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Autore: _yas_venice_    16/04/2016    1 recensioni
Tra Emma e Regina c'è un feeling particolare e entrambe lo hanno capito e un momento di sconforto di Regina può aiutare il loro legame a avere un punto di partenza se entrambe capiscono di aver bisogno dell'altra per affrontare le difficoltà della vita
sequel di "Niente di personale
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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i'll stand by you
Salve bel fandom,avevo promesso ad alcune di voi il sequel di "Niente di personale" e ahimè ho mantenuto la promessa con sei mesi di ritardo cmq spero vi piaccia come la precedente, un bacio e buona lettura. Se volete  ascoltate la canzone I'll Stand by you dei the Pretenders che mi ha ispirata per questo racconto, ah, questa shot partecipa al contest "It's ok to be gay" di Rhys 89.


I'll stand by you




Per anni la vendetta era stata la sua unica ragione di vita ma adesso a cuor sereno la sua esistenza le appariva pervarsa di totale inutilità, ora che Henry e la sua innocenza le avevano squarciato il cuore facendovi entrare la luce dell'amore; poteva definirsi lieto fine l'amore redentore  di un figlio per la madre adottiva? Forse avrebbe potuto esserlo se Emma Swan non si fosse intromessa. Emma dannazione! Le sue labbra, la sua pelle morbida al tatto. Sospirò al ricordo di ciò che era accaduto tra loro qualche giorno prima; cosa può iniziare con un bacio rubato con la forza? Niente ma in verità le era piaciuto essere baciata dalla madre naturale di suo figlio: si era sentita bene, desiderata dopo tanto tempo e viva dopo anni di oblìo, abbandono e disperazione. Senza quasi rendersene conto calde lacrime iniziarono a sgorgarle dagli occhi; lo stava facendo di nuovo: piangere come una donnetta; imbarazzante,  e stupido da parte sua, era una cattiva patetica! Aveva distrutto la vita di tante persone giungendo anche all' omicidio solo perché la vita le aveva sempre negato la cosa che da sempre desiderava: amore vero tutto e solo  per lei; amore che potesse lenire e annullare tutto il dolore con cui la vita l'aveva oltraggiata ma il destino continuava a giocare beffardo con lei decidendo di mettere sulla sua strada Emma Swan, cosa voleva da lei? Divertirsi, ferirla o cos'altro? Rabbia furente rabbia contro tutti e tutto: afferrò un posacenere e lo scagliò contro lo specchio del mobile d'ingresso che aveva di fronte frantumandolo ma non fu abbastanza; per placare l'immensa rabbia afferrò di nuovo il posacenere finito a terra lo impugnò come fosse una pietra e iniziò a sferrare colpi violenti al mobile di ingresso. Che ne era stato della sua esistenza e di se stessa? Si era trasformata in un mostro che però piangeva ogni notte e si faceva del male ogni volta che ne aveva tempo e possibilità. Era una fallita in balìa del passato e del male che l'aveva plagiata. Colpì il mobile fino allo sfinimento fino a che il pesante posacenere non le si ruppe in mano, ferendola. "Henry piccolo mio, hai sempre avuto ragione"   sussurrò mentre un convulso pianto dirotto si impossessava di lei    "Mamma non puoi nascondere né combattere  il bene che hai dentro"   le diceva di tanto in tanto il figlio quando la vedeva giù per via degli errori passati perché vivere di ricordi è triste ma vivere di rimorsi é insopportabile; Henry aveva portato amore nella sua vita ma aveva anche risvegliato la sua parte buona che le "urlava" contro al pari di uno spietato giudice. Aveva bisogno di "vivere", di dimenticare, riposare; non poteva andare avanti così, l'inferno era niente se confrontato con la sua esistenza presente.   "Regina ci sei?"  la voce di Emma Swan insieme a vigorosi colpi alla porta e scampanellii squarciarono il silenzio fino a allora unico testimone dello sconforto di Regina   "Grazie al cielo"  bisbigliò il sindaco Mills fiondandosi letteralmente verso la porta   "Salvatrice!"  esclamò con entusiasmo ma alzò un sopracciglio fingendo sarcasmo.    
"Regina posso entrare? Credo che io e te dovremmo parlare, insomma dobbiamo chiarirci!"
"Non c'è niente da chiarire Swan! Chiedimi scusa in ginocchio e per questa volta non ti ucciderò!"   rispose acidamente il sindaco anche se la risposta che avrebbe voluto proferire era ben altra ovvero    "Grazie di avermi baciata; ti prego fallo di nuovo, fammi sentire viva Swan"   intanto Emma per rompere il ghiaccio disse:   "So che in questo momento mi detesti e vorresti uccidermi ma ti chiedo perdono e ti ricordo che sei stata tu a cominciare con le tue coccole particolari"  quella frase fece imbestialire Mills che partì al contrattacco   "Ecco lo sapevo! Sei venuta per dare la colpa a me! Sei come tutti gli altri! Ti prendi gioco di me, mi usi quando ti fa comodo e poi ti scagli contro come tutti gli idioti di Storybrooke"
No, non andava bene pensò Emma, doveva chiarirsi con lei non attaccarla!  "Aspetta Regina, ti prego sediamoci"     "Perché?"  rispose seria e decisa Mills sulla difensiva     "Perché voglio chiederti scusa e parlare di ciò che è accaduto tra noi..."
 "Ok sediamoci sul divano"  non sia mai che il sindaco venga anche accusato di scarsa ospitalità si spostarono al centro della stanza dove si trovava il divano di pelle bianca stando bene attente a non sedersi troppo vicine    " Ti chiedo scusa Regina, io non, non so cosa mi abbia spinta a..."   Emma si interruppe di colpo riprendendo con un altro tono poco dopo:    "Ma si, al diavolo! L'ho fatto perché lo volevo e  lo volevi anche tu!
Siamo due persone adulte Regina, diciamo le cose come stanno: tu mi piaci e se provi lo stesso per me, non giriamoci intorno, parliamone!"     "Oh"   si lasciò sfuggire dalle labbra Regina, sorpresa dalla piega che aveva preso il discorso    "Emma se è uno scherzo terminalo qui, ti prego e se non lo è ti chiedo di riflettere su ciò che stai dicendo io e te siamo come il diavolo e l'acqua santa, tu a detta di tutti sei la buona, la "Salvatrice" e io sono la cattiva, il demonio che ha come unico scopo nella vita quello di compiere il male, dimmi tu di cosa dovremmo parlare? Per due persone così diverse non può esistere un futuro insieme, questo è poco ma sicuro!"
Emma sorrise divertita   "Breve e concisa ma vedi io non liquiderei la cosa così in fretta, il fatto è che tu mi piaci davvero e contrariamente  a quello che vuoi far credere c'è tanto bene in te; sai quando ero piccola in istituto e le suore mi raccontavano le favole, l'unica cosa che chiedevo a suor Agnes riguardo alla regina cattiva era:  "Perché la Regina è diventata cattiva?", Non ho mai giudicato i cattivi per le loro opere ma volevo capire il motivo delle loro azioni"   spiegò Emma con voce calma    "E dimmi quale era la risposta di suor Agnes?"    chiese incuriosita Regina e la risposta giunse prontamente:   "La risposta era semplice:  - credo sia diventata cattiva perché ha sofferto troppo -"  Un nuovo groppo nella gola di Mills accolse quella risposta sospirò  "Beh, il pinguino Agnes conosceva bene la natura umana"  Si morse le labbra non appena terminò la frase; che diavolo stava facendo? Si stava scoprendo troppo, servendosi su un piatto d'argento tra le mani e la compassione di Emma Swan. Stupida, idiota! Strinse forte i pugni lanciando un gridolino di dolore visto che la mano destra era ferita e dolorante.   "Mio Dio,cos'hai nella mano Regina, fammi vedere" le disse la bionda accortasi solo allora del sangue che scorreva nella mano dell'interlocutrice prese la mano ferita tra le sue, la aprì con delicatezza e vide l'ampia ferita grondante di liquido vermiglio.
"Hai una cassetta del pronto soccorso?"
" Si, dentro la parete lignea qui dietro, terza anta in basso"
"Intanto tieni premuto con questo"   Le disse  Emma, porgendole un fazzoletto immacolato, subito dopo si precipitò verso la parete attrezzata dove trovò la cassetta del pronto soccorso proprio dove aveva detto Regina quindi la portò sul divano prelevando disinfettante garze e bende; prese la mano del sindaco e se ne occupò con cura e dolcezza. Ad un tratto notò che gli occhi di Regina luccicavano: stava per piangere;   "Non è niente, stai calma"   bisbigliò Emma per tranquillizzarla ma non servì a molto visto che due lacrimoni rigarono il volto di Mills.  "Ehi piccola, non piangere" senza quasi rendersene conto  la bionda pronunciò quelle parole  con dolcezza e naturalezza; sapeva in cuor suo che Regina non stava piangendo per la ferita bensì per le parole pronunciate poco prima riguardanti il suo passato malvagio ;  il pianto divenne a dirotto e i  singhiozzi provocarono un groppo alla gola di Emma che sentì crescere un forte istinto protettivo nei confronti  di Regina divenuta inerme e indifesa ai suoi occhi. Le mani della bionda accarezzarono il volto di Mills asciugandole le lacrime    "Ehi piccola, calmati"  tutto inutile, era un pianto fuori controllo; d'istinto Emma si alzò dal divano  attirando l'altra a sé e poi si risedette facendo in modo che Mills si sedesse sulle sue gambe, la cinse in un tenero abbraccio mentre la mora appoggiava la testa al seno di Emma versando tutte le lacrime trattenute in una vita di perdizione; dopo qualche minuto il pianto di Regina si calmò un poco, evidentemente le attenzioni di Emma erano più che gradite e fu allora che la "Salvatrice" decise di riprendere il discorso interrotto dalle lacrime:    "Regina, è evidente che tra noi c'è un feeling particolare ma credo che dovremmo ricominciare tutto da capo, abbiamo corso troppo la volta scorsa non trovi? Che ne dici se adesso ti bacio e iniziamo a fare le cose come si deve? "     lo disse con  un sorriso intriso di dolcezza;     "Piantala Swan e baciami"   sentenziò Regina attirando Emma verso sé e lei  non esitò a far si che le loro labbra si unissero in un bacio profondo e pieno di trasporto, assaporando con serena calma ogni brivido che da esso scaturiva e soprattutto la sensazione di aver trovato quello che da sempre cercava, per placare le tumultuose onde del suo essere stanche delle tempeste che le avevano sconvolto la vita e  così come le onde che giungono sulla tanto bramata riva, naufraghe da un lungo pellegrinare in aperto oceano, Emma per la prima volta dopo tanto tempo si stava adagiando sulla riva sicura offertale da Regina, aveva bisogno di sostegno e di aiuto perché essere la "Salvatrice" era divenuta la sua condanna, le responsabilità la stavano consumando e sentire qualcuno accanto che le dicesse un semplice   "Andrà tutto bene"  era divenuto un bisogno primario e in cuor suo desiderava che fosse Regina la persona in questione, la sua spiaggia sicura. Si era rilassata sin troppo visto che ad un tratto sentì le mani di Regina premerle sul petto ma non era un gesto dettato dal desiderio, la stava allontanando  così Emma interruppe il lungo bacio   "Che succede?"   chiese interdetta
"Calma Swan, volevo solo respirare"   Nell' impeto del momento la bionda l'aveva baciata con così tanto trasporto da lasciarla letteralmente senza fiato;  dopo quel piccolo inconveniente ripresero a baciarsi andando avanti per un tempo indefinito per poi ritrovarsi sedute con le gambe accavallate vicine fisicamente a chiedersi   "E adesso?"     un attimo di silenzio e Regina azzardò una risposta a quella domanda    " Adesso... stammi vicina, non lasciarmi sola a combattere"   parole semplici ma che toccarono il cuore di Emma poiché erano le stesse che avrebbe voluto proferire lei fu allora che rispose "Andrà tutto bene, se stiamo insieme, andrà tutto bene."


5 anni dopo

Quante ne avevano viste e affrontate ma dopo tanti dubbi e tentennamenti il loro giorno più bello era finalmente giunto, era stata una cerimonia spartana che aveva rischiato di naufragare a causa di Uncino che aveva fatto irruzione in municipio sbraitando come un indemoniato contro Regina e un presunto sortilegio d'amore usato per indurre Emma a innamorarsi di lei ma l'interessata per prima non aveva dato peso alle accuse dell'ex sapendo bene che i suoi sentimenti erano maturati in tempi non sospetti mentre Regina dal canto suo si era "limitata" a aprire la finestra al  piano terra da cui Emma inviperita aveva scaraventato fuori  l'ex pretendente maldestro.
 "Alla donna che mi ha salvata e che ha reso la mia esistenza degna di essere vissuta, alla nemica che non sei mai stata, all'amica che sei diventata, all'amore mio che ora sei e che in futuro e per sempre sarai, dono questo anello come simbolo  e somma dei miei sentimenti"   aveva detto Regina con la voce strozzata dall'emozione ricambiata poco dopo da Emma che teneva in mano l'anello in  cui era incastonato uno zaffiro gigante  ed ecco che recitò la sua formula   " A te che sei mia amica, sorella, amante, Regina e tesoro prezioso; a te che eri tenebra e ora sei luce accecante, all'amore mio che sei e che tale rimmarrai, dono questo anello come simbolo del mio amore incondizionato e della mia fedeltà"  scandì la parola fedeltà guardando Regina fissa negli occhi cercando di scacciare l'ombra delle sue scappatelle passate, appunto, tutto apparteneva al passato ora c'era solo Mills e l'amore smisurato che nutrivano l'una per l'altra. 


  
  
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