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Autore: Harry Fine    15/04/2016    4 recensioni
Salve a tutti i miei lettori. In questa storia i nostri personaggi preferiti si ritroveranno catapultati nel mondo degli hunger games, nella loro sessantacinquesima edizione, nonché edizione della memoria. Riusciranno a scampare ai letali giochi della capitale e a salvare l'intera Panem dalla sua tirannia?
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Amu POV Dopo la settimana di allenamenti più sfiancante che si sia mai vista, finalmente siamo pronti a partire. Io, Ikuto, Nadeshiko, Kukai, Utau, Nagihiko, Rima, Shuraia, Lulù, Kairi, Yaya, Hikaru e Rikka veniamo inseriti tutti nella stessa squadra sotto il comando di Tadase . Anche se Hikaru e Rikka sono ancora due bambini, sono entrambi dei cecchini incredibilmente abili. Ognuno prende la sua arma. Io una spada, il mio ragazzo pure, Tadase uno spadone, Kukai una lancia, Nagihiko un tridente, Nadeshiko una frusta, Utau un arco lungo e una faretra, Rima un’alabarda, Shuraia una specie di spada elettrica, Lulù un fioretto, Kairi due catane, Yaya una mazza, Hikaru e Rikka delle balestre. Appena ci imbarchiamo sugli shuttle preparati per questa missione, i nostri governatori ci seguono, scortati da Jim, Yukari e altre guardie di sicurezza. Finalmente vedo i capi della ribellione. Il primo è un uomo dai capelli lilla e gli occhi azzurri che mi ricorda il mio amico biondo. La seconda è una donna bassina dai lunghi codini arancioni e gli occhi dorati. Il terzo ed ultimo è un uomo occhialuto dagli occhi azzurri e gli stessi capelli smeraldini di Kairi. 《Salve a tutti. Il mio nome è Kiseki Hotori. Sono il padre di Tadase, nonché capo supremo della ribellione.》《Io sono Dia Yakuso. Sono la madre di Yaya e Rikka, nonché comandante in seconda di Kiseki.》《Io, infine, sono Musashi Sanjo, padre di Kairi e Yukari.》 Si presentano tutti. Resto abbastanza sorpresa. Non sapevo che i miei amici fossero i figli dei nostri capi supremi. 《Appena arriveremo, dovrete fare molta attenzione. Abbiamo già lanciato moltissimi micro attacchi, interrompendo la corrente elettrica in tutta la città e bloccando l’arrivo dei nuovi pacificatori, ma questi assalti hanno messo in allarme i cittadini, che si sono rifugiati nella casa del presidente Snow. I tecnici di Capitol city hanno installato tantissime trappole per tutta la città subito dopo che era stata sgombrata, con lo scopo di proteggere quell’edificio. Noi non sappiamo dove si trovino questi meccanismi, visto che sono interrati, ma ci sono degli strumenti in grado di localizzarli.》 Dice Kiseki, mostrandoci una specie di tablet grigio. Questo si accende e una proiezione olografica della capitale ci compare davanti agli occhi. Tantissimi puntini gialli sono riportati dappertutto. 《I punti segnano le ubicazioni delle trappole.》《Toglietemi una piccola curiosità. Come facciamo a disinnescarle tutte quante?》 Chiede Kukai. 《Non potete farlo.》《Che cosa!?》《Non avete scelta, se non passarci in mezzo. Dovrete contare solo sul vostro intuito e sulla guida esperta di mio figlio, che custodirà il tablet con la mappa, per evitare problemi.》 《 Oh, fantastico. Come potremmo mai morire?》 Dice sarcasticamente Utau. Io, sinceramente, concordo con lei. 《Comunque, per maggior sicurezza, con voi verranno altre sette reclute più esperte.》 Dice Musashi, indicando degli uomini muscolosi e barbuti accanto a noi. 《Un’ultima cosa, potete inviare un messaggio per riferire che l’area è sicura e le coordinate per raggiungervi, ma potete farlo solo una volta. Quindi, fate attenzione.》 Si raccomanda Dia. Atterriamo appena fuori dalla città. Quando ci entriamo, è tutto stranamente silenzioso e privo del solito stile pieno di glitter scintillanti e di abiti pacchiani. Kukai azzarda in passo in avanti, ma io lo fermo. Faccio un cenno ad Utau. Lei scocca una freccia e una tempesta elettrica spacca l’asfalto in un secondo. 《Ma non avevamo interrotto l’elettricità!?》 Chiede una delle reclute con noi. 《I tecnici devono averla riattivata. Dovremo fare molta attenzione.》 Risponde Shuraia. Ci avviamo cautamente per le strade, controllando la mappa delle trappole ad intervalli regolari. Ad un certo punto, uno dei soldati poggia il piede a terra e si sente un lieve scricchiolio, seguito da un rombo. Gli edifici attorno a noi si compattano, formando un anello ed iniziano ad esplodere. 《Buttatevi tutti a terra!》 Urla Tadase. Noi eseguiamo l’ordine. Fortunatamente, i frammenti di roccia ci passano sopra, ma le onde d’urto provocate dalle esplosioni ci travolgono ugualmente. Appena il caos di frammenti e macigni si blocca, vediamo che siamo tutti più o meno illesi. 《Un’ultima cosa. Restiamo il più uniti possibile, non possiamo sapere da dove arriveranno i prossimi attacchi.》. Ricominciamo la nostra corsa, finché si sente un bip soffocato. Il terreno di spacca e tantissimi spuntoni di metallo iniziano a guizzare rapidissimi fuori dalle crepe. Ikuto assesta un colpo di spada ad uno che lo sta per trafiggere. Questo si spacca come se fosse fatto di vetro. Quei cosi continuano ad arrivare, costringendo tutti noi a difenderci in maniera strenua. Alla fine, capiamo che non abbiamo scelta se non darcela a gambe. Cominciamo a correre a tutta velocità, ma quelle spine ci inseguono, distruggendo l’asfalto. Quando ci siamo allontanati a sufficienza e pensiamo di esserci finalmente messi in salvo, si sente uno strano gorgoglio che io conosco fin troppo bene. Io e i miei amici ci voltiamo di scatto. Una delle sette reclute che ci accompagna è stata trafitta all’altezza del polmone sinistro dall’ultimo spuntone della trappola. I suoi compagni sono raccolti attorno a lui. Nadeshiko taglia lo spuntone con la sua frusta e il nostro compagno cade a terra. Tutti i suoi colleghi lo abbracciano, in lacrime, finché lui non spira tra le loro braccia. Non appena si rialzano, tutti quanti riprendiamo il cammino verso la casa del presidente di Capitol city. Vedo che Nade si è affiancata ad uno degli uomini con noi. 《Mi dispiace molto per il tuo amico.》《Già. Rich era una persona davvero speciale. Ha salvato me e i miei amici non so quante volte. Ora, io e gli altri vivremo per vendicarlo e saldare il nostro debito con lui.》. Tutti annuiscono. Mentre procediamo, Tadase continua a tenere d’occhio la mappa olografica del tablet. 《Siamo vicini alla centrale che da energia a tutte le apparecchiature elettriche della citta. Se la distruggiamo, tutta Capitol perderà le sue trappole difensive e sarà completamente scoperta, così le forze dei ribelli potranno entrare indisturbate.》《Qualcosa mi dice che c’è un grande “ma” in tutto questo.》 Dice Lulù. 《Esatto. L’unico accesso sicuro a quella struttura sono le fogne.》 《Che cosa!? È uno scherzo!?》 Chiedono Rima e Utau con una faccia piuttosto schifata. 《Neanche un po’. I condotti fognari sono l’unica parte della città in cui non sono state piazzate delle trappole. Quindi, sapete dove si trova il tombino più vicino?》 Chiede Tadase rassegnato. 《Eccolo lì.》 Dice Hikaru indicando l’apertura sul terreno con una faccia tutt’altro che entusiasta. Quando scendiamo per la scaletta metallica, devo fare un enorme sforzo per non vomitare. Qui sotto c’è un odore tutt’altro che gradevole. 《Che cosa disgustosa.》 Commenta Shuraia, che è sceso per primo. Cercando di non pensare dentro a che cosa stiamo mettendo i piedi, avanziamo verso il centro della capitale. Sopra di noi continuano ad echeggiare delle esplosioni. 《Esattamente, che cosa sono questi botti?》 Chiede Yaya. 《Stiamo passando nel canale che passa sotto all’area con la maggiore quantità di trappole. Loro ci percepiscono, anche se siamo qua sotto, e si attivano ugualmente.》. Anche se dice queste parole, io capisco che non è tranquillo come vuole far credere e io sono d’accordo. Vedo che anche Ikuto e gli altri sono in tensione e pronti a scattare al minimo segno di pericolo. Acuisco più che posso l’udito e mi pare di sentire uno strano rumore di passi e tonfi nell’acqua. 《Lo sentite anche voi?》 Chiede Kukai. 《Che cosa?》 Domanda Nagihiko. 《C’è qualcosa che si sta avvicinando.》. Tutti prendiamo in mano le armi. Rimaniamo in attesa per un quarto d’ora buono, ma non arriva niente, a parte le zaffate pestilenziali che ci sono qua sotto. Ricominciamo la nostra marcia, ma rimaniamo comunque in ascolto, onde evitare di essere colti di sorpresa. Passiamo attraverso tantissimi condotti fognari, ma non succede nulla di strano. 《Sembra che ci siamo sbagliati su quei rumori. Comunque, se continuiamo a proseguire su questo canale, dovremmo arrivare alla centrale in pochi minu…》. Tadase non termina la frase. Tantissimi e giganteschi ibridi simili a scimmie antropomorfe viola scuro con otto zampe ci arriva addosso di sorpresa e attaccano i sei ribelli insieme a noi, facendoli scomparire in un groviglio di zampe, pelo e zanne. In un attimo, i loro scheletri completamente spolpati cadono nell’acqua e i mostri si voltano, con il chiaro desiderio di ammazzare anche noi. Io, per evitare di essere mangiata viva, meno fendenti con la mia spada senza fermarmi, tagliando teste e zampe. Ikuto e Tadase fanno lo stesso, accompagnati da Shuraia, che da la scossa a quei cosi e li passa a loro due. Nadeshiko e Nagihiko fanno schioccare la frusta e il tridente, legandoli come immensi prosciutti pelosi e trafiggendoli uno per uno. Lulù li colpisce con una stoccata dopo l’altra grazie al suo fioretto, cavando occhi senza pensarci due volte, ed è aiutata da Hikaru e Rikka, che li bersagliano con un’infinità di dardi con le loro balestre. Rima e Utau combattono come leonesse, colpendoli tutti con estrema precisione grazie alle frecce e ai colpi di alabarda. Kukai, Yaya e Kairi li fanno harakiri con la lancia, la mazza e le catane. Ad un certo punto, uno di quei cosi mi salta addosso di sorpresa, ma il mio ragazzo lo trapassa da parte a parte con la sua spada. 《Non posso lasciarti mai da sola eh?》 《Stupido.》 Rispondo io con un sorriso. Entrambi ricominciamo a combattere. Molti ibridi muoiono, ma ne arriva sempre uno nuovo per sostituire quello appena caduto. 《Questi affari non finiscono mai accidenti!》《Ha ragione Yaya. Dobbiamo scappare. L’accesso alla centrale è davanti a noi!》 Urla Tadase indicando una scala dall’altra parte della stanza. Io decapito un altro ibrido e corro in quella direzione, seguita da tutti i miei amici. Ci arrampichiamo sulla scaletta metallica, ma Yaya viene catturata dalle scimmie. Kairi si butta di nuovo giù e comincia a combattere per aiutarla a scappare da quei mostri orrendi. Per fortuna, lei riesce a mettersi in salvo, portando, per miracolo, anche lui con se. Noi richiudiamo il tombino con tutte le nostre forze e Shuraia lo sigilla con il suo spadino elettrico. I miei amici ed io siamo tutti sanguinanti e leggermente sconvolti per l’attacco, ma stanno bene. 《Ti ringrazio Kairi.》《Prego Yaya.》. I due si rialzano e tutti ricominciamo la nostra corsa. Ad un certo punto, Tadase ci fa segno di fermarci. Siamo davanti ad un grande edificio di ferro argentato. 《Ecco la fabbrica che stavamo cercando.》 Ci dice. Entriamo tutti in un lampo e arriviamo nella sala macchine. 《Ottimo. Basta disconnettere o distruggere il pannello di controllo principale è tutta Capitol city andrà all’istante in corto circuito. Non dovrebbe essere difficile.》 Dice Hikaru. 《Tu come fai a saperlo?》 Chiede Rikka. 《Io sono nato nel distretto 3.》 Risponde lui con semplicità. Cominciamo a cercare il pannello di controllo e Kukai lo trova in un attimo. 《Eccolo.》 《Bene. Ora, lasciate fare a noi.》 Dicono Kairi e il bambino biondo. Quel coso, che a me sembra complicatissimo, viene sistemato in un secondo grazie a dei banali fili elettrici e le luci di tutta la città si spengono. 《Bene. Ora manderò il messaggio a mio padre e le forze dei ribelli potranno entrare nella città.》 Dice Tadase col tablet in mano. Una volta che il segnale è inviato, l’apparecchio si sbriciola nella mano del mio amico. 《Ora, toccherà al presidente Snow.》 Diciamo io, Utau e Ikuto. 《Che cosa vorreste fare?》《Ammazzarlo, mi pare ovvio.》. Tadase resta un attimo basito. 《Cosa? Non potete prendere voi l’iniziativa, devono essere le reclute maggiori a giustiziarlo. Noi non abbiamo l’autorizzazione o il compito per farlo.》《Tadase, autorizzati o no, noi lo faremo ugualmente. Chi è con noi?》. Kukai, Nagihiko, Nadeshiko e Shuraia si fanno avanti per primi, poi tocca a Rima e Lulù, accompagnate da Kairi, Yaya, Hikaru e Rikka. 《Noi vi aiuteremo, Snow ha commesso troppi crimini per essere perdonato.》 Dicono tutti in coro. Solo Tadase sembra ancora recalcitrante. 《Ok. Verrò anche io.》 Dice alla fine. Tutti usciamo dalla fabbrica e ci rechiamo verso l’elegante di enorme residenza fatta di marmo bianco circondata da un’immensa giardino di rose candide. 《Questo posto è bianco come il suo padrone.》 Commento io. Quando entriamo, cominciamo a cercare la stanza del presidente. 《Facciamo attenzione. Non abbiamo incontrato persone per le strade. Quindi, tutti devono essersi rifugiati qui.》 Si raccomanda Nade. Ad un certo punto, alcuni pacificatori di guardia ci vedono e ci puntano le armi addosso. Noi non battiamo ciglio e facciamo altrettanto. Io, Tadase e Ikuto li colpiamo per primi, tagliando i fucili e squarciando le loro uniformi. Shuraia e Lulù li attaccano con l’ausilio del fioretto e della spada elettrica, lasciando nell’aria uno sgradevole odore di carne bruciata. Rima, Nagihiko e Nadeshiko non gli danno tregua, menando colpi con l’alabarda, il tridente e la frusta, affettandoli come degli enormi prosciutti. Yaya e Kairi li affrontano con la mazza e le catane, distruggendo le loro armi per poi tramortirli e tagliando i loro petti. Kukai e Utau si danno da fare con le frecce e la lancia, trafiggendoli senza mai sbagliare. Infine, Hikaru e Rikka lanciano i dardi con le loro balestre, centrando sempre il bersaglio. Loro cercano inutilmente di difendersi e di contrattaccare, ma noi non gli diamo il tempo di farlo. Lasciamo i cadaveri dei soldati di Capitol city riversi sul tappeto. Entriamo dalla porta che stavano sorvegliando e ci accorgiamo che la stanza è proprio quella che stavamo cercando. Tutto è bianco immacolato, anche il soffitto, i mobili e le pareti, e ci sono tantissime rose anche qui dentro. Seduto su una poltrona, rigorosamente color avorio e avvolto da quelle stramaledette rose, è seduto un uomo abbastanza alto, sui settant’anni con i capelli e la barba candidi e ricci utile. Il volto è una ragnatela di rughe e le labbra sono sottili e serpentine. I fiori che lo circondano riempiono la stanza con il loro delicato profumo, ma si sente anche qualcos’altro. Un odore dolciastro e ferroso. Quello del sangue. Capisco che proviene da Snow. Lui ci guarda con un’espressione pacata e dice 《Salve, ragazzi miei. Sono lieto di conoscere i migliori tributi degli hunger games che si siano mai visti. Ero curioso di conoscervi. Soprattutto te, Hinamori Amu, e te, Tsukiyomi Ikuto. Siete sempre stati dei ragazzi molto interessanti. Secondo me, eravate sprecati nei distretti 5 e 8, come tributi per l’arena e anche tra le file dei ribelli. A Capitol city sareste stati decisamente più al vostro posto legittimo. Anche tuo padre, signorina Hinamori, era un uomo interessante. Siete entrambi troppo intelligenti per rimanere al servizio di quello stupido di Kiseki Hotori.》. Io sento la rabbia montarmi dentro. 《Non azzardati a parlare di mio padre maledetto. Non ne sei degno e non ne hai il diritto. Hai ordinato tu stesso la sua morte.》 Affermo con tutto l’odio che ho. Lui mostra una pistola nella sua mano sinistra, ma Utau gliela strappa con una freccia. Snow espressione stanca. 《Lo confesso. La morte di tuo padre è stato, ed è tuttora, il mio più grande rimpianto. Come ho già detto, era un uomo troppo intelligente per rimanere buono buono al suo posto. Aveva compreso troppo sul funzionamento della mia città. Purtroppo, ero più giovane e più impulsivo. Non pensai ad altri modi per ottenere il suo silenzio senza nuocergli, ma ora voglio fare ammenda aiutando sua figlia. Tuo padre e il padre del signor Tsukiyomi erano molto amici. Erano nati entrambi nel distretto 7 e si conoscevano fin dalla tenera età e, quando ancora le misure di sicurezza non erano troppo rigide, di trasferirono rispettivamente nei distretti 5 e 8 per sposarsi e furono l’uno il testimone dell’altro. Purtroppo, Aruto Tsukiyomi morì pochi anni dopo la nascita della sua seconda figlia e sua moglie lo seguì per una malattia. I loro figli, ovvero Ikuto e Utau, rimasero soli. Tuo padre, signorina Hinamori, cominciò ad indagare senza motivo sui nostri sistemi e io dovetti fermarlo. Ora, voi tre siete i figli di quei due ragazzi che avrei tanto voluto conoscere. Venite a vivere Capitol city. Nessuno vi infastidirà più e tutti avrete gli agi che avete sempre sognato.》. Si interrompe un attimo, tessendo del sangue sulla sua tovaglia immacolata. Io e Ikuto ci scambiamo uno sguardo d’intesa. 《Proposta allettante, molto allettante. Ma c’è un problema.》《E cioè?》 《Noi non ci uniremo mai a te.》 Dice lui, con la spada in pugno. Io e tutti i miei amici lo imitiamo. Proprio quando stiamo per attaccarlo, altri pacificatori entrano nella stanza. 《Ahhhh! Ma da dove cavolo arriveranno!?》 Urla Rikka. Gli uomini proteggono il loro presidente, sparandoci con i loro fucili. Io vengo colpita di sorpresa alla spalla, ma riesco ad evitare le altre pallottole. Le nostre armi non servono a molto e quindi Tadase ci passa delle pistole. Noi le carichiamo e facciamo fuoco. Io mi accorgo che Snow sta cercando di scappare attraverso un passaggio che su è aperto nella sua libreria. 《Quel vigliacco se la vuole svignare. Prendiamolo!》. Shuraia e i gemelli superano i soldati e riescono a bloccarlo. Ikuto spara un colpo alla testa del pacificatore che gli sta davanti e poi mira alla coscia del presidente. Lui si accascia con la gamba sanguinante e i nostri amici tornano da noi. Ad un certo punto, le forze dei ribelli si riversano nella stanza, prendendo Snow e trascinandolo via, mentre lui mi chiama. 《Aiutami. Io posso darti tutto quello che desideri.》. Io mi avvicino a lui. 《Non collaborerò mai con te. Preferisco la morte.》. Io gli punto di nuovo la pistola contro. Prendo la mira sulla sua testa. 《Tu non sparerai mai. Sei troppo gentile.》 《Temo che tu mi stia sottovalutando.》. Faccio aderire la canna contro la sua tempia. 《Questo è per mio padre e per tutti quelli che hai fatto assassinare.》. Lui scoppia improvvisamente a ridere come un pazzo, sputando continuamente sangue sul pavimento marmoreo della stanza. Io pigio il dito sul grilletto e lo premo. Snow si accascia a terra con la tempia sanguinante e gli occhi vuoti. Senza che nessuno dica niente, il cadavere è trascinato da dei nostri compagni sullo shuttle e noi lo seguiamo. Quando torniamo alla base, veniamo onorati e ricoperti di congratulazioni. Soprattutto io. Quando tutto finisce, il presidente di Capitol city è portato nella stanza principale della nostra base e Kiseki gli si avvicina. 《Ciao Harris. Sembri molto più vecchio se non stai vicino alle tue amate rose. Hai oppresso Panem con i tuoi Hunger games per troppo tempo. Ora, tu sei finalmente morto come tutti quei giovani innocenti che sono stati uccisi nelle tue arene. Hai commesso troppi errori, e il momento di pagare lo scotto è arrivato alla fine.》. Quando torniamo nelle nostre stanze, parte un festeggiamento veramente colossale. Quando finisce, io e Ikuto ritorniamo nella sua camera, l’unica che si è salvata, e lui mi bacia. 《Finalmente. Ero in crisi di astinenza. Avevo bisogno di questo sapore.》《Grazie.》 Rispondo compiaciuta. Lui mi guarda con la sua solita aria maliziosa. 《Tutto qui? E tu? Non hai sentito nostalgia dei baci del tuo uomo, ovvero il più bello che ci sia?》 Dice con finta modestia. 《Ma che modesto. Comunque, hai ragione. Anche io ho sentito la mancanza dei tuoi baci. Sei bravino a darli sai?》. Lui fa una faccia offesa. 《Solo bravino? Ok, questo è troppo. Adesso ti sistemo io.》 Mi dice trascinandomi sul letto. Neanche un’ora dopo, siamo sotto le coperte e senza nessun vestito addosso. 《Allora? Non hai niente da dire?》 《E va bene. Sei il migliore in tutto. Contento?》《Molto.》. Io ridacchio. 《Che cosa faremo adesso?》《È facile. Io resterò con te. Ma voglio anche rimanere qui. Voglio aiutare tutta Panem a ritrovare la pace perduta.》《Io farò lo stesso.》 Dico. Poco dopo, lui si addormenta come un gatto e io faccio altrettanto.
   
 
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