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Autore: anonimo22    17/04/2016    0 recensioni
"Mi manchi, ma so già come funziona, mi manchi ma ormai mi sono abituata. Mi manchi ma continuo la mia vita tranquillamente. A volte ti penso, concedimelo. Eravamo perfetti nella mia mente, ero già felice. Lo sentivo già nella pelle, il cambiamento. E poi, come sempre, il castello in aria è cominciato a crollare, e dopo pochi secondi non c'erano altro che resti. Resti di un ipotetico noi, resti delle mie speranze, delle mie illusioni, dei miei: questa volta tocca a me essere felice. Resti di un sogno troppo bello per essere vero."
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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~~Passano alcune settimane dopo quella serata, mi sembra di ricominciare tutto da capo, di ritornare indietro ad un anno prima, infatti ricomincia a scrivermi e.. si, a provarci. Era da un po’ che non ci provava con me, con il fatto che gli piaceva Jessica pensavo di non avere più possibilità, invece… mi emoziono ogni volta che mi scrive. Ogni volta che vedo il suo nome sulla home mi percorre la schiena un brivido, mi tremano le mani. Rivivo tutti questi sentimenti per la stessa persona come se fosse la prima volta. Poi le fitte allo stomaco, le famose “farfalle”. Certo non è mai stato il ragazzo più romantico del mondo, mi scrive spesso e volentieri cose un tantino spinte, insomma, vuole subito arrivare al sodo e non ha peli sulla lingua, almeno per messaggio, perché di persona cambia tutto. Però non mi dispiace nemmeno questa nuova amicizia che è nata e si  fortificata quest’anno. A proposito di amicizie: al corso di potenziamento di lingua Inglese ho conosciuto Eleonora, una ragazza della stessa classe di Michele a cui subito racconto tutto di noi due e mi racconta che anche lui a volte aveva parlato di me, così le chiedo di indagare un pochino e magari capire se ancora gli piaccio. È comunque un buon amico con cui torno a casa da scuola ogni giorno, con cui mi scrivo spesso, il classico amico pervertito diciamo. Con la sola eccezione che non è un amico qualunque, lui mi piace e non poco diciamo. Però ovviamente non deve saperlo, oppure si rovinerebbe questa situazione. Però abbiamo sempre degli ostacoli che si intromettono fra di noi. Rosa, una ragazza di un anno più piccola che ha iniziato a tornare a casa con noi quest’anno, gli sta sempre attaccata e si atteggia manco fosse una modella, cerca un po’ di farsi desiderare, di essere sempre al centro e ci riesce, eccome se ci riesce. È come se lo catturasse e lo portasse via da me. Lo tiene al guinzaglio praticamente. Se lei decide che lui la deve seguire lui la segue, se non lo vuole lui non la disturba, la desidera solo. Queste situazioni sono così ridicole, veramente mi verrebbe da prenderla e… in quei momenti in cui riesco a stare un po’ con lui ridiamo e scherziamo, parliamo e sto finalmente bene, aspetto quei momenti tutta la giornata. Mentre gli altri giorni sto dietro di loro, in silenzio, li guardo, sto con altre persone e la situazione mi uccide, penso: se ci fossi io al posto suo… ormai so che a lui piace quindi penso: cos’ha in più di me? E poi mi arrendo e cerco di godermi i pochi momenti con lui, i messaggi sempre più rari e gli sguardi da lontano. Finchè un giorno scrive ad Eleonora e le dice che pensava a me da tutto il giorno. Lei risponde: se pensi tanto ad una persona è perché ti piace non trovi? Così lui la sera stessa dopo aver scritto a lei scrive a me e mi dice che sono bella e robe che già ci eravamo scritti un anno prima come: ti interesso?  Cosa ti piace di me?... mi dice anche che vorrebbe andarci di nuovo con me. Naturalmente io ci sto, cosa dovrei fare  la mia unica occasione. Ci accordiamo: dopo scuola in una stradina.
1° giorno: all’uscita si volatilizza, non lo vedo e abbattuta capisco che se ne è andato da solo senza di me. Arrivo a casa e mi trovo un suo audio che mi dice: scusa, ma sono dovuto andare a casa veloce perchè mia madre doveva uscire ed io non avevo le chiavi. Lascio correre, sarà per domani, non importa gli imprevisti succedono a tutti e voglio crederci.
2° giorno: esco da scuola, lui mi viene incontro e sta volta di persona mi dice: scusa, ma devo andare di fretta sempre per lo stesso motivo di ieri. Sempre più delusa accetto e aspetto i miei amici per andare a casa. Il pomeriggio ci scriviamo e decidiamo di andarci il giorno dopo. Ora dovrebbe essere tutto a posto.
3° giorno: lo vedo che stava andando via insieme agli altri e anche Rosa era con loro, mi affretto a raggiungerli e dico: cos’è volete andarvene senza di me? Lui si gira e ci guardiamo. Poi Rosa lo prende e se lo porta più avanti, non capisco. A volte cerca di venire più indietro verso di me, ma lei sempre lo aspetta e se lo porta via. Ho già capito basta. Sotto casa mia ci guardiamo, gli do un’occhiata fulminandolo come per dire: fortuna che dovevamo andarci.. e lui mi guarda come per chiedere scusa, saluto tutti, mi giro e me ne vado. Arrivo in casa, scrivo ad Eleonora e le racconto tutto. Sto malissimo e lei cerca di rassicurarmi, ma invano, stava ricominciando tutto da capo. Nemmeno un messaggio di scuse, niente. Arriva finalmente la sera  mentre stavo guardando la TV mi arriva un suo messaggio: hey gre, penso che stiamo facendo tutto troppo di fretta. Forse dovremmo fermarci un po’ e rimanere solo amici. Ecco! Mancava solo questo per concludere il cerchio, mancava il messaggio per troncare tutto, si fortuna che sta volta ti piacevo! Bastano tre giorni, un gesto per distruggere il cuore di una persona. Non sapendo come reagire ed essendo di mio una persona veramente TROPPO buna gli scrivo che è tutto okay e non ha rovinato la nostra amicizia, lui dice di sentirsi un verme ed io mi limito a rassicurarlo ed andare a letto immersa nelle lacrime.
I giorni seguenti non ci parliamo ne scriviamo più. Lui sta sempre più avanti a scherzare con Rosa e io dietro con i miei amici a guardarlo da lontano e soffrire, ormai è diventata una routine. Ecco tutto il rapporto che si era creato appena  andato in frantumi per l’ennesima volta per lo stesso motivo. Non capisco ancora perché continua a riprovarci pur sapendo sempre che non ce n’è. Trascorro le due settimane senza di lui velate da malinconia che non mi abbandona mai. Forse è finita… 
   
 
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