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Autore: Cara93    17/04/2016    0 recensioni
Una sera, riguardando vecchi episodi di Merlin, ho deciso di buttare giù un'idea che mi frullava da un po' in testa. Un crossover con la serie tv La Spada della Verità. Uther è ancora vivo, Artù è combattuto fra le sue responsabilità e il suo amore per Gwen. Merlino è ancora costretto a nascondere la sua natura, mentre Morgana trama alle spalle del re. In questo conteso, una misteriosa donna giunge da un'altra dimensione: Kahlan Amnell. Che fin da subito, esercita una sorta di attrazione verso il principe di Camelot e il suo mago. Ha bisogno di aiuto. Lo riceverà?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione, Contesto generale/vago
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-Ma cosa diavolo...Madre Depositaria?-si voltò verso la donna, squadrandola da capo a piedi. Era vestita di bianco, una fattospecie di tunica, come quella dei sacerdoti, ma aperta sul davanti per darle modo di muoversi a suo agio, pantaloni di pelle, scuri e stivali alti. Una cintura alla vita, con delle aperture per riporre i pugnali e, da un lato della stessa, pendeva una corda con un medaglione argentato. La tunica aveva un cappuccio molto lungo e la parte superiore le lasciava scoperte le spalle, le maniche larghe. Notò solo in un secondo tempo lo zaino che portava sulle spalle. Certo che è stanca, chissà come peserà, pensò. Un pensiero strano e fuoriluogo, ma era abituato a fare pensieri strani e fuoriluogo. La donna, la Madre Depositaria, lo guardò. Era alto, magrissimo, di una bellezza particolare e delicata. Qualcosa passò negli occhi del ragazzo. Qualcosa che aveva già visto negli occhi di Zedd. Magia e potere. Il ragazzo era un mago. Ecco come aveva fatto a cadere quel tronco. Si fissarono, occhi azzurri e occhi verdi. Ha degli occhi stupendi, quasi come quelli di Morgana, pensò il ragazzo.
-Perchè mi hai aiutato?-chiese, diretta.
-Io..non lo so..non mi piace lasciare sola una donna in difficoltà, mi sembra..non so..sbagliato-
La donna inarcò un sopracciglio, scosse la testa:-Uomini..- poi, -Grazie. Dopo il modo un po'..rude in cui ti ho trattato, non mi aspettavo il tuo aiuto. Sei stato molto gentile-
-Grazie-si portò un braccio dietro il collo, sfuggendo il suo sguardo, imbarazzato.
-Come ti chiami? Non dovrò chiamarti "ragazzo", vero?-
-Merlino, voi?-
-Kahlan Amnell-poi si voltò verso il soldato-tu, invece?-
-Johnathan Bowell, Madre Depositaria-
-Hai famiglia?-chiese, con voce strozzata.
-Solo mia madre, Madre Depositaria-la donna sospirò di sollievo, provocando lo sguardo perplesso di Merlino. Il giovane mago non riusciva a capire il senso del dialogo fra la donna e il suo ex nemico. Sembrava affranta, come se si sentisse in colpa.
-Non voglio che tu uccida nessuno, né nel mio nome nè per nessun altro motivo, se non per difesa-
-Ai vostri ordini, Madre Depositaria-
-E non mi chiamare Madre Depositaria, solo Kahlan-
-Ai vostri ordini, Madre Depositaria...Kahlan-la donna sospirò, sperando che il soldato avesse un po' di sale in zucca e che, soprattutto, il suo potere non l'avesse obnubilato troppo.
-Madre Depositaria?-chiese Merlino. -Cosa significa?-
-Te lo spiego dopo che mi avrai detto dove ci troviamo-
-Albion, più precisamente a Camelot-
Il nome del luogo non diceva nulla a Kahlan. Come Madre Depositaria, conosceva ogni angolo delle Terre Centrali, eppure non aveva mai sentito parlare di quel posto. Come c'era arrivata? Si rivolse al soldato.
-Sai dove ci troviamo?-
-In un altra dimensione, Ma..Kahlan. Il Maestro Rahl ha fatto in modo di stregare i confini con le Terre Occidentali. Nessuno può più attraversare il confine. Non si rischia più di entrare nelle terre del Guardiano, perchè, come ben sapete, il Guardiano non esiste più.-
-Quindi?-
-Non so dove siamo. Non so quanta distanza ci separa dalle Terre Centrali e non so come tornare-
-Magnifico-borbottò la donna, ignorando la fitta di dolore che  provava ogni volta che sentiva chiamare Richard "Maestro Rahl".
-Perchè mi avete seguita, allora?-  
-Gli ordini erano di uccidervi, ad ogni costo. Il resto non aveva importanza-
-Perchè non vi siete opposti agli ordini?-
-Opporsi? Il Maestro Rahl è il nostro Re. Perchè dovremmo opporci?-
Kahlan inorridì. Non capiva la risposta del soldato. Non sognavano di essere liberi? Di poter prendere decisioni autonome? Era quello il loro obbiettivo, suo, di Richard e di Zedd, quando avevano liberato il D'Hara. Durante tutto questo discorso, il povero Merlino non poteva fare altro che voltarsi da l'una all'altro, stranito. Dimensioni? Terre Centrali e Terre Occidentali? D'Hara? Guardiano? Maestro Rahl? Che diavolo?? Non fece in tempo a porre una delle tante domande che gli frullavano nel cervello, quando una voce, arrabbiata, giunse da fuori la radura:-Merlino! Dove accidenti ti sei cacciato? Quanto ci vuole a raccogliere un po' di legna, accidenti a te, pigrone!-
Artù.
-Chi?..-
-Il mio padrone, Artù Pendragon, principe di Camelot-
Merlino non ebbe quasi il tempo di rispondere alla domanda di Kahlan, che entrarono nella radura i Cavalieri di Camelot: Artù, Percifal, Galvano, Elyan e Lancillotto. I Cavalieri, armati, con le loro belle armature e cavalcature aspettavano solo Merlino per tornare al castello, non si sarebbero mai aspettati di vedere il servitore in compagnia. -Merlino, chi sono queste persone? Cosa sta succedendo?-chiese un uomo biondo, bello, con occhi scuri. Probabilmente il principe Artù, pensò Kahlan.
-Il ragazzo, Merlino, ci ha aiutato nel momento del bisogno, Vostra Maestà-disse Kahlan, inchinandosi. Merlino la scrutò a lungo. Aveva adattato velocemente il suo modo di fare alla situazione. Era acuta ed intuitiva, forse troppo e ciò fece riflettere Merlino. Se non stava attento, non sarebbe riuscito a ricevere le risposte che cercava.
-Voi chi siete, mia signora?-domandò Artù.
-Kahlan Amnell, Vostra Maestà. Io e il mio soldato ci siamo trovati momentaneamente in difficoltà, in quanto siamo stati attaccati da dei briganti. Merlino ci ha aiutati a non soccombere e a difendere i pochi averi che abbiamo con noi-si sentiva profondamente in colpa, a mentire così, ma si trattava di una situazione nuova e non sapeva se poteva fidarsi di quelle persone.
-Merlino, è vero?-
-Certo, Vostra Maestà-confermò il ragazzo, un po' titubante. Non poteva certo spiegare ad Artù quello che non riusciava a spiegarsi lui stesso. La defezione del soldato e la sua estrema devozione verso la Madre Depositaria e quei luoghi oscuri. Doveva chiedere consiglio a Gaius, prima di prendere qualsiasi decisione. Kahlan era sorpresa. Non credeva che il ragazzo avrebbe sostenuto la sua menzogna. Gli doveva un favore. O almeno una spiegazione.
-Lady Kahlan, vorreste farci l'onore di passare una notte a Camelot?-chiese Artù.
La donna, sorpresa, soppesò le alternative. Per prendere tempo chiese:-Perchè?-
-Perchè non credo che Merlino possa esservi stato veramente d'aiuto-Merlino gli lanciò un'occhiata seccata.
-Sto scherzando, Merlino. Mi dispiace che siate stata attaccata nei boschi del mio regno. La sicurezza di queste foreste è un dovere nostro, e, l'attacco alla vostra persona è una mia responsabilità-
Il discorso del principe Artù toccò Kahlan nel profondo. Le ricordava un po' Richard, prima che cambiasse. Erano rare le persone con un animo così puro. Non era colpa sua se era stata attaccata e non lo sarebbe stata neppure se la sua bugia fosse stata vera. Sorrise alla volta di Artù.
-Ne sarei lieta- 
   
 
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