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Autore: Rory Drakon    18/04/2016    3 recensioni
Alucard ha alle sue spalle un passato oscuro e doloroso, che l'ha profondamente segnato nel cuore e nell'animo, per tutti gli anni che ha passato al servizio dell'Organizzazione Hellsing.
Che cosa accadrebbe se nella sua vita entrasse qualcuno in grado di penetrare la corazza che ha costruito tra sé e la sua umanità perduta, i suoi sentimenti più profondi?
Anche i mostri hanno un cuore e sono capaci di amare.
Anche il Re Immortale, il Conte.
(ST0RIA SOSPESA)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Nuovo Personaggio, Seras Victoria
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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«Ciao Joshua, è tanto che non ci si vede» disse placido Aion, rivolgendosi al ragazzo come se fosse un vecchio amico che non vedeva da chissà quanto tempo.
Joshua era come pietrificato alla sua vista, teneva i pugni serrati e lo sguardo assottigliato.
Seras guardava i due che si fissavano, uno in cagnesco, l’altro benevolmente.
«Chi sei?» domandò la vampira, in tono autoritario.

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L’uomo sorrise. «Permettetemi di presentarmi. Il mio nome è Aion».
Joshua tese le braccia e i suoi sai ninja gli comparvero in mano; li strinse in pugno e scattò in avanti, dritto contro Aion, mentre le nere ali corvine gli esplodevano sulla schiena.
«Joshua, non farlo!» sentì gridare Christ.
Ma Joshua non la ascoltò, e scagliò in avanti con forza le lame dei sai, con tutta l’intenzione di conficcarle nella carne di Aion.
Il demone non sembrava impaurito e neppure agitato. Tese la mano e cinse entrambi i polsi di Joshua, torcendoglieli dolorosamente. Il ragazzo gemette.
«Joshua!!!» strillò Seras.
Aion ridacchiò, posò una mano sul ventre dell’Apostolo e da essa scaturì un raggio d’energia che scagliò via il ragazzo con una violenza inaudita. Il giovane volò all’indietro a cinque metri e poi cadde rumorosamente a terra, con un gemito acuto.
Seras urlò di nuovo il suo nome e corse subito da lui, aiutandolo a rialzarsi.
Rory e Christ avevano fissato la scena con gli occhi sgranati, incapaci di reagire.
«Joshua, sei troppo impulsivo». Alucard fuoriuscì dal terreno poco per volta e poi atterrò in piedi, la mantella rossa e i capelli neri che svolazzavano al vento e gli occhi rosso sangue che brillavano attraverso gli occhiali dalle lenti gialle.

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Rory trattenne il fiato.
«Alucard» lo accolse Aion con un sorriso benevolo.
«Salve Aion» rispose Alucard, freddo e distaccato. «Cosa ci fai qui?»
«Che peccato…» borbottò Aion. «Non mi aspettavo lanci di fiori, ma almeno un saluto caloroso…»
«Be’, l’educazione è alquanto diminuita nel corso dei secoli. Ciononostante cosa ci fai qui?»
Rory guardò Alucard per delle risposte… quei due si conoscevano? Come? Perché? Cosa aveva omesso di dirle il Re dei Vampiri per tutto quel tempo?
«Vedo che alla fine la mia deliziosa spia ha acconsentito a portarvi dove le avevo espressamente detto…» ridacchiò Aion, lanciando un’occhiata a Christ. «Vero, piccola?»
Tutti si voltarono a guardare Christ, allibiti, Alucard con uno sguardo indecifrabile.
«Tu hai fatto cosa!?» esclamò Joshua.
«Io… io… Joshua, Rory, voi non capite! Lui ci può aiutare!» gridò Christ, gli occhi lucidi.
Rory era scandalizzata. «Christ! È un demone! Perché un demone dovrebbe aiutarci!? In che modo!? Perché!? Ma ti sei impazzita!?»
«Ma lui non è cattivo… lui mi ha salvata e mi è stato accanto quando non c’era nessuno!»
«È un demone!» urlò Rory. «Ti ha sicuramente solo usata per i suoi scopi malvagi!»
«Anche Sebastian è un demone!» ribatté Christ. «Eppure non parli di lui allo stesso modo! E parli di sfruttamento… che cos’ha fatto Alucard con te? La stessa identica cosa! Ti ha mentito, sempre! È STATO LUI AD UCCIDERE ME E TUTTO IL NOSTRO VILLAGGIO!»
Quelle parole presero Rory talmente di sorpresa che non riuscì nemmeno ad articolare una parola. Rimase inebetita a fissare Christ.
«No, non è vero» sussurrò Rory. «Io l’ho visto, non… non può essere stato lui».
«La notte in cui tutto accadde, io ero lì» raccontò il vampiro, con voce pacata. «Raggiunsi il villaggio quando quel demone ormai l’aveva quasi raso al suolo e ormai tutti gli abitanti erano stati trucidati. Solo due bambine erano ancora vive. Assistetti impotente alla morte di Christ, ma riuscii a trarre in salvo Rory e a portarla con me all’Hellsing. Più di ogni altra cosa al mondo avrei voluto uccidere quel lurido demonio, ma purtroppo egli riuscì a sfuggirmi». Fece una pausa, poi si rivolse a Christ. «No, ragazzina. Io non sono il responsabile della tua morte, né della distruzione del tuo villaggio. L’unica colpa che ho mai avuto è che sono stato incapace di impedire tutto questo».
Christ deglutì a fatica, toccata dal dolore che quelle parole le avevano suscitato. Lo guardò dritto negli occhi, e poté vedere con assoluta certezza che ciò che diceva era vero. Non mentiva.
«Aion! Lui… sta dicendo la verità, non è così!?» esclamò Christ.
Aion rise. «Finalmente, dopo un po’ di tempo, ci sei arrivata, mia piccola deliziosa spia… dovevo dirti qualcosa, perché tu ti intrufolassi all’Hellsing e conducessi da me i tuoi cari fratelli Apostoli…»
Christ per poco non barcollò per lo sconvolgimento. «Mi hai mentito… mi hai usata come mezzo per i tuoi scopi, mi hai usata come giocattolo per… per… soddisfare il tuo lurido schifoso appetito sessuale!!!»
«Piccola, è nella mia natura» disse Aion, dolcemente. «Ma ti amo lo stesso… ci amiamo lo stesso! Dopotutto mi sono divertito con te… hai una pelle davvero morbida…». E si leccò le labbra.
«Potrei vomitare per tanto entusiasmo» fu il gelido commento di Alucard.
«Tu… tu sei un mostro schifoso!» sbraitò Rory, senza riuscire a trattenersi.
Aion rivolse lo sguardo verso di lei, e Rory si sentì gelare. «Ah, tu sei Rory Drakon. Vedo che sei diventata una bella ragazza».
«Detto da te, questo è un insulto, mostro» replicò freddamente Rory.

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«Che caratterino» ridacchiò Aion. «È un peccato che tu la pensi così… saresti stata un’aiutante valida…»
«Ringrazia che il tuo è solo un lurido pensiero» sogghignò Alucard, ma non c’era divertimento nel tono della sua voce, bensì una nota di minaccia bella e buona.
Aion lo ignorò, e si voltò verso Christ. «Io ti amo, piccola! Insieme possiamo fare grandi cose! Ti ho riportata in vita e ti ho cresciuta amorevolmente! Sono davvero un mostro, se ho fatto tutte queste cose e se ti offro un posto glorioso al mio fianco?»
«Mi hai mentito!!!» strillò Christ. «E a che pro!? Solo per arrivare ai miei amici, agli altri Apostoli!»
«Be’, questo è vero» concesse Aion. «Ma io ti ho anche amato, come nessuno dei tuoi presunti amici ha mai fatto».
«Amore!?» Alucard scoppiò a ridere, un’orribile risata senza gioia molto simile al latrato di un cane. «Tu osi chiamare amore il desiderio e il godimento che secerne da un rapporto sessuale con una donna, essere infimo dalla testa bacata!?»
«Non sono l’unico ad avere simili pretese» replicò Aion, asciutto.
«Ma certo, che sciocco» ridacchiò il vampiro. «Tutti i rifiuti di questo mondo sono esattamente come te».
«Anche tu, a quanto ne so…» sogghignò il demone.
«Attento a come parli, o ti ammazzo».
«E tu sta’ attento ai tuoi desideri, mio vecchio amico». Aion voltò la testa in direzione di Rory. «Solo dopo potrai giudicarmi…»
Alucard ammutolì.
«Sei senza parole?» lo schernì Aion.
«Diciamo che ti ascolto, ma attento a quel che dici.»
«Dunque… hai desiderato e avuto una ragazzina mortale… tu, un mostro immortale, una creatura della notte, una macchina per uccidere, l’essere più tenebroso che esista…» disse il demone, dolcemente. «Ora per te esiste soltanto Rory Drakon… ma dimmi, hai dimenticato i sentimenti che provavi per tua moglie Mirena? E per Mina Harker? E per la regina Elisabetta II?» Aion ridacchiò. «Eh sì, la lussuria è uno dei sette peccati capitali… ma il tuo è amore, vero? Una parola sempre di moda…»
Alucard non rispose. Ascoltava e fissava Aion in perfetto silenzio, il volto sembrava una maschera, innaturale e illuminata dal fuoco dei suoi occhi.

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“Mirena. Mina Harker. Elisabetta II.”
Quei nomi risuonavano nella testa di Rory incessantemente. Ma questo lo sapeva già di per sé, era palese che Alucard avesse avuto altre donne prima di… non sapeva se adesso poteva definirsi una sua donna, ora. Non sapeva ancora bene cosa provasse lui per lei.
«Cosa dirai alla tua amata Rory, adesso?» sogghignò Aion.
Alucard sospirò, combattuto, ed Aion scoppiò a ridere senza ritegno.
«Lascia in pace il mio Signore, brutto mostro!» sbottò Seras, ancora abbracciata a Joshua.
«Oh, ma per favore» rise Aion. «Non credi che il Conte, il Re Immortale, possa cavarsela?»
«Stronzo!!!» gli urlò contro Christ.
«Oh, che paroloni… sono delle cattive compagnie, piccola, se ti insegnano certe cose. Ma posso capirlo… non hanno la classe di noi demoni.»
«Almeno loro hanno avuto la decenza di dirmi la verità! Soprattutto Alucard!»
«Non ho richiesto aiuto di nessun tipo» disse Alucard, zittendo Christ con un’occhiata fulminante, poi si rivolse ad Aion. «Diciamo solo che non era il momento migliore di parlare di tutto ciò, e fidati, Aion, che continuare a stuzzicarmi non ti porterà nulla di buono… in ogni caso, dimmi, dove si trova mio fratello?»
«Ma davvero, amico mio, ti importa ancora lui… dopo averlo dimenticato e nascosto a tutti, senza averlo quasi mai contattato, dopo il tempo passato al mio fianco… e ancora vorresti provare a salvarlo? Dopo tutto questo tempo?». Aion sembrava educatamente colpito.
«Che mi piaccia o meno, è mio fratello, nel bene e nel male… e non hai risposto alla mia domanda.»
«Oh, non intendo farlo. In un certo senso ho bisogno di Chrono, e anche di te… perciò ti propongo un patto, succhiasangue…»
«Ti ascolto, Aion» concesse Alucard.
«Io ti conduco da Chrono. Ma tu fai la tua parte nel mio piano, quella che avresti voluto fare molti anni fa. Una volta realizzato questo, potrete andarvene insieme» sorrise Aion, benevolmente.
Alucard rise sgangheratamente. «Non ti smentisci mai… dopo tutti questi anni persegui ancora il tuo folle obiettivo, arrogante pezzente?»
«Assolutamente sì» rispose Aion. «È un piano perfetto, con un obiettivo nobile e giusto… appannaggio di tutti quelli della mia specie, ovviamente! Ma mi sono sempre mancati i mezzi… fino ad oggi». La bocca del demone si distese in un ghigno ripugnante. «Con i vostri talenti, riuscirò nella mia impresa».
«Hai fatto male i tuoi conti!» s’inalberò Christ. «Noi non ti aiuteremo mai!»
«Oh, sì che lo farete». Aion si materializzò di fronte a Christ. «Volenti o nolenti, mia bellissima». E le accarezzò dolcemente la guancia.
«NON TI AZZARDARE A TOCCARMI!!!» urlò la vampira con tutto il fiato che aveva in gola, ritraendosi e sferrandogli un violentissimo calcio che centrò il demone in pieno alla mascella.

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Aion barcollò all’indietro, sputando sangue.
Christ sogghignò, soddisfatta.

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D’istinto Rory sguainò Excalibur e si portò dinnanzi ad Aion, puntandogli contro la lama della spada. «Lascia stare la mia amica, verme schifoso!»
«Preferisci forse che passi a te, Rory Drakon?» sogghignò Aion con un sorriso famelico, gli occhiali che scintillavano. All’improvviso Rory sentì una specie di irrigidimento espandersi in tutto il corpo, impedendole ogni singolo movimento.
«Se solo ti azzardi a sfiorarla desidererai di non essere mai nato…» sibilò Alucard, più minaccioso che mai.
Senza badargli, Aion si avvicinò a Rory e le sollevò il mento con le dita. «È difficile scegliere tra te e Christ… molto difficile…»
Di scatto Alucard gli si materializzò di fianco, la nera pistola Jackall premuta sulla tempia destra del demone. «Toglile le tue manacce di dosso…». La voce del vampiro era diventata qualcosa di più simile ad un tuono, e si espandeva per tutta l’aria, paralizzando i cuori dei ragazzi lì intorno.
«Oh, interessante, so che hai dato dei nomi alle tue pistole… è paranoia?». Mentre Aion parlava, la sua mano stava scendendo, incessante, lungo il collo di Rory.
E la rabbia di Alucard esplose.


   
 
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