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Autore: Midnight Writer    17/04/2016    3 recensioni
Inizio col chiedervi un pizzico di clemenza poiché, nonostante non sia la mia prima storia in assoluto, è la mia prima storia in questo fandom, quindi mi sento comunque un poco inesperta.
Dal testo:
”[...] entrambi erano innamorati soltanto della parte migliore dell'altro, ciò che provavano era così soltanto un sentimento vuoto e privo di senso; lei era innamorata soltanto di Adrien: il bellissimo modello perfetto sotto ogni aspetto, non di Chat Noir: il supereroe strambo e che amava i giochi di parole stupidi; e lui era innamorato soltanto di Ladybug: la splendida eroina dedita alla salvezza di Parigi, non di Marinette: la ragazza maldestra è sempre in ritardo che aveva una cotta per lui così evidente da riuscire a stento a parlare.”
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Chapitre 2: Qu'est-ce que tu fais ici tout seul?

Il giorno dopo l'inevitabile realtà colpì i due ragazzi come un pugno in pieno viso, o forse in pieno cuore: scoprire quanto i loro sentimenti fossero superficiali li aveva entrambi fatti sentire come se la terra sotto i loro piedi venisse meno; quel sentimento che aveva per entrambi sempre funzionato come strumento per farsi forza era venuto a mancare e il peggio era che sarebbero comunque stati costretti a passare insieme la maggior parte delle loro giornate. 

Marinette lanciò uno sguardo al calendario e rimase pietrificata nel vedere che i giorni appartenenti alla settimana seguente erano allegramente colorati a formare la bandiera del Regno Unito, e quindi nel ricordarsi che la settimana seguente sarebbe andata insieme a tutta la sua classe in gita a Londra. In un attimo una pesante coltre di malinconia le si gettò addosso, consapevole di quanta trepidazione prima accompagnasse l'attesa di quei giorni nei quali avrebbe in tutti i modi cercato di avere la compagnia del suo amato Adrien; e invece ora tutte le aspettative, tutti gli scenari che aveva immaginato, tutte le volte che aveva immaginato di scambiarsi il primo bacio con Adrien al tramonto davanti al palazzo di Westminster, o sul London Eye, o tutte le volte che aveva immaginato di camminare per le strade di Camden Town mano nella mano con il biondo ed ammirare quali strambe meraviglie si potessero trovare nel quartiere alternativo di Londra, oppure sentirlo parlare cinese per le strade di China Town, oppure vagare per delle graziosissime cittadine relativamente vicine come Greenwich o quella dove si trovava il castello di Windsor, oppure sedersi su un prato di Green Park ad ascoltare la musica del cambio della guardia; tutte aspettative ormai distrutte, dato che lei e Adrien si parlavano a stento, e tutti lo avevano notato; così come tutti i parigini avevano notato quanta sterilità e quanto distacco caratterizzassero il nuovo rapporto di Ladybug e Chat Noir.
Persino salvare Parigi era diventato noioso senza le divertenti provocazioni del biondo. La vita senza quello strano sentimento incrociato che legava indissolubilmente i due era vuota, anche se quel vuoto veniva irrimediabilmente riempito dalle fitte lancinanti del turbine di emozioni causato dal dover fingere: fino ad ora, nonostante avesse sempre nascosto il suo volto, Marinette non aveva mai nascosto la sua personalità, rimanendo sempre semplice e spontanea; ma adesso tutto era cambiato. 
Ogni volta che si sedeva e aveva un secondo libero non poteva fare a meno di pensare che in realtà i due si stessero soltanto aspettando a vicenda, pensava che entrambi stessero aspettando che l'altro tornasse ad essere protagonista di quel singolare intreccio d'amore, così da trascinare nella colorata foga delle emozioni anche il suo partner, ma purtroppo erano entrambi troppo orgogliosi o troppo paranoici per farlo.
Poi però ad un certo punto Marinette si rese conto di quanto la sua vita le mancasse, e di quanto disperato bisogno avesse di riprenderla in mano; si rese conto che se lui non era disposto a farlo, allora sarebbe stata lei il trait d'union che avrebbe riportato tutto a quella rassicurante e insieme rocambolesca normalità che rendeva entrambi felici; dopotutto, era sempre stata lei a risolvere le cose. 

Arrivò il giorno della partenza, ed evidentemente Adrien non era mai stato in viaggio in vita sua: la sua valigia era alta quasi quanto lei e sembrava davvero stracolma, tant'è che dovette pagare un profumato supplemento al check-in. Subito dopo si avviarono ai terminal ad attendere l'imbarco, che non sarebbe però avvenuto prima di un paio d'ore. Un sorriso amaro le si dipinse sul volto nel vedere Alya affettuosamente attaccata al braccio del suo fidanzato Nino, mentre vagavano allegramente tra i negozi che si trovavano all'aeroporto; sorriso che svanì non appena vide Adrien allontanare piuttosto malamente Chloè. Persino la musica che risuonava dagli auricolari che stava indossando l'aveva stancata, pertanto decise di toglierli e continuare ad osservare dalla sua sediolina e con sguardo vuoto tutti i passanti felici.
Non si accorgeva del tempo che scorreva lento, perciò non seppe quanto era effettivamente passato prima che il ragazzo che stava in precedenza guardando si sedesse accanto a lei. Non lo stava guardando direttamente, bensì solo con la coda dell'occhio, ma si girò comunque verso di lui e notò di nuovo quel sorriso velato di tristezza che solitamente le riservava soltanto quando lei lo rifiutava scherzosamente nella sua forma felina.
“Che ci fai qui tutta sola, My Lady?” 
Ebbe un colpo al cuore: forse per la prima volta  vide in quella persona davvero la commistione di Adrien e Chat Noir, ma soprattutto fu colpita da una malinconia impetuosa nel sentisi chiamare con quel dolce nomignolo che quel tenero gattaccio le aveva dato. Sentì delle lacrime bruciarle gli occhi, ma non voleva che lui lo notasse, pertanto si girò di scatto e disse
“Potrei farti la medesima domanda”.

~~ Note dell'Autrice ~~
Salve!
Come ormai chi mi segue da tempo (se c'è qualche mio lettore di più vecchia data che segue questa storia) sa, io sono un animale notturno: scrivo praticamente solo di notte (il mio nick è "scrittrice di mezzanotte" per un motivo XD).
Adesso infatti è l'una di notte e io penso a pubblicare su EFP. 
BOH.
Comunque, ringrazio sempre chi decide di seguirmi, clero che questo capitoletto vi sia piaciuto e spero soprattutto di trovare qualche recensione.
Vi voglio bene <3
Laura

P.s. Notare il fatto che ho pochissime reminiscenze di Parigi (sì ci sono stata), quindi ho deciso di farli andare in gita in una città che mi ricordo meglio: Londra (sì, sono stata anche lì).
P.p.s. È un problema grave che io mi orienti e mi ricordi meglio le strade di Londra che non quelle della città in cui sono nata e cresciuta?

BOH. (Parte II)
   
 
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