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Autore: Tersicore29    18/04/2016    0 recensioni
Anna e Max hanno la stessa età, frequentano la stessa università, ma hanno due caratteri completamente diversi. Tuttavia sono destinati a ritrovarsi sempre, ad amarsi, ad odiarsi.. con la consapevolezza che un giorno potrebbero prendere davvero strade diverse...
Buona lettura, spero che questi due giovani protagonisti vi facciano sorridere!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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[Anna]

 

...il dondolio dell'automobile ti faceva da culla, in quella condizione di sonno e perdita di coscienza in cui riversavi da almeno mezz'ora. Non ricordavi nulla della serata, se non l'ultimo bicchiere di vino e poi quel trambusto intorno a te. Apristi piano gli occhi chiedendoti, per un attimo, dove fossi, di chi fosse quell'auto e chi fosse il tipo alla guida..

Ti portasti i capelli indietro con le mani e ti raddrizzasti sul sedile..

 

cosa è successo?

 

Guardasti Max che guidava e la sua espressione tesa. Reggeva quello sterzo con forza tanto che le nocche erano divenute bianche. Guardava dritto la strada e sembrava immerso completamente nei suoi pensieri. Pensava a qualcosa di cui non eri a conoscenza.. o meglio che non ricordavi.

 

 

[Max]

 

L'avevi baciata, così, di colpo. Cosa ti avesse spinto a farlo non lo sapevi nemmeno tu, ma sapevi che era stato un errore. Poi vederla perdere i sensi ti aveva fatto sentire un cretino, e si era impossessata di te la sensazione di aver approfittato delle sue condizioni per appagare l'attrazione fisica che dal primo momento nutrivi nei suoi confronti.

Avevi ben impressa nella mente l'immagine di lei che ballava tra le tue braccia e il sapore delle sue labbra lo portavi ancora con te.

La sue mani intorno al tuo collo, la stessa mano che ora era sul cambio insieme alla tua. La guardasti serio, era pallida, e i suoi occhi erano ancora lucidi di ebrezza e stanchezza.

 

..hai bevuto troppo Anna, non devi ridurti così. Se non ci fossi stato io hai idea di cosa sarebbe potuto accadere?

 

Stavi facendo troppo il “sentimentalone” e ti stavi rivolgendo a lei come fossi il suo fidanzato. Non ti sapevi affatto comportare, oscillavi continuamente tra un comportamento da stronzo e uno troppo equivocabile. “Fortuna” che ella era troppo stordita per stare dietro alle tue parole.

Procedevi veloce per una Bologna illuminata, anche in piena notte: il piede premuto sull'acceleratore e gli occhi fissi sul tuo percorso.

Era tutta la sera che ti domandavi se il motivo della sua sbronza fossi stato tu, tu e i tuoi continui atteggiamenti indelicati nei suoi confronti. Un sospiro e le mani sempre più strette allo sterzo.

 

Ora ti riporto a casa, cerca di riposare e non uscire di casa domani, sei ancora molto debole e ringrazia che non ti abbia portata al pronto soccorso evitandoti un'inutile messa in scena davanti a tutti.

 

 

Mi dispiace, Anna, anche per quello che è accaduto stasera tra di noi, è stato un momento di debolezza, non era mia intenzione illuderti.. ancora..

Non sono il tipo giusto per te, Anna..Tu hai bisogno di un ragazzo che ti assomigli, studioso, stabile, equilibrato..Io non sono nulla di tutto ciò; tutta la mia vita cozza terribilmente con la tua, e tu non lo sopporteresti. Io voglio godermi la giornate così, come vengono e non ho alcuna certezza da darti. Possibile che tu non lo capisca? Smettila di pensare a me, come tuo ipotetico punto di riferimento.

Pensa a te stessa, Anna..

 

Glielo avevi detto, e non potevi ancora credere di esserci riuscito, riuscito a superare il timore di ferirla e la consapevolezza che con quelle parole l'avresti allontanata per sempre da te.

Ma, forse, non era destino...

 

..Anna mi devi promettere c..

 

Dormiva. Si era addormentata accanto a te, su quel sedile e quella sera, le tue parole, non erano riuscite a ferirla. Sospirasti esausto della serata ed esausto di correre in quel cerchio senza fine che ti legava a lei.

La portasti a casa e la svegliasti scuotendola da un braccio..

 

Siamo arrivati, ce la fai a salire?

 

…........

 

 

ore 04.00

 

Ti svegliasti di soprassalto, colpita dall'ennesimo incubo. Eri sola, nel tuo letto, ancora vestita così come eri andata a ballare, la testa ti scoppiava e non ricordavi nulla, se non Max che guidava per riportarti al sicuro. Come ci eri finita in quel letto? Eri salita da sola, ti aveva accompagnata? Nulla, nella tua testa soltanto il vuoto. Ti mettesti a sedere portandoti una mano alla fronte e guardasti il cellulare per capire almeno che ora fosse..

Sul display accanto all'orario solo un messaggio.. “Mamma: Buonanotte!!”, sorridesti deglutendo, consapevole di come avevi sperato che accanto a quel messaggio ce ne fosse uno di Max.

Avevi la testa colma di pensieri, ti rannicchiasti su te stessa, sotto le coperte, sperando che quella notte finisse il prima possibile, per dar vita ad un nuovo giorno..

..ad un nuovo giorno in cui avresti, ancora, pensato a lui.

   
 
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