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Autore: AndreMCPro    15/04/2016    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.56 Una galassia di isole
 
Dopo una lunga chiacchierata fino a notte fonda e la visita a sorpresa di nuovi amici di Massimo -docili come agnellini di carattere ma pur sempre Creeper- e soprattutto dopo una lunga dormita per recuperare le forze ripartiamo di prima mattina, passando però per il grande tempio che si trova proprio sopra la casa di mio fratello.
«È il più grande che abbiamo visto durante le ricerche, sai?» Confida Ettore a Massimo mentre ci apprestiamo ad arrampicarci lungo il versante della montagna.
«Se per questo è il più grande della zona, in un mese ho viaggiato parecchio. Beh, ora vedrete perché è così»
Raggiungiamo l’ingresso del tempio e subito sul lato opposto notiamo la maestosa statua che raggiunge il soffitto.
«Woah! Ma è gigantesca! Anche più di quella di… ehm…» Non concludo la frase per non allarmare Ettore, che non è a conoscenza di tutti i nostri viaggi. «Non avevi detto che era così grande!»
«È lui, allora… L’ho supposto, anche perché io non l’ho mai visto. Leggendo i libri in alcune sale ho trovato riferimenti che portavano a lui e a questa statua» Poi piega la testa su di un lato e prosegue «Mi ricorda qualcuno, ma non ricordo chi…» Io lo guardo e lui mi punta subito il dito contro.
«Chi sto dimenticando? Tu lo sai»
«No no, non so proprio di chi parli anzi sarei curioso di sapere a chi l’hai collegato» Alzo le spalle, e lui alza il mento con aria sospettosa.
«Tu mi hai già fregato una volta. Sicuro di non sapere di che sto parlando?» Io lo ignoro e mi avvio in una delle sale laterali e lui si arrende.
Restiamo in quel’luogo per circa un’ora cercando in ogni angolo, mentre Seth studia ogni minimo oggetto, dopodiché ci avviamo verso il portale, ma subito notiamo che qualcosa è cambiato.
«Le nuvole non sono come ieri…» Nota subito Ettore prima ancora di arrivare al bordo della grande isola.
«Vedo che lo hai già notato» Gli risponde Massimo «E quindi?»
«E quindi non possiamo tornare da dove siamo passati…»
«Io veramente ho notato un’altra cosa restando un mese qui. Vediamo se ci arrivate» Riprende Massimo compiaciuto della sua conoscenza, che dimostra inclinando la testa su di un lato e alzando il mento per poi mettersi le mani sui fianchi. È in posa, in poche parole… Una saetta a basso voltaggio lo prende dietro il sedere.
«Ahi! E adesso perché? Che ho fatto?» Si lamenta strofinandosi dolorante il punto colpito.
«Nessun motivo in particolare se non quello di farti abbassare la cresta, e non far gonfiare troppo il tuo ego… Ricordati che dai guai che hai causato per te è passato un mese, ma per noi solo un giorno. E io ho una città da costruire!» Gli rispondo secco.
Poi tiro fuori il radar di Seth e lo punto verso la direzione presunta del portale.
«Seth questo coso si è rotto» E lo giro vero sinistra trovando il punto giusto a circa cinque gradi di differenza dal giorno prima.
«Cos’è quello, un radar?» Chiede Massimo incuriosito
«Sì e no… è più un segnalatore. Con questo Seth memorizza i punti di interesse e… e traccia i suoi amici» E guardo Seth socchiudendo gli occhi. Lui per tutta risposta si volta fischiettando.
«Beh, può tornare sempre utile nelle emergenze, soprattutto per il Nether… Comunque se quello è il punto del portale allora sappi che funziona benissimo» Risponde mio fratello sorridendo.
«Visto che qualcuno apprezza?» Risponde Seth tutto contento ma a dovuta distanza.
«Zitto tu. Che sia utile non l’ho mai messo in discussione… Però dovevi chiedere il permesso prima di tracciare i nostri passi!» Lui china la testa alzando la mano in segno di colpevolezza.
«Dai su, ora lo sai… Comunque da come ho capito questo universo è una sorta di galassia in versione isole. Ogni isola è come se fosse un pianeta e ognuna di loro ha un suo moto circolare. tutte ruotano intorno all’isola più grande, che deve essere questa, ma alla mia teoria manca qualcosa»
«Perché forse è assurda?» rispondo all’istante, ma noto che Seth è di tutt’altra opinione.
«Il moto circolare non prevede quest’isola come centro, vero?» Chiede Seth che sembra aver centrato il punto.
«Sì, esatto… Credo che il punto centrale sia un altro, ma non avendo gli strumenti adeguati ne’ le conoscenze giuste non mi sono azzardato ad allontanarmi troppo da questa isola. Quindi il portale si è davvero spostato. Non è un errore»
«Il problema resta: come facciamo a raggiungerlo?» Chiede Ettore mettendo fine alla fase DoctorWho che ci aveva colpito per cinque minuti.
«Beh, l’occhio di falco è il tuo. Dai un’occhiata in giro è facci strada» Risponde Seth con un sorriso. Lui scuote la testa e rassegnato si volta alla ricerca di un passaggio.
«In quale direzione è il portale?» Chiede scrutando l’orizzonte, e per tutta risposta gli porgo il radar, che subito guarda con un cenno di assenso.
«Allora da questa parte, e vedete di non finire di sotto»
«Sì capitano mio capitano!» Gli risponde Massimo mettendosi sugli attenti. Ettore lo guarda perplesso, ma anche lui come noi non riesce a trattenere un sorrisino vedendo la faccia buffa di mio fratello sull’attenti.
 
Iniziamo il nostro viaggio di ritorno saltellato, e come previsto siamo costretti ad allungare la strada. Nel farlo atterriamo su una nuova isola sconosciuta anche a mio fratello. Questa presenta oltre al solito tempio anche delle costruzioni semidistrutte dal tempo, forse un avamposto degli abitanti/ospiti di questo mondo.
«Ecco qualcosa di nuovo. Quest’isola non l’ho mai avvistata» Afferma Massimo.
«Un mese qui e non l’hai mai vista?» Gli domando
«No, è nuova per me. E tutte quelle costruzioni mi fanno pensare a una sorta di villaggio» Replica avviandosi verso quel luogo abbandonato.
«Fermati Massimo, il radar sembra essere impazzito… Se interpreto bene i dati quest’isola si muove molto più velocemente delle altre e se non andiamo via subito ci allontaneremo troppo e potremmo restare bloccati!»
Seth si avvicina a Ettore e controlla subito il dispositivo: «Sì, ha ragione, l’isola si muove molto rapidamente. Meglio andare»
«Ma dai, sono qui a due passi! Non possiamo non controllare!» Risponde Massimo impaziente, ma Seth tira fuori una sorta di bandierina e la pianta sul terreno.
«Ora l’isola è segnata e la possiamo ritrovare, ma adesso dobbiamo andare. Non siamo attrezzati nel modo giusto. Torneremo» Lui ancora indeciso rimane fermo e mi fissa, cercando un appoggio.
«Hanno ragione loro… faremo una nuova spedizione. E poi non vuoi tornare a casa dopo un mese di isolamento?»
Sembra che io lo abbia convinto, e lui si avvia verso il bordo dell’isola per riprendere il cammino.
L segnale di Ettore ci buttiamo e raggiungiamo l’isola successiva. Massimo si guarda un ultima volta indietro, dopodiché ci segue. Raggiunto un appoggio stabile ci voltiamo, e come previsto l’isola villaggio è già fuori portata di salto. Qualche minuto in più e saremmo rimasti bloccati lì.
Finalmente raggiungiamo l’isola del portale, e lì troviamo una piccola squadra ad accoglierci con Spark al comando.
«Finalmente, ce l’avete fatta! È da questa mattina che vi aspettiamo!»
«E tu invece non sei riuscito a resistere alla tentazione, vero?» Gli rispondo secco.
«Questa volta ho mandato una squadra, e solo quando mi hanno assicurato che non c’era pericolo li ho raggiunti. E vedo che avete trovato quel pazzo… questa volta metto TE in carcere, ma butto la chiave!»
«Ti ho detto che c’è una spiegazione per tutto…» Interviene Seth in difesa di Massimo.
«Certo, certo, c’è sempre un motivo, ma tu guarda un po’ non vengo mai informato!» Poi si volta indietro verso il passaggio. «Me lo dirai al nostro ritorno. Ora torniamo a casa»
La squadra di ricerca più lo squadrone di sicurezza del Re si ritirano, e per ultimi restiamo io Massimo e Seth. Mio fratello tentenna nel tornare a casa.
«Cos’hai, perché stai lontano dal portale»
«Proprio perché è un portale e non so cosa potrebbe succedere. Meglio che passiate prima voi»
«No, questa volta te lo scordi. Provi tu, e se poi non passi restiamo in due»
Interviene Seth: «Prendi, metti questo sulla corazza. Dovrebbe funzionare, gli ho apportato qualche modifica» E gli passa un circuito avanzato che Massimo inserisce sotto al suo sensore di cristallo, che si illumina immediatamente.
«Che cos’è quello?» Chiedo incuriosito.
«È il motivo della nostra latitanza… Il portale non doveva restare aperto al mio contatto, ma è successo e così ho chiesto a Seth di creare un dispositivo che isolasse tutto quello che poteva interagire con il portale per essere in grado di attraversarlo invece di essere respinto. I soldati che abbiamo lasciato erano per la sicurezza di tutti mentre noi studiavamo il modo di risolvere il mio problema. Ma la rabbia di Spark ci ha costretti alla latitanza, allungando i tempi e i guai in cui ci siamo cacciati sia noi che lui»
«Potevi aspettare invece di…»
«Stavo male, non ce la facevo più… dovevo capirci qualcosa»
«Va bene, va bene, ci parlo io con Spark e cerco di calmarlo, ma voi…»
«Noi facciamo i bravi» Risponde Seth concludendo la mia frase.
«Sì… Non so perché ma dubito che riuscirete a mantenere la promessa» Rispondo scuotendo la testa, e subito dopo il cristallo di Massimo si spegne.
«Bene, ora dovrebbe essere pronto. Se tutto va bene ci vediamo a Enderia!» Riprende Massimo con un sorriso. Si avvicina al portale, e con un sospiro di sollievo nota che il portale si comporta normalmente. Un attimo dopo lo attraversa e noi lo seguiamo lasciando alle nostre spalle quel mondo astrale che, molto probabilmente, è casa di Notch.
  
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