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Autore: Lelusc    14/04/2016    0 recensioni
Ambra è da sola,ha un solo amico e uno stalker che un giorno al mese la molesta con una domanda, a cui lei risponde sempre negativamente,poi però... e così cambierà tutta la sua vita,che lei coraggiosamente aveva protetto da tanto tanto tempo.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sera seguente quando mi svegliai, cominciai a camminare per tutta casa, avanti e dietro come un’ossessa senza fare niente. Alla fine Mikael che stava guardando la televisione, la spense e mi guardò, invece Steven chiuse e posò il libro che stava leggendo e fece altrettanto.

“Ambra che hai?”Mi chiese con cautela Mikael.

Mi fermai di colpo e li vidi lanciarsi un’occhiata interrogativa. Steven alzò le spalle senza capirci niente e Mikael si rigirò verso di me.

“Niente, non so che fare"

"tutto qua?”

“Sì Mikael, tutto qua” gli risposi un po’ arrabbiata dal suo tono sollevato. Secondo lui non è importante che io mi senta in trappola.


“Pensavo di fare un giro nella mia casata”

“in poche parole vuoi vedere Giulian”

“no Mikael, in poche parole, voglio vedere la mia casata, non ci vado per Giulian. Che fate venite?”

“Io sì, sempre meglio che leggere”

“bene Steven e tu Mikael?”

"Prendo la giacca e vengo”

“ottimo andiamo” 

“e fammi prendere la giacca!”Mi urlò mentre io ero già fuori di casa a chiamare l’ascensore.

Come se ci servisse.


 Eravamo davanti alla casata dovevamo solo attraversare e poi entrare, ma mi ricordai del simpaticone dietro il bancone che aveva trattato male Mikael solo perché è un licantropo.

“Mikael, ora che ci penso, forze c’è mister simpatia all’entrata.

“Chi? Quel vampiro del cavolo dell’altra volta?”

“Sì, lui”

“me ne frego di quello che dice, andiamo”

Attraversammo la strada, ed entrammo e infatti eccolo, con il suo completo antracite, tutto professionale. Mi avvicinai e quando ci vide fece una faccia seccata.


“Desidera? Chiese senza guardarmi neppure in faccia, probabilmente non si ricordava di me.

“Entrare nella casata”gli dissi mostrandogli l’anello.

“Alzò subito lo sguardo sulla mia persona e annuì, senza riuscire a parlare, poi si sbloccò.

“Ma certo mia signora, subito, prego”

“posso portare anche loro?”


"Sì, ricordo il vostro amico" mi disse, accentuando la parola amico.

"Ma l’altro non lo ricordo, devo sapere chi è"

“guardi, puoi chiedere di Steven anche al suo signore se non ha altre cose più importanti da fare”

“lo chiamo subito mia signora, non che dubiti della vostra parola” mi disse e chiamò. 

“Scusi, qui c’è la sua signora, vuole entrare, sta con un licantropo" disse leggermene disgustato e un'altro vampiro di dubbia provenienza. Non l’ho visto l’ultima volta con lei. Ha i capelli color carota" disse.


Guardai in volto Steven che era alquanto irritato, per quello che aveva appena sentito e trattenni una risata.

"Prego mia signora, mi sono accertato”

“la ringrazio. Andiamo, Mikael, Steven” e c’incamminammo verso l’ascensore.
   

“Che maleducato quel tizio, io ho i capelli rosso fiamma non carota" disse l’ultima parola, disgustato.

“Lo so Steven, ignoralo, è un tizio altezzoso e detestabile, anche se fa bene il suo lavoro di questo non si può discutere”

“almeno a te non ti ha ignorato”disse Mikael infastidito. Cavolo gli brucia ancora.

 Le porte si aprirono mettendo fine ai loro discorsi e ci ritrovammo in una sala.


"Andiamo in palestra" dissi.

La ritrovai grazie alla mia memoria fotografica.

“Ehi! Guarda chi c’è!”

Mi voltai e lo vidi“

Alix! Da quanto tempo”dissi incamminandomi verso di lui.

Ci stringemmo la mano. “C’è anche Vein?”

“Sì, sta qua. Vein! C’è Ambra!”

Lo vidi atterrare proprio davanti a me e naturalmente non mi spaventai.

“Ohi! Ciao, sei venuta a farti qualche livido?”

“No, Vein, sono venuta ad allenarmi un po’”

“vuoi ricombattere”

“sì, perché no”dissi ancora un po’ scettica, ma se so che è un allenamento non dovrei avere problemi con il potere"mi dissi.


"Chi vuole cominciare?"

“Io,voglio la rivincita”mi disse Alix.

"Credo che dopo questo combattimento ne vorrai due"dissi spavalda, ma comunque piuttosto ironica.

"A proposito,  lui è Steven e lui... lo conoscete già”

“sì, Mikael vero?"

“giusto, però Alix hai una bella memoria”

“sì,me lo dico in molti”mi rispose vantandosi.

“Ah, piacere di conoscerti Steven”

“Piacere mio”disse serio, chissà poi perché.


Passarono due ore e avevo già spiattellato a terra Alix un paio di volte. Glielo avevo detto che dopo avrebbe voluto due rivincite. 

“Però, sei migliorata”

“veramente non mi sono più allenata dopo quella volta, ho avuto dei problemi”

“ah, spero tu li abbia risolti”

“non è così facile a quanto pare"dissi.


“Ora tocca me!” E presi al volo un asciugamano che Vein mi aveva lanciato addosso.

“Grazie Vein”dissi asciugandomi.

“Tieni Ambra! Sentii chiamarmi dagli asfalti”  e presi al volo la sacca.

"Grazie Steven, ma dove l’hai preso?”

Indicò accanto a sé e solo allora vidi Giulian.


“Ah” mi uscì dalla bocca.

“Ciao Ambra”

“mio signore”sentii dire accanto a me.

Mi voltai e vidi Alix e Vein inchinati.

“Tranquilli, fate come se non ci fossi"Esclamò Giulian.

Come se fosse possibile, mi dissi.

Apri la sacca e ne bevvi in un minuto il contenuto, sapendo che mi sarebbe servito per la lotta contro Vein.


Iniziammo la lotta e con un calcio mi stese subito a terra, che bellezza! Ma anche io picchiai duro e solo un'altra volta finii a terra, poi cominciai a contrattaccare a difendermi, correre per tutta la palestra, saltare e giocare a nascondino, il che diede molto fastidio a Vein, ma alla fine fui di nuovo stesa.

"Non riesco a batterti, sei incredibile”dissi in tutta sincerità.

“E tu, anche se non hai fatto niente sei migliorata molto, ma la prossima volta evita di giocare a nascondino dietro le attrezzature”

“sì, mi stavo divertendo e intanto pensavo ad una strategia per vincere”

“ci ho fatto caso, anche se non ti è servito a niente”mi disse.

Alzai le spalle.


"Bene, ora rubo io Ambra, ok ragazzi?"

“Sì, signore!”Dissero entrambi inchinandosi.

“Basta con questo inchinarsi, è stato un piacere vedere il vostro allenamento. Vieni Ambra”disse cingendomi con un braccio le vita e c’incamminammo verso l’uscita, seguiti da Mikael e Steven.

Feci finta di non sentire i lamenti di Mikael, per il braccio di Giulian sulla mia vita, ma sentii molto volentieri Steven che lo ascoltava e se la rideva con la sua solita risata.


“Ecco fatto, in questo bagno potrai lavarti e rilassarti. Manderò una persona a portarti degli abiti puliti" mi disse Giulian salutandomi con un leggero bacio sulle labbra.

"Io devo fare una cosa, quando uscirai mi ritroverai qui fuori, se volete anche voi lavarvi e rilassarvi lì c’è il bagno degli uomini"disse a Mikael e Steven per poi incamminarsi lungo il corridoio.


Li guardai. “Io sono curioso e poi farei volentieri un bagno”disse Steven. 

“E tu Mikael?"Chiesi”

“per quanto possa darmi fastidio, ci andrò anche io”rispose.

“Allora a presto” dissi entrando.


Appena entrai, rimasi piacevolmente sorpresa. Intanto era tutto di colori chiari, il pavimento beige e i muri ricoperti di carta da pareti raffigurante dei mattoni, ma così perfetti da sembrare veri. Davanti a me vidi una cascatella che buttava acqua nella piscina a forma di goccia, da dove fuoriesce del vapore; quindi doveva essere acqua calda che associai subito al rilassamento.

Accanto ad essa ce n’era un'altra della stessa forma, ma da dove non fuoriusciva del vapore, quindi doveva essere una vasca d’acqua fredda, intorno alla fontana e alle vasche c’erano delle piante vere che davano colore e un senso di relax magnifici.

Mi guardai intorno e vidi anche delle sdraie imbottite sempre color beige e un lettino per i massaggi, con accanto uno stereo. Su un mobile li vicino, degli asciugamani immacolati che a prima vista sembrano tanto soffici e delle boccette di varia forma, dimensione e colore. Vicino anche un mini frigo che per poco non notavo con sopra dei calici di cristallo e non mi serve pensare per capire, che cosa ci possa essere dentro. Praticamente è il paradiso.

Andai dietro ad un paravento dai raffinati decori e cominciaia a spogliarmi, lasciando i vestiti su una poltroncina. Allungai il braccio e presi un asciugamano che notai essere uno di quelli grandi per la doccia e lo attorcigliai intorno al corpo, poi mi diressi alla vasca d’acqua calda.

M’immersi e mi rilassai all'istante.

Sentivo il calore nonostante fossi un vampiro e mi piaceva tanto.

All’improvviso sentii delle voci, li riconobbi, erano Mikael e Steven.

Alzai lo sguardo e notai, oltre ai lucernari da dove si vedeva una bellissima luna, un muro che non non arrivava al soffitto, ma era aperto e a quanto sembrava il bagno femminile era accanto a quello maschile.


Uscii dall’acqua e mi legai alla meglio l’asciugamano intorno al mio delicato corpo e presi dalla poltrona la mia maglietta che tirai dall’altra parte.

"Oddio!Che roba è?" Sentii urlare Mikael.

“Non lo so, ma più che altro da dove arriva?”

“Da là sopra, il muro non arriva al soffitto è interrotto, spiegò Mikael.

“Quelli non sono i vestiti di Ambra?”Chiese Steven. 

“E queste non sono le sue mutandine?”

Rimasi immobile, poi mi scaraventai contro la poltroncina cercando il mio intimo. Era presente solo il reggiseno di pizzo bianco e assenti le mutandine. Le ho tirate insieme alla maglietta,che figura, mi dissi,portandomi una mano alla faccia, per la prima volta sono imbarazzata per una cosa che ho fatto io stessa.


“Ambra! Sei dall’altra parte vero? Li c’è il bagno delle donne vero?”

“no guarda, ha rubato i miei abiti una scimmia e poi li ha lasciati cadere da voi!” Gli urlai, cercando di nascondere la mia vergogna.

"Steven, hai visto una scimmia?

Ma come mi crede,pensai rimanendo impalata dove mi trovavo.

Improvvisamente sentii la risata allegra di Steven.

“Ci sta prendendo in giro, Mikael”

“Aaah”

“mi ritiri i miei vestiti!”Urlai

“La maglietta sì, le mutandine le tengo come ricordo”

“Mikael!!!!!Urlai scoppiando a ridere.


All’improvviso mi arrivarono in testa. Le presi e le guardai.

C’era tutto.“Grazie eh!”

“Figurati Ambra”rispose Steven.

"Ehi! Volevo tenerle davvero per ricordo”disse Mikael Irritato.

“Scossi la testa lanciai i vestiti sulla poltroncina, ed entrai nella vasca.


Rimasi lì per un po’ e ogni volta che pensavo a quello che avevo fatto, mi riveniva da ridere.

Ormai l’imbarazzo lo avevo recluso in una parte remota e nascosta dentro di me e non riusciva più a venire a galla.

Immersi la testa nella vasca calda e mi rilassai.


All’improvviso sentii bussare. Alzai la testa con i capelli ormai diventati spinaci e tutti incollati al collo e uscii dalla vasca.

 “Avanti”dissi incamminandomi verso la porta.


Vidi entrare una vampira di esile costituzione e morsa da poco, con in mano dei vestiti piegati meticolosamente.

Rimase lontano da me di qualche passo e inclinò la testa come segno di saluto.

“Mia signora, questi abiti li ho portati sotto ordine del mio signore”

“sì, grazie, mettili pure su una sdraia”le dissi.

Alzò per un attimo il capo e vidi due occhi verdi, poi lo riabbassò subito temendo qualcosa.


Sicuramente aveva capito che ero più grande di lei di molti anni.

Le presi le mani con delicatezza e lei alzò subito il capo.

“Ti ringrazio, dirò a Giulian che sei stata efficientissima, grazie”dissi per metterla un po’ a suo agio.

Mi fece un delicato sorriso e un inchino.

“Grazie mia signora”poi si spostò i capelli corvini dal viso e andò via.


Decisi di prendere un drink e d’immergermi in acqua con quello in mano. Cominciai a sorseggiarlo tranquillamente con il corpo immerso nell'acqua, mentre mi rilassavo non pensando a niente. Una volta vuoto, lo lasciai sul bordo della vasca e uscii.

M’insaponai tutta sciacquandomi nella doccia scoperta, poi rientrai nella vasca e mi appoggiai al freddo bordo di marmo e chiusi gli occhi.


Dopo alcuni minuti, che avrei voluto stare ancora lì,  mi feci forza e mi asciugai.

Avrei voluto davvero rimanere in acqua in eterno.

L'asciugamano era davvero sofficissimo e dal buonissimo profumo di sapone, comunque sono stata troppo in bagno, ed è da un pò che Steve e Mikael sono usciti, così cercai tra i vestiti l’intimo.


Lo trovai, era un completo davvero bellissimo color prugna. Il reggiseno era finemente decorato e con magnifici merletti e rinforzato con due ferretti e le mutandine erano ricamate come il pezzo di sopra.

Li infilai, poi vidi il resto. Un vestito nero lungo fino alle caviglie dalla scollatura a V non tanto profonda e maniche a pipistrello, bellissimo e comod. Lo indossai e uscii dal bagno.


Non appena uscii, nel corridoio, seduti su un divanetto dell'epoca vittoriana rosso rubino, vidi Mikael e Steven e quando si accorsero di me, scoppiarono a ridere e io gli andai dietro.

“Che cosa è successo? Perché ridete? Chiese Giulian perplesso, mentre io mi pettino i capelli con le dita.

"Ah, ciao, non ti avevo visto"dissi voltandomi verso di lui.

“Praticamente…”cominciò a dire Mikael, ma subito corsi da lui e gli tappai la bocca prendendogli la faccia contro il mio petto.

“Ambra, oggi fai cose imbarazzanti una appreso all’altra”mi fece notare Steven.

Lo guardai perplessa, poi notai che stavo schiacciando la faccia di Mikael contro il mio seno e lo lasciai all’istante.

Mikael si mise a cercare l'aria e io ritorvai la mia compostezza.


“Ops. Beh, non l’ho fatto apposta” dissi sicura d’aver messo tutto a posto.

“Ripeto la domanda, che cos’è successo?”Chiese Giulian. 

“Niente”dicemmo io e Steven in coro, per fortuna lui capisce che è una cosa imbarazzante da dire, non come un licantropo di mia conoscenza. Chissà a chi mi sto riferendo? C’è da pensarci.


“Comunque Giulian, dobbiamo andare ora. Ho da fare a casa, grazie del bagno da favola, sembrava di stare in paradiso la dentro” dissi, poi presi per un braccio Mikael e lanciai un occhiata significativa a Steven che capì subito e c’incamminammo verso il corridoio, diretti all’uscita.

“Aspetta Ambra, voglio sapere”

“ah giusto”dissi lasciando il braccio di Mikael.

Mi avvicinai a Giulian che notai confuso e lo baciai, lasciando sia lui che gli altri pietrificati.

“Ciao”dissi, poi c'incamminammo a passo svelto verso l’ascensore, ma non prima di sentire Giulian dire.

“Bene, ora non voglio più sapere”


Le porte si aprirono e ci ritrovammo al piano terra.

“Arrivederci” dissi a Mister maleducato dietro alla scrivania e anche Steve gli disse qualcosa, mi fermai a sentirlo.

“Comunque, io ho i capelli rossi, non color carota, daltonico”appena lo sentii scoppiai a ridere e m’incamminai verso casa, seguito dagli altri.


Appena uscii dall’ascensore mi fermai sulla porta. C'era qualcosa che non andava e non fui l’unica a percepirlo, anche Steven e Mikael sentirono qualcosa, infondo era il lupo che avrebbe dovuto diventare alfa.

Sentii un residuo quasi svanito di magia. Aprii la porta e mi guardia intorno, non c’era niente di anomalo, la casa era come l’avevamo lasciata.


Entrammo tutti con cautela e mi sedetti con finta tranquillità e non curanza sul divano.

“Ambra…”

Guardai Mikael spalancando gli occhi e scuossi il capo.

“Perché non vediamo un po’ di televisione?” Dissi.

“sì, ottima idea, io ci sto”disse Steven sedendosi accanto a me circospetto e pronto a qualsiasi cosa.


Accesi la televisione e vidi della pubblicità. Improvvisamente lo sfondo nero, mi mostrò l'immagine di una donna con in mano una boccetta d’acqua santa e stava proprio per….

Mi alzai di scatto e come me fece Steve e Mikael e ci girammo, mentre l’acqua santa bagnava il divano.

Guardai davanti a me la donna dalla chioma fluente color cioccolato con il capo circondato da una coroncina d’oro e due occhi verdi da cerbiatta che mi lanciavano fiamme di odio e mi promettevano qualcosa di mortale.

“Fiore!” Esclamò Mikael stupefatto di vederla in casa nostra. 


“Quella Fiore, quella che ti ha trasformato in lupo?” Gli chiesi non distogliendo lo sguardo da lei che era alquanto pericolosa.

“Sì, esatto” mi disse Mikael.

“Allora sei tu la stronza che ha trasformato Mikael in lupo ed è andata via”dissi Incazzata nera.


“E tu sei la schifosissima troia che me l’ha portato via”

“Ohi! Modera i termini, io non sono una prostituta chiaro?” 


“Mikael è mio, sciacquetta!”

“Senti un po’infima streghetta si pessima categoria. Ascolta quando le persone ti parlano, secondo te perché Mikael non ti vuole,mmh?"


“Mikael è mio”rispose ossessionata.

“Senti Fiore…”

“Mikael è  inutile, se vai con diplomazia non capirà mai” gli dissi interrompendolo.

“te lo dico chiaro e tondo, Mikael non ti sopporta, non ti può vedere, ok? Hai capito?”

“Non è vero! Urla come una matta. Vero Mikael?! Chiese girandosi verso di lui”


Lui la guadò triste. “Mi dispiace, ma io non…”cominciò a dire.

“No! è tutta colpa sua! Ti ha fatto il lavaggio del cervello! Ti controlla! Tu Schifoso vampiro!”Disse attaccandomi.


“Troppo lenta”le dissi spostandomi da una parte e prendendola per i fondelli. Finì a terra e subito mi ripiombò addosso.
 “schivata”dissi ancora e feci finta di sbadigliare annoiata.

La vidi arrabbiarsi e digrignare i denti. Mi corse ancora incontro, questa volta non la schivai, ma l’attesi ferma sul posto e quando mi fu addosso gli mollai uno schiaffo, colpendola in pieno viso.

Si posò una mano sulla guancia e mi fissò sbalordita.

“La smetti ora?”

Si massaggiò la guancia rossa con le impronte delle mie bellissime cinque dita e la notai guardarsi intorno per cercare una soluzione, poi fece un ghigno e nei suoi occhi si accese la consapevolezza e la sicurezza in se stessa che prima aveva perso, insieme alla lucidità, che purtroppo aveva ritorvato.


La guardai e capii che da ora in poi non sarebbe stato facile come prima e mi preparai. Prese una manciata di qualcosa da una tasca che aveva legata alla vita e me la lanciò addosso e si scagliò su di me.

Cercai di spostarmi, ma non ci riuscii. Ero bloccata, i miei muscoli non rispondevano più al mio volere e rimasi paralizzata sul posto, tanto che ricevetti un aiuto esterno.


“Mikael! Perché lo fai?”

“perché non ti permetterò di fare come vuoi, non ti permetterò di toccare Ambra neanche con un dito, chiaro?” Voglio che mi lasci in pace e te ne vada”

“ma tu sei mio, non ti lascerò a lei!”Esclamò, mentre fra le braccia di Mikael ascoltavo tutto incapace di muovermi.


"Mikael, lascia stare, me la sbroglio io con lei. Sei tu che devi decidere e se questo non lo capisce, ci penso io ad inculcarglielo con le cattive"

“ma se non riesci a muoverti"mi disse Fiore prendendomi in giro.

“Non ti preoccupare mia cara, ho un modo,ma ancora non mi va d’usarlo,grazie all’odore di questa pianta ho potuto riconoscerla, so che pianta è e so che non ha un potere che dura molto, fra….”

Alzai lo sguardo sull’orologio “due minuti il suo effetto svanirà, ed io sarò di nuovo libera. Quanti anni credi io abbia, piccola sciocca”dissi facendo io un ghigno questa volta.

"Cosa ti fa credere che io non ti abbia già steso prima di quel momento e che mi sarò già portata via Mikael?”

“Oh non me lo fa credere nessuno, lo so e basta, perché dovrai passare sul mio cadavere e se scappi con lui sei una codarda e posso pensare che hai paura di me”.


La vidi incenerirmi con lo sguardo, fare qualche passo avanti e darmi uno schiaffo che mi fece girare la testa dall’altra parte.

“Questo te lo ridarò con gli interessi”dissi tranquilla, mentre Mikael mi si avvicinava toccandomi la guancia parzialmente rossa, non come la sua che era ancora rossa, gonfia e sicuramente molto dolente. Ho vinto io, stronzetta.


Fece un sorriso di vittoria.

“Comunque sappi che non è giusto quello che hai fatto a Mikael, lui deve poter scegliere con chi stare, non puoi costringerlo a stare con te e se non vuole punirlo trasformarlo in lupo, troppo comodo così. Sai ho scoperto che certe volte è talmente ingenuo da sembrare stupido, ed altre invece è intelligente e capisce e fa quello che vuole, anche da lupo non ha fatto che cercare di ritrasformarsi, finche non mi ha incontrato e ci sono riuscita io, quindi non hai ottenuto quello che volevi, perché le fondamenta del tuo ragionamento derivano da ossessioni assurde che non possono esistere.

Fai decidere a lui, se vuole stare con te o con altre persone.


“Altre persone? Sì, certo, ti riferisci a te vero?!”

“Allora sei proprio stupida! Parlo in generale, è Mikael che deve decidere con chi stare, ti sto dicendo questo, non che deve stare per forza con me”le dissi,poi mi accorsi che riuscivo di muovo a muovermi.


"Comunque non è che mi dispiacerebbe se continuasse a stare con me, sai mi piace stare con lui e credo che con te sarebbe infelice, visto che sei pazza"

“Ehi Ambra, che stai facendo?”Mi chiese Mikael guardando Fiore

“e poi la tu ossessione lo allontanerà invece d’avvicinarlo. Sì, lui sta molto, ma molto, ma molto, meglio con me,ne sono convinta, certa, sicura"dissi e quanto mi divertii vederla perdere le staffe.


“Mikael è mio!!" Esclamò correndomi come una furia contro.

L’attesi immobile con un sorriso stampato in faccia, poi feci una corsetta verso di lei e quando arrivò da me io ero dove stava lei prima.

“Tesoro, sei troppo lenta”le dissi prendendola in giro.


Si voltò attonita. “Ah, questa è tua?”

“Chiesi mostrandole la cintura con le piante magiche e altre cose”

“non credere d’aver vinto, io la magia la uso anche dalle mani”

“ mica solo tu, che ti credi e poi lo sapevo, per chi mi hai presa!?


La vedo fermarsi e dire qualcosa a bassa voce, poi alzare il capo e le mani e una fiamma caldissima si diresse verso di me.

“Santi numi!” Esclamai spostandomi, ma la fiamma che mi seguì era come se avesse un radar come i missili termici, ma quella aveva un radar per il vampiro Ambra, non per il calore.

 
Corsi per la stanza mentre lei se la rideva, poi decisi di fare qualcosa di divertente, corsi verso il bagno mi chiusi dentro e aprii la doccia e lì usai tutta la mia agilità per scappare e passare di tanto intanto sotto la doccia così che il fuoco cominciasse a spengersi.

A mali estremi, estremi rimedi.


Dopo un bel po’ che zompavo da tutte le parti, uscii dal bagno tranquilla e trovai tutti guardare verso di me con dipinto sulle facce del sollievo, tranne naturalmente quella di Fiore.

“Come? Sei ancora viva?”

“Non lo so, dovrei essere già morta in verità, comunque a te che sembra?”Chiesi girando su me stessa divertita, ed ecco che ricorre verso di me e nello stesso momento sentii un giramento di testa.

Era quasi ora di andare a dormire e quindi ora di finirla. Ero pronta a fermarla con una sola mano, ma stranamente ne vidi arrivare due, non una. Forse non ci avevo fatto caso, ma aveva pronunciato fra sé e sé una formula magica.


All’improvviso mi sentii confusa, quella davanti a me sparì e mi spostai di scatto.

Riuscii a fare solo qualche passo quando sentii dolore.

“Però molto brava”le dissi girandomi.

La trovai dietro di me, mentre teneva con entrambe le mani un paletto di frassino che mi aveva infilato, peccato per lei che mi fossi spostata un po’, infatti non mi colpì il cuore, ma un bel po’ più a in la, del tutto fuori mira e quindi mi aveva solo ferita e basta, peccato facesse male.


Presi il paletto di frassino e lo tirai via.

“Ambra!! Urlò Mikael spaventato venendomi incontro.

“Tutto bene?!”Mi chiese Steven preoccupato, mentre dalla ferita colava del sangue che finì per fare delle macchie sul pavimento. Mikael venne a vedere la ferita.

“Tutto bene vero? Ti fa tanto male?”

“No, per niente,secondo te?”Gli chiesi sardonica. 

“E pure dovevi essere il prossimo alfa”dissi incredula.

“Stai zitta”mi disse scocciato. “Lo so, ho fatto una domanda idiota di cui poi già sapevo la risposta”

Alzai gli occhi al cielo, allora che cacchio chiedi?


Lanciai l’odioso paletto a terra e il sangue schizzò su tutto il pavimento, poi mi voltai verso Fiore che stava pronunciando un’altra formula e gli diedi un ceffone che sicuramente gli ruppe la mascella; così avrebbe smesso di fare le magie e di costringere Mikael a fare quello che non vuole, poi giusto perchè mi va e per gli interessi, decisi di fare una cosa che avevo giurato di non fare mai più, ma non potevo romperle qualche altro osso, così, mentre quella finiva la cantilena, mi concentrai su di un piatto nella credenza, lo feci fluttuare fino a lei, poi presi potenza glielo spaccai in testa facendola svenire sul colpo.

“Ah, ora mi sento molto meglio dissi”

“ma, a me non sembra proprio”mi disse Steven passandomi una sacca con del sangue.

“Grazie, ci vuole proprio” dissi cominciando a bere. 

“Vieni con me”disse Mikael tirandomi via per un braccio e mi portò al bagno, ma vedendo il casino che c’era mi portò a quello interno della mia stanza.


“Siediti sul bordo della vasca, ora” mi ordinò. Ubbidii mentre ancora succhiavo avida il sangue che volevo e che mi serviva, soprattutto in quel momento.

“Togliti la maglietta”

“faccio da me Mikael”dissi decisa in maniera più assoluta a non fami vedere in reggiseno da lui, altrimenti il vestirmi in bagno ogni sera a che cosa serviva e poi anche se mi da fastidio ammetterlo, m’imbarazza.


“Non fare la bambina testarda, quelle ferita è brutta, devi fasciarla”disse serio.

“No, Mikael, ci penso io, vai via”dissi spingendolo verso la porta.

“Ora basta!”Esclamò sfilandomi in un minuto la maglietta macchiata di sangue.


Mi coprii subito il seno con le braccia, ma lui non lo notò affatto, anzi mi guardò la ferita, poi sentii il suo tocco delicato mentre me la disinfettava, anche se non serviva a niente.

“Alza le braccia, devo fasciarti.

Ubbidii e mi girò intono con la garza sterile lisciandola e nel farlo mi toccò il seno.

“Mikael!”

"Che c’è?" Mi chiese.

Mi voltai e tutto il mio fastidio e irritazione sparirono.

è serio e preoccupato.

M’inchinai e gli baciai la fronte.

“Non è niente, fra una settimana... no forse qualche giorno, guarirò” gli dissi.

“Ma è stata colpa mia"

"No, della mia lingua lunga e della mia decisione di fare una lotta”.


Fece un altro giro e involontariamente mi sfiorò la ferita, feci un verso di dolore.

“Scusa”mi disse guardandomi preoccupato.

“Niente dissi”tranquillizzandolo.

Quando uscimmo, notai Fiore legata ad una sedia con una cinta di un accappatoio.

“Steven, sei un genio”gli dissi.

“E voi imprudenti, comunque come stai?”

“Tranquillo, non morirò”dissi ironica.

”Ambra ti prego!”Mi rimproverò Mikael.

Lo guardai scuotendo lentamente il capo.

“Tranquillo, ti agiti per niente”.


 Sentii un gemito e mi voltai verso Fiore che si stava risvegliando. Alzò il capo e cercò di muoversi.

“Che diavolo ci faccio legata ad una sedia? E perchè tu sei ancora viva?”

“Sentimi bene Fiore, te lo dico una volta per tutte”le disse Mikael inchinandosi davanti a lei, che si sporse verso di lui,

“avvicinati a lui e giuro che ti uccido, sono stata chiara? Sappi che sono incazzata nera con te anche se non sembra”dissi  

“sentimi bene, mi dispiace ma non voglio stare con te e non puoi costringermi. Oltretutto, quello che hai fatto a Ambra non te lo perdonerò mai. La tua ossessione per me non so come ti sia venuta, ma mi devi dimenticarti, voglio stare con Ambra”disse Mikael.


“E io voglio che Mikael stia con me”dissi sincera.

“No! Mikael è mio!”Ricominciò a dire.

“Sentimi bene razza di cretina. Primo: tu stavi uccidendo Mikael con la tua stupida ossessione di volerlo per te, lui ti ha detto di no e tu l’hai trasformato in lupo. Sai che gli mancava solo un anno di vita da animale e poi sarebbe morto, è così che vuoi bene a Mikael? Che lo ami? Questo non è amore, la tua è una malattia, devi far decidere a lui con chi stare, non devi costringerlo, hai capito? Le dissi con calma furente.


“Ok, allora se non sarò mio, non sarà di nessun altro”disse e cominciò a dire una formula. Lo fece così velocemente che la finì subito.

Coprii Mikael con il mio corpo e attesi qualcosa, qualsiasi cosa, ma non arrivò nulla.

“Ambra che fai?”Mi chiede Mikael spostandomi.

“Sei impazzita?”

“No,mi è venuto d’istinto, anche se avevo pensato di buttarti a terra per farti evitare dall’incantesimo”dissi stranita dalla mia azione avventata e soprattutto diversa da quella che avevo pensato.


Mi girai verso Fiore confusa e la vidi piangere. O mio Dio, odio i piagnistei.

 “Allora gli vuoi bene veramente?”

La guardai stranita. “Certo, che pensavi?”

“Pensavo che solo io fossi predestinata a stare con lui, che solo io lo amassi tanto e troppo e che non era giusto che lui non mi ricambiasse”disse fra le lacrime.  Ora capisco, un amore non corrisposto che le ha fatto eccessivamente male, mi dissi. 

“Su, adesso chiamo chi ti riporterà dal tuo capo e spero non ti diano una punizione pesante”


“Davvero? Ma io ti ho creato problemi e ti ho ferita”

Alzai le spalle e questo mi fece dolore.

“Porca…”imprecai, ma feci un effimero sorriso.

“Allora, se Mikael vuole stare con te e poi ti vuole così tanto bene, te lo lascio, ma sappi che i mie sentimenti per lui non cambieranno mai. Ah, per quanto riguarda il modo di salvarlo che hai usato, te lo dico io cos’è successo. Il tuo subconscio a deciso fosse meglio metterti davanti a Mikael piuttosto di buttarlo a terra.


“Capisco, quindi era una mia decisione presa senza pensare insomma”

“esatto, sei strana lo sai?”

“Non sai quanto”dissi e sentii che io e Fiore saremmo diventate delle leali rivali e buone amiche.


“Va bene, ora chiamo Giulian, ci penserà lui”dissi ed ecco un capogiro, barcollai un attimo e Mikael mi prese tra le braccia,  attento a non tocrmi la ferita.

“Che c’è?” Mi chiese allarmato.

“Niente, è quasi l’ora”dissi, mi rimisi in piedi e digitai il numero sul telefono.


“Pronto, vorrei parlare con il suo signore, Giulian, potrebbe passarmelo è urgente. Ditegli che sono Ambra, si attendo”

“pronto Giulian sono stata attaccata da una strega che devo fare? Ora è legata ad una sedia, ci pensi tu a parlare con il capo stregone? Bene, grazie e pregalo di non punirla troppo duramente, comunque quando verrai io non ci sarò, sto male, ti attenderà Mikael o se ci riesce ancora, visto che è quasi l’ora, Steven, buona notte e grazie.


“Steven c’e la fai ad aspettare Giulian?”

“certo e poi non ho fatto niente per difenderti, mi sento in colpa”

“ma per favore, non dire scemenze”gli dissi e mi diressi a letto. 

“Ti do una mano”affermò Mikael.

“No, faccio da me" e prima che contrabattesse, sparii in camera.

Quella notte non mi coprii con la coperta. Il suo peso mi avrebbe fatto male alla schiena, ma mi sdraia a pancia in giù e mi addormentai subito. 


  
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