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Autore: Nephilim332    18/04/2016    0 recensioni
Tic Toc Tic Toc
Le cinque.
Tic Toc Tic Toc
Le sei.
Tic Toc Tic Toc
Le sette.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tic Toc Tic Toc

Le cinque.

Tic Toc Tic Toc

Le sei.

Tic Toc Tic Toc

Le sette.


Dopo un'altra notte insonne, è ora di alzarmi. Lo faccio con riluttanza, troppo stanca anche solo per respirare. Infilo i vestiti, un maglione nero e un paio di pantaloni che mi rendono ancora più anonima e triste di quanto si possa pensare, sbuffando. Senza guardarmi allo specchio, esco di casa.

Sapete cos'è la depressione? Beh, non ne soffro, non ancora. Per ora le mie giornate sono semplicemente caratterizzata dalla presenza costante e perenne della tristezza. Non riesco più a dormire, passo ogni singolo istante della mia vita a pensare, ho allontanato da me tutti quelli che mizwqa amavano. Sorrido leggermente, perché in realtà non è stato molto difficile isolarmi: sono andati tutti via, nessuno ha combattuto per rimanere nella mia vita, né il mio ormai ex fidanzato, né la mia migliore amica. Nessuno.

Quando ci si ritrova in queste situazioni l'unico sostegno morale viene dalla famiglia, peccato che fosse proprio la mancanza della stessa a causarmi tanto dolore.

Il dolore esige di essere sentito, ho letto una volta in un libro. E io stavo obbligando me stessa a provarlo tutto. D'altronde, quando assisti all'omicidio dei tuo genitori, puoi provare emozioni differenti? Non credo.

Sono in auto, la pioggia scende lentamente sul parabrezza. Somiglia a me quando piango: in maniera lenta e controllata, mentre cerco di non affogare nelle mie stesse lacrime. Ricordo quel giorno, ma non ricordo in quale ordine ho provato rabbia, tristezza e frustrazione. Ma il momento in cui quell'uomo ha sparato due colpi di pistola consecutivi, destinati ai miei genitori, è vivido nella mia mente. Non dimenticherò mai le urla di mio padre e le lacrime di mia madre che mi pregava, tra un singhiozzo e l'altro, di andare via. – Scappa! – diceva – Jane, scappa! –

Non seguii il suo consiglio, fu l'assassino a scappare. Io mi limitai a distendermi accanto al corpo di mio padre e a prendere in grembo la testa di mia madre. I capelli biondi erano impregnati di sangue quasi secco. Quella volta rischiai davvero di morire affogata dalle mie stesse lacrime.


La verità è che non riesco più ad andare avanti; è come se la mia esistenza non avesse più alcun senso. Ho guidato fino alla stazione. Compro un biglietto e mi siedo.


Tic Toc Tic Toc

Quattro minuti all'arrivo del treno

Tic Toc Tic Toc

Due minuti all'arrivo del treno

Tic Toc Tic Toc

Un minuto all'arrivo del treno


Mi alzo e mi avvicino ai binari. 50 secondi. Inizio a piangere. 30 secondi. Non sono più triste, lo ammetto. 10 secondi. Sono depressa.

Sento lo sferragliare del mezzo e, in un quarto di secondo, mi ritrovo sospesa al di sopra dei binari del treno. Una lacrima mi riga la guancia. Due secondi.

Tic................








NOTE DELL'AUTORE
Sì, il lieto fine non mi piace. Sapete cosa mi piace? Le vostre opinioni u.u Ovviamente non siete obbligati, ma mi farebbe piacere leggere qualche recensione. Passate a leggere anche altre storie!
Bacioni!


Elvira

  
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