrei mai fatta!" disse strizzando l'occhio quando questi uscì dalla stanza.

Negli appartamenti il via vai non aveva accennato a diminuire. La festa di quella sera sarebbe stata sicuramente un evento memorabile.

Mentre percorreva nella carrozza reale le strade della città, l'eccentrico sarto non faceva altro che compiacersi del suo operato.

"Un colpo grosso! La fortuna della mia vita!" "Ma...capo, abbiamo servito tante aristocratiche come quella!" l'uomo lanciò al sottoposto un'occhiata furiosa "Sei proprio un imbecille! Quella non è una marchesina o una contessa! Sai di chi è figlia? E poi, quando si è sparsa la voce che lei e Doflamingo erano in giro per le strade a braccetto, si è mobilitata tutta la nobiltà! Hai visto cosa porta al collo? Sono diamanti da milioni di Berry! Avevamo tutti il presentimento che fosse arrivata qui per una buona ragione e il fatto che volesse il meglio per stasera ha completamente dissipato i miei dubbi!" "Non capisco capo..." rispose uno grattandosi la testa con aria interrogativa.

"Siete proprio due stolti! Il motivo principale per cui una donna si fa bella è sicuramente un uomo! Il fatto che le due parole d'ordine fossero 'rosa' e 'piume' è tutto un programma!"

I due continuarono a guardarlo inebetiti.

"Cretini! L'uomo per cui si sta facendo bella è Doflamingo! E' evidente che tra i due c'è qualcosa e quella di stasera potrebbe non essere una semplice festa! Se i due si fidanzassero quella ragazza diventerebbe la Regina di Dressrosa!"

Lo sguardo degli scagnozzi si fece subito di stupore "Cosa? Ma capo, se hai servito una regina, diventeremo famosissimi!" "Esattamente!" rispose strofinandosi le mani "Sento già il mio lumacofono squillare all'impazzata! Ed ora presto, muoviamoci, la sera è vicina, così come l'entrata in scena della mia meravigliosa creazione!"

----

Il profumo intenso della sera si propagava dall'enorme giardino del cortile interno fino alle grandi porte spalancate della grande sala da ballo che si trovava in fondo ad esso.

Il pavimento in marmo lucido a motivi romboidali era in buona parte coperto da scarpe, gonne, strascichi eleganti in continuo movimento per la sala. Gli invitati, tra i quali spiccavano la nobiltà e le teste coronate di parecchie isole, si ritrovavano circondati da pareti bianche con stucchi dorati, alternate a tondi e intere sezioni di affreschi raffiguranti putti e vasi di fiori.

Sopra le loro teste, dall'enorme soffitto a volta ritraente giovani fanciulle danzare insieme in un cielo notturno, pendevano grossi lampadari di cristallo ad illuminare a giorno la stanza.

A capo della sala stava un soppalco sul quale svettavano quattro troni del tutto uguali a quelli della Sala dei Semi; davanti a questi si ergeva uno scranno dorato molto più imponente, foderato di velluto rosa.

Di fronte al soppalco, in fondo alla sala, c'erano le maestose scale a due rampe, destinate all'ingresso degli ospiti di riguardo.

Il resto degli invitati accedeva tramite i portoni ai lati dello scalone, che servivano anche per spostarsi negli altri ambienti del palazzo con maggiore facilità.

Ma il pezzo forte era sicuramente il giardino esterno, accessibile direttamente dalla sala tramite le porte installate nelle enormi finestre che arrivavano quasi al soffitto.

La musica proveniente dalla sala da ballo si insinuava ovattata tra le fronde dei rigogliosi alberi da frutto e i cespugli profumati, fondendosi col suono cristallino degli zampilli d'acqua delle fontane.

Tutte le facciate, i portici, le panchine, erano decorate ad azulejos sui toni del bianco, del blu e del giallo.

Le siepi, gli alberi e i fiori, illuminati da lunghe lanterne poste ai lati dei camminamenti, mossi da un delicato vento caldo, proiettavano ombre danzanti sui sentierini lastricati, come se volessero partecipare alla festa.

Di giorno quello spettacolo avrebbe colpito sicuramente l'occhio del visitatore per i suoi splendidi colori vivaci, la notte tuttavia nascondeva le tinte variopinte per esaltarne i profumi, le sensazioni e i suoni.

Nessuno, a prima vista, avrebbe mai pensato che in un simile scenario si sarebbero potuti inserire personaggi dalla mente crudele e subdola.

Tutti i membri della Donquixote Family erano presenti quella sera.

Non mancava proprio nessuno ed erano tutti vestiti per l'occasione, eccetto il Señor Pink, che aveva deciso di mantenere la sua classica tenuta, sotto gli occhi ammirati delle sue seguaci.

Anche gli ufficiali d'elite, seduti comodamente sui loro troni, avevano deciso di mettersi in ghingheri. Certo, il loro concetto di eleganza consisteva apparentemente solo nel vestirsi di nero e nell'abbottonarsi la camicia, ma era pur sempre un gesto apprezzabile, almeno secondo la loro opinione.

Mentre i tre discutevano fra loro, il re se ne stava svogliatamente seduto sul suo trono appariscente. A quanto pare aveva anche lui sorprendentemente deciso di optare per qualcosa di più adatto all'occasione, essendosi presentato trionfalmente in sala indossando un raffinato completo gessato nero, con camicia e cravatta rigorosamente rosa e ricoperto dal suo immancabile cappotto di piume.

Per tutto il tempo non aveva fatto altro che ricevere omaggi e riverenze dai presenti, dei quali sembrava essersi stufato a morte.

La musica soffusa e lenta contribuiva a rendere quell'ambiente aristocratico ancora più monotono, tuttavia quell'evento era assolutamente irrinunciabile: tutti dovevano vedere e sapere. Scrutando tra la folla non aveva catturato con lo sguardo la persona, o chi per lui, che si aspettava di trovare.

"La lascerà veramente qui senza far nulla?" pensò sistemandosi il manto piumato che sbucava dalle sue spalle.

La sua attenzione, come quella di tutto il resto dei presenti, si rivolse verso le scale, da dove stava per essere finalmente annunciata l'ospite che tutti aspettavano di vedere in sala.

Il chiacchiericcio si fece sempre più fitto mentre le porte si aprivano.

Tutti gli ufficiali avevano gli occhi puntati in alto e Doflamingo non faceva eccezione.

"Sono lieto di annunciarvi sua altezza Eris" disse il banditore, lasciando passare con un inchino la ragazza.

Tutti ammutolirono per qualche secondo vedendola scendere le scale con grazia, poi il brusio si fece ancor più fitto di prima.

Alcuni ne elogiavano l'abito, alcuni la bellezza, altri il titolo, altri la fortuna.

In mezzo alla folla anche lo stilista Masson era intento a ricevere i complimenti di tutte le sue precedenti acquirenti , le quali lo circondavano cominciando ad avanzare nuove richieste.

Gli ufficiali la osservavano con un sorriso particolarmente ambiguo, tranne Violet, la quale sembrava particolarmente preoccupata e se ne stava in un angolo della sala a fissare i presenti.

L'unico che appariva con le idee piuttosto chiare era Doflamingo, il quale, vedendo la ragazza sommersa dalle presentazioni e dai complimenti dei presenti, credeva che l'avrebbe presto persa di vista nonostante il colore particolarmente vistoso dell'abito.

Quando cominciò ad alzarsi dal suo trono, anche Violet si mosse dal posto in cui era stata fino ad allora, per raggiungere l'orchestra.

Mentre il re si faceva largo tra la sala, venne fermato dal cambiamento repentino della musica.

 I suoni dolci e piani che avevano accompagnato l'inizio del ricevimento si fecero subito più decisi e caldi. Musica da flamenco.

La gente si stava spostando in massa per veder ballare Violet e così l'avanzata del re venne temporaneamente sospesa a causa dei molti, eccezionali presenti che, incrociando la sua traiettoria, non potevano fare a meno di fermarsi a discutere, con suo grande cruccio.

Dall'altro capo della sala, anche Eris era circondata da aristocratici intenti nelle presentazioni, ma quando sentì la musica capì che qualcosa stava cambiando.

"Oh Eris-sama, a quanto pare Violet, uno dei membri della Family, ha deciso di cominciare le danze con un bel flamenco, non lo trovate estremamente affascinante?" le disse una signora piuttosto in carne stretta in un vestito giallo "Uhm? Violet? Ah si...si! Davvero una cara ragazza, contessa!" "rispose Eris con garbo.

"Quella Violet! Una vera e propria esibizionista! Lo sapevo che avrebbe tentato di attirare tutta l'attenzione su di lei...brutta invidiosa! Scommetto che vuole acquistarsi i favori di Doflamingo a tutti i costi!"

"Perché non andiamo tutti a vedere? Sempre che ci facciano un po' di spazio ahahahah!" rise la donna gracchiando, rivolgendosi al suo piccolo gruppo di amici che aveva accerchiato la ragazza, alla quale non rimase che accettare controvoglia.

Al centro della sala Violet volteggiava di qua e di là, facendo svolazzare il suo abito rosso e nero mentre teneva il ritmo con un paio di nacchere scure.

Il rumore dei suoi tacchetti riempiva la sala seguendo la musica, sotto gli sguardi ammirati dei presenti.

Anche Eris e il suo drappello indesiderato si ritrovarono ad osservare la scena tra le prime file.

"Che sappia ballare bene non c'è dubbio, ma questo non le da il diritto di atteggiarsi a quel modo!" pensò incrociando le braccia, mentre il seguito di duchi e conti bisbigliava commenti di approvazione.

Mentre era assorta nei suoi pensieri, Jora le si avvicinò facendole distogliere lo sguardo dalla ballerina.

In un primo momento la ragazza rimase stupita dall'insolito abito della donna, tutto a chiazze colorate, tuttavia pensò che fosse una cosa normale data la sua eccentricità.

"Jora-sama, che piacere vederla qui!" rispose sorridendo "Il piacere è mio, non ci aspettavamo che saresti venuta, il Signorino ne è stato particolarmente felice!" disse sogghignando.

"Davvero? Felice? Che bella notizia" vedendole gli occhi brillare, la donna ne approfittò subito per avvisarla "A proposito del Signorino! Si trova più in là in fondo alla sala e desiderava parlarti, sarà meglio che tu lo raggiunga, sai come sono questi nobili..." la sua voce si fece un sussurro, mentre indicava con la coda dell'occhio le persone che aveva affianco "...quando vogliono sanno essere davvero noiosi! Credo che se arrivassi tu lo toglieresti da una incresciosa situazione!" "Vuole parlare con me? Oh...beh...d'accordo! Ci vado subito, grazie per avermi avvisata!" rispose con sguardo illuminato "Molto bene allora...divertitevi, mi raccomando!". La donna si immerse nella folla, lasciando Eris sola con i suoi pensieri.

"Cosa mai vorrà dirmi? Devo sbrigarmi a raggiungerlo!" con un piccolo inchino si congedò velocemente dal gruppo "Sono spiacente di dovervi lasciare, ma il re mi ha richiesta! Col vostro permesso!".

A quell'affermazione tutti risposero con una riverenza; quando la ragazza si voltò per dirigersi in mezzo alla folla iniziarono tutti a bisbigliare eccitati.

Mentre si barcamenava a passo di marcia per raggiungere l'altro capo della sala, sentì qualcuno afferrarla per un braccio.

"Violet?" il gesto così avventato l'aveva fatta balzare all'indietro.

La ragazza per tutta risposta le strizzò un occhio e la portò assieme a lei nel centro dello spiazzo che gli invitati avevano lasciato in sala per farla ballare.

La musica si fece più serrata.

Eris la guardò torva.

"E' una sfida? Che razza di sfrontata! Come se non sapessi ballare!"

Pur non conoscendo benissimo quella tipica danza, ballare le era sempre piaciuto, inoltre non poteva di certo dire 'No, grazie' ad un membro della Family davanti a tutti.

Nonostante la sua inesperienza, la ragazza pareva cavarsela piuttosto bene. In quel momento, usare l'Haki della percezione per prevedere le mosse della danzatrice e comportarsi di conseguenza le pareva una buona idea.

Sulle note di quelle chitarre dalle vibrazioni esotiche il loro ballo sembrava essere stato studiato ad arte e i presenti, guidati dalle loro movenze ispiratrici, seguirono la musica. Le due ragazze avevano inconsapevolmente dato il via alle danze quella sera.

Passare così il tempo non le dispiaceva affatto, la musica e la danza l'avevano sempre distratta dai pensieri e dalle preoccupazioni e, in quel momento, anche da invitati un po' troppo invadenti.

Attorno a lei lo spazio si ridusse a quella porzione di pavimento dove poteva muoversi, posando qualche volta lo sguardo sull'improvvisata compagna per osservarne i movimenti.

Era evidente che aveva passato gran parte della sua vita a ballare quel tipo di danza, si muoveva come se fosse tanto naturale come respirare. Talvolta le lanciava un'occhiatina o un sorriso che Eris ricambiava con fare altezzoso.

"Hai trovato pane per i tuoi denti cara!"

D'un tratto percepì che qualcosa non andava in Violet, si era deconcentrata ed esitava. Si fermò, così come tutto il resto dei presenti e i musicisti.

Si voltò e vide il re ergersi davanti a tutti con aria soddisfatta e col suo classico sorriso beffardo.

Il silenzio cadde nella sala.

Inaspettatamente il re applaudì, seguito da tutti i presenti sorridenti, poi si avvicinò ad Eris porgendole la mano.

La ragazza si ritrovò impietrita in mezzo alla sala.

"Non può essere...sta succedendo davvero? Ditemi che non è un sogno!"

Si riscosse e fece un mezzo sorriso mentre abbozzava un inchino tenendosi la gonna fra le mani.

E la musica ripartì.

---

"Non sapevo sapessi ballare !" disse lei ridendo mentre camminavano attraverso le stradine acciottolate del giardino.

"Sono quelle cose che devi saper fare se fai parte dell'alta società!"

"...e quindi, al posto che imparare il walzer hai scelto il Paso doble!" alzò la testa sorridendo.

"Dietro questo ballo c'è una storia davvero interessante...sembra che si riferisca ad alcune tipiche usanze del paese, i due ballerini dovrebbero fronteggiarsi come toro e matador!" le rispose sogghignando mentre si sistemava gli occhialini rossi.

"Oh...sembra affascinante! In ogni caso ti chiedo scusa per non essere arrivata subito, Jora mi aveva avvisata ma sono stata trattenuta..."

"Non preoccuparti, alla fine siamo qui no?"'

"Giusto! C'era qualcosa in particolare che volevi dirmi?" chiese con curiosità.

L'uomo si sedette sul ciglio di una grande fontana coperta di maioliche e le fece cenno di fare lo stesso.

Eris si alzò la gonna del vestito con aria preoccupata e si sedette accanto all'uomo.

La osservò per un po' con sguardo deciso, infine, dopo qualche minuto di silenzio, si risolse a parlare.

"Oggi ti sei scusata con me per come ti sei comportata ed io ti ho detto che ti avrei perdonata..." lo sguardo della ragazza si intristì "...hai cambiato idea?" "No. Tuttavia c'è una cosa che devo dirti anche io. Ti ho condotta qui con la forza, facendoti stipulare un..."

Eris lo interruppe subito "No! Non c'è bisogno che ti scusi! Ti sei comportato come farebbe un qualsiasi re per il benessere del proprio regno!" "Ti sbagli! Io non l'ho fatto per tuo padre, né per il denaro, né per la nazione, ma per te!" nonostante il tono placido che aveva assunto per tutta la conversazione, quelle parole colpirono il cuore della ragazza come frecce d'argento.

"Ma...cosa stai dicendo..."

"Ti potrà sembrare una scusa, ma è proprio così. Ti ho seguita a lungo da quando la tua taglia è stata esposta dalla Marina...quando Vergo mi ha avvisata che eri a Punk Hazard ho capito subito che quello era un segno del destino...Mi sei sembrata subito una ragazza coraggiosa e dalla grande bellezza, una persona che volevo a tutti i costi al mio fianco! Non ho mai trovato in questi anni una persona degna di prendere posto accanto a me sul trono, così mi sono precipitato da te... sicuramente ti sarò sembrato crudele ed egoista per quello che ho fatto. Non avevo altro modo per dimostrartelo in quel momento, ma avrei fatto qualsiasi cosa pur di averti!".

La ragazza era rimasta ad ascoltare ad occhi sbarrati, quelle parole parevano provenire da un mondo lontano, di sogno, dal quale aveva paura di risvegliarsi.

Tremando chiese incredula "Tu...l'avresti ucciso? Per me?"

Doflamingo inarcò le labbra nel suo consueto, inquietante sorriso, voltandosi verso la ragazza che lo stava fissando con stupore, per guardarla dritto negli occhi

"Gli avrei sparato ad un tempia senza rimpianto!"

Si lasciò avvinghiare i fianchi senza dire una parola, mentre si avvicinava sempre più alle sue labbra rosate.

"Non credo serva dire altro!" concluse lei in un sussurro, lasciandosi avvicinare sempre di più.

----

Un grido squarciò il rigoroso silenzio nell'atrio che dava sulla piscina del palazzo.

Eris era stata adagiata temporaneamente su uno dei canapè e quando rinvenne si ritrovò circondata dalle guardie che l'avevano portata fin lì. Al suo capezzale, in prima fila, trovò il capitano quasi in lacrime.

"Eris-sama! Tranquillizzatevi, siete svenuta! Avete fatto sicuramente un brutto sogno! Come sono felice di rivedervi sveglia!"

"Si...era sicuramente un incubo orribile!" rispose gridando mentre si rialzava. "No Vostra Altezza! Vi prego! Abbiamo chiamato i medici, stanno accorrendo per visitarvi, è assolutamente necessario che prestiate attenzione alla vostra salu.."

"Tacete! Tutti quanti!" urlò lasciando con un palmo di naso i presenti mentre si dirigeva ai piani superiori. Sentì un rumore sordo provenire da sopra, ma non se ne curò affatto.

"E' disgustoso! Quanto lo odio! Carogna! Me la pagherai!Come hai osato anche solo toccarmi! Viscido serpente!"

Mentre saliva le scale a chiocciola che portavano al piano superiore sentì qualcuno provenire nella sua direzione, dirigendosi invece ai piani inferiori.

"Sarà uno di quei suoi stupidi ufficiali!" pensò, proseguendo a grandi falcate per la sua strada, finché non incrociò l'ultima persona che si sarebbe aspettata.

L'Ammiraglio Fujitora stava scendendo lentamente i gradini e non sembrava avere un'espressione particolarmente soddisfatta.

Eris collegò in un lampo il rumore che aveva sentito con il fare stizzito del marine e capì che qualcosa nella Sala dei Troni non era andato esattamente per il verso giusto.

Salutò con un piccolo inchino. "Issho-san" non ottenne risposta e continuò noncurante fino alla grande sala.

"Qualcosa è andato storto!"

Dai vetri delle finestre si poteva intravedere l'interno della stanza: sulle finestre era stato appeso un proiettore sul quale una grande lumacamera stava trasmettendo in diretta gli avvenimenti del Colosseo. Ad osservare la scena con fare assorto, in piedi davanti allo schermo, stava Doflamingo.

I suoi pensieri vennero interrotti dall'aprirsi lento di una delle porte.

"Toc-toc!" Eris se ne stava appoggiata sullo stipite della porta, osservando la scena a braccia incrociate.

Il re si voltò verso di lei prima con sguardo preoccupato, poi sfoderando il suo consueto sorriso.

La ragazza procedette lentamente verso di lui.

"Ho notato che hai avuto problemi col tuo nuovo giocattolino della Marina!" disse in tono beffardo "Forse dovresti portarlo da Sugar, a meno che non sia troppo impegnata a vendere fiori all'angolo della strada! Oppure...potresti fargli bere un filtro d'amore, cosa ne dici?"

"Noto con sommo dispiacere che qualcuno ti ha svegliata dal tuo bel sogno d'amore, Principessa!"
"Sogno d'amore? Intendi il peggiore incubo della mia vita forse! Tu sei solo un..." i suoi occhi si posarono sul fondo della sala. Di fianco alle porte, seduto e incatenato, un uomo anziano stavo osservando la scena.

"...O cielo!" disse passando dietro ai quattro troni per andare di corsa a soccorrere l'uomo, sorreggendosi i lembi della gonna.

"Sta bene signore?" disse inginocchiandosi a terra "Non preoccuparti per me, ragazza..." rispose mestamente, mentre Eris si rivolgeva furibonda verso Doflamingo.

"Che cosa hai fatto a questo pover'uomo, razza di canaglia!"

Doflamingo rise divertito "Quel vecchio è Riku Doldo III! Ridicolo vero? Un re senza trono e senza dignità!"

Eris osservò quell'uomo con uno sguardo pieno di compassione "Mi dispiace, mi dispiace tanto!" L'uomo ricambiò il suo sguardo sofferente.

"In ogni caso, non penso sia lui quello di cui dovresti preoccuparti di più!"

La guardò sogghignando e sulle prime non comprese a cosa stesse facendo riferimento.

Usò il Kenbun-Shoku.

"No..." si alzò da terra, verso la flebile aura vitale che percepiva.

Quando arrivò di fronte ai troni lanciò un grido di orrore.

Sullo scranno di cuori stava seduto il corpo martoriato ed esanime di Trafalgar Law.

"Trafalgar! No!"

Eris corse verso il trono in preda alla disperazione, sollevando una delle mani del ragazzo per provare a sentirne il battito cardiaco.

Quella scena era stata per lei un colpo tremendo, il cuore le palpitava con foga, come se volesse uscirle dal petto.

Dovette suo malgrado lasciare in fretta la presa, la sua energia aveva cominciato a diminuire ancora, all'improvviso.

Si voltò iraconda contro Doflamingo, che osservava la scena divertito.

"Agalmatolite!"

" Ti è piaciuto il mio regalo di nozze?"

"Come hai osato fargli questo! Tu hai promesso di risparmiargli la vita!"

"Io ho promesso di risparmiargli la vita...per quell'occasione! E' soltanto colpa sua se ha deciso di venire qui! Suvvia, non fare quella faccia...non è ancora morto...ma sai che lo farei fuori, senza rimpianti!"

La sua risata investì l'intera sala, rimbombando come una sinistra cantilena.

Lo sguardo di Eris era annebbiato da un'ira implacabile, si rivolse con disprezzo verso il suo nemico.

"Tu sei solo una carogna! Se solo avessi i miei poteri ti rispedirei dall'inferno da dove provieni, Demone Celeste! O forse sarebbe meglio Insetto Celeste, dato che ti hanno spedito giù da Marijoa come un inutile parassita! Non ti vogliono nemmeno fra quegli imbecilli dei tuoi si..."

Il suo avambraccio si alzò e si tinse all'istante di un colore scuro e lucente per parare il colpo che il re aveva intenzione di infliggerle.

La sua mano enorme cozzò contro il braccio intriso di Haki della ragazza, frenandosi.

"Non ci provare neppure..." ringhiò Eris con disprezzo.

 

Angolo della scrittrice:

Non c'è dubbio che Eris sia in grado di difendersi! Anche se fortemente indebolita, credo abbia ancora la forza per tirare un bello schiaffo a quella serpe di Doflamingo! Sono dell'idea che se lo meriterebbe, ma sembra che abbia ancora qualche asso nella manica per tormentarla! Non vorrei essere nei suoi panni! Il personaggio della Eris intrattabile e'aristocratica' è ispirato a quello di Carlotta Giudicelli del "Fantasma dell'Opera" nel riadattamento cinematografico di Joel Schumacher (credo che la canzone 'Prima donna' sia del tutto esplicativa, anche perché il caso vuole che siano entrambe vestite di rosa!). Come avrete notato sono molto amante delle descrizioni e mi soffermerei su ogni singolo vaso, ovviamente cerco di evitarvi la noia il più possibile, ma quando si tratta di grandi palazzi faccio fatica a fermarmi! A questo proposito ho cercato di mantenere l'ambiente il più 'ispanico' possibile (per il cortile ed i giardini avevo in mente l'Alcazar di Siviglia), tuttavia nell'opera originale di One Piece è evidente che gli interni si rifanno ad uno stile più barocco/neoclassicheggiante (per la sala da ballo, come per le stanze di Eris, ho preso spunto da Schönbrunn e da Palazzo Peterhof).  Lo so, sono un po' troppo pignola, ma sono fatta così purtroppo! Giusto per chiudere in bellezza, il Paso doble che ballano Eris e Doflamingo è il famoso España Cañi; un po' di atmosfera era necessaria! La scelta non è stata casuale, questa è una danza aggressiva, che si rifà alle corride spagnole. Doflamingo crede di aver sottomesso il toro, ma in questo caso chi dei due è veramente la bestia e chi il matador? Credo che questa "danza" li accompagnerà dall'inizio alla fine di quest'avventura! Grazie mille per aver letto! Alla prossima!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Eristhestrange