Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: _happy_04    15/04/2016    2 recensioni
Conan è arrivato alla soluzione del caso, ed è pronto per mettere fine ai giri dell'Organizzazione Nera, ma c'è un imprevisto: Vodka è andato da Ai per farla tornare tra i corvi... la ragazza accetterà? Questo potrebbe essere il capolinea per il Detective dell'Est...
--tratto dal testo--
"Io non le do' mai retta, ma la mia vocina interiore mi dice che stavolta sarà diverso, che stavolta ci sarà un motivo in più per contrastare e rischiare. O per accettare e tornare al lato oscuro. O forse, più semplicemente, voglio smettere di cercare di mimetizzarmi nel bianco del foglio nonostante io sia il nero di seppia. Forse voglio solo rassegnarmi al fatto che il nero non viene più via dal cuore."
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

17. Sacrificio

 

[(Shinichi)]

 

All'improvviso, mentre sembra essere tutto tranquillo, la voce terrorizzata di Ran rompe la momentanea quiete: “Shinichi! Shinichi, è un guaio!”

Allarmato, scatto in piedi, insieme a tutti gli altri. Cavoli, cosa sarà mai successo? Sono bastate cinque parole per mandare tutti nel panico, e se queste sono solo cinque parole di quello che è accaduto...

“Ran, ora calmati e spiegaci che cosa è successo, ok? Calmati, fai un respiro profondo...” Mi sto rivolgendo a Ran, ma parlo più con me stesso che con lei.

Finalmente, Ran si decide a parlare, ma invece di spiegare a parole ci conduce nella stanza delle armi, dove Mitsuhiko accarezza la schiena di Shiho, che invece è in lacrime. E per terra...

Ora capisco cosa c'era di così grosso. Gin è steso a terra, privo di sensi, con una fasciatura stretta sulla spalla, poco sopra il cuore. Il tutto sembra così confuso che non riesco a farmi un'idea di quello che potrebbe essersi svolto. O meglio, quello che mi viene in mente è così terribile che non vi voglio neanche pensare. Faccio per chiedere ad alta voce una spiegazione di tutto questo, ma Mitsuhiko mi precede, facendomi cenno di non parlarne davanti a tutti per delicatezza nei confronti di Shiho, così prendo da parte il mio amico Detective Boy e gli pongo la domanda che ho sulla lingua da minuti ormai: “Si può sapere che cosa è successo?”

“Beh, vedi...” Nonostante siamo già in disparte rispetto agli altri, Mitsuhiko si avvicina a me, abbassando la voce. “Gin è venuto di qua...”

Stringo i denti. Di nuovo? Ma non era già venuto a guastarci il pranzo? Un attimo... Effettivamente aveva detto “a più tardi”...

“... e ha tentato di baciare Shiho.”

“CHE?” La sua ultima frase mi ha letteralmente scioccato. Insomma, come si è permesso di venire di qua a far del male a Shiho per un motivo per niente valido?

Mitsuhiko mi fa di nuovo cenno di abbassare la voce, per poi continuare: “A questo punto, lei ha perso il controllo e l'ha colpito con un coltello alla spalla.”

“COSA?” Il mio volume è ancora più alto di prima, ma non sono riuscito a controllarmi. Il mio sangue freddo si sta esaurendo, devo riconoscerlo purtroppo. Temo che questa possa tornare come una debolezza, a favore dei nostri nemici, ma devo cercare di non far condizionare la battaglia da questo dettaglio.

“Sono riuscito a sistemare la ferita alla meglio...” Mitsuhiko sembra pensieroso e perplesso, anche forse un po' preoccupato. “...ma non so se con la fasciatura che ho fatto riuscirà ad arrivare a stasera.”

La sua aria esitante mi inquieta non poco. Dobbiamo fare del nostro meglio per risolvere quanto più possibile, almeno a farlo arrivare a domani. “Fa' vedere.”

Mi dirigo con il mio amico verso il corpo inerme di Gin, disteso a terra. Così sembra quasi più inquietante che da vivo e vegeto, fa veramente pensare a un vampiro. Devo ammettere, per un quattordicenne la fasciatura non è venuta poi così male, ma dovrebbe essere sistemata in alcuni punti. “Kazuha, tu studi medicina, vero? Beh, non è che potresti darmi una mano qui?”

Al pensiero di dover lavorare su questo mezzo cadavere, Kazuha deglutisce, forse disgustata, ma si avvicina comunque e raddrizza le garze, le fissa meglio, insomma un lavoretto di perfezionamento.

Shiho continua a guardare a terra, cercando di trattenere le lacrime, ma inutilmente. Mitsuhiko sembra tentato dal metterle un braccio intorno alle spalle, ma si trattiene e continua ad accarezzarle la schiena rassicurandola. Mi scappa un sorriso. In questo momento, Mitsuhiko sembra l'unico in grado di essere un punto fisso e di riferimento, il suo centro. Sembra che quando siano insieme per loro vada tutto meglio. Chissà se saranno mai in grado di confessarselo.

Chissà perché, ma, a questo proposito, il pensiero mi corre a Ran. Le ho detto tutto a Londra, in quel pomeriggio che ricordo come fosse ieri, quell'istante magico in cui il tempo si è fermato e c'eravamo solo noi due nel mondo. Da allora siamo in equilibrio precario, ogni volta che sembriamo avvicinarci ci allontaniamo di nuovo, come se avessimo paura di spingerci troppo oltre. Spero di non aver combinato un pasticcio troppo grosso, o non so cosa farei.

 

[(Ran)]

 

Non ho idea del motivo, ma quando vedo Shiho e Mitsuhiko insieme non riesco a fare a meno di pensare a me e Shinichi. Ripenso a Londra, a quando mi ha confessato i suoi sentimenti, e continuo a chiedermi se non avrei dovuto fare qualcosa anch'io, rispondere in qualche modo. Temo di aver avvelenato quelli che poteva esserci tra noi con quel mio silenzio, quello che ho tenuto ogni volta che mi si presentava ogni volta che avevo la possibilità di liberarmene.

I miei pensieri vengono interrotti proprio da lui, che prende la parola a tavola, su tutto quello che sta succedendo. Lo so, in questo momento non ci dovrei pensare, ma non posso fare a meno di notare che Shinichi è diventato ancora più sicuro di sé e soprattutto più deciso da quando siamo qui, credo per via del ruolo di leader che gli è stato affibbiato. “Dobbiamo fare un discorso su quello che sta succedendo. La situazione ci sta sfuggendo di mano.”

Così improvvisamente da far sobbalzare tutti, Heiji scatta in piedi, sbattendo la mano sul tavolo. Sembra molto arrabbiato. “Io direi che è il momento di piantarla di subire così in silenzio! Non so se ve ne siete accorti, ma ci stanno praticamente piegando alla loro mercé! Secondo me dobbiamo offrire noi una sfida, o non andremo proprio da nessuna parte.”

Molti annuiscono, d'accordo con lui. Devo ammettere che lo sono anch'io. Se vogliamo finire tutto questo, dobbiamo agire e reagire, dobbiamo fare noi il primo passo per finirlo, perché se aspettiamo che siano loro, beh, dovremo aspettare per sempre.

Shinichi riflette un attimo, tenendosi il mento con le dita. “Parli per caso di offrire una sfida? Se intendi questo, io direi che si può fare.”

Heiji sembra soddisfatto e più sereno.

Faccio per alzarmi e offrirmi per la sfida, ma Sonoko scatta prima di me. “Mi offro per la sfida.”

Inutile dire che tutti rimaniamo a bocca aperta. Non la facevo così intrepida, o almeno non tanto da offrirsi per un probabile suicidio. Lei però strizza l'occhio, con un sorriso. “Insomma, ho voglia anch'io di fare qualcosa!”

Non riesco a trattenere un sorriso divertito. Sonoko è sempre la stessa, fantastica ragazza. Prima che possa farlo qualcun altro, mi alzo in piedi, determinata. “Voglio offrirmi anch'io.”

Alla mia offerta, Shinichi sembra agitarsi un po'. “Ran, sei sicura di...”

“Ovvio che sì.” Sono più che decisa ad andare, primo perché voglio rendermi utile, e secondo perché non voglio abbandonare Sonoko nel momento del bisogno. Siamo amiche, per tutta la vita, fino alla morte e oltre.

Shinichi mi fissa negli occhi, quasi volesse parlarmi con lo sguardo. Riesco anche a capire cosa mi stai chiedendo: di non andare, di rimanere con lui. Ma io sostengo il suo sguardo, decisa a restare con Sonoko. Alla fine, Shinichi abbassa gli occhi. “E va bene.” mormora, a voce bassa.

 

[(Ran)]

 

É quasi il momento di uscire, e siamo tutti molto tesi. Dall'altro lato, gli uomini in nero hanno accettato la sfida, e a breve dovremo avere a che fare con Fernet e Chianti. Perché poi proprio loro non lo so: non sono i meno offensivi, né hanno qualche caratteristica in più o in meno rispetto agli altri. Forse Fernet è più giovane ed è dei loro da meno tempo, ma non è da sottovalutare. Invece Chianti è davvero inquietante. Ride in modo strano, come se fosse perennemente in stato di ebrezza (cosa che poi forse non è neanche tanto falsa), e ha uno sguardo ancora peggiore, folle e privo di sentimenti.

Insomma, mi vergogno da matti a dirlo, ma ho paura. Tanto più che non ho mai preso una pistola in mano in vita mia, e temo di sbagliare il colpo, di non riuscire a premere il grilletto, di fallire. Ho paura che dal mio fallimento dipenda l'esito di tutto questo. Solo il pensiero che la mia migliore amica sia al mio fianco in questo momento mi aiuta a non arrendermi.

Stiamo per uscire, ma i nostri sfidanti non sono ancora lì. “Ehi, Ran!” sussurra Sonoko, neanche dovesse cercare di non farsi beccare dalla prof.

“Sì?”

“Tu hai paura?”

“Io... ehm...” Non so perché non rispondo, so solo che c'è qualcosa che mi blocca.

“Io sì! Ne ho tantissima!” risponde Sonoko, ma sembra tutt'altro che spaventata. Lo dice come si stesse avviando al luna park, saltellando divertita ed entusiasta.

“A volte non ti capisco proprio.” Le sorrido, perplessa e divertita, cercando di trattenere una risatina. Sonoko è sempre la mia mitica amica.

Nel campo, all'improvviso, ad interromperci arrivano Chianti e Fernet, le loro pistole in mano. Entrambi ci guardano minacciosi, con delle espressioni che non lasciano presagire nulla di buono.

“Dieci passi indietro, ragazze, please.” dice Fernet, con un tono tremendamente strafottente che m dà un fastidio incredibile. Mi volto, respirando profondamente, e conto dieci passi, al ritmo dei battiti del mio cuore.

...nove e dieci.

Mi giro di scatto, puntando la pistola, cercando di concentrarmi solo sul mio obiettivo e non sul mio possibile fallimento, il mio possibile disastro... Oh, cavolo. Basta, basta, Ran! Concentrati sul tuo bersaglio e spara, punto. Nient'altro.

Faccio per premere il grilletto, ma un proiettile mi si avvicina velocemente, contro ogni mia aspettativa. Sento Shinichi urlare, disperato, probabilmente trattenuto dagli altri. Cerco di evitarlo, ma il proiettile ha una traiettoria tutta storta e strana, così che non riesco a capire dove possa andare a finire. Insomma, non mi resta che prendere il colpo, e tanti saluti a tutti.

Poi però qualcosa si frappone tra me e la mia morte... e un attimo dopo Sonoko è a terra, che si tiene gemendo un punto tra lo stomaco e il petto. Oh, no... ditemi che non è vero... non può...

“Sonoko!” Mi getto in ginocchio accanto a lei, pregando che si rialzi e mi rida in faccia, o anche solo che mi dica di star bene, mentre sento le lacrime accumularsi veloci dietro i miei occhi. “Ti prego, dimmi che non ti hanno sparato, che stai bene e che è tutto a posto...”

Sonoko sorride appena. “Dimmi tu...”

Sento le lacrime sgorgare dagli occhi, scivolando sulle guance per poi cadere sul viso della mia amica, la mia migliore amica, quella che conosco fin dai tre anni, che mi conosce meglio di me stessa.

“Ehi, Ran, non piangere, che ti si arrugginiscono le guance!” risponde alle mie lacrime, asciugandosele dalla guancia pallida. “Piuttosto, cerca di vincere questa sfida anche per me.”

Non basterebbero mille parole per descrivere il vuoto che mi sento dentro. Ormai Sonoko era una sorella per me, non posso perderla.

Sonoko tossisce con forza, e la ferita si apre ancora di più. “Ran...” La sua voce così sofferente mi impedisce di parlare, ho la gola imbottita di lacrime. La sento scivolare lentamente dalle mie braccia, piano ma inesorabilmente. E fa male. “Di' a Makoto che gli voglio bene, e poi, questo è il mio ultimo desiderio...” Sonoko abbassa la voce, non so se per il dolore o per non farsi sentire, forse tutti e due. “...avvertimi quando ti deciderai a baciare Shinichi!”

Tra le lacrime, non riesco a trattenere un sorriso: Sonoko ha sempre avuto la fissazione di me e Shinichi, anche adesso che sono i suoi ultimi momenti. Se non fossimo in una situazione simile, arrossirei violentemente e le urlerei che la coppia “Ran e Shinichi” non esiste, ma non ci riesco. Annuisco, piano, cercando di sorridere, per lei, perché mi ricordi per sempre con il mio sorriso. “Lo farò.”

Sonoko fa un gran sorriso, strizzandomi l'occhio... e poi la vita le scivola via, abbandonandola tra le mie braccia, inerte.

Presa dalla rabbia, con le lacrime agli occhi, riafferro la pistola e sparo ad entrambi gli avversari, senza alcuna esitazione o difficoltà: proprio alla spalla, nel punto in cui si articola al braccio. Non è un punto da cui è possibile uccidere, ma tiene ferme le braccia per parecchio tempo.

I due si guardano scioccati le spalle, per poi andarsene brontolando. La rabbia però mi abbandona, prosciugandosi velocemente, lasciando il posto solo al vuoto che mi sento dentro. Crollo in ginocchio, accanto a Sonoko, come se stesse finendo anche per me. Tra le lacrime che ho davanti agli occhi, i più bei momenti che abbia passato con Sonoko sbiadiscono lentamente, cancellati dal dolore e dalla morte. Non dimenticherò mai la mia migliore amica, la mia sorella gemella, l'altra me stessa.


-----Angolo dell'autrice
Ciao a tutti!!
ehm.. devo a tutti voi delle scuse. (non solo mi faccio risentire con questa fanfic dopo secoli, ma vi faccio pure morire un personaggio come Sonoko... scusatemi tutti -_-)
vabbe', a prte questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, lasciate una recensioncina se vi va ^_^
bacioni!!!
<3, _happy_04



P.S.: scusatemi tanto, non è che qualcuno potrebbe dirmi come partecipare ai contests? grazie mille a chi dovesse rispondere!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: _happy_04