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Autore: Cara93    17/04/2016    0 recensioni
Una sera, riguardando vecchi episodi di Merlin, ho deciso di buttare giù un'idea che mi frullava da un po' in testa. Un crossover con la serie tv La Spada della Verità. Uther è ancora vivo, Artù è combattuto fra le sue responsabilità e il suo amore per Gwen. Merlino è ancora costretto a nascondere la sua natura, mentre Morgana trama alle spalle del re. In questo conteso, una misteriosa donna giunge da un'altra dimensione: Kahlan Amnell. Che fin da subito, esercita una sorta di attrazione verso il principe di Camelot e il suo mago. Ha bisogno di aiuto. Lo riceverà?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione, Contesto generale/vago
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Kahlan Amnell correva in un bosco, inseguita da un quadrato di soldati. Mentre cercava di evitare le radici sporgenti e i rami bassi, malediva il suo destino e mentre una sorta di deja-vu la coglieva, si sentiva morire dentro. Perchè non ci sarebbe stato Richard a salvarla, questa volta. Arrivò ad una radura e, non sentendo i passi dei suoi inseguitori, si appoggiò ad un albero per riprendere fiato. Subito, un fruscio di foglie la fece tornare in allerta. Estrasse i pugnali che portava al fianco, dando le spalle al tronco dell'albero che, solo pochi secondi prima, l'aveva sostenuta. Era stremata, ma non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Si aspettava l'attacco dei soldati di Richard e invece, un ragazzo, vestito da servitore, con il viso da folletto e con gli occhi azzurri, le capitò davanti. Le dava la schiena e stava borbottando sottovoce. A quanto poteva capire, qualcuno lo aveva incaricato di cercare ciocchi da ardere. Kahlan esitò solo un secondo, poi lo prese di sorpresa, alle spalle, puntandogli uno dei pugnali alla gola.
-Non fare un fiato-gli sussurrò.
-Iiio..chi..chi siete? E che..che vo..volete?-balbettò lo sfortunato ragazzo.
-Che tu stia zitto, per il momento-
-Il mio pa..padrone si acc..accorgerà della mm..mia assenza e..-
Altro fruscio, stavolta dalla parte opposta a dove si trovavano loro. Kahlan ebbe appena il tempo di liberarsi del ragazzo, che i soldati la attaccarono, urlando. Si sapeva difendere bene, ma sapeva che non poteva resistere all'attacco di un quadrato di soldati. Inaspettatamente, però, il ragazzo prendendo un bastone da terra, le venne in aiuto. Le parate e le stoccate che metteva a segno, non erano sufficienti. Come non era sufficiente l'aiuto del ragazzo, che con quel bastone, riusciva solo a difendersi dall'assalto degli omaccioni che l'avevano prima inseguita e poi attaccata. Le facevano male i polsi, la forza dei colpi avversari erano troppo forti e se la battaglia si fosse protratta troppo, avrebbero perso, lei sarebbe morta e con ogni probabiltà anche il ragazzo. Quel pensiero la fece infuriare, facendola attaccare con più foga, disperata. Ma era stanca e perse la presa su un pugnale. Non aveva più la possibilità di difendersi, non completamente. Poteva solo evitare i colpi, ma il suo fisico stava cedendo, oramai, riusciva solo a schivare per un soffio la lama degli avversari. Sentì il ragazzo borbottare parole inintelleggibili, poi un ramo cadde sulla testa di uno dei suoi avversari, stupita, ma non troppo, perchè aveva visto cose più strane, schivò il corpo del soldato svenuto. Erano ancora in tre, le sue forze e quelle del ragazzo, che appariva un po' provato, stavano calando drasticamente. Soppesò le opportunità, poi prese la sua decisione. Lottò con tutte le sue forze contro l'altro soldato che la stava attaccando, con il solo scopo di riuscire a toccarlo. Toccarlo con il suo potere. Finalmente, riuscì a prenderlo per la gola e a costringerlo a guardarla negli occhi. Il tempo sembrò fermarsi, poi, mentre lei si accasciava, stremata, l'uomo si voltò e attaccò i suoi compagni. Il ragazzo strabuzzò gli occhi alla vista di quella defezione improvvisa da parte di uno degli avversari, ma corse ugualmente verso la donna che credeva volesse uccidelo e la aiutò a rialzarsi, portandola vicino ad una quercia. Gli ultimi due soldati rimasti, si ritirarono, correndo da dove erano arrivati, mentre l'altro trafisse senza pietà quello svenuto. Poi si avvicinò a loro. Il ragazzo, tremante, si rialzò dalla sua posizione, accucciato accanto alla donna, e, sempre con il suo bravo ramo si frappose fra lei e il soldato. Arrivato a pochi centimetri, con il ragazzo pronto a caricare, il soldato lo ignorò smaccatamente, appoggiò la spada a terra e si inginocchiò.
-Ma cosa..-mormorò, roco e pieno di sorpresa, il ragazzo.
-Ai vostri ordini, Madre Depositaria. La mia spada è al vostro servizio, fino alla morte- 
   
 
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