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Autore: nikki_13    15/04/2016    3 recensioni
Kate non è un poliziotto, sua madre non è morta, ma il suo carattere sarà sempre quello determinato che abbiamo conosciuto. Castle è alle prese con sua figlia di sei anni, ribelle per via della futura moglie dello scrittore. Kate entrerà nelle vite della famiglia Castle come rivoluzionerà le loro vite? Che succederà a Castle nell'incontrare la sua anima gemella? Che legame si creerà tra Alexis e Kate? Non vi resta che leggere per scoprirlo...baci...Nikki
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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-Professoressa McBrian!- Kate avanzò verso una donna in tailleur. –Katherine! Ecco ragazzi…una ragazza con talento, eleganza e responsabile…prendete spunto da lei!- guardò alcuni giovani sul palco, intenti a provare insieme. Kate abbassò la testa un po’ imbarazzata –Volevo chiederle se potevano assistere alle prove due miei amici?…naturalmente verranno al concerto di sabato sera- domandò insicura, quella professoressa era una delle più severe. –Non c’è problema, falli entrare, ma non dovranno fare il minimo rumore…intesi?- acconsentì lei, dirigendosi sul palco. Kate sollevata si girò verso l’entrata dell’auditorium e fece cenno ai suoi accompagnatori di avvicinarsi. –Possiamo restare?- chiese sottovoce Alexis sorridente. –Si…potete mettervi li davanti, ma non fate un fiato ok?- ricambiò il sorriso. –Che cosa proverete?- si interessò Castle. –Tchaikovsky…Piano Concerto 1- rispose contenta di avere un pubblico alla sua performance. –Kate, noi siamo pronti!- la invitò la McBrian a salire sul palco. –Ok…Arrivo!- si apprestò a raggiungere la sua postazione –buon ascolto- sorrise ai due, che si erano accomodati su delle poltroncine rosse sotto il palco.
 
-E’ davvero brava!- si stupì Castle, nel guardarla sfiorare i tasti del pianoforte con una tale naturalezza che sembrava in simbiosi con lo strumento. –Katherine Beckett è stata la nostra allieva di pianoforte migliore, è un piacere accoglierla ogni volta che possiamo in un nostro concerto- la professoressa presente alle prove era seduta vicino a loro ad ascoltare i suoi allievi. –So che ha vinto molti premi, nonostante sia così giovane- continuò lui, sussurrando per non disturbare. –Si…ha vinto tutti i concorsi all’interno del nostro istituto, per non parlare di quelli all’estero…è una vera artista, lo sa perché?- lo guardò orgogliosa della sua studentessa –perché oltre al talento ha l’umiltà di dire che ha ancora molto da imparare, nonostante gli obbiettivi raggiunti- spiegò. Castle a quelle parole sorrise anche lui orgoglioso. Un po’ se lo aspettava. –E poi è una ragazza che ha lottato molto per diventare quello che è…i suoi volevano che diventasse un avvocato come lor, ma poi si sono ricreduti, ascoltandola in un nostro concerto- continuò la McBrian. Passarono non più di un’ora e mezza a provare, Kate era stata impeccabile e l’orchestra le andava dietro con grande naturalezza. –Sei stata bravissima Kate!- Alexis si gettò tra le sue braccia, alla fine della prova. –Ti ringrazio, detto da te, il complimento vale doppio principessa- la abbracciò felice. -Andiamo?- chiese, mettendo la bambina a terra e prendendola per la mano. –Si…non vedo l’ora!- sorrise la piccola. Castle era rimasto a guardarle a distanza, erano un bel quadretto quelle due! Il suo sguardò si concentrò poi su Kate che aveva alzato lo sguardo verso di lui, regalandogli il sorriso più bello e avvolgente che avesse mai visto e ricevuto. –Sei proprio bellissima Kate Beckett! Lo sapevi che hai degli occhi che sembrano pietre preziose?- pensò –ma che vado a pensare! Io mi sto per sposare!- tolse quei pensieri dalla mente, raggiungendo le due davanti a se.
 
-Questo zucchero filato è squisito- disse Rick, prendendone un pezzetto con le mani. –Si, concordo!- Kate ne aveva preso uno insieme ad Alexis. –Che gioco facciamo adesso?- chiese la piccola rossa guardando i suoi accompagnatori. –Che ne dici di quello? E’ caldo e un po’ d’acqua non guasta!- Kate indicò la rampa davanti a loro. Era un canotto che scendeva veloce in una grande piscina. –Si…si…andiamo papà- lo strattonò Alexis, facendolo quasi strozzare con l’ultimo pezzo di dolce. –Certo...andiamo- tossì lui, preso alla sprovvista. Rimasero tre ore in quel parco giochi, provandoli tutti quanti. Ora stavano giocando al tiro a segno, Alexis e Kate contro Richard. –Vediamo che sai fare papà!- lo sfidò lei con sguardo vispo. –Credete di battermi?! Sono il re del tiro a segno!- rise lui, posizionandosi davanti alle lattine a cui sparare. -Vediamo se riuscite a battere il mio record- aveva abbattuto quasi tutte le lattine, ne mancavano solo cinque. –Che dici Alexis si offenderà?- Kate guardò la bambina, suscitandole una risata. Si posizionò al posto di Castle, e dopo averlo guardato si concentrò sull’obbiettivo. Una dopo l’altra le lattine caddero tutte e sul suo volto comparve un sorriso compiaciuto. Castle guardò prima lei e poi le lattine a terra. –Ho perso?!- chiese quasi sconvolto. –Abbiamo vinto!- Alexis batté il cinque a Kate ridendo di gusto. –Siamo forti vero?- lo guardarono insieme soddisfatte. –Intanto scegli il tuo premio principessa…deciderai dopo cosa chiedere a tuo padre!- si abbassò per sapere cosa le piacesse. –Mi piace quello!- disse all’addetto. –Un Panda gigante! Scelta giusta piccola…piaceva anche a me- le sorrise, prendendo il grande peluche dalle mani dell’uomo. –La ringrazio- lo guardò, allontanandosi tutti e tre. –Dai papà…non essere triste!- lo abbracciò sua figlia. –Non sono triste…piccola…sono indignato! Sono stato battuto!- disse con sguardo da cucciolo. –Non preoccuparti…avrai la tua rivincita!- sorrise Kate, travolgendolo con la sua speciale energia. -Papà, posso andare su quello?- indicò la casa stregata. –Si, ma temo che dovrai andare da sola…è solo per i bambini- lesse il cartello li vicino. –Va bene…basta che voi aspettate qui- si entusiasmò. –Certo, guarda noi ci sediamo su quella panchina, quando hai finito vieni da noi, ok?- le indicò il punto di ritrovo. –Va bene…ora vado- corse gioiosa verso l’ingresso. Avevano fatto un biglietto valido per tutte le attrazioni. –Uhh…tranquillità- si sedettero insieme in attesa. –E’ una bambina davvero ingamba devi esserne molto orgoglioso!- lo guardò Kate, incatenando i loro sguardi. –Si…è il mio piccolo angelo- disse orgoglioso –ma anche tu non scherzi! La tua insegnante mi ha illuminato sulla tua brillante carriera artistica!- le sorrise, era interessato a scoprire qualcosa di più su di lei. –Non mi piace vantarmi dei miei titoli…so solo che voglio continuare a migliorarmi, perché è sempre così…c’è sempre qualcosa in più che puoi fare, se ti limiti a guardare te stesso allo specchio, verrai intrappolato dall’orgoglio e dalla presunzione- spiegò semplicemente. –Accidenti! Sembri quasi un filosofo!- la fece ridere e quella risata suscitò in lui qualcosa di inaspettato e piacevole. –Sai…- la guardò poi, tornando serio –sono contento che mia figlia ti abbia incontrata, la vedo più raggiante e felice…e a dirla tutta, sei la prima donna, escludendo mia madre, ad essere entrata nel suo piccolo cuoricino- si toccò il petto, consapevole di quello che aveva appena detto. –Come la prima? Ci sarà sua madre…no? Io ho solo cercato di essere gentile con lei- era una persona troppo modesta secondo Rick. –Sua madre l’ha abbandonata al suo primo anno di età…ora è a Parigi a godersi la bella vita e i soldi del suo nuovo marito- disse disgustato –sto cercando di crescerla nel modo migliore possibile, ma a volte è difficile…per questo sono felice che abbia incontrato te- sospirò –questa mattina, mentre la pettinavi…ho visto come ti guardava…e non sono geloso, ma sento che hai cambiato la sua vita in maniera molto positiva- la ringraziò. –Se la metti così allora ne sono molto felice- le si illuminò il volto a quelle parole. I suoi occhi mostrarono tutto il loro splendore e le loro sfumature, che quasi lasciarono senza parole il povero scrittore. –Hai degli occhi stupendi!- si lasciò sfuggire, diventando tutto rosso per l’imbarazzo, ma facendo arrossire anche la povera Kate. –Grazie- cercò di tranquillizzarsi –Anche i tuoi non sono male- come erano finiti a farsi i complimenti in quel modo? Castle era attirato da quel volto come mai era successo con nessuna, ma il momento magico fu interrotto dall’arrivo della bella Alexis che si posizionò in mezzo a loro. –Ciao…ti sei divertita?- chiese, riprendendosi da quel momento d’incanto. –Si…ma ora non ho più voglia di stare qui, che facciamo?- chiese la piccola guardando prima lui e poi la ragazza. –Io un’idea ce l’avrei!- sorrise Kate, lasciando un leggero bacio sulla sua guancia delicata.
-Si è fatto tardi, sarà meglio tornare a casa- constatò Rick, guardando il sole tramontare. –Papà?- Alexis gli fece abbassare il viso per parlargli all’orecchio. –Oh…si può chiedere!- sorrise lui, tornando comodo –Alexis, voleva sapere se ti andava di venire a cena a casa nostra e io penso sia un’ottima dea, d’altronde dobbiamo ringraziarti in qualche modo!- le propose lui, alzandosi dalla panchina. –Volentieri, ma solo se non disturbo…non vorrei dare alcun fastidio- accettò lei timida. –Nessun disturbo, a mia madre piacerà avere ospiti- si avviarono verso il parcheggio. –Allora va bene!- sorrise lei, prendendo Alexis per mano. Qualche minuto dopo erano arrivate al parcheggio sotterraneo dell’edificio in cui abitava la famiglia Castle. –Oh…questa è tua?- Kate si voltò versò un’auto rosso fuoco con gli occhi che le brillavano dell’emozione. –Ti piace?- la guardò divertita. –Se mi piace? 400 CV, velocità oltre i 295 Km/h…ha un’accelerazione che va da 0 a 100 km/h in 4 secondi! È un gioiellino!- si era fermata davanti a quella macchina come un bambino davanti al regalo più bello mai ricevuto. –Abbiamo trovato un’amante dei motori a quanto pare!- la guardava sempre più sorpreso e compiaciuto, finalmente qualcuno che capiva perché aveva quell’auto. –Andiamo?- la invitò a seguirli in ascensore. –Si…si, scusami- si riprese lei, raggiungendoli.
Ci misero pochi minuti ad entrare in casa e ci volle ancora meno perché Martha non arrivasse a stritolare la sua nipotina. –Oh…amore della nonna! Come sei stata oggi?- la sbaciucchiò, facendola ridere –oh…ma abbiamo ospiti!- si avvicinò a Kate per salutarla come si deve. –Salve Martha- la salutò cordiale la ragazza. –Richard?! Sei tornato?- Gina era rimasto ad aspettarla tutto quel tempo. –Si, ciao tesoro- le lasciò un lieve bacio a stampo sulle labbra. L’unica cosa incomprensibile che sfiorò la sua mente era che si sentiva imbarazzato nel farlo davanti alla sua ospite. –Chi è questa ragazza…caro?- squadrò poi la povera Kate, che si sentì puntare lo sguardo addosso. –Oh…mi scusi, Katherine Beckett…sono la nuova amica di Alexis- rispose, guardando raggiante la bambina. –Si, Kate è la mia nuova amica- ripeté ad eco la piccola –Vieni? Ti faccio vedere la mia camera- la tirò a se, per portarla al piano superiore. –Chi è?- si rivolse a Rick. –Te l’ha appena detto Gina! Katherine è la nuova amica di Alexis- rispose Martha al posto di suo figlio, sapendo dove voleva andare a parare. –Che dite, prepariamo la cena? Kate resta qui da noi per oggi, vorrei preparare qualcosa di decente per lei- Castle si precipitò in cucina, sapendo che le due donne avrebbero iniziato a lanciarsi coltelli. –In realtà io e Alexis avevamo pensato di prepararla noi…la cena!- Kate, tornò al loro piano con la bambina sulle spalle. Sembrava una scimmietta. –Oh…beh, allora mi propongo come lavapiatti- sorrise Rick. –Cosa abbiamo nel menu?- chiese, guardando la ragazza armeggiare in cucina. –Pasta…vi piace la carbonara?- chiese ai presenti. –E lo chiedi? Pancetta…uova…c’è da leccarsi i baffi!- si avvicinò al bancone. –No…papà…tu vai sul divano!- lo spinse via Alexis, volendo restare sola con Kate. –Mi stai veramente cacciando?- la guardò, facendo finta di essere offeso. –Si- rispose, mettendo le mani sui fianchi minacciosa. A quello sguardo, Castle, non trattenne una risata, ma fece come richiesto e si sedette al fianco di sua madre sul divano in soggiorno, continuando a guardare in direzione della cucina. –Allora Rick?- Gina voleva spiegazioni. –Allora cosa?- si voltò verso di lei. –Chi è? Che ci fa in casa nostra?- chiese lei insistente. –Intanto casa nostra- Martha indicò se stessa e Rick. –Perché ti comporti così? Non c’è niente tra noi due…è solo la ragazza che ha aiutato mia figlia, non vedo perché lei non possa venire qui- alzò le spalle, non gli piaceva quel comportamento. –Non sono gelosa di lei…se è questo che pensi, figurati! Vuoi mettere me è quella sullo stesso piano? E’ solo una provincialotta!- fece una risata sarcastica. –Vi ho portato un bicchiere di vino…- Kate era arrivata qualche minuto prima e naturalmente aveva sentito l’etichetta che le era stata assegnata. Rick si voleva sotterrare e insieme a lui anche Martha, guardandola con la coda tra le gambe. –Mi sono permessa di scegliere un vino bianco, con il piatto che stiamo preparando ci sta meglio- si allontanò, senza replicare, anzi…rivolse un sorriso al suo giudice e mostrò la sua superiorità d’animo. –Vieni Alexis…mentre taglio la cipolla tu prepari le uova- le sorrise, anche la bambina era rimasta male per quel commento.
-Katherine, cara cosa fai nella vita? Oltre naturalmente suonare il pianoforte- si informò Martha, spezzando il silenzio imbarazzante –Sai cucinare…ti piacciono i motori…- iniziò Rick, accogliendo positivamente l’intervento di sua madre –la tua professoressa ha detto che i tuoi non volevano che diventassi una pianista, è vero?- le chiese ancora. –Si, loro volevano diventassi un avvocato come loro…poi senza dirglielo mi sono iscritta alla Julliard, ho vinto una borsa di studio, li ho invitati al mio primo concerto e gli ho dimostrato che per seguire il mio sogno ero disposta a fare molti sacrifici- sorrise compiaciuta per i suoi traguardi. –Devono essere orgogliosi di te!- le sorrise Martha, sapendo cosa si prova quando un figlio raggiunge certi traguardi. -Kate, mi insegni a suonare?- la guardò Alexis, dopo aver finito il suo piatto. –Si…ho visto che avete un pianoforte, ma se vuoi puoi venire a provare da me quando vuoi- le rispose felice di quella richiesta. -Sei fidanzata Kate?- Gina iniziò a tastare il terreno. –No…ho appena chiuso una relazione e non ho intenzione di iniziarne un’altra a breve- la guardò tranquilla. –Sai…io e Rick ci sposeremo tra qualche mese- sottolineò come se non fosse già chiaro. –Si…me lo ha detto- quella conversazione iniziando ad essere pesante. –E per la luna di miele andremo a Parigi, sei mai stata in Francia? Mi mette un po’ paura perché non conosco la lingua, ma so che andrà tutto bene, perché ci sarà lui- si agganciò al braccio di Rick, che la guardava storto come sua madre. Kate si era stufata e decise di reagire alle provocazioni. Non le piaceva mostrarsi superiore, ma quando ci vuole ci vuole. –Si, sono stata a Parigi…ho viaggiato molto per il mio mestiere…e non ho avuto problemi con la lingua. Io parlo correttamente sette lingue…Inglese, Francese, Tedesco, Italiano, Russo, Spagnolo e Olandese- la smontò. Martha se la rise sotto i baffi, mentre la cara Gina non riusciva a trovare le parole per replicare.
Dopo cena, Castle stava sparecchiando insieme a sua madre, Gina stava aggiustando lo smalto e Kate era al pianoforte insieme ad Alexis. –E’ accordato bene- suonò una scala, per testare lo strumento –Suoni con me?- chiese alla sua piccola amica. –La vie en rose…così cantiamo insieme, anche con nonna- si sedette al suo fianco. –Sei pronta?- Kate aspettò che la piccola rossa posizionasse la sua manina sulla tastiera. –Si- si concentrò lei sul movimento che le aveva insegnato. Alexis iniziò lentamente, prendendo sempre più sicurezza e aggiunte alle sue note impacciate si aggiunsero quelle di Kate, dando vita alla bellissima melodia.

-Des yeux qui font baisser les miens
Un rire qui se perd sur sa bouche,
Voilà le portrait sans retouche
De l'homme auquel j'appartiens
- iniziò Martha raggiungendole con il sorriso negli occhi.
 
-Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas,

Je vois la vie en rose- cantarono tutte e tre insieme in coro, ridendo e gustandosi il momento.
 
-Il me dit des mots d'amour,
Des mots de tous les jours,

Et ça me fait quelque chose- la voce di Kate riempì la stanza, era soave e melodiosa, Martha la guardò con gli occhi lucidi, sentendo emozioni passate fare capolino nel suo cure.
… … …
-Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas,
Je vois la vie en rose-  
Castle le guardava cantare estasiato sia dalla voce di Kate, che dagli occhi della madre, avevano un luccichio particolare, poteva vedere tutte le emozioni che provava ascoltando la loro performance.
… … …
-C'est toi pour moi. Moi pour toi
Dans la vie,
Il me l'a dit, l'a juré pour la vie

 
Et des que je l'apercois
Alors je sens en moi

Mon coeur qui bat-  concluse Kate, sorridendo gioiosa a Martha che nel frattempo si era fatta sfuggire una lacrima per l’emozione di quella canzone. –Oh…Martha!- si alzò lei d’istinto, avvolgendola in un abbraccio d’affetto. Castle guardava sua madre commosso per il momento e sorpreso del comportamento di Kate. –Tesoro! Mi hai fatto provare emozioni che non sentivo più da tempo!- si lasciò avvolgere dal suo abbraccio. Gina le guardava indifferente, ma non le sfuggì lo sguardo di Rick. Aveva gli occhi lucidi e brillanti al vedere quella scena.
 
 
Eccomi, con il mio nuovo capitolo. Ho apportato alcune modifiche alla versione precedente, non mi era piaciuto cosa avevo scritto e ho deciso di prolungare il tempo di attesa. Kate ha visibilmente conquistato il cuore delle due rosse e non sono indifferenti le sue qualità a Castle, che non sa come reagire, per non far arrabbiare la sua futura consorte…che succederà?
   
 
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